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DC Universe 2

DC Universe n°2 (spillato, 80 pagine, Colore, € 5,00, Play Press Publishing) testi di J. Loeb, M.Waid, K.Giffen/J.M. De Matteis – disegni di J. Lee, L.F. Yu, K. Maguire VOTO 7,5/10

Principale divertimento per il lettore di DC Universe, oltre le splendide tavole di Jim Lee e le spassosissime battute di Formerly Known as the Justice Legue, potrebbe essere, come lo è stato per il sottoscritto, contare i punti esclamativi nei redazionali. Il buon Andrea Alfano, curatore della testata, cerca di trasmettere l’entusiasmo con il quale la Play Press sembra ripartire (ammettendo il proprio errore più grande, l’essersi dimenticata del contatto con i lettori), attraverso i redazionali. A parte il piccolo -troppo piccolo- dossier su Superman, l’apparato redazionale di quella che è per forza di cose la testata di punta della Play è concentrato su news stravecchie –ormai per lo più inutili al tempo di Internet- e su una pagina della posta che a mio parere verterà ancora a lungo più sulle politiche editoriali che sulle storie. Andrea, che è un ragazzo sveglio (altrimenti non sarebbe dov’è!), spero capisca presto che in questi casi contano più i fatti concreti delle scelte e delle proposte e meno le esclamazioni dei redazionali/proclami. Comunque la lettura di questo DC Universe è stata piacevole anche per la scoperta, tra un punto esclamativo e l’altro, dell’uscita in Italia di JLA/JSA: Virtue & Vice (by Carlos Pacheco) a febbraio e delle ristampe di Batman Anno Uno, Le Stagioni di Superman e Batman: una Morte in Famiglia nel 2004. Bene. Adesso io, e centinaia di appassionati di comics, ci aspettiamo al più presto il ritorno in edicola, con una serie come DC Universe, che possa fare da vetrina per le serie da libreria (come fa la Magic e come fa la Panini, anche se non ne avrebbe il bisogno), con una carta più piacevole all’odore (non voglio che profumi di rose, ma manco che puzzi!) e un prezzo più popolare di diecimila lire (ripeto: diecimila lire).
Passando alle storie, che sono le cose che più interessano, prosegue catapultandoci nell’azione quella gioia per gli occhi che è il Batman di Jeph Loeb e Jim Lee, che si leggerebbe in due-minuti-due se non ci si soffermasse sulle splendide tavole dell’artista coreano, che fanno tanto anni ’90, è vero, ma sono indubbiamente spettacolari. Stenta a decollare il Superman di Mark Waid e Leinil Yu, con un intermezzo in Africa a mio parere messo più per spiazzare il lettore con un’ambientazione inedita che per aggiungere qualcosa al personaggio, tanto che lo spostamento dell’azione a Smallville fa respirare un po’ di più, e mostra tentativi palesi e intriganti di legarsi alla continuity del telefilm. Bravo Yu, che forse indugia troppo sui piani ravvicinati e dimentica gli sfondi, ma è certamente migliorato dalla sua esperienza su Wolverine. Semplicemente strepitosa la Justice Legue di Giffen e De Matteis con i disegni di un Maguire più espressivo che mai. Battute a go-go che contribuiscono a delineare la psicologia dei personaggi, riportandoci ai fasti della vecchia JL dei tre autori ma con una spinta moderna e nuova. Formerly Known as the Justice Legue si riconferma, già solo con il secondo numero, una piccola perla. Non mi resta che attendere qualche scontro con villain più tosti di quelli (simpaticissimi e originalissimi) presentati in questo episodio e qualche pagina di note (magari al posto delle news…) con le schede dei personaggi e richiami ai riferimenti e alle citazioni che farebbero comodo, oltre che agli smemorati come me, ai nuovi lettori che questa rivista si propone di raggiungere.
DC Universe è una seria da seguire, ma senza cadere in facili lodi, per spingere la casa editrice romana a osare di più. Speriamo che, come è successo fino ad oggi grazie alla disponibilità di Andrea, i contributi e i suggerimenti dello staff di ComicUS e dei nostri forumisti possano aiutare la rivista a migliorare. Mi sa che le risorse ci sono, e i bei fumetti non mancano.

Marco Rizzo
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