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3 domande a Tito Faraci

Intervista a cura di Andrea Gadaldi.

Per leggere il resto dello speciale "I primi 20 anni di Dylan Dog", clicca qui.



Dylan Dog, chi è per te?

Prima di tutto, è un personaggio a fumetti. Un grande personaggio,con caratteristiche solide, affascinanti e ben stratificate. La definizione, quindi, non è riduttiva. Anzi.
Detto questo, io ho attinto a una sua componente noir che era congenita fin dalle origini. Un personaggio molto marlowiano, alla Chandler. Una componente importante, da non dimenticare. L'ho sottolineata soprattutto nella storia Il grande sonno, magistralmente disegnata da Angelo Stano. Anche da qui deriva la fondamentale presenza di ironia, di Dylan Dog. Un'ironia che a tratti mi ricorda appunto quella di Chandler, ma anche di Hammett e di molti grandi autori del noir e dell'hard boiled. Oltre alle influenze del cinema di Bill Wilder o Woody Allen, fra l'altro. Una storia di Dylan Dog senza ironia è un corpo senza scheletro. Non sta in piedi. (Anche se c'è una fascia di lettori per la quale ciò che è ironico è frivolo e
infantile. Che il cielo li perdoni.)

Nell'ideazione di una storia per Dylan Dog quanto pesa l'inserimento di una presenza femminile nel tutto? Quanto è importante il lato sentimentale ed amoroso?

Nelle storie che ho scritto ho esplorato poco questo aspetto. Non perché lo disprezzassi, ma perché mi interessavano di più altre cose.
In ogni caso, ritengo che il Dylan Dog playboy visto in certi episodi fosse "fuori parte". Lui deve innamorarsi, sempre. Non è mai solo un'avventura.

Si possono notare contaminazioni di generi diversi (fantasy, supereroistico...) oltre che l'horror, lo possiamo considerare parte del tuo apporto personale al personaggio?

Sì, certo. La contaminazione fra i generi e gli stili è sempre stata una strada interessante, per me. Scrivo fumetto "di genere". In questo, però, sta anche una certa fatica che ho trovato nell'usare Dylan Dog. Personaggio molto diverso dall'archetipo dell'eroe pulp.
In compenso, ha tratti comuni con un personaggio che ho molto amato: Topolino. So che qualcuno la considererà un'eresia. Ma credo, spero che chi conosce bene Topolino e Dylan Dog, e sa cosa li ha resi grandi, capirà che il paragone ha un senso. Sono personaggi con un forte senso etico, morale.



Carlo Del Grande
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