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Sherlock Holmes: giunge al termine il caso sul copyright

shocdcPurtroppo per gli eredi di Arthur Conan Doyle, "Il caso dei Copyright di Sherlock Holmes" non diventerà un complicato mistero, ma ha già raggiunto un giudizio definitivo.
 
La Suprema Corte presieduta dal giudice Elena Kegan ha, infatti, rigettato la richiesta di sospendere la decisione del Settimo Distretto dello scorso 16 giugno, in cui si stabiliva che i personaggi e gli elementi delle prime 50 storie di Sherlock Holmes non sono più protetti dal copyright degli Stati Uniti, e quindi disponibili per l’uso o adattamento di altri autori.
 
In sostanza è stato sancito che le storie in oggetto, pubblicate prima del 1 gennaio 1923, rientrano nel pubblico dominio degli Stati Uniti. Restano ancora tutelate dal copyright, invece, le 10 storie successive al 1922, fino al 2022. Tuttavia, gli eredi Doyle si sono sempre battuti a difesa di questi diritti, insistendo sul fatto che gli editori, le reti televisive e gli studi cinematografici pagassero una tassa di licenza per l’utilizzo dei personaggi e degli elementi delle storie. Alcuni, tra cui la Warner Bros. e la CBS, hanno rispettato questa volontà.
 
Ma Leslie Klinger, esperto della narrativa di Holmes, tra l’altro curatore degli adattamenti cinematografici di Guy Richie, si è rifiutato di consegnare 5.000 dollari per la pubblicazione di un antologico di racconti scritti da diversi autori, dal titolo In the Company of Sherlock Holmes. Nonostante la diffida da parte degli eredi Doyle a non pubblicare l’opera, minacciando anche di bloccare la vendita attraverso canali quali Amazon, Barnes & Noble e altri rivenditori, Klinger ha citato in giudizio gli eredi.
 
A difesa delle loro ragioni, i Doyle sostengono che essendo Sherlock Holmes un personaggio "complesso", ed essendo la sua narrativa un continuum che ha trovato la sua conclusione solo con l’ultima pubblicazione, avvenuta proprio negli Stati Uniti, questo determina che l’opera letteraria di Doyle sia ancora da ritenersi protetta dal diritto d'autore.
 
Non sono dello stesso giudizio i giudici. "Non possiamo trovare alcuna base nella legge o nella giurisprudenza che estenda il copyright oltre la sua scadenza" queste le parole di Richard Posner, giudice che ha così argomentato la decisione della Corte di Appello. "Quando una storia diventa di pubblico dominio, elementi della storia, tra cui personaggi coperti dal diritto d'autore scaduto, diventano delle possibilità per gli autori che seguono…”

Nel frattempo, però, gli eredi dello creatore di Sherlock Holmes stanno preparando un ricorso alla Corte Suprema, incentrato sul fatto che Klinger abbia pubblicato la raccolta su Holmes prima della richiesta di giudizio contro gli eredi stessi.
 
"Apprezziamo la considerazione del giudice alla nostra richiesta, così come la rarità con cui il giudice concede una sospensione in attesa di un ricorso", ha dichiarato l'avvocato Benjamin W. Allison a Law360. "Continuiamo a credere che il Settimo Distretto abbia commesso un errore quando, diversamente da tutti gli altri tribunali del paese, ha rifiutato di richiedere al signor Klinger di presentare il suo libro finito a un confronto effettivo sugli aspetti protetti dei personaggi di Sherlock Holmes".

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