Pinocchio
- Scritto da Redazione Comicus
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Pinocchio – Storia di un bambino (Pavesio Editore, cartonato, 64 pagine a colori, € 17,00) testi e disegni di Ausonia
Prendete il capolavoro di Collodi e ribaltatelo.
Pinocchio è stato creato di carne e tutti sono dei burattini.
Non è necessario sapere altro per inoltrarsi in questo mondo completamente trasformato e finto, rovinato e perverso. Ogni elemento del libro viene preso, analizzato, fagocitato e risputato dopo essere passato in un crogiolo surreale e mescolato con urla di pura quotidianità dolorante.
L'attenzione di Ausonia per i personaggi, per le loro espressioni marcescenti e nervose e per lo sporco che li circonda, per il flaccidume che ricopre Pinocchio come essere “vivo” e decadente, per la lussuria della Fata Turchina dietro un corpo scolpito nella mezza età sciupata, rendono davvero angoscianti i dialoghi che si frappongono tra le parti in gioco. L'atmosfera quasi fiabesca, ma disincantata e statica, diventa quindi il fondo teatrale e distaccato di un intreccio fatto di violenza e menzogne in cui tutto sembra pilotato, in cui tutto sembra portare semplicemente ad una fine inevitabile senza dubbio poco rassicurante e prosaicamente felice.
Un'opera poetica ma viscerale, malinconica ma forte, viva ma densa di paure. Come una parabola della vita e del mondo distorta in uno specchio in frantumi.
Prendete il capolavoro di Collodi e ribaltatelo.
Pinocchio è stato creato di carne e tutti sono dei burattini.
Non è necessario sapere altro per inoltrarsi in questo mondo completamente trasformato e finto, rovinato e perverso. Ogni elemento del libro viene preso, analizzato, fagocitato e risputato dopo essere passato in un crogiolo surreale e mescolato con urla di pura quotidianità dolorante.
L'attenzione di Ausonia per i personaggi, per le loro espressioni marcescenti e nervose e per lo sporco che li circonda, per il flaccidume che ricopre Pinocchio come essere “vivo” e decadente, per la lussuria della Fata Turchina dietro un corpo scolpito nella mezza età sciupata, rendono davvero angoscianti i dialoghi che si frappongono tra le parti in gioco. L'atmosfera quasi fiabesca, ma disincantata e statica, diventa quindi il fondo teatrale e distaccato di un intreccio fatto di violenza e menzogne in cui tutto sembra pilotato, in cui tutto sembra portare semplicemente ad una fine inevitabile senza dubbio poco rassicurante e prosaicamente felice.
Un'opera poetica ma viscerale, malinconica ma forte, viva ma densa di paure. Come una parabola della vita e del mondo distorta in uno specchio in frantumi.
Andrea Gadaldi