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Bill Watterson parla della mostra su Calvin & Hobbes e di altro...

CalvinHobbes 3414È stato inaugurata lo scorso 22 marzo una mostra dedicata a Bill Watterson, organizzata dalla Ohio State University e ospitata nella Billy Ireland Cartoon Library & Museum. Il curatore dell’esposizione, Jenny Robb, ha avuto modo di intervistare l’autore che ha creato le famose di strip di Calvin & Hobbes, e la loro chiacchierata è stata pubblicata sul blog della università stessa.
 
Partiamo col conoscere il pensiero dell’autore su iniziative come questa. “La biblioteca aiuta a contrastare la condiscendenza del mondo nei confronti della ‘bassa arte’ dei cartoon, e tutela il lavoro che altrimenti andrebbe disperso o perso. Nel rendere disponibile a chiunque il materiale originale per studiarlo, ci dà anche la possibilità di accedere alla nostra storia. Se sei un pittore, è dato per certo che spenderai un sacco di tempo nei musei per studiare grandi dipinti, ma se sei un fumettista, è difficile poter visionare un artwork originale. Quando si osserva un originale di Steve Canyon si nota che sono tavole gigantesche: è un'esperienza completamente diversa che vederle pubblicate su un giornale o riprodotte in un libro. C'è molto da apprezzare e conoscere in questa meravigliosa arte”.

Watterson ha ripreso tavole abbandonate ormai da 18 anni. “È stato fantastico. C'è una sorta di jet lag quando si viaggi nel tempo nel proprio passato” ha dichiarato l’autore.

Passiamo a conoscere il processo di creazione dietro la pubblicazione delle strip di Calvin & Hobbes. “Il più delle volte mi piace iniziare con le parole. In generale, la scrittura subisce così tante modifiche che non si raggiunge una versione definitiva nell'elaborazione fin quando la tavola è stata completamente impostata. Posso sempre visualizzare le immagini in qualunque modo. Comunque, è la scrittura che mi dà il via”.

L’intervista si sposta sul legame forte che ha legato i lettori alla strip che ha reso celebre Watterson. “Non posso davvero immaginare che il lettore medio si prenda il disturbo di seguire la sua piccola sezione fumetto, tanto meno la lettura di un nuova e sconosciuta striscia per mesi al fine di costruire un rapporto con esso. Ci sono così tanti altri contenuti disponibili immediatamente e tutto gratuitamente, che non c'è motivo di restare se non sei subito affascinato. Consumiamo tutto come patatine. In questo ambiente, ho il sospetto che la connessione del vignettista con i lettori è probabile che sia più superficiale e fugace, a meno che non colpisca l’interessa di una serie di lettori di nicchia. E quel pubblico, quasi per definizione, è molto piccolo”.
 
Scontato passare ad analizzare in che modo il digitale e i social network abbiamo influenzato il comics. “Chiunque può pubblicare ora, e non ci sono restrizioni di gusto, di approccio, o materia. I secondini sono scomparsi, quindi la prospettiva di nuove e diverse voci è emozionante. O almeno potrebbe esserlo se qualcuno li leggesse. E sarebbe ancora più entusiasmante se qualcuno pagasse per farlo. È difficile pagare l'ingresso se non ci sono cancelli”.

La mostra ospiterà anche un’esposizione dedicata a Richard Thompson, creatore della serie Cul de Sac, dal titolo di The Irresistible Force Meets the Immovable Object: A Richard Thompson.
 
Come giudica Watterson il lavoro del collega. “Pochissimi fumettisti fanno tanto, e tanto bene. Richard è un meraviglioso scrittore e uno dei rari che possono scrivere davvero storie uniche, con personaggi esilaranti. Ha disegnato le caricature, illustrazioni sontuose, e uno dei più bei fumetti che abbia mai visto. E proprio quando pensi che non potrebbe migliorarsi, se ne esce fuori con qualcosa di unico”.

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