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Speciale Movie Comics: Ghost Rider

Lo spirito della vendetta

"Fin da piccolo, ho sempre immaginato quanto sarebbe stato eccitante trasformare me stesso in uno di quei personaggi che leggevo. Essere nel film di Ghost Rider è come un sogno che diventa realtà. Abbiamo l'opportunità di mischiare il genere horror, quello classico alla Uomo Lupo, con il genere supereroistico. In questo modo credo di star lavorando a due delle cose che mi piacciono di più". Con queste parole, rilasciate in una delle molte interviste promozionali, l'attore Nicholas Cage descrive il suo coinvolgimento nella pellicola diretta da Mark Steven Johnson, già approdato al genere supereroistico al cinema con "Daredevil" nel 2003. Per Cage, noto appassionato di fumetti tanto da chiamare l'ultimo figlio Kal-El, il ruolo di Johnny Blaze è il raggiungimento di un obiettivo, quello di partecipare a un film tratto dai suoi amati comics, ma non solo. Per l'attore premio Oscar per "Leaving Las Vegas", infatti, la parte dello stunt-man Johnny Blaze, costretto da un patto con Mefisto a divenire lo spirito della vendetta, racchiudeva qualcosa di più profondo: "È un eroe inusuale. Non è il classico supereroe, non segue delle regole tradizionali. Quando ero ragazzo e leggevo fumetti come Ghost Rider e Hulk, ero attratto da questi personaggi perchè non riuscivo a capire come qualcosa di terrorizzante potesse anche essere buono. Ho fatto appello a qualsiasi complessità che c'è riguardo la vita di un uomo, il paradosso per me è interessante".
 
Una chiave di lettura diversa viene presentata anche dal regista Mark Steven Johnson, che in molte interviste concesse nei mesi scorsi ha voluto sottolineare come il tema al centro della storia della pellicola sia quello dell'amore: "Questo è qualcosa che ho voluto sempre ricordare. E lo ricordo a tutti, sempre. Al centro del film, che ha tanta avventura e momenti horror, c'è l'amore. L'amore di Johnny per suo padre è ciò che lo porta a concludere il patto con Mefisto. L'amore per la sua ragazza lo porta a lottare. Tutto alla fine torna al tema dell'amore". Amore, ma anche sacrificio nella vita di Johnny Blaze, solitario stunt-man famoso per le sue acrobazie, la cui vita cambierà totalmente il giorno in cui un misterioso forestiero gli offre aiuto per farlo uscire dal vicolo cieco della sua vita. Ma il prezzo, alla fine, sarà quello della sua anima e l'inizio di una maledizione che lo perseguiterà per sempre.

Un cast infernale

Oltre a Cage, nel cast di "Ghost Rider" troviamo volti vecchi e nuovi del cinema americano. Al fianco del protagonista infatti troviamo la bellezza latina di Eva Mendes ("2 Fast 2 Furious"), che nel film ricopre il ruolo di Roxanne Simpson, una giornalista determinata, efficiente e tenace, la quale si immerge nel lavoro per evitare di fare i conti con il doloroso ricordo della fine della sua storia sentimentale con Johnny Blaze, un passato che però tornerà protagonista nella sua vita, dandole forse l'occasione per una seconda possibilità.
 
Un personaggio, quello di Roxanne, che la Mendes afferma andare oltre la semplice figura della ragazza in costante pericolo: "Lei è un nuovo genere di donzella in pericolo, c'è qualcosa di sexy in lei, ma non è solo questo. C'è qualcosa di dolce e innocente che abbiamo voluto mantenere nel personaggio, ma lei non è una vittima", sottolineando come nel film lei e il regista abbiano voluto giocare sul classico tema della ragazza in pericolo, presentando un personaggio che non ha bisogno dell'eroe ma che allo stesso tempo, per una serie di circostanze, non può fare a meno di lui. Non do calci a nessuno, ma questo non vuol dire affatto che lei non sia un aspetto importante della storia del film o del dramma che circonda la vita di Johnny Blaze - ha detto la Mendes, che ha poi continuato - lei è più oscura rispetto alla versione a fumetti, e anche un pò più esotica. È molto legata a Johnny ma allo stesso tempo è una donna indipendente che ha la sua carriera e la sua vita, ha una propria forza interna, non è una vittima. E per questa caratterizzazione voglio ringraziare Mark per non aver fatto di Roxanne la solita pollastrella. Penso che lei sia un moderno e potente ruolo femminile, una donna che mostra anche la sua sensibilità e la sua vulnerabilità".

Oltre a Roxanne, non bisogna dimenticare quei personaggi che avranno un ruolo chiave nei cambiamenti che colpiranno la vita del motociclista, tra questi ovviamente Mefisto, intepretato da Peter Fonda, figura dietro alla quale vi è l'inizio della maledizione che trasformerà Blaze nello spirito della vendetta, e che il regista ha descritto così: "Peter Fonda è meraviglioso. Nel film Mefisto appare come una sorta di trafficante di anime, un venditore, un personaggio molto sottile che Peter interpreta in maniera sottile e anche ambigua. Lui è un venditore di anime, appare e getta scompiglio solo per far sì che il suo affare vada bene". Un patto, quello di Johnny, che lo porterà a combattere un’aspra battaglia e a conoscere nuovi misteri nella persona di un enigmatico custode di un cimitero nella cui parte troviamo l'attore Sam Elliott ("Hulk"), e soprattutto a scontrarsi con la minaccia di Cuorenero, ruolo ricoperto dal giovane Wes Bentley, attore rivelazione di "American Beauty". Nemico di tutto ciò che appare come bello e puro, Cuorenero appartiene nella pellicola a una nuova stirpe di demoni potenti e senz’anima. Il suo scopo è ricreare l’Inferno sulla Terra per esserne l’unico Signore. La chiave per liberare questo nuovo Regno Infernale è in mano all’unico essere che può fermarlo: Ghost Rider.

Un eroe tra due mondi

Fin dall'inizio, il regista Mark Steven Johnson ha voluto sottolineare come Ghost Rider, oltre ad essere un eroe differente dagli altri nati dalla fervida mente della Casa delle Idee, fosse un personaggio che si muoveva a cavallo tra due dimensioni.
 
Per rendere al meglio questa visione e trasmetterla sul grande schermo, Johnson ha eseguito numerosi studi, che sono stati poi la fonte per la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista dopo una prima versione realizzata inizialmente da David Goyer: "Ho compiuto una vasta ricerca sulla demonologia, ed una delle storie che più mi ha affascinato è stata quella di alcuni angeli ribelli che Lucifero conduce in un attacco contro il Paradiso. Sconfitto, viene gettato giù dall'Eden per mano di San Michele. Da allora tutti gli angeli ribelli sono divenuti angeli caduti. Un'altra storia mitologica che mi ha colpito tratta di alcuni angeli caduti che non seguirono Lucifero all'Inferno. Alcuni finirono nel deserto, alcuni nell'oceano, diventando demoni elementali. Ho pensato che fosse un concetto estremamente affascinante e l'ho usato come base per introdurre Cuorenero nel film. Egli si è stancato di attendere la fine dei giorni, così, come un giovane impaziente, inizia a raccogliere attorno a sè questi demoni. In questo contesto Johnny Blaze come Ghost Rider deve trovarli e fermarli". E infatti i seguaci di Cuorenero in "Ghost Rider" sono alcuni demoni elementali interpretati rispettivamente da Laurence Breuls, Mathew Wilkinson e Daniel Frederiksen.

Anche il protagonista Nicholas Cage ha voluto sottolineare la particolarità di Ghost rispetto agli altri eroi della Marvel giunti sullo schermo: "Tra tutti i personaggi, sento che questo è qualcosa che non abbiamo ancora visto. È un nuovo territorio, perché si occupa allo stesso tempo del mondo spirituale e del mondo fisico, e questo è un argomento molto complesso per un personaggio dei fumetti. Lui è anche divertente. Il personaggio di Johnny Blaze, il carattere che abbiamo descritto nel film... abbiamo cercato di fare anche qualcosa di divertente, volevo dargli anche un pò di humour. Non sono obbligato per contratto a fare un sequel o qualunque altra cosa, ma non bisogna mai dire mai. Se mai ci sarà, voglio essere sicuro che lo script sia meglio dell'originale. Voglio esplorare nuove sfide e non voglio ripetermi all'infinito", ha infine aggiunto l'attore, dicendosi convinto che il pubblico si innamorerà di Ghost.

Effetti demoniaci

La complessa realizzazione degli effetti speciali di "Ghost Rider" è stata una delle ragioni per cui la pellicola ha avuto una lunghissima post-produzione. Le riprese infatti si sono svolte nell'estate del 2005 nelle strade dell'australiana Melbourne, mentre il resto della lavorazione si è svolto presso i Central City Studios, con altre scene poi filmate a Broken Hill, un’area periferica della città australiana, mentre un’altra location è stato il bellissimo Yatta River, un fiume che attraversa Melbourne.
 
In seguito, dopo un’iniziale data di uscita fissata per il 2006, la pellicola è stata rinviata di un altro anno, soprattutto per via di alcune richieste fatte dallo stesso regista subito dopo la fine ufficiale della lavorazione: "La ragione per cui il film è stato rimandato, è che vi erano alcuni effetti speciali che sono stati autorizzati da poco dallo studio, ma che Mark Steven Johnson aveva sempre voluto - ha rivelato Nicholas Cage - Sono piuttosto grandi come effetti e questo ha richiesto del tempo per riunirli e progettarli. Per questo abbiamo dovuto effettuare il rinvio, che alla fine non potrà che essere una cosa positiva, se questo vuol dire vedere Ghost Rider impegnato in una battaglia con un elicottero".
 
Ma ovviamente questa non è stata la sola ragione. C’è stata la volontà del regista di rendere al meglio sullo schermo la figura dello spirito della vendetta, e soprattutto le fiamme, parte importantissima nella caratterizzazione visiva del personaggio, e a cui ha lavorato Kevin Mack, con ovvia soddisfazione dello stesso Johnson: "Kevin Mack e il suo gruppo alla Sony Imageworks sono stupefacenti. Hanno lavorato giorno e notte per fare di Ghost Rider il personaggio più cool dell'Universo Marvel. Non vi mentirò: è stato più duro di quanto chiunque pensasse. Il fuoco realizzato con la computer-grafica è stata una delle cose più difficili da proporre in un film. È stato realizzato un programma di simulazione del fuoco davvero sorprendente, fatto in maniera tale da spostare il fuoco con naturalezza ad ogni movimento di Ghost Rider, sia nel caso che cammini in maniera naturale, sia che, a bordo della sua moto, corra su per un palazzo di 75 piani. Inoltre, abbiamo filmato delle sequenze con Nic o con la sua controfigura vestiti come Ghost Rider, con gli spuntoni sulle spalle, le catene, e con una specie di collare attorno al collo, o altre volte un elmetto verde che poi abbiamo rimosso. In questo caso quello che vedete è l'attore, la persona che interpreta il personaggio, ma modificato in Computer-Grafica. Questa era la nostra sfida più grande, che assicurava che alla fine tutto sarebbe stato fantastico". 
 
Un compito che non si è fermato solo a questo, visto che la squadra degli effetti visivi ha anche lavorato per rendere più "vive" le fiamme infernali: "In alcune scene vedrete le fiamme e il fuoco muoversi in una maniera tale da far capire l'umore e le sensazioni che prova Ghost in quel momento - ha detto Johnson - potrete vederlo cambiare carattere con i vostri occhi. Quando Ghost Rider è arrabbiato, la sua fiamma diventerà incandescente, quando sarà triste, questa diventerà di un colore simile al blu. Abbiamo scelto di impiegare il fuoco come un'estensione della sua personalità". La difficoltà maggiore è stata quella riguardante la parte finale della pellicola, ovvero il confronto tra Ghost e Cuorenero, girato a San Verganza, una zona non lontano da Melbourne, e che ha visto impegnati per giorni, nell'estate di due anni fa, numerosi tecnici della troupe e ha visto la partecipazione della Dalchem, una società australiana specializzata in modellini, effetti prostetici ed effetti speciali. Una scena vitale che il regista così descrive: "La sequenza più difficile che abbiamo girato è stata quella svoltasi a San Verganza, quella della battaglia finale. Questo perché tu hai da una parte il figlio del diavolo, che si è evoluto, e dall'altra Ghost Rider in piena difficoltà. Come ho già detto in precedenza, ho fatto in modo che Ghost fosse un personaggio notturno. La battaglia si svolge in pieno giorno. È la classica scena dell'eroe in difficoltà, ma anche quella in cui l'eroe si rende conto di chi sia lui in realtà. Lui è Johnny Blaze".

Il regista

Mark Steven Johnson


Nato il 30 Ottobre 1964 a Hastings (Minnesota), Mark Steven Johnson inizia a lavorare nel mondo del cinema realizzando la sceneggiatura della commedia "Due irresistibili brontoloni" (1993), interpretata da Jack Lemmon e Walter Matthau, di cui ha scritto anche il sequel "That's amore - Due improbabili seduttori".
 
In seguito continua il suo lavoro di sceneggiatore con "Il grande bullo" (1996), "Jack Frost" e "Simon Birch", pellicola questa che segna il suo debutto alla regia.
Successivamente dirige "Daredevil" (2003) con Ben Affleck.

Il cast

Nicholas Cage

Nato a Long Beach (California) il 7 gennaio 1964, Nicholas Kim Coppola ha la recitazione nel sangue sin da ragazzino, essendo nipote del famoso regista Francis Ford Coppola, una parentela che lo porterà a cambiare il proprio cognome. Frequenta l'American Conservatory di San Francisco e dopo le brevi esperienze in teatro e alla tv esordisce sul grande schermo nel 1983 in "Rusty il selvaggio", pellicola che lancia anche Matt Dillon e Mickey Rourke.

Seguono poi "Cotton Club" (1984) e "Peggy Sue si è sposata" (1986), film che fanno conoscere al grande pubblico il suo volto.
Dopo “Stregata dalla luna" (1987) e "Tempo di uccidere" (1989), Cage fa parlare di sé per la commedia "Stress da vampiro" (1989), più perché durante le riprese, per eccesso di realismo, mangia uno scarafaggio vivo, che per la qualità della sua interpretazione, decisamente un po’ sopra le righe.
Nel 1990, Cage si impone finalmente all'attenzione di pubblico e critica con "Cuore selvaggio" di David Lynch, road movie visionario e maledetto che rivela tutto il suo talento e la sua intensità drammatica. Con "Mi gioco la moglie... a Las Vegas" (1992) e "Cara, insopportabile Tess" (1994) esplora la strada della commedia, per poi interpretare "Via da Las Vegas" (1995), che lo consacra tra le maggiori star del cinema americano e gli regala il premio Oscar come miglior attore protagonista.

Il successo lo lancia definitivamente: lo vediamo al fianco di Sean Connery in "The Rock" (1996) e con John Travolta in "Face/Off - Due facce di un assassino" (1997), poi veste i panni dell'eroe Cameron Poe in “Con Air” (1997), quelli del detective Tom Welles in "8mm - Delitto a luci rosse" (1998) ed è ancora un investigatore in "Omicidio in diretta" di Brian De Palma (1998). Dopo tanti action movie, Nicolas Cage si concede una pausa nella commedia romantica con "City of Angeles" (1998), accanto a Meg Ryan, e poi con "The family man"(2000), di Brett Ratner.
In seguito lavora con Martin Scorsese, che lo vuole protagonista del suo "Al di là della vita" (1999), per poi partecipare a "Fuori in sessanta secondi" (2000) e "Il mandolino del Capitano Corelli" (2001) di John Madden.

Nel 2003, con "Adaptation - Il ladro di orchidee" di Spike Jonze, Cage rivela un eccezionale virtuosismo portando sullo schermo ben due ruoli nello stesso film: interpreta infatti due gemelli, uno impacciato e timido, l'altro superficiale e sfacciato, e per questa prova d'attore conquista una meritata nomination all'Oscar come miglior attore protagonista.

Wes Bentley

Nato a Jonesboro (Arkansas) il 4 Settembre 1978, Wesley Cook Bentley è il quarto figlio di David e Cherie Bentley, entrambi pastori metodisti. Ha tre fratelli, Jamey, Philip e Patrick. Frequenta la Sylvan High School di Sherwood, Arkansas, dove è membro di una band e capitano della squadra di calcio, ed è qui che inizia a recitare.
 
Dopo il diploma, conseguito nel 1996, frequenta la Julliard School di New York, ma solo per un breve periodo a causa di problemi finanziari, così per mantenersi lavora come cameriere e come commesso da Blockbuster. Scoperto per caso da un direttore di casting mentre aspetta il suo turno per fare un provino per lo spettacolo "Rent", debutta nel cinema nel 1998 in alcuni ruoli minori e l'anno successivo raggiunge il successo internazionale con la parte dello stravagante Ricky Fitts nel pluripremiato "American Beauty" di Sam Mendes, che gli è valso diverse candidature e premi internazionali tra cui la nomination al BAFTA come miglior attore protagonista.
 
In seguito appare in altre pellicole, tra le quali è da citare "Le quattro piume".


Eva Mendes

Nata il 5 Marzo 1974 a Los Angeles, Eva Mendes cresce nella vasta comunità latino americana della città della California, e fin da ragazzina desidera intraprendere la carriera di attrice.
 
Dopo una lunga gavetta densa di piccoli ruoli, nel 2001 affianca Denzel Washington in "Training Day", pellicola che la fa conoscere al grande pubblico.
 
In seguito partecipa a pellicole quali "2 Fast 2 Furious" (2003), "C'era una volta in Messico", "Out of Time", e alla commedia "Hitch – Lui sì che capisce le donne", accanto a Will Smith.

Sam Elliot

Nato il 9 Agosto 1944 a Sacramento (California), Samuel Pack Elliot dopo una buona esperienza teatrale durata alcuni anni, esordisce nel cinema nel 1969 con una piccola parte in "Butch Cassidy" di George Roy Hill. Notato dalla Paramount, gli viene offerto il ruolo del dott. Doug Lang all'interno della serie televisiva "Mission: Impossible".
 
Nel 1976 ottiene i primi consensi di pubblico e critica grazie al film di Daniel Petrie "Lifeguard", mentre il successo arriva alla fine degli anni '70 grazie al film horror "Il testamento" (1979) diretto da Richard Marquand e a una serie di film western per la Tv, la maggior parte delle quali tratta dai romanzi di Louis L'Amour.
 
Nel corso della sua carriera fornisce ottime prove anche in film di altro genere come nei drammatici "Dietro la maschera" (1985) di Peter Bogdanovich, accanto a Cher, e "The Hi-Lo Country" (1998) di Stephen Frears, nella commedia "Scappatella con il morto" (1990) di Carl Reiner, accanto a Kirstie Alley, senza dimenticare i thriller "A prova di errore" (2000) dello stesso Frears, "The Contender" (2001) di Rod Lurie, e i vari film d'azione e di guerra tra cui "Il duro del Roadhouse" (1989) di Rowdy Herrington, "Gettysburg" (1993) di Ronald F. Maxwell e "We Were Soldiers" (2002) di Randall Wallace. Nel 1991, insieme a Katharine Ross (sua moglie) produce, scrive e interpreta il film Tv "Conagher" (anche questo tratto da un romanzo di L'Amour).

Peter Fonda

Nato a New York il 23 Febbraio 1940, Peter Seymour Fonda proviene da una delle famiglie più famose nella storia del cinema. Figlio del grande attore Henry Fonda, e fratello di Jane, oltre che padre di Bridget, anch'essa attrice.
 
Dopo aver completato il liceo, si iscrive all'Università in Nebraska, a Omaha, ma abbandona gli studi un anno prima della laurea. Deciso anch'esso a intraprendere la carriera della recitazione, entra nel mondo del cinema nel ruolo di attore, direttore, scrittore e produttore. Dopo alcune parti minori, conquista la celebrità nel ruolo di Wyatt (Captain America) in "Easy Rider" (1969).
 
In seguito partecipa a numerosi film, nessuno dei quali di grande importanza. Nel 1997 ottiene il Golden Globe come miglior attore nel film "L'oro di Ulisse", ruolo che li porterà la sua prima nomination all'Oscar.
 
 


Carlo Coratelli
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