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Batman: Arkham City: recensione

Sviluppatore: Rocksteady Studios Editore: Warner Bros Games Genere: Action/Stealth Versione: Xbox360

Batman-Arkham-City_Xbox360Una porzione di Gotham City è stata trasformata dal Dr. Hugo Strange in un campo di internamento per i peggiori criminali della città, prendendo il nome di Arkham City (e sostituendo così il vecchio manicomio, ormai chiuso). La bassa sicurezza della struttura e la dubbia legalità del tutto, spingono Bruce Wayne a portare avanti una campagna per la chiusura del carcere. Durante una manifestazione pacifica all'esterno della prigione, irrompono le guardie di Strange e Bruce viene internato come un criminale assieme ad altri prigionieri politici. Durante il suo soggiorno, Bruce scopre che Strange conosce la sua identità segreta ed, una volta indossato il costume da pipistrello, è pronto a mettere fine alle macchinazioni del dottore.

Così, in un attimo, ci troviamo a planare da un edificio all'altro verso il nostro obiettivo, in un paesaggio decadente e marcio fino alle fondamenta. Arkham City, la vasta lobby che ospita i diversi “punti di interesse” stanziati, è un posto tremendo, ricchissimo di particolari, sorprese e stranezze, che amplia l'idea che stava alla base dell'isola del manicomio di Arkham; in un certo senso è anche simbolo di quello che è AC rispetto al suo predecessore: stesso scheletro, ma con tantissimi più muscoli addosso. Per chi fosse nuovo alla serie, AC è un action che offre forti elementi esplorativi e stealth, utili ad offrire un autentico “Bat-simulatore”. Fin dalla prima scazzottata, vi renderete conto che malmenare il pad non sarà sufficiente, vedendovi costretti a concatenare una serie di contromosse e mosse in situazioni di terrificante svantaggio numerico, dove il singolo colpo subito peserà sull'esito dello scontro (specialmente ai livelli di difficoltà più elevati); non avete certo superpoteri, in fondo. Il Free Flow (questo il nome di tale sistema di combattimento), leggermente ottimizzato per l'occasione, funziona alla grande come in passato e Rocksteady riesce a dare ancora maggiore varietà ai combattimenti rendendo giocabili nuovi personaggi, come Catwoman nella story mode e Robin e Nightwing (sbloccabili tramite DLC), tutti ottimamente differenziati e bilanciati. Ritornano anche le fasi stealth, che grazie ai nuovi gadget offrono tante nuove opportunità di neutralizzare i nemici nell'ombra, spargendo il terrore come solo il Cavaliere Oscuro può fare; piombando da un punto di vantaggio sulla capoccia di un ignaro nemico, sorprendendolo alle spalle, congelandolo per poi annientarlo con tanti saluti da Freeze... le possibilità sono numerosissime ed offrono al giocatore la possibilità di concludere lo scontro secondo il suo intuito, a patto di avere un'ottima visione d'insieme dello scenario. E fin qui, qualcuno potrebbe gridare al “More of the same” rispetto ad Asylum, ma è proprio ora che Rocksteady lascia tutti a bocca aperta: Arkham City è un titolo di dimensioni titaniche. Il contorno diventa piatto principale ed il team offre una sequela di missioni secondarie ed uno storytelling in grado di tenervi tenervi incollati alla vostra postazione di gioco fino alla fine dell'avventura. Come accennato in apertura, la città dell'orrore nasconde le peggiori nefandezze, spesso causate da villain che credevamo non essere presenti e che dovremo scovare in antri grotteschi seguendo una scia di follia morbosa, imbattendoci nel frattempo negli enigmi del caro Edward Nygma, deciso più che mai a sconfiggere in astuzia il pipistrello. E, dove in passato eravamo trascinati da un obiettivo all'altro da una trama sì matura, ma piuttosto lineare, ora sentiamo la necessità di proseguire per scoprire i segreti della città, legati a doppio filo con la contortissima main quest; la discesa nell'inferno di Arkham City è vertiginosa e porta ad un finale sconvolgente e terribilmente cupo, per quanto  frettoloso in certe sue sfumature. Ogni aspetto del gameplay si sposa in maniera inedita con la trama, seguendo i suoi ritmi ed addirittura, la caratterizzazione dei personaggi; per esempio, le boss fight, ora studiate alla perfezione, a differenza del passato, sono confezionate seguendo la psicologia dei villain e in uno scontro con il geniale Freeze non potrete mai usare la stessa mossa due volte e dovrete studiare i modi più fantasiosi per coglierlo di sorpresa. Addio all'indecente Bane "bestione ritardato" di Arkham Asylum! Anche quando esplorerete liberamente la città, facendo crollare pareti col gel esplosivo o saltando da tetto a tetto con il rampino, sentirete la pressione dell'intreccio su di voi, che vi infonderà un'incredibile sensazione di disagio e di “fretta”. Rocksteady però non si limita allo story mode ed offre una serie di sfide con tanto di leaderboard online, da quelle più incentrate sull'azione a quelle più votate alla furtività; tale modalità non è di certo un modo come un altro di riempire spazio sul disco, infatti offre un livello di sfida ed una varietà sufficienti a tenervi impegnati per parecchio tempo anche dopo il completamento al 100% dell'avventura (che già da sola è una bella impresa). Il tutto è condito da un gradevolissimo ventaglio di extra sbloccabili, come bozzetti preparatori, artwork, bio dei personaggi e costumi alternativi per i personaggi da ammirare in una galleria di modelli 3D. Come se non bastasse, una vola finita la main quest per la prima volta avrete la possibilità di usufruire di un ulteriore livello di difficoltà e di rigiocare il tutto in “partita +”, dove potrete usufruire di tutti i potenziamenti ottenuti, trovandovi a fronteggiare formazioni nemiche ancora più minacciose e senza l'ausilio degli avvisi d'attacco. Insomma, non rimarrete certo con le mani in mano.

Ora, come abbiamo detto, l'atmosfera in questo gioco è di quelle importanti e per sostenerla è necessario un comparto grafico d'effetto. Così, Rocksteady sfrutta di nuovo il buon vecchio Unreal Engine 3, che riesce a reggere gli anni che porta sulle spalle offrendo un frame rate stabile, dei modelli poligonali di tutto rispetto ed una buona qualità delle texture, pur non essendo esente dai classici problemi di pop-up di queste ultime. Ritorna una leggera legnosità delle animazioni, specialmente quelle legate a Batman (anche se effettivamente nessuno si aspetterebbe movimenti da ballerina dal Cavaliere). Dal punto di vista stilistico Rocksteady svolge un lavoro ineccepibile. Il bellissimo lavoro di character design fatto su villain ed eroi, spesso “rivisitati”, è rispettoso dei classici e contemporaneamente pienissimo di trovate stilistiche dalla grande potenza visiva. Arkham City, come già abbiamo fatto notare in precedenza, è una perla di design, con le sue tinte scure e con i suoi edifici decadenti. Comparto sonoro d'eccezione, costituito da brani di grande atmosfera e graziato dal memorabile doppiaggio storico delle serie animate del Pipistrello, con le prove magistrali di Marco Balzarotti e Riccardo Peroni. Da segnalare, purtroppo, la fastidiosa ripetitività delle voci degli scagnozzi.

Prima di concludere, è bene far notare quanta conoscenza del Bat-Mito sia stata infusa in questo titolo, che è una sequela infinita di strizzatine d'occhio e gomitatine ai fan. Qualche libertà presa con la caratterizzazione psicologica dei personaggi può far storcere il naso allo zoccolo duro dei lettori, ma in generale il tutto è fatto con notevole cura e misuratezza; per fare un esempio, il rapporto fra Batman e Strange, basato sulla morbosa invidia del secondo verso il primo, è stato completamente reinventato. La storia si colloca ovviamente in un universo alternativo a quelli canonici, con tutte le libertà che ciò permette...

Batman: Arkham City è una di quelle esperienze che lasciano il segno: non solo è un grandioso gioco, ma è anche un'avventura di Batman che non ha nulla da invidiare alle controparti cinematografiche, fumettistiche o di animazione. Emozionante da giocare dall'inizio alla fine è uno di quei giochi “da manuale”, che mostra come creare un'esperienza interattiva completa sotto ogni aspetto. AC è probabilmente uno dei migliori giochi sul licenza di sempre e di certo uno dei migliori titoli usciti quest'anno. Consigliato a tutti, a prescindere dall'amore per il Pipistrello.

Presentazione e Storytelling: 5/5
Giocabilità: 5/5
Longevità: 4.5/5
Grafica: 4/5
Sonoro: 4.5/5

Voto Finale: 4.5

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