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Arriva Irwin di Mezzanotte! - Intervista ad Alberto Polita

C’è un posto tra i mondi attraverso il quale passano tutte le idee destinate agli scrittori, e tutte le muse che ne ispirano le parole. Quando però una musa destinata a uno scrittore in crisi viene, per sbadataggine di un giovane impiegato, inviata a casa di un bambino destinato a diventare scrittore solo in un futuro ancora lontano, il piccolo Irwin si trova a vivere l’avventura di fiaba che Jean Paul Sammarco non riesce a scrivere. È più difficile sconfiggere un drago, finire un libro, o conquistare l’amore di donzella?
Scopritelo insieme a Irwin, a Mezzanotte, e in compagnia del suo scrittore Alberto Polita, nell'intervista che ci ha concesso per ComicUS.it!


Intervista a cura di Fausto Ruffolo

1) CUS: Ciao Alberto, siamo molto felici di poterti intervistare e finalmente di poter parlare più diffusamente di "Irwin di Mezzanotte". Innanzitutto parlaci di te, chi è Alberto Polita?

Grazie amici di Comicus, cercherò di rispondere a questa imbarazzantissima domanda. Dunque…vivo a Treviso, ho 25 anni, sono laureato in scienze della comunicazione e mi occupo principalmente di due cose nella vita: sport (sono giornalista free-lance) e fumetti (Indy Press). Conosco Michele Foschini dai tempi del liceo, ho visto la Indy Press crescere in questi sette anni e piano piano mi ci sono infilato sempre più dentro. Adesso mi occupo della comunicazione e dell’immagine di Indy Press. Svolgo mansioni di ufficio stampa ma anche di ufficio marketing, e vi assicuro che nella guerriglia del mercato fumettistico indipendente è davvero difficile. Infine cerco di dare vita alle idee che mi passano per la testa, utilizzando il mio medium preferito. Ho sceneggiato diverse storie brevi ed ho anche pubblicato un fumetto, ma di questo parleremo dopo…

2) CUS: Parliamo di "Irwin di Mezzanotte", quale è stata la genesi di questo progetto e chi sono tutte le persone coinvolte?

Sandro Pizziolo, il disegnatore di Irwin, è un amico oltre che un collega. Ricordo ancora quando Michele mi presentò alcuni schizzi mandati via posta, dicendomi di aver trovato l’artista per “Dottor Massacro”, un progetto mio e di Luca Vanzella. Il fumetto è poi uscito nel 2001, con grande successo a Lucca Comics, grazie anche alle matite e le chine di Sandro. L’albo però non ebbe un seguito, come accade a tante produzioni nostrane indipendenti. Probabilmente eravamo ancora troppo acerbi per il mercato…
Il progetto Irwin nasce più o meno in contemporanea alla creazione della collana Indymenticabili. Michele voleva rilanciare il fumetto italiano, attendeva proposte, plot, progetti.
Era l’occasione che io e Sandro aspettavamo da tempo. Ci mettemmo subito a lavorare ad un’idea. Sandro voleva a tutti i costi fare un fantasy, perché era stanco dei supereroi. Cercai di accontentarlo, ma uscivano solo draghi, elfi e cavalieri. Che palle, la solita storia. Ero proprio in crisi di idee. Crisi di idee? Esatto! La situazione si ribaltò a mio vantaggio.
“Irwin di Mezzanotte” è la storia del piccolo Irwin, un bambino amante delle fiabe con un futuro da scrittore, che per un errore burocratico viene spedito all’interno di un libro, vivendo pagina dopo pagina la storia che Jean Paul Sammarco, scrittore in crisi, non riesce a completare. Il tutto per colpa di un nuovo impiegato del Centro Smistamento Mondi, troppo impiegato a…flirtare con una Musa per pigiare il bottone giusto.
Trovato il concept, iniziai ben presto la sceneggiatura, districandomi tra i tre livelli di narrazione che formano l’intreccio dell’albo. Sandro nel frattempo sfornava schizzi e layout dei personaggi. Il fumetto assumeva contorni sempre più definiti, mancava solo qualcosa che avrebbe potuto fare la differenza: il colore. Di qui l’appello pubblicato proprio su Comicus, che molti ricorderanno, per trovare un artista complementare allo stile di Sandro. Risposero in molti, quasi tutte le prove erano bellissime, difficile scegliere. Una però aveva qualcosa in più, c’era un ragionamento raffinato dietro: era di Davide Amici, giovanissimo alunno della Scuola del Fumetto di Jesi. Gli annunciammo che era stato scelto, e il giorno dopo iniziò a colorare. La scelta si è rivelata azzeccatissima. Ci siamo resi conto di aver scoperto non un colorista, bensì un piccolo treno del colore. Davide ha rispettato tutti i tempi di consegna, senza mai sgarrare, regalandoci un lavoro di alta qualità. Mentre Sandro è cresciuto incredibilmente, tanto da guadagnarsi un posto fisso sulla rubrica Netmagazine quando ancora stava disegnando Irwin.
Una menzione d’onore la merita lo studio ManFont, all’epoca Manfredi Toraldo, per lo splendido lavoro di lettering. Una somma di qualità e professionalità senza paragoni.
Infine c’è Michele, anima e mentore di tutto, come solo lui sa fare. Senza di lui Irwin non esisterebbe.

3) CUS: Ti sei ispirato a qualcosa in particolare nel creare Irwin?

Le atmosfere che attraversano il fumetto sono senza dubbio frutto di alcune reminescenze, la maggior parte delle quali inconsce. Devo però ammettere che, mentre scrivevo, mi sono riguardato un bel po’ di film fantasy degli anni ’80, capolavori come “Labirynt” o “La storia infinita”. Espressioni di una fantasia ancora libera da effetti speciali esagerati, dove la storia narrata assumeva spesso toni epici ma, allo stesso tempo, grotteschi nella loro favolistica ingenuità. Era proprio quella sensazione che volevo trasmettere, la voglia di narrare senza secondi fini, un inno alla fantasia che latita nella nostra epoca. Per questo ho apprezzato moltissimo il film “Big Fish” di Tim Burton. Ci ho trovato lo stresso spirito che ho messo io nella storia di Irwin.
Passando ai fumetti, probabilmente sono stato influenzato da “The Books of Magic” della Vertigo. Un titolo che ha sempre destato pareri opposti presso la critica ma che mi piace davvero molto, soprattutto per come tratta il tema del mago adolescente. Altro che Harry Potter!
Per quanto riguarda la modalità di narrazione, la scansione delle tavole e il ritmo, il mio riferimento è stato “Sillage” della Delcourt, portato in Italia dalla BD. Pochi si sono accorti di quanto sia bello quel fumetto. Tavole con 12-14 vignette, ritmo di narrazione sempre adeguato alla situazione. Tra il lavori di Morvan, è il mio preferito.
Per quanto riguarda lo stile di disegno…beh, Sandro è poliedrico, ma il suo vero idolo ispirativo è Alessandro Barbucci. Anche per questo volevamo lui per scrivere l’introduzione. Quando l’ho chiamato ha accettato subito, una persona davvero gentile oltre che un grande artista.

4) CUS: Quali i tuoi autori preferiti, i tuoi fumetti "della vita"?

Con questa domanda rischio di cadere nel banale. “Watchman”, “The Dark Knight Returns”, “Maus”. Impossibile non inserirli ai primi tre posti, per quello che hanno rappresentato e per quello che mi hanno dato.
Però amare il fumetto vuol dire anche ricordarsi le emozioni provate alle prime letture, quindi spero nessuno si offenda se dico che la prima saga a Genosha degli X-men, di Claermont e Leonardi, avrà sempre un posto di rilievo nella mia vita.
Attualmente il mio sceneggiatore preferito è Warren Ellis. Planetary e Authority mi hanno fatto tornare la voglia di leggere supereroi, Trasmetropolitan, poi, mi ha fatto capire che anche nel futuro avrò un lavoro…e sarà divertentissimo! Metto poi Morvan. Come disegnatore dico Cassaday, ma aspetto di vedere i suoi X-men. E Mike Allred, un mito, oltre ad Alessandro Barbucci.
In generale, poi, amo molto le produzioni indipendenti, di ogni paese.

5) CUS: Quale sarà il formato, la cadenza e il tipo di distribuzione di "Irwin di Mezzanotte"?

”Irwin di Mezzanotte” è il primo tomo di una trilogia che avrà per protagonista sempre il piccolo Irwin, anche da un volume all’altro lo troveremo cresciuto. Il secondo, “Irwin il Salvamondi”, è già in preparazione. Contiamo infatti di realizzare un volume all’anno, alla modalità francese. Sandro al momento è impegnato su “Netmagazine”, quindi è una cadenza che gli permetterà di lavorare con calma. Per le colorazioni non siamo preoccupati. Davide Amici, l’ho già detto, è un treno del colore, riuscirebbe a completare le 48 pagine in meno di un mese di lavoro.
La distribuzione sarà la solita, attraverso le fumetterie. A meno di piacevoli sorprese.

6) CUS: Considerata la dura vita del fumetto italiano, avete in mente qualche tipo particolare di promozione? Qualche originale espediente?

Beh, di idee ne ho parecchie. Trovare nuove vie di promozione è uno degli imperativi che mi sono posto.
Per Irwin il lavoro sarà più facile, è il mio fumetto e quindi posso rischiare un po’ di più!
Attueremo essenzialmente due tipologie di strategia, una a livello locale ed una nazionale. La promozione a livello locale non è da sottovalutare, perché ci permette di avere subito un ampio riscontro di pubblico in un ambiente a noi conosciuto. Prima di tutto faremo una presentazione come si deve. Nell’editoria di varia è la norma, in quella fumettistica si fa troppo poco a mio giudizio. La stampa locale, se ben stimolata, risponde sempre con interesse a certi appuntamenti. Se non lo fa, spesso è perché pochi editori sanno comunicare bene. Pensate che sul Corriere della Sera, sponda Veneto, hanno recensito pure Invincible!
A livello nazionale ci affideremo a strategie più convenzionali, come gli ex-libris. Se con il riscontro a livello locale riuscissimo a garantirci una discreta solidità, potremmo tentare anche nuove strategie che sto studiando al momento, ma non vi anticipo ancora niente... Ormai l’hanno capito tutti, lo scopo di ogni editore è superare la catena distributiva editore-distributore-negoziante-cliente. Superare non vuol dire saltare dei passaggi, ma trovare strategie alternative per indurre il cliente finale all’ordine. Anche per questo abbiamo fatto partire la campagna “Ordina un albo”, che accompagnerà ogni nostro comunicato.
Infine, lo dico senza problemi, credo molto nella vendita di prodotti italiani all’estero. Pochi ci provano, perché i mercati esteri sono piuttosto ristretti a parte la Francia. Ma ce ne sono altri in vera espansione. Al momento abbiamo un contatto con un editore in Turchia, che potrebbe essere interessato a Irwin. Fremiamo tutti nell’attesa, sarebbe davvero una grande occasione! E nel frattempo speriamo.
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(c)2004 Polita/Pizziolo - IndyPress Comics

Fausto Ruffolo
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