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Tunué presenta: Supereroi™

Comunicato stampa:

Supereroi™. Araldica e simbologia mitica dell’eroismo da Superman a The Authority (Tunué 2006, collana «Lapilli» n. 6, pp. 148, euro 12,50), è uno di quei libri che non può mancare nelle proprie librerie, se si è appassionati di fumetti e in modo particolare di supereroi, oltre che affascinati dalla semiotica e dalla simbologia dei messaggi nascosti. Ivan Baio ci regala delle belle pagine nelle quali spiega il significato degli stemmi distintivi dei supereroi, puntando lo sguardo sulle immagini che li costituiscono e sugli archetipi in essi rintracciabili.

Il libro è diviso in due parti: nella prima – dove sono passate in rassegna le immagini archetipe la cui osservazione è indispensabile per una lettura dello stemma supereroico – sono presenti gli strumenti critici necessari per operare una accurata e adeguata interpretazione degli stemmi presentati nella seconda. La Parte II è infatti interamente dedicata ai supereroi e ai loro stemmi, che sono stati scelti e quindi ordinati secondo criteri che ne sottolineassero la parabola evolutiva, che ha portato i nuovi supereroi ad essere di nuovo considerati dèi come negli anni Quaranta, anche se con alcune rilevanti differenze.


Intervista a Ivan Baio


Ciao Ivan, i lettori della Tunué vogliono conoscerti un po’ meglio; raccontaci cosa fai, quali sono le tue passioni, come hai iniziato a entrare in questo mondo di scrittore e amante del fumetto.

Scrivo da sempre; ho ancora parecchi racconti manoscritti di quando frequentavo le scuole medie. Non ho smesso mai. Quando Tiziano Sclavi creò Dylan Dog dando il via al fenomeno culturale che conosciamo tutti, io vivevo a Milano e fui travolto dalla passione per l’horror. Sapevo chi erano Superman, Batman e Spiderman ma allora nulla mi stimolava più delle storie dell’orrore che si potevano leggere anche su altri periodici a fumetti come Splatter tanto per citarne uno. Poi mi trasferii a Roma per studiare sociologia, conobbi dei ragazzi e prendemmo casa assieme. Parlando con loro mi convinsi che era il momento di colmare qualche lacuna, per cui ebbi modo di leggere Born Again e l’epopea di Elettra di Frank Miller, a cui fecero seguito Ronin, Sin City, Il ritorno del Cavaliere Oscuro. Mi muovevo quindi inseguendo gli autori che mi piacevano, così conobbi e inseguii Alan Moore, J.M. De Matteis, Neil Gaiman… Poi ti svegli una mattina e ti accorgi che ci sei dentro fino al collo. I miei studi sociologici, l’opportunità di frequentare le lezioni di Alberto Abruzzese e Sergio Brancato, hanno chiuso il cerchio. Fondamentalmente credo che questo piccolo saggio sia il risultato dell’innesto su un terreno orientato all’antropologia moderna, alla psicologia sociale e tradizionale, alla sociologia delle comunicazioni e di una passione viscerale per il fumetto non solo inteso come linguaggio autonomo ma soprattutto come custode del mito.

Come hai pensato di scrivere un saggio sulla simbologia dei supereroi? Da cosa ti è venuta l’ispirazione?

Per qualche tempo ho allenato la vena saggistica collaborando qua e là con riviste cinematografiche. Questo mi ha dato l’opportunità di testare un approccio che poi non è mai cambiato. Parto sempre tracciando una mappa dell’oggetto che sia il più possibile trasversale e quindi multidisciplinare per poi osservare le scoperte e gli orizzonti che si sono aperti. Ho fatto così anche con gli stemmi dei supereroi. Poi si sono aperte strade impensabili che mi hanno indotto a tessere una rete di link sempre più fitta tra passato e presente, mito e storia, vita e morte.

È un argomento nuovo o già conosciuto? Che tipo di taglio hai dato al tuo libro?

Accidenti… tutti gli argomenti sono già conosciuti, in quanto argomenti. Credo che questo sia uno di quei libri che in molti hanno pensato di fare almeno una volta. Era da un po’ che leggevo i fumetti della Marvel soffermandomi a guardarne gli stemmi, poi è diventata un’ossessione e qualunque marchio, logo, stemma attirava la mia attenzione.
Una carrellata dei supereroi che vengono trattati nel testo con le loro principali caratteristiche...
Superman, Batman, Spiderman, Thor, Hulk e molti altri. Per ognuno di loro ho prima cercato di individuare lo stemma, prendendo come tale, nei casi in cui lo stemma è assente, quell’elemento in grado di garantire all’eroe riconoscibilità o inversamente l’elemento più clamorosamente connotativo. Poi si è trattato di confrontare gli stemmi con i due elementi archetipici che ho scelto di utilizzare come cartine tornasole della eroità: la freccia e il labirinto. Per entrare nella fattispecie della discussione rimando ovviamente al libro.

A chi è rivolto Supereroi™?

È rivolto agli appassionati di fumetti, perché parla di fumetti, ma anche a chi si interessa di araldica, a chi è appassionato di simbologia, di psicanalisi, di antropologia e di mitologia.



Carlo Del Grande
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