Punisher 3
- Scritto da Redazione Comicus
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Credevate conclusa la corsa di Frank Castle? Errore. Alla Marvel nessuno resta morto per troppo tempo, anche se in questo caso già il mese dopo essere stato fatto a pezzi da Daken il buon Frank era di nuovo sugli scaffali d’America (quattro mesi, invece, per l’Italia).
Dal cilindro Rick Remender tira fuori FrankenCastle, uomo-macchina di fattura gotica, assemblato dalla Legione dei Mostri in cerca di un difensore che fronteggi le armate di Hellsgaard. L’autore cambia rotta, abbandona il superhero-noir degli storyarc precedenti in favore di un horror tradizionale con leggeri tocchi cyberpunk, e un’attenzione particolare a tematiche come morte e diversità. Cambia anche il team artistico, per una storia che si anima tra i disegni horror-fiabeschi di Tony Moore (molto piacevole la colorazione di Dan Brown) e Mike Hawtorne e Dan Brereton e quelli più crudi ed aggressivi di Roland Boschi.
Remender ci restituisce un protagonista non certo originalissimo ma interessante, spezzato nel corpo così come nella psiche e nell’anima, in bilico tra una demente follia aggressiva e una lucida disperazione.
Dal cilindro Rick Remender tira fuori FrankenCastle, uomo-macchina di fattura gotica, assemblato dalla Legione dei Mostri in cerca di un difensore che fronteggi le armate di Hellsgaard. L’autore cambia rotta, abbandona il superhero-noir degli storyarc precedenti in favore di un horror tradizionale con leggeri tocchi cyberpunk, e un’attenzione particolare a tematiche come morte e diversità. Cambia anche il team artistico, per una storia che si anima tra i disegni horror-fiabeschi di Tony Moore (molto piacevole la colorazione di Dan Brown) e Mike Hawtorne e Dan Brereton e quelli più crudi ed aggressivi di Roland Boschi.
Remender ci restituisce un protagonista non certo originalissimo ma interessante, spezzato nel corpo così come nella psiche e nell’anima, in bilico tra una demente follia aggressiva e una lucida disperazione.
Alfredo Goffredi
Dati del volume
- Voto della redazione: 6