Fantastici Quattro 283
- Scritto da Redazione Comicus
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Non griderete certo al miracolo leggendo Fantastici Quattro 283, ma vi divertirete: l'albo non si gioca tanto sulla solidità delle trame o dei personaggi, quanto su un gradevole mix di nonsense, classicismo e gag surreali.
La trama imbastita da Dwayne McDuffie per la serie regolare del quartetto è semplice, lineare, banale se vogliamo, ma ha il grande merito di rispolverare con delicato entusiasmo quei classici stilemi che hanno fatto la fortuna del genere supereroistico: la Donna Invisibile in mano ai Terribili Quattro, una trappola mortale sulla navetta di Richards, un duello all'ultimo sangue tra due gruppi speculari.
È il medium che riscopre le sue vecchie ingenuità e le ricorda con nostalgia.
Reginald Hudlin trascura invece il plot per descrivere situazioni grottesche e surreali, in un mondo in cui i Marvel Zombies si sono mangiati pure Galactus e vogliono fare man bassa del quartetto.
She-Hulk di Dan Slott, poi, è sempre sopra le righe ma raffinata.
Aspettando Mark Millar e Brian Hitch, questa è la calma prima della tempesta.
La trama imbastita da Dwayne McDuffie per la serie regolare del quartetto è semplice, lineare, banale se vogliamo, ma ha il grande merito di rispolverare con delicato entusiasmo quei classici stilemi che hanno fatto la fortuna del genere supereroistico: la Donna Invisibile in mano ai Terribili Quattro, una trappola mortale sulla navetta di Richards, un duello all'ultimo sangue tra due gruppi speculari.
È il medium che riscopre le sue vecchie ingenuità e le ricorda con nostalgia.
Reginald Hudlin trascura invece il plot per descrivere situazioni grottesche e surreali, in un mondo in cui i Marvel Zombies si sono mangiati pure Galactus e vogliono fare man bassa del quartetto.
She-Hulk di Dan Slott, poi, è sempre sopra le righe ma raffinata.
Aspettando Mark Millar e Brian Hitch, questa è la calma prima della tempesta.
Luca Baboni