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Bao Boutique: Vanna Vinci presenta Sophia e No Future, resoconto

All'evento tenutosi ieri nel tardo pomeriggio alla Bao Boutique in quel di Milano, nella zona della nuova darsena, la fumettista italiana Vanna Vinci, che già una volta abbiamo intervistato, ha presentato l'edizione definitiva di Sophia, precedentemente pubblicata a puntate per poi essere raccolta in due volumi editi da Kappa Edizioni, Sophia, la ragazza aurea e Sophia nella Parigi ermetica. Nella parte finale dell'intervento l'autrice ha anche presentato il suo prossimo lavoro, che verrà pubblicato da Bao Publishing a fine ottobre, intitolato No Future, che sarà una sorta di almanacco con strisce deliranti della Bambina Filosofica, una raccolta episodica senza la minima intenzione di creare un'omogeneità narrativa.

Sophia parla di alchimia, filosofia esoterica antica in cui l'autrice specifica sin da subito di non credere, ma di esserne enormemente affascinata, soprattutto dagli strani simboli in qualche modo "poetici" che la caratterizzano. L'interesse nacque tempo fa, Vanna sentì un'intervista radiofonica ad un esoterico che parlava di Fulcanelli, misteriosa alchimista scrittore di numerosi libri in materia nel XX secolo, e successivamente la sua conoscenza venne ampliata dall'incontro con Michela Pereira docente di filosofia medievale all'Università di Siena. Ovviamente i suoi studi sono proseguiti ulteriormente.

Per realizzare la storia, l'autrice ha voluto approfondire la ricerca alchemica, mirata all'ottenimento di un benessere perpetuo, della vita eterna, analizzando anche il propagarsi di questa filosofia nelle città italiane come Bologna, Ferrara e Roma, ma anche estere come Parigi. Ma c'è anche il rovescio della medaglia in questa ricerca: la dannazione insita nell'eternità. Anche se Sophia cerca la pietra filosofale per la salvezza di un amico che sta per morire, e che secondo Vanna vuole morire, quell'oggetto può agire anche se non si è in possesso del libero arbitrio? E di immortali a cui porre la domanda ce ne sono molti in questa storia, da cantanti a pittori famosi.

Sulla scelta di scrivere a bordo di alcune vignette il titolo di alcune canzoni, quasi per voler creare una soundtrack di lettura, la scrittrice ha affermato che se alcuni dei brani riportati sono effettivamente casuali, inseriti perchè l'autrice li stava ascoltando durante la realizzazione dell'opera, per esempio il brano di Frank Sinatra That's Life, in altri casi si tratta di commenti o accompagnamenti esplicativi del momento.
Vanna Vinci ha poi rivelato di aver visitato molti dei posti narrati i Sophia, dalla Bologna in cui vive, a Ferrara, città spesso frequentata in passato dall'autrice e che ha avuto un forte impatto su di lei, affascinandola e contemporaneamente turbandola, straniandola.

Per Roma invece la storia è un'altra. Sebbene abbia visitato anche quella in cerca dei luoghi descritti e citati nel libro, la scrittrice ha confessato che la scena che si svolge nella città è una ricostruzione della scena della Taverna dell'Angelo che scompare e ricompare nei pressi del Tevere nel telefilm di culto anni '70 Il segno del comando, ambientata nella notturna "città immortale", allucinatoria e infestata.

Inoltre l'opera è composta da molti aspetti e molte parti autobiografiche, e non solo molti dei suoi personaggi, ma anche molti dei luoghi descritti, sono parti della vita dell'autrice.
Inizialmente il lavoro era ideato per concludersi al termine del primo volume, anche se effettivamente una vera conclusione non era presente, ma poi Vanna ha deciso di continuare la narrazione. Se la prima parte era volutamente soleggiata, estiva, la seconda è stata appositamente creata per essere nera, oscura, fredda.

Qui potete trovare gli altri eventi Bao Boutique.

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