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Zhong Guo

Zhong GuoLa clonazione, i servizi segreti, la guerra fredda, le triadi cinesi, il comunismo, la diplomazia, l’alta finanza, la festa del 4 luglio… Una visione futurista che si rispecchia nel passato in questa spy-story tecnologica con i ritmi forsennati di un action movie.

Il protagonista principale è Ditto, il poliziotto perfetto – praticamente un superuomo, paradossalmente tutt’altro che infallibile – che scopriremo essere solo uno dei vari “Ditto” in circolazione. Essi sono ignari prodotti della biogenetica di cui si serve l’America per raggiungere i propri scopi. Ogni clone “nasce” alla morte dell’altro, in una linea di continuità ideologica e pragmatica.

Eccellente il taglio registico realizzato da un Hermann in grande forma, supportato da una sceneggiatura a tutto ritmo, quasi senza respiro, di Yves Huppen.
La caratteristica colorazione acquerellata con l’utilizzo di toni terrei aggiunge un tocco di classe al lavoro del maestro belga, in un volume tra i più riusciti tra quelli realizzati in coppia a suo figlio.


Giovanni La Mantia
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