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Rourke 1

Rourke 1Federico Memola l’ha detto e l’ha fatto: il rapporto tra Rourke e la figlia è il cuore del suo nuovo fumetto. Dettaglio non da poco. Perché di storie dell’orrore se ne sono lette tante. Serviva qualcosa per scongiurare il rischio che l’ultima miniserie Star Comics puzzasse subito di vecchio.

Pericolo scampato, e con un certo stile. Rourke 1 funziona soprattutto grazie alle relazioni tra i personaggi, che prendono vita a partire da dialoghi buoni, anche se di qualità un po’ altalenante.

Alla base, un concept interessante che affonda le radici nell’horror, ma che cerca nuove strade. Chissà per quale ragione, il protagonista ha la capacità di assorbire le “maledizioni” degli altri, e ne ha fatto un lavoro. Ne esce qualcosa che sa di fresco, complice la buona prova di Cosimo Ferri.

Otto uscite, un mese sì e un mese no, in cui è d’obbligo non perdere la rotta. In cui è bene salvare il tutto senza cedere alla tentazione di rifugiarsi tra i confini di un genere.


Simone Celli
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