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Antonio Scuzzarella, 001 Edizioni

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Intervista a cura di Fabio Maglione

Apriamo l’intervista con una piccola curiosità: come mai avete scelto di chiamare la vostra casa editrice 001 Edizioni?

L'idea di partenza era quella di dare un’impronta universale al nome della casa editrice, e quale linguaggio universale migliore di quello dei numeri? A questo si aggiunge il significato simbolico sia del numero che del marchio: il corno annuncia l'inizio, l'entrata in scena, così come il numero rappresenta una partenza, un seme gettato nel mare della editoria.

Come e quando nasce l’idea di fondare questa casa editrice, che scopi vi siete prefissi all’inizio dell’attività e che linee guida vi siete dati nell’affrontare questa avventura editoriale?

L'idea nasce all'inizio del 2006. Presentai ufficialmente la casa editrice nell'aprile di quell'anno in una conferenza stampa a TorinoComics, qualche mese dopo apparve il primo titolo della collana Omnibus: Weimar di Rodolfo Torti e Roberto Dal Prà. Già allora avevo in mente alcune linee guida che proseguono tuttora. A mio parere lo scopo di una nuova casa editrice è di battere strade nuove o poco frequentate. Quindi la scelta di puntare inizialmente sul fumetto di area latina, Sudamerica e Spagna, e la scommessa del fumetto cinese sono state fortemente volute e cercate. A questa si aggiungeva l'idea di riproporre ai lettori di oggi i fumetti dell'epoca d'oro delle riviste in Italia, sconosciuti dai giovani lettori e che vivono solo nel ricordo dei lettori di più lunga data. Spesso queste storie si sono viste solo su rivista, altre sono disponibili solo su eBay o girando per antiquari. Il fumetto deve avere memoria di se stesso e di quello che è stato, altrimenti è solo banale commercio.

Alla scorsa Lucca ha esordito, con l’uscita contemporanea di ben tre volumi, la collana H!, dedicata al rutilante mondo delle historietas argentine. Primi titoli presentati Ana e Il giorno del giudizio del maestro Francisco Solano Lopez, e Parque Chas, di un giovane Eduardo Risso e del veterano Ricardo Barreiro. Qualche mese prima, abbiamo avuto invece la possibilità di vedere ristampato, in due bei volumi, il classico Slot Barr.
Come nasce l’idea di questa collana e cosa avete in serbo per essa, lungo questo fine 2008?


La grandezza del fumetto argentino è la sua grande umanità. A ben vedere il padre della historieta è il grande Héctor Germán Oesterheld, e la sua stessa fine tragica ha improntato un po' tutta questa scuola. Il fumetto argentino è un fumetto vivente, che vive di realtà anche nelle storie più surreali e fantastiche, un fumetto che ha le sue radici nella storia travagliata dell'Argentina dello scorso secolo, la dittatura militare ha influenzato intere generazioni e il peso di questo evento si sente ancora oggi fortemente anche nei nuovi autori.
Passando alle historietas che verranno per la 001, a Lucca presentiamo Ministero, una speculazione scientifica sul mondo visto come se fosse concentrato tutto in una città. Il mondo in questione (o la città se preferite) è un enorme grattacielo alto cinquemila metri dove vivono e muoiono decine di migliaia di impiegati, un esercito di uomini e donne al servizio della Gerarchia, dove la funzione originale dell'amministrare si è persa trasformandosi in un luogo di caste e sopraffazioni. Nel 2009 arriveranno lavori di Eduardo Risso, Enrique Breccia e Héctor Oesterheld. Legata alla historieta c'è poi il fumetto spagnolo. Presentiamo per Lucca l'opera più premiata nella storia del fumetto spagnolo, Segno di Gesso di Miguelanxo Prado, vincitore dell'Alph'Art di Angouleme e vincitore in Francia e Austria del premio come Miglior Romanzo. Si badi bene, romanzo tout court, uno dei pochi fumetti che ha avuto l'onore di entrare nel salotto buono della letteratura. Questo volume inaugurerà una nuova collana chiamata Voyager che presenterà i grandi e assoluti classici del fumetto di tutte le nazioni.

Quali altri titoli prevedete per questa collana Voyager?

Altri due titoli, in anteprima a Lucca sono La Giungla di Upton Sinclair con l'adattamento a fumetti di Peter Kuper. Un libro profondissimo e sconvolgente sulla dura condizione dei lavoratori nelle fabbriche di inscatolamento della carne nella Chicago degli anni venti. Bernard Shaw, parlando della Giungla, lo definisce la capanna dello zio Tom dei lavoratori salariati. E con la crisi di questi tempi è più attuale che mai.
Il secondo titolo è Misteriosa di Jean-Claude Forest, l'autore di Barbarella, un remake d'autore del romanzo di Jules Verne, “L'Isola Misteriosa". Del romanzo originale sono rimasti la meraviglia, il sense of wonder e l'aura di mistero. Il resto è molto ma molto diverso, basti pensare che appare in un ruolo anche la conturbante Barbarella.

Avete avviato già da qualche tempo anche la pubblicazione di alcune collane dedicate al fumetto italiano. Collane, queste, che presentano sia ristampe integrali di lavori serializzati anni fa, che volumi inediti su cui avete creduto e investito in prima persona. In base a quali criteri scegliete cosa pubblicare (o ripubblicare) in tali collane e quali altri titoli avete opzionato per esse?

C'è un patrimonio immenso di fumetto italiano che rischia di andare perso, che vive nel ricordo di lettori sulla quarantina e oltre, e poi non possiamo vivere solo di manga, dobbiamo continuare a coltivare la memoria. Mi sembrava un delitto lasciare nell'oblio storie come Jan Karta o i lavori di Anna Brandoli e di tanti altri che vogliamo presentare nel 2009. L'idea era anche quella di riunire queste storie in corposi volumi, volumi che abbiano la dignità di libro e lo “stile” del libro di narrativa e che non sia associato dal pubblico generalista al fumetto nel suo senso deteriore. Vogliamo dire a questi lettori: “Ecco un libro a fumetti, prova a leggerlo senza pregiudizi!”.
Sugli inediti di autori italiani facciamo un’attenta selezione dei progetti, anche perché a volte ci è capitato di studiare progetti con autori, progetti in cui abbiamo investito tante energie, che poi si chiudono spesso senza nulla di fatto perché l'autore ha cambiato idea o per altre ragioni spesso risibili. Quando si prende un impegno bisogna rispettarlo fino in fondo, sono fumetti ma anche affari. Ritornando nel tema, comunque nel 2009 produrremmo dei titoli di autori italiani.

I primi volumi EC Comics sono finalmente disponibili, dopo anni e anni di estenuante attesa, nelle italiche fumetterie, in un’edizione organica e dal prezzo contenuto. Proposte, queste, che spero stiano ricevendo l’attenzione che meritano. A tale proposito, siete soddisfatti delle vendite di questi volumi o vi aspettavate un riscontro diverso? E inoltre, quali sono i vostri piani riguardo queste ristampe per il 2008?

In questo fine 2008 apriamo tre nuove collane "Crime SuspenStories", con le short story criminali di casa EC, e poi Weird Fantasy e The Haunt of Fear, che continuano il discorso intrapreso con Weird Science e Tales from the Crypt. A fine 2008 inizio 2009, partiranno altre due serie della EC Comics, ovvero "Frontline Combat", la rivista di racconti di guerra di Harvey Kurtzman, dove vedremo oltre ai soliti grandi autori anche la new entry Alex Toth. Sarà poi la volta di Piracy, dedicata ai racconti di pirati, e dove il buon vecchio Alan Moore si è ispirato – e molto – per le sequenze piratesche di Watchmen.

I volumi della collana dedicata al maestro spagnolo Miguelanxo Prado cominciano a levitare di prezzo. Suppongo che le vendite non siano state soddisfacenti… Continuerete ancora a proporci altre opere di questo autore? E se sì, presenterete anche le sue opere a colori?

Siamo veramente convinti della grandezza di questo autore e continueremo a proporvi le opere del maestro spagnolo. Come dicevo prima, adesso presentiamo Segno di Gesso, che è la sua opera principale e dove usa in maniera straordinaria il colore. In occasione di questa nuova uscita, Prado sarà ospite della 001 Edizioni per tutti e quattro i giorni della manifestazione alla prossima Lucca.

Neonata collana è quella intitolata Graphic novel. Unico titolo finora presentato, Modotti, una donna del Ventesimo Secolo, di Angel de la Calle. Carta lucida e dalla grammatura importante, bandelle laterali e soprattutto un fumetto valido. Sono queste le maggiori caratteristiche dei volumi che presenterete in tale sezione del vostro catalogo?

Questa collana si espanderà sempre più. Da lettore adulto preferisco questo tipo di fumetto che cerca di avvicinarsi agli schemi del romanzo. Non che il fumetto seriale o di genere sia da disprezzare, ma in una società ormai oberata da mille stimoli, la forma del romanzo è più congeniale e permette all'autore di veicolare meglio il suo messaggio.
Prima di parlarvi delle novità vorrei spendere due parole su Modotti. È un capolavoro assoluto e consiglio a tutti i lettori di cercarlo in libreria. È un volume coinvolgente, costruito in maniera geniale. Pochi giorni fa mi ha scritto un caro amico che l'ha letto in questi giorni, prendendolo dopo mesi di “parcheggio” dalla solita pila di libri che ognuno di noi tiene in casa. La mail aveva una sola riga di testo che diceva: “Modotti è bellissimo”. È veramente qualcosa da leggere. Adesso andrà in distribuzione la seconda parte e Angel de la Calle sarà a Lucca come ospite.
Per i nuovi titoli c'è Pioggia d'estate di Sergio Algozzino, un bel diario personale sui sogni, vizi e giochi di una generazione, visti da un luogo inusuale dell'Italia, la splendida Palermo.
Altro titolo è Luchadoras di Peggy Adam, un atto di accusa sulla violenza femminile nella città di Ciudad Juarez, dove in pochi anni sono state assassinate più di 600 donne, spesso vittime di omicidi rituali. Sempre in questa collana l'opera più poetica ed erotica di Joann Sfar, Pascin, la vita romanzata di un pittore nella Francia degli anni venti. Un mezzo per parlare della creazione artistica, del sesso e della pittura. Un primo libro con il quale inizia la collaborazione con la casa editrice francese L'Association.

Le collane Hanguk e 001 Manhua, che presentano rispettivamente manhwa coreani e manhua cinesi, per lo più in volumi autoconclusivi o in due parti, vi accompagnano fin dai vostri primi mesi di attività. Una scelta all’apparenza azzardata, visto l’attuale (apparente?) ingolfamento in tale tipo di fetta di mercato. Avete intenzione, nel futuro prossimo, di concentrarvi ancora su tale tipo di fumetti, magari pubblicando anche serie più lunghe e dai generi più disparati, o manterrete intatta l’attitudine finora presentata?

Non so, da una parte tutti dicono che le fumetterie sono ingolfate, ma nuovi e vecchi editori aprono etichette orientali. Una ragione ci sarà, no? Chi edita decine di titoli al mese forse spera tra i tanti titoli presentati di trovare il cavallo da decine di migliaia di copie. Noi da parte nostra proseguiamo nella nostra strada, pochi titoli attentamente selezionati. E nel futuro prossimo pubblicheremo anche manga.

È finalmente disponibile, da qualche settimana, anche il vostro primo titolo di derivazione francobelga: il volume Universal War One, che presenta al pubblico italiano le prime tre storie dell’omonima serie francese. Come mai la scelta di puntare su questo formato “all’americana”, piuttosto che sui classici cartonati alla francese, e quali nuovi titoli avete opzionato per tale collana?

Forse sull'onda dell'interesse su Universal War One, tanti editori si sono buttati in questo segmento di mercato del paperback che raccoglie più albi alla francese. Il motto utilizzato per la nostra iniziativa “Il fumetto francese a prezzi low cost” ormai è legge. Riguardo i nostri programmi preferiamo puntare sulla storia, se la storia non mi convince non la scelgo, neanche se è disegnata da Moebius. Il messaggio che voglio far arrivare al lettore e che i fumetti della 001 France non contengono “sole”: se il fumetto costa poco ma poi la storia delude o è insulsa sono solo soldi buttati al vento, e la 001 non vuole che i lettori buttino i loro soldi o siano insoddisfatti di un nostro volume. Potrà dire che non è il suo genere, ma non potrà mai dire che è un fumetto brutto o inutile. Ritornando a 001 France, adesso è il turno de Il Triangolo Segreto di Didier Convard, Christian Gine, Gilles Chaillet, André Juillard, un bel thriller esoterico-religioso-politico-templare… con una sceneggiatura solidissima alle spalle, e poi la fine di Universal War One. E nel 2009 prevediamo altri titoli, ma è un po' prematuro parlarne.

Sui vari cataloghi è stato da poco presentato un volume di saggistica riguardante L’Eternauta. Potresti parlarcene? E inoltre, si tratta di un volume isolato, o state pensando di avviare una vera e propria collana di saggistica?

Il titolo definitivo è "Memorie dell'Eternauta, storia di un fumetto desaparecido". Un saggio esaurientissimo sulla genesi dell'Eternauta, sui tanti messaggi politici nascosti nelle sue pagine da Oesterheld e che si sono persi nell'edizione italiana, i contestati seguiti, le beghe legali… Questo è un primo titolo legato alla saggistica, ogni tanto qualche lettore o esperto ci propone qualche suo lavoro. Diciamo che siamo aperti alle proposte in questo senso e che la seconda metà del 2009 porterà delle sorprese anche in questo campo.

Sempre rimanendo in tema de L’Eternauta, è d’obbligo un’altra domanda. A che punto siamo con la ristampa, prima annunciata e poi rinviata, del capolavoro di Oesterheld e Solano Lopez? La situazione dei diritti si è finalmente sbloccata, o il pubblico italiano dovrà attendere ancora a lungo, prima di poter leggere finalmente quest'opera così come i suoi autori l’avevano concepita, ormai 50 anni fa?

Ti rimando alla lettura del saggio per capire meglio quale criticità presenta l'edizione in Italia.

Cambiando argomento, diamo un rapido sguardo all’attuale situazione italiana del mondo dell’editoria a fumetti, partendo dalla distribuzione e dalla “gabbia dorata” delle fumetterie. Soddisfatti di questi due segmenti della vostra filiera produttiva? E in cosa, secondo voi, questi potrebbero venirvi maggiormente incontro?

Con l'arrivo dell'editore spagnolo sicuramente c'è stato qualche scossone al mercato e a posizioni consolidate da tempo, ma quelli che soffrono di più sono proprio gli editori di minori dimensioni. Noi da parte nostra per contrastare questo fenomeno partecipiamo a molte fiere per farci conoscere dal pubblico, e nei prossimi mesi attiveremo un canale di marketing con le fumetterie italiane, di sostegno alla distribuzione e cercheremo di attivare con le varie fumetterie degli eventi legati ai titoli o agli autori della 001. Abbiamo inoltre esteso la distribuzione nelle librerie di varia, con una selezione ragionata del nostro catalogo. Sulle fumetterie il discorso è risaputo, i titoli ogni mese sono tantissimi e molte fumetterie non hanno le spalle finanziarie così grandi per ordinare tutto, visto che non c'è resa, e si indirizzano su manga e simili, su roba che si vende. Certo, se il fenomeno manga si sgonfiasse, certe fumetterie non avendo investito in lettori e produzioni diverse soffrirebbero nella riconversione, ma al momento i manga imperano quindi le cose non cambieranno… e poi per cambiare bisognerebbe mettersi tutti intorno ad un tavolo, fumetterie, distributori ed editori, ma questa volontà attualmente è lontana da venire.
Un ruolo importante lo dovrebbero avere anche le varie fiere che si fanno in giro in Italia, ma non è così semplice. In questi eventi bisognerebbe mettere la proposta culturale al centro, ma molto spesso l'autore viene reputato un intralcio, e l'editore che vuole proporre qualcosa di diverso dalla solita conferenza stampa è visto più come un elemento perturbatore dello status quo. Gli unici che portano un progetto culturale preciso e ben definito sono i “ragazzi” del Comicon di Napoli e quelli di Piacenza.

Avete esordito nel mercato italiano da appena un paio di anni. Che idea vi siete fatti dell’attuale situazione del fumetto in Italia? Vi aspettavate proprio una situazione simile, quando vi siete imbarcati in questa avventura?

Il mercato in Italia esiste, ma ci sono delle barriere messe in campo da chi è già dentro per proteggere il loro mercato. Certo non è un mercato floridissimo come quello francese o spagnolo, ma esiste. Penso comunque che il movimento del fumetto dovrebbe estendersi ed uscire dalla gabbia “dorata” delle fumetterie ed arrivare in libreria. A volte mi sembra di essere un editore carbonaro, ci riuniamo in conclave una volta al mese nelle nostre fiere, abbiamo i nostri forum sul web letti solo dagli iniziati… ed ogni tanto si apre uno squarcio da parte della cultura alta su qualche titolo, non tanto per il contenuto ma solo perché ci si può costruire sopra una notizia gustosa o morbosa. Mancano solo i cappucci ed un venerabile e saremo pronti a prendere il potere in Italia.

In quali di questi eventi sarete presenti, e quali autori e proposte potremo trovare al vostro stand?

Come mostre, oltre alla prossima Lucca confermiamo per il momento quella di Milano, Piacenza, Napoli e Torino. Per le altre valuteremo al momento giusto. Per gli ospiti posso anticipare quelli sicuri di questa Lucca: Miguelanxo Prado, Angel de la Calle, Mauro Talarico, Sergio Algozzino, Roberto Dal Prà e Rodolfo Torti.

Domanda personale: lei collabora anche con le edizioni Andamar, che hanno presentato finora un altro classico delle historietas, Alvar Mayor, del duo Breccia/Trillo. Un’avventura editoriale già conclusa, quella della Andamar, o ci sono in vista nuove uscite?

L'esperienza Andamar è conclusa, non certo le iniziative legate a questi autori che continueranno con la 001 Edizioni. Il catalogo Andamar con Alvar Mayor rimane comunque disponibile presso la 001.

Un bilancio di questi vostri primi due anni e mezzo di attività.

Direi positivo, il fumetto è anche passione, e portare in Italia certi titoli ed autori dà grande soddisfazione, è un lavoro impegnativo da portare avanti con serietà, dove bisogna costruirsi una identità ed un rapporto con il pubblico libro dopo libro. C'è ancora tantissimo da lavorare, ma speriamo di fare sempre meglio, per adesso siamo riusciti a regolarizzare le nostre uscite evitando fastidiosi ritardi, e le 18 novità che porteremo a Lucca sono il banco di prova che la nostra squadra sta operando sempre meglio.


Fabio Maglione
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