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Davide Furnò: Vertigo Made in Italy 2° parte

Intervista a cura di Fabio Maglione.
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Potresti raccontarci come è avvenuto il primo contatto con il tuo editor e come, tempo dopo, ti è stato affidato l’attuale incarico per la Vertigo?


Vado a Lucca Comics (edizione 2007) con un po’ dei miei lavori, comprese le tavole a colori che sto facendo per Soleil.
Allo stand di Riccardo Burchielli, c’è Brian Wood. Sono lì per promuovere DMZ.
Riccardo me lo presenta, io gli faccio vedere le tavole che ho con me.
Brian Wood rimane piacevolmente colpito dalle tavole e mi chiede di lasciargli qualche copia del materiale in bianco e nero da far vedere al suo ritorno in America a Will Dennis.
Qualche tempo dopo gli scrivo una mail in cui gli chiedo se Will ha visto il materiale e lui mi dice che le cose a Will piacciono e mi lascia direttamente la sua mail.
Io gli scrivo, Will mi dice che gli piacciono i miei lavori, io gli mando a vedere anche qualcosa a colori, cose inedite e stralci di tavole per Soleil.
Dopo qualche mail mi propone Scalped, un paio di numeri che poi diventano tre, in bianco e nero, verranno colorate, penso dalla bravissima Giulia Brusco.

Qual è il titolo, il cast creativo completo e la probabile data di pubblicazione del fumetto su cui stai lavorando?

Scalped.
Creato da Jason Aaron e R.M. Guera. L’editor è ovviamente Will Dennis
Il copertinista è Jock, la colorista come dicevo prima è Giulia Brusco.
Attualmente ho lavorato sul numero 18 che uscirà a giugno 2008, sto disegnando il 19 che uscirà a luglio2008, e disegnerò il 20 che penso proprio uscirà ad agosto 2008.
Ho visto sul sito della Vertigo che le copertine del 18 e del 19 sono di Tim Bradstreet, Tutti e tre i numeri sono scritti da Jason Aaron.

Che tipo di storia dobbiamo aspettarci?

La serie è molto “spessa…”.
È ambientata nelle riserve indiane, il protagonista è Dashiel Bad Horse, un cazzutissimo indiano pelato infiltrato dall’FBI nella polizia tribale.
Gli elementi che compongono gli albi sono: “ violenza, coraggio, bellezza, amore, 'bruttezza', sesso, orchestrati magistralmente da Jason in modo da donare spessore emotivo alle storie, non è un caso se prima ho definito la serie “spessa”.

Lo scrittore con cui collabori che tipo di sceneggiatura ti ha dato e quali libertà creative ti ha concesso, nella costruzione della tavola e nella definizione dei vari personaggi?

La sceneggiatura è precisa e descrittiva quanto basta, ma non è mai vincolante sulle inquadrature. Mi piace moltissimo quello che scrive e come lo scrive Jason.
Per quanto riguarda la libertà espressiva, questa è pressoché totale. Il bello degli Americani e che ti comprano per quello che sei, scelgono te perché tu faccia quello che sei capace di fare, semplicemente e con lo stile che più ti si addice, per cui ti hanno scelto e che logicamente è adatto alle storie che ti chiedono di disegnare.

Versante progetti futuri: hai in programma altre collaborazioni, a medio o lungo termine, con editori USA, dopo questo lavoro per l’etichetta Vertigo, o tornerai a disegnare per l’editoria nostrana?

Dopo Scalped, a me piacerebbe continuare a lavorare per DC. Mi trovo bene con loro, sono dei professionisti seri, ognuno fa il suo lavoro, nel rispetto di quello degli altri, sono molto disponibili, io sono libero di esprimermi e loro lo apprezzano, apprezzano il mio stile e non mi condizionano, se non positivamente.
Io spero vivamente di poter continuare a lavorare per il mercato americano.
Quello che so per certo è che tornerò a lavorare per l’editoria nostrana, e a questo proposito non vorrei sbilanciarmi ancora nel dire per chi e su cosa lavorerò. È che non ho ancora ben capito se posso dirlo o no…

Dai un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera ed un altro a chi è invece già inserito nel settore ma intende arrivare a disegnare per la Vertigo.

Per quanto riguarda quelli già inseriti è facile: “Prendete gli albi che avete pubblicato e sottoponeteli all’attenzione degli editor o sceneggiatori Vertigo presenti alle fiere. Se non avete occasione di vederli direttamente procuratevi i loro indirizzi mail e spedite loro i vostri lavori senza pietà.”
Ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera consiglio di esercitarsi moltissimo e di essere molto ma molto pratici, umili e onesti con se stessi perché il disegno te lo richiede.
Guardate i lavori dei maestri del fumetto, fino alla nausea. Questo vi tornerà, garantito! Copiarli vi farà bene, a volte può essere scoraggiante ma fa pare del gioco.
Occhio ai cattivi consigli: ve ne pioveranno addosso parecchi, soprattutto da parte di chi non disegna, e all’inizio possono essere dannosi.


Biografia
Sarò breve:
Davide nasce a Torino nel 1975.
Gli piace disegnare e ha bisogno di lavorare.
Per un sacco di anni disegna storyboard e illustrazioni per la pubblicità .

Timbra il cartellino alle 9 del mattino ed esce la sera alle 21, sul contratto c’è scritto che l’orario di lavoro è fino alle 18…
Questo non gli dà il tempo e lo spazio di disegnare fumetti (tranne che per una storia autoconclusiva, Fate, sulla rivista Strane Storie edita da Vittorio Pavesio) e allora si mette in proprio e fonda la D&P con il suo ex collega e attuale socio Paolo Armitano.
“D’ora in poi prendiamo solo qualche lavoretto di pubblicità giusto per lo stipendio”, si dicono i due, “e il resto delle ore lo usiamo per disegnare fumetti e proporli in giro”.
Risultato: gira la voce che i due si mettono in proprio e, se prima lavoravano per una sola agenzia di pubblicità, ora lavorano per un casino di agenzie di pubblicità.

Tra uno story e l’altro, però, Davide riesce a realizzare qualche illustrazione per Heavy Metal e poi l’esordio insieme al socio su John Doe 57 (“La bellezza del Diavolo”).
Ora Davide è impegnato insieme a Paolo nella realizzazione di un volume cartonato a colori per Soleil, Loudun, di cui Davide realizza anche la copertina.
Tra non molto tornerà a lavorare per il fumetto Italiano e nel frattempo disegna Scalped per Vertigo e si diverte proprio un casino.


Fabio Maglione
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