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Animation History #51: La Sirenetta

littlemermaid_posterUna volta completato Basil l'investigatopo, la coppia di registi John Musker e Ron Clements comincia a pensare al nuovo progetto a cui dedicarsi; nel frattempo l'allora presidente Disney Jeffrey Katzenberg ha istituito una "corrida" in cui ogni artista dello studio avrebbe presentato cinque storie ritenute valide per un film d'animazione, così da sviluppare le più interessanti. In quest'occasione Musker propone una riscrittura de "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen, priva del finale drammatico, a cui viene dato il via libera per essere sviluppata nel soggetto di un film; non è la prima volta che la Disney prende in considerazione la storia, dato che subito dopo Biancaneve e i sette nani era all'interno di un film a episodi mai realizzato che avrebbe dovuto essere composto da diversi racconti di Andersen.
Si tratta di un ritorno alle fiabe popolari, dopo che per 40 anni la Disney ha preferito prendere spunto da racconti e romanzi più recenti; è anche l'ultimo film Disney in cui è stato utilizzato il sistema di colorazione tradizionale, dato che dal successivo Bianca e Bernie nella terra dei canguri i colori saranno inseriti al computer.
Al progetto viene assegnato l'autore di testi per canzoni Howard Ashman, che aveva già contribuito a un brano di Oliver & Company, come paroliere dell'intero film; Ashman suggerisce di trasformare il personaggio del granchio Clarence (originalmente pensato con un accento inglese) in un granchio di origine caraibica, così da virare l'intera colonna sonora verso una musicalità reggae e calipso, in grado di infondere un'energia pop a un mondo da fiaba troppo distante dalla sensibilità del pubblico di fine anni '80. Come compositore da avere al suo fianco Ashman suggerisce Alan Menken, con cui aveva già collaborato nel musical (prima in versione teatrale, poi nell'adattamento cinematografico) "La piccola bottega degli orrori"; per entrambi si tratta della prima colonna sonora di un film d'animazione ma nonostante questo il risultato è eccellente, come testimoniano l'Oscar per la Miglior Canzone (per "In fondo al mar") e l'Oscar per Miglior Colonna Sonora vinti da La Sirenetta (l'ultimo Oscar Disney risaliva a Pomi d'ottone e manici di scopa).

La trasformazione de La Sirenetta da fiaba a musical in stile Broadway (genere che accompagnerà la filmografia Disney per tutto il decennio successivo) porta il film a un livello più elevato rispetto alle commedie o ai film d'avventura che la Disney aveva realizzato negli ultimi anni: assieme alla maggior cura per l'elemento musicale è evidente la presenza di scene epiche e una storia d'amore, in grado di portare in sala un pubblico eterogeneo. Un'attenzione particolare è rivolta alle adolescenti che possono riconoscersi nella ribelle Ariel; si tratta senza dubbio della protagonista Disney più affascinante che si fosse vista fino a quel momento, tanto capricciosa nelle profondità dell'oceano quanto entusiasta e curiosa una volta fuori dall'acqua.
La vena comica della pellicola è riservata ai tre compagni di avventura di Ariel, ovvero il pavido pesciolino Flounder, il gabbiano Scuttle "esperto" di cultura umana, e soprattutto il granchio Sebastian: i suoi tentativi di assecondare le volontà di re Tritone, le sue espressioni esagerate e la rocambolesca fuga per la salvezza nella cucina del cuoco Louis sono gli elementi più divertenti del film. Ma a lui sono riservati anche due delle canzoni più riuscite del film, ovvero la romantica "Baciala" e la scoppiettante "In fondo al mar"; i due brani hanno una forte sincronia tra la musica e gli animali "suonati" sullo schermo, con un'atmosfera sottolineata in entrambi i casi da una particolare cura cromatica.
Di forte impatto anche "La Sirenetta" cantata da Ariel e "la canzone di Ursula", che arricchiscono la colonna sonora donandogli ben più di 1-2 brani orecchiabili, ma un'offerta più ampia come da tradizione dei musical di qualità.
Re Tritone e Ursula infondono drammaticità alla vicenda: la strega del mare in particolare è dotata di una forte teatralità, grazie alle sue inquietanti fattezze da polpo che le permettono sinuose movenze e alle sue due murene Flotsam e Jetsam.
Ci sono anche un paio di sequenze d'azione che aggiungono un'ulteriore dimensione al film: si tratta della rocambolesca tempesta che porta al naufragio di Eric e del suo scontro finale contro la gigantesca Ursula, inserito per soddisfare la scherzosa richiesta della produzione di creare un momento "alla Die Hard" in versione Disney.
Lo stesso Eric è un personaggio degno di nota: pur essendo un personaggio ancora abbastanza superficiale, la sua caratterizzazione comincia a mostrare elementi validi che lo distinguono dai principi disneyani visti fino a quel momento, considerabili come bambolotti di compagnia della protagonista di turno.
Per la prima volta in un film Disney tutti i personaggi del cast hanno la stessa voce sia nel parlato che nel cantato, caratteristica che è stata adottata per la prima volta anche nel doppiaggio italiano.

Nonostante la dirigenza Disney credesse che La Sirenetta avrebbe avuto un successo minore di Oliver & Company, essendo un film per ragazze, l'incasso al botteghino fu il più alto del decennio; in una scelta commerciale inedita, la videocassetta fu messa in commercio solo 8 mesi dopo l'uscita del film nelle sale (ai tempi la Disney evitava di vendere i film in home video dopo poco tempo, per garantirsi il successo di future riproposte al cinema), diventando il prodotto home video più venduto di quell'anno.
I riconoscimenti di critica e di pubblico si vanno ad aggiungere ai numerosi premi ottenuti, tra cui spiccano i due Oscar; per Howard Ashman si tratta dell'unico Oscar che ha potuto ricevere in vita, dato che il liricista scomparirà pochi mesi dopo l'uscita de La Sirenetta, senza così poter assistere al successo de La Bella e la Bestia e Aladdin, a cui ha contribuito.
Il successo del lungometraggio ha originato due film direct-to-video (un sequel e un prequel) e due serie animate (una racconta la vita di Ariel prima degli eventi del film, l'altra è uno spin-off su Sebastian dopo le nozze tra Ariel ed Eric); inoltre nel 2007 è diventato un musical di discreto successo che ha raggiunto anche i palcoscenici di Broadway.
Ma il più grande merito del film è stato quello di aver fatto di nuovo splendere il marchio Disney come simbolo del cinema d'animazione di qualità, dando il via alla fase chiamata Rinascita Disney che negli anni successivi porterà sul grande schermo la più importante sequenza di successi dello studio d'animazione.

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