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Liberty Meadows

LIBERTY MEADOWS (brossurato, 126 pagine, B/N, formato francese, 18 €, Saldapress) testi e disegni di Frank Cho VOTO 9/10

Giunge finalmente in Italia uno dei volumi più attesi dell’anno, ad opera della Saldapress, che ha dimostrato intelligentemente come il concentrarsi su pochi volumi l’anno porta i suoi frutti in termini di qualità e accuratezza. “Eden” è la raccolta delle prime 400 strisce della deliziosa e pluripremiata strip Liberty Meadows, con protagonista la bellissima Brandy e i suoi colleghi del “Rifugio per Animali Feriti”, ma soprattutto gli “animali feriti” in questione. Non si tratta di ali spezzate e zampette ferite, ma di maiali fumatori incalliti, rane toro paranoiche e orsi da circo nevrotici. In questa corte dei miracoli spiccano a mio parere il dolcissimo anatroccolo Truman e il suo migliore amico Oscar, cane bassotto, due personaggi simpaticissimi per la loro saggia ingenuità, con una caratterizzazione a metà tra i Peanuts e Calvin & Hobbes. Gli umani di Liberty Meadows invece sono un crogiolo di insicurezze, mostrate in storie che spaziano dal romantico all’avventuroso, al poliziesco. La tradizionale gabbia delle strisce, si vede, sta troppo stretta a Frank Cho, tanto che spesso si diverte a decostruirla o ristrutturarla con tecniche metafumettistiche inusuali per il fumetto in se e per i canoni delle strisce da quotidiani in particolare. Liberty Meadows nasce infatti come strip, per poi passare alla Image Comics per la pubblicazione in albi formato comic book a lettura orizzontale, mantenendo quindi la struttura da striscia ma con una maggiore libertà artistica. In queste 400 strisce di un volume che arricchisce l’edizione americana della Image, oltre ad affezionarci in fretta ai personaggi, notiamo la velocissima maturazione artistica di Cho (giunta oggi a vette altissime) e la creazione di tanti tormentoni della serie, spingendoci a chiedere di vedere al più presto una nuova raccolta.
Tantissime le citazioni dalla cultura americana e dal mondo del fumetto, annotate con accuratezza nell’appendice del volume che fa luce anche sulle traduzioni, a parte pochissime eccezioni davvero ben riuscite. Un’accuratezza che si nota anche nel lettering (digitale) che ricalca la scrittura di Cho, e nella confezione in generale, nonché nelle modifiche che lo stesso Cho ha apportato personalmente per il miglioramento delle strisce. Peccato per l’errore tipografico in copertina che, fornendo un cartoncino scavato da piccoli solchi che, per intenderci, ricordano quelli della carta assorbente da cucina (!), fa perdere quasi del tutto l’effetto rilievo delle figure che ha di certo inficiato sul costo del volume e che così è reso quasi inutile.
Aspettiamo i prossimi volumi, con un Cho al pieno della maturità artistica, confidando di poter dare un bel 10.

Marco Rizzo
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