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20th Century Boys al FFF2009

Esce oggi nelle sale giapponesi il nuovo film di 20th Century Boys, secondo capitolo della trilogia che adatta per il grande schermo il manga omonimo di Naoki Urasawa, uno dei progetti cinematografici più imponenti mai realizzati in Giappone.
Intanto ieri, al Future Film Festival di Bologna è stato proiettato in anteprima italiana il primo lungometraggio della serie, e Comicus era presente per riportarvi una prima analisi.

La trama ripercorre il manga fino all'inizio dell'ottavo volume (ossia la notte del 31 dicembre 2000, momento cruciale della vicenda), semplificando l'intreccio così da renderne la comprensione più immediata. Il manga infatti presenta una linea temporale altamente frammentata, che difficilmente avrebbe funzionato in un film; non mancano però i salti temporali, con flashback all'infanzia dei protagonisti, e qualche scena dal futuro del futuro che mostra Kana adolescente e il mangaka incarcerato, accenni di trame che sicuramente saranno sviluppate nei prossimi due film. Buona la recitazione degli attori, la cui somiglianza con i personaggi cartacei in certi casi è davvero impressionante; stupende le musiche della colonna sonora, tra le quali figura la "20th Century Boys" dei T-Rex, canzone ispiratrice per Urasawa nello scrivere il manga.

Ovviamente manca qualche scena presente nel fumetto, sarebbe stato impossibile inserire tutto ciò che c'è in una serie così complessa, ma tutto ciò che è fondamentale è stato inserito, realizzando così un'ottima trasposizione di un manga che non era poi così facile da adattare. Il film infatti parte lentamente ma riesce gradualmente ad aumentare l'interesse negli spettatori (sia quelli che già conoscono il manga, sia chi si approccia per la prima volta alla storia), fino al climax finale dove anche gli effetti speciali e la fotografia danno il meglio. Enorme la curiosità in platea su come la storia proseguirà; speriamo che il pubblico italiano possa scoprirlo, dato che è stato annunciato che la trilogia di 20th Century Boys sarà distribuito in 34 Paesi, tra i quali non sappiamo se figura l'Italia.


Carlo Alberto "Deboroh" Montori
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