Menu

Tori Amos tradotta a fumetti

Come già aveva anticipato qualche giorno fa il nostro sempre attento blog, anche Tori Amos ha regalato la sua creatività al mondo delle vignette. È stato infatti pubblicato dalla Image Comic Book Tattoo, una raccolta di storie a fumetti ispirate ai brani della cantante statunitense e realizzato da una pletora di quasi novanta autori. Alla convention di San Diego svoltasi la settimana scorsa, erano presenti alcuni di questi creativi, nonché la stessa Amos e l’editor del libro Rantz Hoseley, riunitisi per parlare del progetto con i fan.

Il filo conduttore dell’incontro, allietato da un linguaggio piuttosto colorito, è stata la libertà creativa. La Amos e Hoseley hanno voluto sottolineare a più riprese come tenessero in particolar modo a fornire agli autori coinvolti la maggior libertà creativa ed espressiva possibile, cosa poi confermata dagli artisti presenti. In questo stesso senso, la Image ha avuto un controllo pressoché nullo sulla realizzazione del libro.
Hoseley ha raccontato la velocità con cui il progetto è nato e in seguito è stato realizzato, dal momento in cui il responsabile della Image ha accettato senza pensarci due volte, fino alla realizzazione quasi automatica delle storie in sé. Ha inoltre chiarito il concetto alla base di questo lavoro, definendolo un “music comic” e spiegando che le uniche due regole poste agli autori che si occupavano degli adattamenti erano non interpretare direttamente le canzoni e usare un numero dispari di pagine.

Anche gli autori presenti al panel hanno avuto modo di accennare brevemente al loro lavoro di adattamento dai brani. Dei presenti, Kelly Sue DeConnick si è occupata, insieme a Laurenn McCubbin, di “Silent All These Years”; Ted McKeever ha invece trasposto “Past The Mission”; su “Flying Dutchman” ha invece lavorato David Mack. Tori Amos, anche su richiesta dell’uditorio, si è poi espressa sul feedback avuto da questi artisti, affermando che leggere i loro adattamenti è stato come sentire musica nuova, cosa che l’ha ispirata non poco nel suo attuale impulso creativo, in una dinamica ciclica di ispirazione reciproca.
Infine, la cantante ha voluto in qualche modo rendere grazie all’intera esperienza, che a suo dire è stata fortemente liberatoria: «È meraviglioso, non ho mai fatto nulla del genere. [Questa cosa] Mi ha dato il coraggio di alzarmi e lasciare la Sony. Mi ha mostrato la libertà – “Io non ho bisogno di loro, che si fottano”».



Valerio Coppola
Torna in alto