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Superman: ancora Millar

Dopo l’annuncio di qualche settimana fa di essere in qualche modo al lavoro sul reboot cinematografico di Superman, nei giorni scorsi Mark Millar è tornato sull’argomento in maniera più approfondita in un’intervista a CBR.

Lo scrittore ha raccontato che, dopo essersi ormai rassegnato a tenere ben chiuso nel cassetto il sogno di scrivere Superman al cinema, ricevette una telefonata dal misterioso grande regista che starebbe attualmente lavorando con lui al progetto. Questo regista avrebbe a sua volta avuto contatti con la Warner Bros., molto interessata ad averlo a bordo, e sarebbe poi stato lui a fare il nome di Millar come condizione irrinunciabile per partecipare al rilancio del personaggio. Stando così le cose, tutto sarebbe attualmente in mano alla Warner, che nel giro di poche settimane dovrebbe decidere sul da farsi. In ballo ci sarebbero anche altri registi, e dunque fondamentalmente la scelta dipende da questo. Lo stesso Millar ammette come il suo nome, sul bilancino delle decisioni, conti poco o nulla: “Io sono solo un tizio scozzese che nessuno riesce a capire che sta dicendo”.

Più nello specifico, come già anticipato, l’idea di Millar sarebbe una storia di grande portata, che si concretizzerebbe in un girato di setto-otto ore da suddividere in tre film. In questo modo, l’autore intenderebbe raccontare tutta la vita di Superman, dalla sua nascita su Krypton fino ai suoi ultimi giorni, in un tempo narrativo eventualmente anche di milioni di anni. La stessa Krypton dovrebbe essere un elemento fondamentale del racconto, occupando ben un’ora e mezza del primo capitolo, in cui sarebbe possibile venire a conoscenza del mondo natale di Kal-el, della sua civiltà, la sua storia, la sua natura, ecc. E Krypton rimarrebbe poi un elemento presente in tutto il resto del film, il quale avrebbe modo di vedere in azione più villain, tra i quali Millar nomina Brainiac.

Infine, lo scrittore ha avuto modo di dire la sua sull’interprete del nuovo Superman, senza tuttavia fare nessun nome: “A dire il vero ne abbiamo parlato a lungo. E ci sono due grosse cose che faremo. La prima è che chiunque interpreterà Superman sarà uno sconosciuto, così da poter diventare Superman. Non sarà Ben Affleck in un costume, per quanto io adori Ben Affleck. Semplicemente, ti distrae dal film ogni volta che vedi un volto riconoscibile in un costume. Ma la seconda cosa è che vogliamo che appaia il più possibile diverso da Christopher Reeve. Perché la mia idea, che stavo dicendo al regista, era: ‘Oh, questo tizio sembra un po’ Christopher Reeve. Questo tipo sembra Christopher Reeve’ E lui disse: ‘Ciò che tu apprezzi è che Christopher Reeve è il Superman della tua generazione. Ma i giovani oggi non trarranno niente da questo’. […] ‘Quello che dobbiamo fare è trovare qualcuno che sia il Superman di questa generazione’”.



Valerio Coppola
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