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Andrea Alfano

a cura di Stefano Perullo

Poco più di un mese fa sul Forum di ComicUs ha fatto la sua prima comparsa un nuovo sorprendente utente. Il suo nome è Andrea Alfano ed il suo primo messaggio ha immediatamente creato un notevole scalpore. Dopo averlo “battezzato” con un titolo che non lascia adito a fraintendimenti (cosa c’è di più chiaro di un programmatico “si cambia!”?) nel suo messaggio Andrea ha dichiarato: “da oggi [1 luglio 2003 – NdStefano] sono il nuovo direttore editoriale della Play Press Publishing nel settore comics”. Una notizia che di certo ha reso felici le migliaia di fans che amano la DC Comics e che da tempo paventavano delle novità editoriali ed organizzative da parte dell’editore romano.
Adesso Andrea Alfano è qui con noi ad impreziosire, con la sua prima intervista ufficiale, le pagine virtuali di ComicUs.

1.Ciao Andrea, nel darti il benvenuto ti invito a parlarci un po’ di te, svelandoci vizi e virtù, i tuoi hobby e le tue inconfessabili passioni. Insomma, che ne diresti di presentarti ai nostri lettori?

Mi presento con molto piacere! Mi chiamo Andrea e sono un appassionato di fumetti praticamente da quando ho iniziato a leggere. Ovviamente le mie prime letture fumettistiche sono state principalmente Disney, da piccolo seguivo praticamente tutte le loro collane.
Ricordo che un bel giorno, mentre ero in edicola con i miei, mi cadde l’occhio sulla collana di Batman (della Glénat). Incuriosito provai a sfogliare qualche pagina e con mia grande sorpresa… mi piacque! E pure tanto! Saltuariamente iniziai a seguire questa collana, ma il momento topico della mia “carriera” di lettore fu segnato da Superman n.6 (Play Press): ricordo ancora che in copertina esordiva il nuovo Superboy… aveva il giubbotto di pelle, l’orecchino e i capelli rasati, ovvero tutto ciò che mia madre temeva diventassi: quel fumetto doveva essere mio! In quel giorno diventai ufficialmente un lettore di comics, da lì iniziai a seguire tutte le collane DC che trovavo in edicola e, successivamente, quelle Marvel. A differenza della stra-grande maggioranza dei lettori, io sono nato come lettore DC, in quanto questo universo mi ha sempre affascinato molto più degli altri.
Oltre al fumetto, mia grandissima passione (non si era capito?) sono un grandissimo tifoso, seguo lo sport in generale oltre che musica e cinema, appena ho un momento libero cerco di seguire almeno una di queste cose!

2. Il tuo primo apporto al mondo delle nuvole parlanti è stato come collaboratore per la e-zine Amazing Comics. Quale è stato il passo successivo?

Dunque, c’è da dire una cosa: quando iniziai a collaborare col mitico Matteo Losso, Amazing Comics non era ancora la e-zine che tutti conoscono ma una vera e propria fanzine cartacea che usciva in concomitanza con le fiere. Adesso mi fa un immenso piacere vedere che si è evoluta in un sito di tutto rispetto che vanta interviste di grandi autori italiani e internazionali, sono contento per Mat, ha sempre messo molta passione nel produrre AC!
Il passo successivo fu cercare di diventare un professionista. Adoro i comics e poterci lavorare è sempre stato il mio sogno, quindi provai a chiedere ad una nuova casa editrice che si stava affacciando sul mercato se aveva bisogno di collaboratori. La casa editrice si chiamava Lexy e mi diede la grande opportunità di entrare a far parte di quel mondo che prima sognavo soltanto.

3. Come è iniziata la tua collaborazione con la Lexy Produktion? Di che cosa ti sei occupato?

Principalmente del Lexy Presents. Per qualche numero ho avuto una rubrica fissa in cui intervistavo editor, direttori e addetti ai lavori, ovviamente sui comics. Mi sono divertito molto, lavoravo con un mio amico e con il mio morotino ci saremo girati tutta Roma per strappare interviste e commenti! Purtroppo di punto in bianco la Lexy non si è fece più sentire e si interruppe questa collaborazione.

4. In questi afosi giorni in rete imperversano notizie molto contrastanti sul destino della Lexy Produktion. Da una parte ci sono le ultime dichiarazioni rilasciate da Dario Gulli al sito internet www.lospaziobianco.it, in cui egli stesso rassicura i lettori e garantisce un futuro radioso per la sua casa editrice. Dall’altra è cosa certa che almeno la produzione Crossgen sia passata sotto l’egida di un altro editore (la neonata Dream Colours di Bottero e Milanesio). Da ex-collaboratore dell’editore ternano che cosa ci puoi dire dell’attuale situazione della Lexy?

Onestamente non so niente di tutta questa storia, anche io come voi, sono venuto a sapere queste cose da Internet, gli ultimi rapporti che ho avuto con loro risalgono ad oltre un anno fa. Spero che la Lexy torni in campo con nuovi progetti, sarebbe un peccato non vederla più in fumetteria. Contemporaneamente faccio un grandissimo in bocca al lupo ad Alessandro Bottero per la sua nuova avventura editoriale, fa sempre piacere vedere la nascita di nuove realtà editoriali!


5. In qualità di neo direttore editoriale di una casa editrice che ha deciso già da un bel po’ di tempo di rivolgersi esclusivamente al mercato delle librerie specializzate, quali ripercussioni credi che il (presunto) fallimento della Lexy possa arrecare ad un mercato che da anni proclama il suo stato di crisi?

Credo che qualche ripercussione ci sarà, anche se non credo che la Lexy sia fallita. La mia paura è che la scomparsa di questa etichetta scoraggi nuovi editori che si affacciano sul mercato, che si perda un po’ la voglia di sperimentare.
Comunque il passaggio della CrossGen nelle sapienti mani di Bottero mi lascia ben sperare.

6. Secondo te il mercato dei fumetti è davvero in crisi?

Non farei un discorso generale, credo piuttosto che il mercato dei fumetti americani sia in crisi. Se dai un’occhiata all’edicola, manga e italiani vanno abbastanza bene, probabilmente perché riescono ad avere un maggiore impatto sul pubblico.
Secondo me l’errore di fondo è stato quello di rivolgersi principalmente ad un gruppo di appassionati ben definito, senza tentare di allargare la cerchia dei lettori. Probabilmente se nel corso degli anni i grandi editori americani avessero creato storie più accessibili, meno legate alla continuità, avrebbero permesso l’avvicinarsi di nuovi lettori.
Il fatto che non ci sia stato un vero e proprio ricambio generazionale di lettori è dovuto proprio dal fatto che, a mio parere, non si sia mai fatto nulla di concreto per cercare di accattivare lettori più giovani ma, anzi, si cercava di rivolgersi sempre più allo “zoccolo duro”. Un grande passo avanti è stato fatto dalla Marvel con la linea Ultimate.
A questo poi devi aggiungere il fatto che in Italia, purtroppo, i super-eroi sono considerati infantili. Non ho mai visto nessuno vergognarsi di andare in giro con l’ultimo numero di “Tex” o di “Dragon Ball” (per fare un esempio), mentre ho visto persone che nascondevano Superman per non farsi prendere in giro dai loro amici. Penso che finché la mentalità continuerà ad essere questa, i super-eroi saranno sempre un prodotto per pochi.

7. Ecco pronta una domanda che da direttore editoriale dovrai abituarti a sentire migliaia di volte: qual è la tua ricetta per uscire dalla (presunta) crisi che attanaglia il mondo delle nuvole parlanti?

Mi piacerebbe tantissimo avere questa ricetta! Penso che la cosa fondamentale sarebbe far conoscere al maggior numero di persone possibili i fumetti, fargli vedere che ci sono. Pensa che bello sarebbe se TUTTI conoscessero opere come Il Ritorno del Cavaliere Oscuro o Venga Il Tuo Regno (tanto per citare due prossime uscite Play; NdAndrea il ruffiano!).
Una delle mie missioni sarà proprio quella di cercare di ampliare la popolarità di alcuni eroi.



8. Veniamo a noi. Come si diventa direttori editoriali di una delle più longeve case editrici operanti nel settore dell’adattamento dei comics?

Fondamentalmente cercando di portare nuove idee che si possano integrare con i piani dell’editore, vedi, ho avuto la fortuna di essere “l’uomo giusto nel momento giusto”. Sono arrivato alla Play Press proprio nel momento in cui Alessandro Ferri aveva preso la decisione di rilanciare il settore comics, a quel punto ho cercato di stilare un programma, un progetto nel quale credo molto e l’ho sottoposto alla sua attenzione. Dopo una serie di incontri con lui e Carlo Chericoni sono saltato a bordo di questa nuova avventura! Per fare un paragone calcistico, è come se mi avessero chiamato a giocare nel Real Madrid, essere qui è un onore e cercherò di fare il miglior lavoro possibile, ovviamente poi spetterà a voi giudicare se sarò stato all’altezza della situazione!

9. La tua nomina ad un ruolo così importante ha suscitato moltissimo clamore. Se da un lato pare evidente che la Play Press abbia dimostrato una voglia di rinnovamento, qualcuno (i soliti malpensanti) ha temuto che il passaggio di consegne avvenuto tra Alessandro Ferri e te sia da interpretare, al contrario di quanto annunciato, alla stregua di un disimpegno da parte della famiglia Ferri. Cosa rispondi a chi avanza queste ipotesi? Dobbiamo temere un futuro incerto per le pubblicazioni DC made in Play?

Passaggio di consegne?? Assolutamente no, ragazzi! Come ho detto prima, Alessandro Ferri era intenzionato a rilanciare il DC Universe, infatti ha riportato in azienda il settore comics (che prima era gestito esternamente) proprio per controllare personalmente l’intero parco testate, quindi non parlerei di disimpegno. Adesso stiamo lavorando in team per cercare di portare albi sempre più belli negli scaffali delle fumetterie! Il futuro è tutto fuorché incerto, state tranquilli!

10. Come mai la tua prima uscita in veste ufficiale è avvenuta su un forum?

Perché vedevo che giravano troppe “voci incontrollate” riguardo il futuro della Play e ho preferito fare un po’ di chiarezza. Inoltre avevo voglia di instaurare da subito un contatto con i lettori.

11. Ti ha creato qualche problema l’aver annunciato il tuo nuovo incarico prima ai lettori che ai collaboratori della Play Press? Non credi che il tuo (piacevolissimo) entusiasmo ti abbia reso un po’ intempestivo?

Probabilmente mi sarei dovuto muovere in maniera diversa, con maggiore discrezione, ma come hai detto tu sono stato spinto dall’entusiasmo e dalla passione per i personaggi della DC Comics. È logico che non volessi mancare di rispetto a nessuno! Sono stato un po’ precipitoso, lo ammetto, ma ero in buona fede.
Per fortuna, comunque non ci sono stati problemi.

12. Continuerà il rapporto di collaborazione tra PPP e Down Comix, oppure avete intenzione di riportare la redazione all’interno degli uffici della Play?

Sì, il rapporto con la Down Comix continuerà, adesso il settore fumetti è gestito direttamente dalla Play Press ma questo sodalizio è destinato a durare ancora a lungo! Probabilmente amplieremo con qualche nuovo elemento la redazione in vista della mole di lavoro che ci sarà prossimamente…

13. Personalmente tu come giudichi l’operato della Down Comix?

La Down Comix sta svolgendo un ottimo lavoro sulle collane Play/DC, sono veramente contento di iniziare a lavorare con Walter!

14. In occasione della tua presentazione agli utenti di ComicUs hai dichiarato: “Il rilancio del DCU ci sarà, di questo potete stare tranquilli, logicamente non posso rivelarvi qui tutto quello che adesso mi sta passando per la mente ma, credeteci, ci siamo attivati fin da oggi (il mio primo giorno!) per porre le basi di quella che sarà la Play del futuro.... non ci sarà molto da attendere comunque, state tranquilli!” Al termine di questo prime mese di attività ci potresti rivelare qualcuna delle grosse novità che ci attendono nel prossimo futuro?

Vorrei tanto poter rivelare cosa bolle nel calderone della Play ma… al momento proprio non posso! Purtroppo dovrete attendere ancora un po’… per farmi perdonare però, prometto che i lettori di ComicUS.it saranno i primi a sapere tutte le novità DC/Play Press!

15. La Play Press è una casa editrice che nel corso degli anni ha saputo raccogliere grossi consensi da parte dei fans ma, soprattutto, ha raccolto grosse critiche in seguito ad una serie di decisioni molto controverse: l’abbandono delle edicole, la politica dei prezzi che non possiamo definire propriamente economica e soprattutto la totale mancanza di dialogo con i suoi lettori. Come credi che la tua gestione agirà su questi punti?

Dunque, procediamo con ordine: rimanere in edicola era diventato impossibile, purtroppo i risultati delle ultime serie dedicate a Superman e Batman non sono stati confortanti. Da qui la decisione di spostare tutta la produzione DC nelle sole librerie specializzate, in grado di dare il risalto che meritano questi due personaggi. Purtroppo lo spazio che le edicole riservavano ai comics iniziava a diventare sempre più piccolo (trend che continua ancora oggi), i fumetti erano ammassati uno sopra l’altro ed il lettore spesso non trovava quello che cercava. Nelle fumetterie il discorso è diverso, fai quattro chiacchiere con altre persone che come te leggono fumetti, senza sentirti eccessivamente stupido se stai per mezz’ora a parlare di Batman. Io non vedo le librerie come una “limitazione” per i comics, anzi.
Per quanto riguarda il discorso prezzi, stiamo studiando diverse soluzioni di formati per cercare di abbassarli un po’. Volumi come Doom Patron e Lo Spettro testimoniano la volontà di venirvi incontro.
Passando invece al rapporto con i lettori… bhe, abbiamo riaperto i contatti, ragazzi! Aspettatevi pagine della posta e quant’altro vi possa coinvolgere nel nostro progetto! Potete iniziare a scrivere già da adesso: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., che aspettate??

16. Come mai, secondo te, personaggi famosi come Batman e Superman, due vere e proprie icone del ventesimo secolo, presenti nell’immaginario di qualsiasi essere umano, non riescono ad attecchire nel mercato italiano?

Forse perché sono stati (erroneamente) considerati “fuori moda” dalla maggior parte dei lettori. Qui forse ci ha messo un po’ lo zampino la stessa DC, che fino a qualche tempo fa era contraria ai grandi nomi sui grandi personaggi. Adesso che il trend si è invertito, sono pronto a scommettere che sia Superman che Batman torneranno ad altissimi livelli di popolarità!

17. Secondo te c’è la possibilità, magari in occasione di un valido starting point per una delle principali serie dei due eroi o della distribuzione nelle nostre sale di una delle prossime pellicole annunciate dalla Warner Bros, per un ritorno in pompa magna nelle nostre edicole?

Perché no? Anche questa è una situazione che stiamo valutando. C’è da dire però che un ottimo film come “Spider-Man” non ha portato moltissimi lettori al fumetto, quindi bisognerà analizzare bene ogni cosa. Comunque non è detto che in futuro non si tenti ancora la strada delle edicole…

18. La tua “investitura” ha, a mio avviso, rivelato immediatamente la volontà da parte della Play di instaurare nuovamente un dialogo con i lettori. Non credi che la creazione di un sito internet potrebbe in qualche modo riavvicinarvi allo zoccolo duro dei lettori, agevolando lo scambio di impressioni ed umori riguardo il vostro operato?

Certo! Infatti ci stiamo attrezzando per lanciare un sito web nuovo di zecca dedicato proprio ai nostri amati comics! Si tratta solo di avere un po’ di pazienza, tra un po’ arriverà anche quello…

19. Ci puoi, almeno indicativamente, indicare quando sapremo qualcosa di concreto riguardo il nuovo progetto editoriale della Play? Insomma, per quanto ancora dovremmo pazientare?

A occhio direi almeno dopo l’estate! Lo so che è una tortura (mi sto veramente cucendo la bocca, non vedo l’ora di dirlo!) però ci serve ancora un po’ di tempo per definire il tutto! È dura, lo so, ma cercate di avere pazienza ancora un po’ e vedrete che non rimarrete delusi (almeno spero!)

20. Un altro argomento decisamente spinoso con il quale dovrai fare i conti (è proprio il caso di dirlo) è la politica dei prezzi della Play. Una politica che, ad onor del vero, pur essendo allineata a quella degli altri editori che operano nel vostro medesimo segmento di mercato, di certo non incoraggia i lettori occasionali all’acquisto delle vostre pubblicazioni. Cosa ritieni si possa fare per rendere più accessibili i volumi della Play?

Vedi, il punto è che il prezzo di un albo lo fa il mercato. Come hai detto tu stesso, siamo allineati a tutti gli altri editori.
Comunque stiamo valutando una serie di soluzioni per cercare di abbassare i prezzi, ti posso garantire che stiamo lavorando anche in questo senso.

21. Non credi che praticando prezzi così alti una intera generazione di giovani lettori possa essere tagliata fuori dall’acquisto dei comics statunitensi? Insomma non temi che, rinchiusi nel ristretto mercato librario ed a prezzi abbastanza alti, un domano non troppo prossimo non ci siano più nuove generazioni a cui rivolgersi?

Non credo che i comics moriranno. Certo, stanno diventando sempre più un prodotto “d’elite” (è per questo che stanno in libreria e costano tanto), questo è vero, eppure sono convinto che torneranno di moda. Bisogna solo farli conoscere alla gente, far capire loro che ci sono storie che dovrebbero essere assolutamente lette! Bisogna lavorare per far conoscere il media comics a tante persone, rendere insomma i super-eroi cool.

22. Un aspetto della politica editoriale della Play press che mi lascia molto perplesso è la decisione di abbandonare completamente il mercato delle edicole. Un mercato che pur essendo innegabilmente affollato e dispendioso (per gli editori) rappresenta anche una vetrina ideale per pubblicizzare i propri prodotti. Un modo per raggiungere anche i lettori occasionali informandoli di una massiccia presenza di volumi in libreria. Come credi di poter rimediare, ammesso che tu lo voglia, a questa “mancanza”?

Non sono io a decidere se un albo uscirà in edicola o in fumetteria, quindi magari la domanda bisognerebbe girarla a chi sta più in alto di me.
Comunque come ho già detto prima, rimanere in edicola era diventato veramente insostenibile negli ultimi tempi e questo ha spinto l’editore a scegliere la strada delle librerie, che ripeto, mi sembra una scelta oculata. Anche perché all’interno puoi trovare altri appassionati come te, scoprire nuovi fumetti e avere un quadro globale della produzione fumettistica.
E poi, come ti avevo già detto più in alto, non è escluso che in futuro, magari con tempi migliori, si possa pensare di tornare in edicola.

23. La DC Comics ha un immenso parco personaggi. Talmente grande che, neanche il fan più incallito pretenderebbe la pubblicazione di tutte le testate pubblicate oltreoceano. Eppure ci sono alcuni personaggi cui i lettori italiani sono particolrmante affezionati. Che cosa ci riserva il futuro per Flash, lanterna Verde e Starman?

Effettivamente ci sono tanti personaggi che non aspettano altro che una pubblicazione italiana… ecco perché posso annunciarti già da adesso che nel 2004 verranno a farci compagnia FLASH, LANTERNA VERDE, LOBO (con la sua nuova mini) oltre che ad una presenza più costante di WONDER WOMAN!
Per Starman stiamo valutando…

24. La play Press è, nel campo della pubblicazione dei comics, una azienda mono-prodotto. Credi che in futuro ci sia spazio per allargare il proprio parco proposte al di fuori dell’universo DC Comics?

Perché no? Ovviamente dovranno essere proposte più che interessanti, comunque non è escluso che nel prossimo anno non si possa tentare qualche albo extra-DC. Vedremo.

25. Da appassionato di comics, quali prodotti ti piacerebbe strappare alla concorrenza?

Dunque.. per quanto riguarda il fumetto italiano, assolutamente Rat-Man! Mentre nel settore comics trovo veramente interessante e ben fatta la linea “Ultimate”.

E poi noi abbiamo Superman, Batman e la JLA… chi ha bisogno di altro??

26. per me è davvero tutto! Vuoi aggiungere qualcosa?

Vorrei solo fare un paio di ringraziamenti: il primo a tutti i lettori che da anni supportano la DC Comics in Italia, ai quali rinnovo l’invito di rimanere con la Play perché le sorprese non mancheranno!
Il secondo ad Alessandro Ferri e Carlo Chericoni, che mi hanno dato l’opportunità di imparare a volare.


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