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Speed Rece #17: le nostre letture in breve

Ecco a voi l'attesa 17° puntata di Speed Rece, la rubrica in cui i redattori di Comicus raccontano in breve le loro letture settimanali. Buona lettura!

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A sort of Fairytale 3 (Noise Press)

di Paolo Maini e Ludovica Ceregatti
Paolo Maini e Ludovica Ceregatti portano a conclusione le storia della piccola Zoe in un futuro distopico e post apocalittico di cui vi abbiamo già parlato recensendo i precedenti due volumi. Tutte le sottotrame aperte convergono nell'ultima rombante sfida che mette in palio la speranza per un rilancio del genere umano, una speranza di rinascita dopo decenni di declino verso l'estinzione. La violenza domina le pagine di questo ultimo atto della storia, amplificando sempre più il contrasto derivante dal porre una bambina al centro di un ambiente così ostile e adulto, per non dire spiccatamente pregno di follia. L'artista ancora una volta dà prova di essere abilissima nel destreggiarsi in questo intricato panorama ossimorico e stridente, sviluppando una grande abilità nell'alternare scene gore a momenti più innocenti e fanciulleschi, senza intaccare la maturità della trama imbastita da Maini, che a sia volta dimostra doti di storytelling non indifferenti, con alcuni plot twist piuttosto interessanti.
Voto: 7,5
Giorgio Parma

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Batman Il Cavaliere Oscuro 11 (RW Lion)

di Scott Snyder, James Tynion IV, Jim Lee, Andy Kubert, John Romita JR., Hope Larson, Chris Wildgoose, Julia & Shawna Benson, Roge Antonio, Dan Jurgens, Bernand Chang.
Arriva in Italia Dark Nights: Metal, l’evento destinato a segnare il DC Universe secondo i piani di Scott Snyder. La sede scelta dalla RW Lion per ospitarlo è il mensile dedicato al Cavaliere Oscuro e ai suoi alleati, a partire dal numero di questo mese. Si comincia col primo di due prologhi, Dark Days: The Forge, scritto da Snyder e James Tynion IV e illustrato da tre artisti leggendari capaci ancora di graffiare: Jim Lee, Andy Kubert e John Romita Jr. La storia prende il via dalla ricerca della vera natura di un misterioso metallo da parte di Batman, ricerca che coinvolgerà i suoi alleati delle Justice League e un nugolo di personaggi classici che Snyder ripropone per la prima volta in “Era Rebirth” come Mr. Terrific, Plastic Man e, soprattutto Hawkman. Il tentativo ambizioso dello scrittore è quello di riportare l’alter-ego di Carter Hall al centro dei riflettori dopo molto tempo e, nel frattempo, fare della mitologia di questo personaggio la base del nuovo DC Universe, legandola al suo ormai storico ciclo di Batman e a quello del suo predecessore Grant Morrison. In attesa di scoprire se riuscirà nel suo intento, godiamoci questo prologo avvincente che mette molta carne al fuoco. In appendice, proseguono senza infamia e senza lode le vicendedei comprimari, Batgirl, Birds of Prey e Batman Beyond, inevitabilmente messi in secondo piano dal debutto di una saga molto attesa.
Voto: 7
Luca Tomassini

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Dragonero Adventures a – Oltre il vallo (Sergio Bonelli Editore)

di Luca Enoch, Luca Claretti e Vincenzo Riccardi
L’universo di Dragonero si regge su di una solida costruzione narrativa che, con i precedenti numeri della serie Adventures si è arricchita attraverso la sua componente più “leggera”. Se la tesata è destinata principalmente ad un pubblico di giovani lettori non lo è l’intero universo narrativo creato da Stefano Vietti e Luca Enoch. Proseguono le avventure del giovane Ian alla ricerca degli ingranaggi del libro magico capace di riavviare la macchina che tiene prigioniero il malvagio Burattinaio e conducono il protagonista in una terra che sarà, per la sua futura identità narrativa, fondamentale: la terra dei draghi. Anche sfogliando solo le prime tavole dell’albo, qualunque lettore di Dragonero non può non ripensare con sguardo affettuoso al primissimo graphic novel con protagonista Ian Aranill: la storia, difatti, si apre con le mura del vallo con i suoi fari che dissipano l’oscurità della terra selvaggia che si stende oltre l’orizzonte, presidiate dalle vigili guardie rosse che, accorte, controllano che nessuna creatura possa superare la grande muraglia. Questo numero, forse più dei precedenti, rafforza maggiormente il legame con la serie principale, senza perdere la caratteristica spensieratezza, in cui fa da complice fondamentale il disegno di Luca Claretti che gioca molto con visi dalla prorompente espressività. Il secondo racconto, più allegro e leggero, fa da divertente compendio della storia principale e si allinea, nell’arte di Vincenzo Ricciardi, con le medesime, buffe, descrizioni grafiche dei personaggi.
Voto: 7,5
Leonarco Cantone

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Innocent Rouge 4 (J-Pop)

di Shin'ichi Sakamoto
Scorrono in parallelo le vite dei due boia della famiglia Sanson. Charles-Henri, dimesso e pieno di sensi di colpa, deve affrontare dubbi e paure circa il suo futuro. Marie, scatenata e terribile, trova un degno avversario che arriva del suo passato: la libertà sanguinaria impatta contro la rabbia sociale degli enragès del Terzo Stato in tavole dinamiche in puro stile shonen. Shin'ichi Sakamoto pare ormai inarrestabile nel tratteggiare il beato mondo di Versailles con passaggi di registro che non risparmiano parallelismi fra le dissolutezze di corte e le nequizie contemporanee: l'umorismo feroce allevia qui i toni più patetici ed esasperati. Resa grafica superba, come sempre. Prendere o lasciare, come sempre.
Voto: 7,5
Luca Giovanelli

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Le Storie 65 – Il Terzo Giorno (Sergio Bonelli Editore)

di Isaak Friedl, Marco Nucci e Stevan Subic
Criminali in fuga sotto una pioggia battente, creature misteriose che si muovono predatori nella tempesta, una casa isolata che da atollo di salvezza si tramuta in prigione da incubo: queste sono le suggestioni orrorifiche da cui prende avvio la sceneggiatura di Isaak Friedl e Marco Nucci. I due autori scelgono la matrice narrativa del thriller operando per declinare le caratteristiche del genere in quelle dell’horror fantastico: creature di lovecraftiana memoria, fughe per la salvezza, riti esoterici, sparatorie, inquietanti rivelazioni, plurimi piani narrativi, sono gli elementi che si fondono in un unico flusso destinato a una precipitosa discesa verso il nadir disturbante e angoscioso del finale. I disegni di Stevan Subic, dunque, vivificano l’orrore e il perturbante attraverso linee di china sottili e nervose che rinchiudono dense sfumature di bianco e nero e, grazie ai differenti e differenziati elementi grafici che costruiscono le tavole, mettono in atto esperimenti visivi che giocano, così, con tutte le possibilità offerte dalla bicromia, ricostruendo, con un solo colpo d’occhio, la ricercata atmosfera tetra e pesante.
Voto: 7,5
Leonardo Cantone

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Mercurio Loi 9: La somiglianza con una scimmia (Sergio Bonelli Editore)

di Alessandro Bilotta, Andrea Borgioli e Francesca Piscitelli
Una storia minimale (che vede al centro il tentativo di educazione dello scimpanzé Dioniso da parte di un amico scienziato del protagonista) si intreccia con riflessioni sulle origini dell'uomo e sulla capacità degli esseri viventi di tradurre i segni della realtà in rappresentazioni, condite con riferimenti alla proto-storia del fumetto e all'amore - tema ineffabile per eccellenza - declinato in almeno tre accezioni: passione e sensualità, delicatezza dei sentimenti e senso della famiglia. Pare non succeda niente e invece, in ogni numero di Mercurio Loi, c'è tutto: con toni lievi, un dialogo continuo col lettore e una meta-narrazione mai invadente, Alessandro Bilotta dischiude universi densi che toccano corde profonde e prendono vita grazie al bravo Andrea Borgioli, “mignolano” nell'economia e nella misura del tratto, i cui disegni si esaltano ancor di più nei colori di Francesca Piscitelli, sopratutto nelle tavole “notturne”.
Ormai Mercurio Loi è una categoria a sé nel panorama fumettistico nazionale. Noi leggiamo e, ogni volta, ci stupiamo.
Voto: 8,5
Luca Giovanelli

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Un eroe una battaglia 4: La neve di Stalingrado (Editoriale Cosmo)

di Davide La Rosa e Valerio Befani
Quarta e ultima uscita per la collana Un eroe una battaglia: è il turno di Stalingrado, svolta fondamentale per gli esiti della Seconda Guerra Mondiale, e di Irina, coraggiosa combattente russa che combatte l'invasore tedesco a viso aperto. Il formato pocket è una sfida notevole per il racconto di un momento tanto complesso e cruciale. In un teatro di guerra caotico e claustrofobico, la storia di Davide La Rosa si dipana purtroppo con grande incertezza, poca originalità e molta retorica: i dialoghi dei personaggi ripropongono un frasario che pare preso in prestito dagli organi di propaganda dei rispettivi regimi e tutto alla fine sembra risolversi in una guerra di slogan fra “rossi” e “neri”, che equipara pericolosamente gli uni agli altri. Il tratto “sporco e cattivo” di Valerio Befani è molto adatto al genere, ma da solo non allevia l'impressione generale di fretta, superficialità e poca convinzione. Un'occasione mancata.
Voto: 5
Luca Giovanelli

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