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Ristampa integrale per Mafalda


Comunicato Stampa:

I PICCOLI LIBRI DI MAFALDA

Per la prima volta in edizione tascabile
tutte le strisce originali e complete di Mafalda


Tenera, impertinente, preoccupata delle sorti del mondo, incompresa dagli adulti. Ma irresistibile e amata dai lettori di tutte le età, dai fan vecchi e nuovi. Finalmente arrivano in libreria tutte le strisce di Mafalda, per la prima volta in versione tascabile pubblicate da Magazzini Salani. Una collana di sette libri (il terzo e il quarto usciranno nel mese di giugno) che raccoglierà la serie completa di 1920 strisce dedicate da Quino a questo unico e incredibile personaggio. Una sorta di 'opera omnia' in versione tascabile; nel 1973, infatti, Quino ha deciso di smettere di disegnare Mafalda, tranne in occasioni rarissime e speciali

Una curiosità: Mafalda è nata per una campagna pubblicitaria di una azienda di elettrodomestici. Nel 1963 un'agenzia chiese a Quino di disegnare una striscia con la tipica famiglia del ceto medio e una 'bambina terribile'. Il cliente non portò mai avanti il progetto di campagna.

“Un viaggio ostinato dentro il potere… Rapporti politici e rapporti familiari, amore e guerra, maschi e femmine, bambini e adulti, ricchezza e povertà… Rileggere Mafalda è come riascoltare i Beatles”.

Michele Serra, La Repubblica

“La cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia”.

Gabriel García Márquez


In tutte le librerie da fine APRILE:

I piccoli libri di Mafalda – formato 15 x 18 cm

- volume 1 (le strisce dalla 1 alla 270) – Euro 6, 80 – pagine 96
- volume 2 ( le strisce dalla 271 alla 540) – Euro 6,80 – pagine 96






Quino, il papà di Mafalda

Il suo vero nome è Joaquín Salvador Lavado. E’ nato a Mendoza, in Argentina, il 17 luglio 1932. Il suo umorismo è stato definito “ingenuo e atroce”. I suo disegni sono essenziali e meticolosi. Il suo tratto è sottile e preciso e le sue tavole sono costruite con pazienza certosina. Quino disegna solo in bianco e nero, “forse perché vedo il mondo a righe” – dice – ma è una scelta interiore, come molte altre che riguardano il suo modo di essere cartoonist.
Quino definisce il suo lavoro come “una professione” anche se i critici messi a parlare della sua creatura più nota non hanno difficoltà a evocare i nomi di Freud, Laing, Fromm, Marcuse o Reich.
In realtà, anche se è nato in uno dei paesi più psicoanalizzati del mondo, Quino non ha apparentemente l’aria di frequentare gli strizza cervelli di oggi o di ieri. Ha una vita regolata, scandita dalle consegne delle sue tavole e dalle occasioni “mondane” che scaturiscono dalla sua notorietà.
E’ sposato da 1960 con Alicia Colombo, laureata in Chimica. Divide il suo tempo tra il paese d’origine e l’Europa, la Spagna e l’Italia in particolare. Viaggia molto ed è curioso di tutto, di teatro, di cinema e di letteratura.
Oggi i suoi cartoon sono pubblicati su centinaia di giornali e riviste di mezzo mondo. Nel 1973 prese una decisione per taluni aspetti sconcertante: quella di non disegnare più strisce di Mafalda. Da allora disegna solo le sue notissime tavole. Ha disegnato Mafalda solo in alcune particolari e significative occasioni, come la campagna UNICEF 1977 per la Dichiarazione dei diritti del bambino.
Eppure Mafalda è più viva che mai. Come altri personaggi nati sulla carta vive di vita propria, indipendentemente dalla volontà dell’autore.
Riappare sempre nuova e gradita su nuovi libri e giornali. Fa cinema e televisione. E’ entrata nell’immaginario collettivo di intere nazioni, anche molto diverse culturalmente.
E finisce nei luoghi più disparati, diventando familiare a ragazzi e ragazze che appartengono a generazioni completamente diverse da quelle che hanno visto la sua nascita.
Così, mentre Mafalda e i suoi compagni di striscia “camminano da soli”, Quino continua a produrre nuove tavole, raccontandoci ogni volta un nuovo e atroce paradosso.
Anzi, forse è un paradosso la sua stessa professione.


Francesco Farru
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