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Giuseppe Camuncoli: Vertigo Made in Italy 1° parte

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Intervista a cura di Fabio Maglione.

Nome:

Giuseppe.

Cognome:

Camuncoli.

Soprannome con cui sei conosciuto nel mondo del fumetto:

Cammo.

Primo lavoro Vertigo pubblicato:

Swamp Thing seconda serie N. 12.

Fumetto su cui stai lavorando attualmente:

Batman: Europa.

Primo fumetto Vertigo letto:

Probabilmente Swamp Thing, anche se prima del passaggio alla Vertigo.

Ultimo fumetto Vertigo letto:

Scalped

La prima volta che hai inviato al tuo editor i tuoi lavori, hai pensato che…:

…toccando ferro, potevo anche farcela!

La scusa più originale che ti sei inventato per aver cannato una consegna:

Non sono molto bravo a inventare scuse… Al massimo mi è capitato di consegnare un lavoro con un giorno di ritardo (ma molto raramente per fortuna), e di solito fornisco sempre spiegazioni piuttosto dettagliate e sincere di quello che ha impedito il regolare svolgimento del mio compito.

Cosa ti riesce meglio disegnare e cosa meno:

Meglio: facce incazzate, pose dinamiche e scene d’impatto, d’atmosfera, con una predilezione per lo strano, l’inquietante, il “fastidioso”. Meno: sicuramente gli sfondi e tutto quello che è tecnico, tipo macchine, oggetti complessi ecc., anche se sto cercando di migliorarmi in questo e col tempo ho acquistato un po’ più di cura e pazienza anche in questo campo.

Il tuo disegnatore preferito:

Mah, come si fa a rispondere, mi trovo in difficoltà. Se vogliamo restare in campo Vertigo, magari potrei azzardare un Dave McKean. Ma ci sarebbero “anche” Kent Williams, Frank Quitely, Phil Hale, Sean Phillips, Duncan Fegredo, Chris Bachalo, Eduardo Risso, Marcelo Frusin, ecc. ecc.

… e uno che consideri attualmente sottovalutato:

John Paul Leon.

Attuale scrittore preferito (a parte quelli con cui collabori!):

Mi piace tantissimo, ma da sempre, Grant Morrison. In realtà ho lavorato con lui su 52, ma lo terrei fuori perché non è uno scrittore con cui collaboro in maniera continuativa, piuttosto è stato un grande onore aver lavorato su sue sceneggiature, che sono un viaggio anche solo da leggere.

La persona che stimi di più all’interno del comicdom:

Ce ne sono talmente tante… Diciamo che in sede Vertigo non posso non citare Karen Berger, per tutta una serie di motivi, sia personali che professionali. Se posso aggiungere una menzione speciale, quella va senz’altro a Heidi MacDonald, ex editor Vertigo, che all’epoca mi affidò il mio primo lavoro. Le sarò per sempre grato.

Il complimento più bello che hai ricevuto per i tuoi lavori:

L’apprezzamento dell’essenzialità, della semplicità, e dell’espressività che il mio disegno a quanto pare trasmette.

…e l’offesa più pesante…:

Il non apprezzamento dell’essenzialità, della semplicità, e dell’espressività che il mio disegno a quanto pare trasmette.

Un giorno vorresti poter lavorare su una sceneggiatura di…:

Che domande! Alan Moore ovviamente!

Joe Quesada ti offre di lavorare su una qualsiasi serie Marvel a tua scelta, ma se accetti sarai costretto a lasciare il tuo attuale lavoro alla Vertigo.
Accetti? E se sì, a quali condizioni?

Accetto sapendo che sarò in grado, in un modo o nell’altro, di continuare a lavorare su entrambe le serie.

Squilla il telefono.
Alzi la cornetta: è l’agente di Alan Moore che ti dice che il suo assistito ammira i tuoi lavori ed è pronto a lavorare con te.
La prima cosa che pensi è…:

…che qualcuno da qualche parte mi deve volere proprio bene!

Hai carta bianca e 100.000.000 di dollari da investire su un lungometraggio tratto dal tuo fumetto Vertigo. Come te lo immagini? Chi metteresti alla regia, alla sceneggiatura, alla fotografia e nel ruolo dei personaggi principali?

Non saprei, dipende da quale fumetto intendi, non avendo da tempo incarichi regolari. Se dovessi riallacciarmi all’ultimo lavoro fatto, ovvero Hellblazer, e potendo quindi avere carta bianca rispetto al primo film, convocherei probabilmente David Fincher per la regia, Brian Azzarello per la sceneggiatura, Vittorio Storaro per la fotografia, e Kiefer Sutherland nel ruolo del vecchio John (sono anni che la meniamo, ancora prima delle polemiche su Keanu Reeves, col fatto che sarebbe stato lui il John Constantine definitivo).

Definisci con una parola l’arte di Riccardo Burchielli:

Fluida.

Definisci con una parola l’arte di Giuseppe Camuncoli:


Definisci con una parola l’arte di Massimo Carnevale:

Evocativa.

Definisci con una parola l’arte di Cristiano Cucina:

Plastica.

Definisci con una parola l’arte di Werther Dell’Edera:

Pulp.

Definisci con una parola l’arte di Davide Gianfelice:

Dinamica.

Definisci con una parola l’arte di Luca Rossi:

Nera (in senso positivo ovviamente).

Sei finito nella famosa isola deserta.
Dimmi il titolo di un fumetto, di un film, di un romanzo e soprattutto un piatto che ti porteresti dietro.

A ridaje! Allora, mi porto un bell’omnibus di Alan Moore (ipotizzando che prima o poi esca una specie di “Meridiano” con tutte le sue opere finora pubblicate), “Arancia Meccanica” (sempre che non si possa portare il cofanetto TuttoKubrick), un romanzo di James Ellroy e forse una pizza margherita come la fanno a Napoli (però una bella fiorentina dove la mettiamo? E due salsicce con patate al forno? Due spaghetti con bottarga e arselle? Una spigola al sale? Aaaaaaaaaaargh!!!!!)

E ora, di nuovo a sgobbare sul tavolo da disegno, che qui c’è gente che ha voglia di leggere altri fumetti Vertigo!

Vado, anche se ormai è l’ora dell’aperitivo… Facciamo che riprendo domani dai!




Biografia
Co-fondatore con del Comics Lab Innocent Victim, esordisce sulle pagine dell’autoproduzione cult Bonerest nel 1997. In seguito lavora su Quebrada per poi iniziare un’intensa collaborazione con la DC Comics, disegnando storie per, tra gli altri, Swamp Thing, Hellblazer, Vertigo Pop: Bangkok, Robin, Batman, The Intimates, Captain Atom: Armageddon, 52 e Jonah Hex. Per la Marvel ha invece lavorato a Spiderman’s Tangled Web e Ms. Marvel.

Ha da poco disegnato (a metà con Michele Petrucci) Il Vangelo del Coyote di Gianluca Morozzi (Guanda), Gli Scorpioni del Deserto: Quattro Sassi nel Fuoco (Lizard) e La Neve se ne Frega (Panini), questi ultimi su testi di Matteo Casali.

Attualmente è al lavoro sulla miniserie Batman: Europa (sempre per DC Comics). Vive (e lavora) a Reggio Emilia con la moglie Jessica.


Fabio Maglione
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