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Berserk 68

Berserk 68 Di nuovo, come per il numero precedente, Berserk 68 sembra più un catalogo di illustrazioni che un’opera narrativa: nel momento in cui Kentaro Miura raggiunge quella che può essere la propria perfezione artistica, la componente narrativa si sfalda.

La storia procede, esile e a tratti non totalmente comprensibile, nel narrare la battaglia tra l’esercito delle Midlands e l’armata di Ganishuka; l’unica, piccola, isola narrativa riguarda la storia del malvagio apostolo, laddove Miura si ricorda di scrivere un testo.
Terribile la voce fuori campo nelle pagine finali. Encomiabile tutto l’apparato grafico, che si risolve però in un albo scarno, da leggere in cinque minuti  (a voler essere buoni) e da riconsiderare – nel caso – solo per il livello delle illustrazioni.

Se questa recensione non raggiunge le mille battute è perché non le raggiunge nemmeno questo numero.


Alfredo Goffredi
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