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Capitan Tsubasa tradotto in arabo da uno studente siriano e distribuito ai bambini rifugiati

"La situazione in Siria è terribile, così terribile da impedire ai bambini di sognare. Ma sono i loro sogni che, un giorno, potranno rendere la Siria migliore".

Esordisce così, durante un'intervista con BBC, Obada Kassoumah, 26enne siriano che studia in Giappone e che sta traducendo in arabo, per l'editore Shueisha, il manga di Capitan Tsubasa (da cui è tratto l'anime Holly e Benji).

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Obada studiava giapponese all'Università di Damasco. Nel 2012 ha ricevuto una borsa di studio per andare in Giappone, quando la situazione in Siria stava seriamente precipitando. I suoi genitori, pertanto, lo hanno inviato non senza difficoltà in Giordania perché potesse partire da lì per il Giappone. A Tokyo, conclusa la borsa di studio, si è iscritto all'Università come studente regolare e ha cominciato a lavorare part-time, come traduttore in arabo di Capitan Tsubasa.

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Quando il Professor Masanori Naito della Doshisha University di Kyoto, esperto di Medio Oriente, ha suggerito a Shueisha di donare alcuni volumi del manga per i bambini siriani profughi, l'editore giapponese ha subito risposto positivamente.
Grazie alla cooperazione tra un certo numero di organizzazioni non governative e Unicef, i libri sono ora distribuiti ai bambini siriani nei campi di tutta Europa, Turchia, Medio Oriente.

"È qualcosa di molto lontano dalla realtà che hanno conosciuto" - spiega il prof, Naito - "Ma per i bambini è molto importante poter sfuggire alla realtà per un po'. E questi volumi possono dare loro qualche speranza per il futuro".

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"L'avevo visto in tv, da bambino, e mi è piaciuto. È la storia di un bambino che sogna di diventare calciatore professionista e lavora duramente per realizzare questo sogno." - dice Obada - "È qualcosa di bello, qualcosa che questi bambini dovrebbero vedere". "Come siriano è mio dovere aiutare, e tramite questo lavoro posso essere utile. I bambini possono, almeno per un po', dimenticare i brutti ricordi che hanno della guerra".

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