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Paolo Barbieri e le Favole degli Dei

paolo_barbieriÈ uscito da qualche mese per Mondadori Favole degli Dei il primo libro scritto dall'illustratore Paolo Barbieri, celebre per le sue copertine dei famosi volumi, in particolar modo dei tomi delle Cronache del Mondo Emerso di Licia Troisi. In questa sua prima prova da scrittore/illustratore, Barbieri si cimenta con la mitologia classica, con gli dei, raccontandoci particolari sfumature di Poseidone, Zeus, Medusa, Atena, Afrodite, Pegaso, il Minotauro e tanti altri.
Abbiamo contattato l'autore per parlare insieme di questo suo progetto.

Ciao Paolo, benvenuto su Comicus.

Ciao a tutti!

Ci puoi parlare del libro Favole degli Dei? Com'è nato questo progetto e come si è sviluppato?

Favole degli Dei, è nato per caso.
Inizialmente volevo sviluppare uno stile utilizzato per alcune copertine, disegnando un guerriero. Mentre l’illustrazione prendeva forma, mi resi conto che quel personaggio incarnava perfettamente la mia idea di “divinità”, o meglio di divinità greca. Così nacque Ares, il dio della guerra.
Il disegno mi piaceva, per cui provai a illustrare altri due personaggi mitologici: Afrodite e Medusa.
Dopo diversi mesi, presentai il progetto a Mondadori, che non solo si dimostrò entusiasta dei disegni, ma anche dei testi che avevo scritto.

Ti conosciamo come illustratore, in particolare per le tue cover di noti bestseller. Che sensazione hai provato a passare dall'altra parte, ovvero dalla parte dello scrittore?

Una sensazione per così dire “estraniante”. Sono circa quindici anni che creo copertine per case editrici, e ho all’attivo anche un paio di libri illustrati realizzati prima di Favole degli Dei: in poche parole sono abituato a esprimermi con le immagini.
Con i testi  mi sono ritrovato a dover scavare dentro di me, esattamente come faccio con molti disegni ma variando il tipo di “dialogo finale” tra me e il lettore: non più solo colori ma anche parole.
Credo che scrivere sia riuscire a mostrare se stessi e la propria fantasia senza barriere: una cosa è inventare storie per proprio conto, ma un altro è sapere che i racconti che creavo sarebbero diventati la via diretta della comunicazione tra me e il pubblico. Forse è solo questione d’abitudine, ma per chi è caratterialmente “introverso”, questo non è stato un passaggio facile e automatico.
Per i disegni ci ho messo molti anni ad abituarmi.

Cosa accomuna il Paolo Barbieri scrittore al Paolo Barbieri scrittore?

Come dicevo sopra, la scrittura è semplicemente un modo differente di comunicare rispetto alla pittura: con Favole degli Dei, ho “raddoppiato” la mia comunicazione, portandola su due livelli simbiotici tra di loro.

I racconti si ispirano alla mitologia greca, da dove nasce questa tua passione?

Questa passione per la mitologia e il fantastico in genere nasce dai film visti da bambino.
Ricordo molto chiaramente l’emozione quando vidi per la prima volta “Scontro di Titani” (regia di Desmond Davis - 1981), e poi "La storia Infinita", "Labyrinth", "Guerre Stellari", e i ben più datati film con gli effetti speciali del grande Ray Harryausen ("Scontro di Titani" fu il suo ultimo lavoro).
Vedere sullo schermo mostri di ogni tipo che prendevano vita, mi spinse a inventare nuovi mondi e creature, gettando le basi per quella che sarebbe diventata la voglia irrefrenabile di continuare a immaginare e inventare attraverso colori e matite.

Quali aspetti di questi personaggi classici hai voluto sottolineare dal punto di vista narrativo?

Con la narrazione ho voluto approfondire quella che è la psicologia dei personaggi, esplorando paure, rabbie, passioni, e tutto quel maelmstrom di sensazioni che rende gli immortali così simili agli uomini.
Ho cercato di evitare giudizi e morali varie, e ho voluto riportare gli Dei alle origini, restituendo loro quello che troppo spesso cinema o una parte della letteratura avevano rubato, sovrapponendo la mitologia greca ad altre religioni, e facendola diventare un “copia” mal interpretata di queste.
Oltre che con racconti per così dire aderenti alla mitologia, mi sono preso svariate libertà per costruire storie parallele, delle vere e proprie favole segrete in cui ho voluto scavare ed entrare nella mente dei personaggi, scoprendone particolari così come ho fatto con i disegni.
Un piccolo viaggio in equilibrio tra luce e ombra, dove gli immortali sono raffigurati con “pennellate” nuove ma nello stesso tempo classiche e rispettose delle origini del mito.

E per le illustrazioni, invece?
Quali sono state le influenze artistiche sul piano dell'illustrazione e su quello della scrittura per "Favole degli Dei"?

Parlare di influenze per questo singolo libro non è facile.
Favole degli Dei è semplicemente stato una tappa della mia evoluzione, in cui ho sentito necessario realizzare quel tipo di illustrazioni.
La mia “ispirazione” è frutto di una vita di disegni, di esperienze, di luoghi, di persone, e di tutte quelle immagini che ho “assorbito” attraverso i volumi antologici dei grandi illustratori mondiali.
I cartoni animati, i film, i libri, tutto va a far parte di un qualcosa che tradotto dalla mente diventa espressione o ispirazione.
Illustratori come Frank Frazetta, Michael Whelan, Rodney Matthews, Jim Burns, Alan Lee, Brian Froud, Oscar Chichoni, Boris Vallejo, H. R. Giger, Gerald Brom, sono stati per me importantissimi dal punto di vista dell’evoluzione artistica.
E procedendo di “pari passo” posso citare Isaac Asimov con il "Ciclo della Fondazione", Frank Herbert con "Dune", Robert A. Heinlein con "Fanteria dello spazio" oppure Scott Card con "Il gioco di Ender".
Illustrazioni, romanzi, film, musiche, paesaggi, animali, notti, giorni: tutto diventa ispirazione.

Possiamo dire che questo è il primo libro di una lunga carriera da scrittore, oppure l'illustrazione rimarrà il tuo interesse principale?

Non saprei. In genere non faccio molti programmi. Ho molte idee, che non so ancora se verranno sviluppate e in che direzione precisa.
Diciamo che al momento giusto capirò quale sarà la mia migliore forma espressiva. Sicuramente ora il disegno è al primo posto.

Attualmente su cosa stai lavorando?

Sto sviluppando un’idea. Vediamo se vedrà la luce. Nel frattempo molte copertine e altri progetti per ora "top secret".

Un saluto e grazie per la disponibilità!

Grazie a voi e a tutti i “lettori” di Comicus!

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