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Adam Wild chiuderà con il numero 26

Adam Wild chiuderà con il numero 26, a darne l'annuncio è lo stesso sceneggiatore e creatore della serie Gianfranco Manfredi sul suo profilo Facebook:

"Continuo a ricevere messaggi su Adam Wild, di cui vi ringrazio. Devo un chiarimento in sintesi: 1. Si concluderà con il n.26? Sì. 2. Vendeva troppo poco? Sì. Meno di tutte le mie serie precedenti. D'altro canto è oggi difficile fare paragoni con il passato ( se paragoniamo le vendite dei dischi e quelle dei libri tra i decenni passati e oggi, è un funerale) . Diciamo che attualmente la soglia di sicurezza per i fumetti Bonelli è sopra le ventimila copie mensili. Sotto, scatta l'allarme. Soglie molto più basse di quanto non accadesse in passato. 3. Potrebbe esserci un'inversione di tendenza? Dipende dai lettori. In altre serie è capitato che si sia bloccata la produzione e poi la si sia riaperta perché la serie è risalita uscendo dalla zona pericolo. I piani vanno fatti lo stesso, ma i giochi si possono sempre riaprire, se li riaprono i lettori. 4. Come sarà il 2016 di AW? Questo lo leggerete sulle anticipazioni del sito Bonelli per l'anno prossimo. Io posso solo dire: molto succoso. Tutti stanno dando il meglio. Per i disegnatori questa serie è stata ed è un trampolino. Nessuno la prende sottogamba" .

L'autore prosegue nei commenti:

"Si sta pensando criticamente a tutti i moduli di cui parlate: miniserie, mini mini, one shot. Nessun modello è esente da riflessioni. Sul doman non c'è certezza. Ci capiamo poco persino noi che i fumetti li facciamo, su quali saranno le linee produttive del futuro."

A chi gli chiede se l'unica certezza è il formato, Manfredi risponde:

"Anche su questo si stanno facendo esperimenti. A me per esempio è spiaciuto che non si sia data sufficiente considerazione a Frontera, il Tex alla francese scritto da Boselli. Formato nuovo, diverso modulo narrativo. Insomma: persino nella serie Bonelli più classica ed eterna, si sta sperimentando. Sta sempre ai lettori incoraggiare o scoraggiare. Noi ci proviamo sempre a offrire qualcosa di nuovo e di diverso."

A chi criticava le copertine, lo sceneggiatore ha invece risposto:

"Da fumettista posso dirti che davvero in questo momento, le copertine non fanno alcuna differenza. Purtroppo non fa molta differenza nemmeno se un fumetto è bello o è brutto. Se è disegnato bene o male. Più o meno si sta tutti nelle stesse condizioni. C'è molta offerta e diversificata (anche sul piano del prezzo) in un momento in cui il mercato si restringe, soprattutto se si considera solo il mercato nazionale."

Se è stato opportuno divulgare l notizia adesso, Manfredi ha detto:

"Non è opportuno dirlo adesso, ma oggi c'è il web, per cui le voci corrono, si fanno deduzioni indebite, si vanno a cercare colpe immaginarie, e allora è d'obbligo fare chiarezza. Spetterebbe alla casa editrice, in verità, ma a quanto pare tocca a noi autori. E girano pure le balle di doverlo fare. Io cerco di dare risposte chiare e oneste sulla situazione qual è al momento. Trattasi di informazione, non di promozione. La promozione me la riservo ai singoli numeri, quando escono. Perché meritano. E siccome una serie in genere cresce, perché una fase di rodaggio andrebbe concessa, so che le cose migliori su AW dovete ancora vederle."

L'autore ha poi fornito ulteriori interessanti risposte:

"Ho ricevuto la settimana scorsa le prime tavole del n.26 , disegnate da Laci, e sono rimasto traumatizzato dalla bellezza. Non posso farle vedere perché sarebbero spoiler. D'altra parte l'orgasmo, se viene al principio, è piuttosto deludente no?"

"Se poi volete sapere se mi sono pentito, NO. Questa serie mi sta dando delle bellissime soddisfazioni: me le ha date mentre la scrivevo, per i disegnatori con cui ho avuto e ho modo di collaborare, la maggior parte dei quali non conoscevo prima, ogni mese continua a riservarmi delle sorprese e continuo , come tutti gli altri, a lavorarci con estrema attenzione. Il cammino, del resto, è soltanto a metà, sul piano delle pubblicazioni. Ho potuto sperimentare moltissimo. Ho studiato e appreso cose che prima non sapevo. Il rapporto con i lettori che la seguono è caldissimo e gratificante anche sul piano umano. AW per me è un'esperienza che rifarei sempre.
Per dare almeno una notizia confortante: AW ha già due edizioni estere e una terza è in arrivo. Questo non era mai accaduto con nessuna mia serie precedente. MV, Volto Nascosto e Shanghai Devil hanno avuto molte pubblicazioni estere ma dopo che si erano concluse. Il futuro di Adam, continuo a esserne convinto, è ancora tutto da scrivere."

"Ringrazio per tutti i commenti, anche quelli critici. Molti offrono spiegazioni, io sinceramente, le prendo cum grano salis, perché posso fare confronti, ricordo i commenti dei primi anni di Magico Vento: qualcuno scrisse subito dopo il primo numero che era un fumetto illeggibile. Per più di due anni MV venne accusata di essere una serie progettualmente sbagliata. Molti disegnatori che presentammo in quei primi anni erano stati scartati o scacciati da altre serie. Molti lettori non li capivano proprio. Oggi sono dei maestri riconosciuti. Ma a giudicare dopo sono capaci tutti, a giudicare prima pochi. Giusto così, altrimenti tra chi scrive, chi disegna e chi legge non ci sarebbe differenza alcuna, invece c'è, e ci sarà sempre perché l'esperienza è ben diversa. D'altro canto è fin da quando ho debuttato come cantante che le soddisfazioni maggiori, dal pubblico, mi sono arrivate dopo. Spesso MOLTO dopo. Ho sempre sperato che i tempi si accorciassero, e a volte ce l'ho fatta, ma ho imparato a diffidare più delle celebrazioni che delle critiche. I successi veloci e apparenti, da autore, si pagano molto di più di quelli dilazionati nel tempo."

"Mi piacerebbe che qualcuno prendesse in considerazione una cosa di tipo generale che prescinde da AW e che riguarda lo stravagante tempo in cui viviamo. Ho scritto (perché è vero) che per un fumetto Bonelli la soglia di rischio oggi sta a ventimila copie MENSILI (non all'anno, al mese). Pochi anni fa si sono chiuse serie che vendevano 35mila copie al mese. Uno (editore o scrittore) estraneo al mondo del fumetto, che leggesse questi commenti, ne concluderebbe che siamo tutti matti, perché i risultati numerici di cui ci affliggiamo, per loro sono assolutamente IRRAGGIUNGIBILI, del tutto fuori portata. Chi è , nel campo della narrativa letteraria, che in libreria vende qualche decina di migliaia di copie AL MESE (per tutto l'anno e per anni di seguito) dei suoi lavori? Cosa dovrebbero fare gli autori di romanzi: suicidarsi? :)"

"Ripeto e concludo perchè siete stati fin troppo buoni a commentare tanto: nel 2016 usciranno alcuni albi di AW che sono tra i più belli che io abbia mai visto, anzitutto per i disegni. Quelli cui a priori non interessano, sono persone poco interessate ai fumetti e di conseguenza poco interessanti per chi i fumetti li fa. Ma certi numeri sono così clamorosi che non posso davvero pensare neppure lontanamente che possano passare inosservati. Perchè del pubblico, io mi sono sempre fidato e di questa fiducia sono sempre stato largamente compensato."

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