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Milano: una mostra per 110 anni del Corriere dei Piccoli

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Riceviamo e pubblichiamo:

CORRIERE DEI PICCOLI
110 anni del FUMETTO in Italia

Comincia dalla prima uscita del 27 dicembre 1908, la mostra che racconta la storia e l'universo del primo giornale a fumetti dell’editoria italiana

13 ottobre 2018 – 13 gennaio 2019

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata
Viale Campania 12 – Milano
Info: 02 49524744/45 -www.museowow.it
Ingresso 5 euro (intero), 3 euro (ridotto).
Dal martedì al venerdì ore 15:00-19:00.
Sabato e domenica ore 15:00-20:00. Lunedì chiuso.

Il mitico numero uno del Corriere dei Piccoli, la prima testata a fumetti dell’editoria italiana, viene pubblicato il 27 dicembre 1908, centodieci anni fa. WOW Spazio Fumetto festeggia questo anniversario fondamentale con una mostra davvero unica, allestita dal 13 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019, ripercorrendo la storia del giornale che per quasi novant’anni ha affascinato generazioni e generazioni di lettori. Attraverso centinaia di numeri originali, scelti nell’archivio della Fondazione Franco Fossati, è possibile ripercorrere non solo la storia editoriale del mitico "Corrierino", ma anche riscoprire i personaggi che hanno reso grande questo settimanale.

Il 27 dicembre 1908 è la data d’inizio della straordinaria avventura del Corriere dei Piccoli, quando il primo numero del nuovo giornalino appare nelle edicole di tutta Italia, a 10 centesimi. Sotto la testata, disegnata dal geniale Antonio Rubino, appare l’indicazione “supplemento illustrato del Corriere della Sera”, il principale quotidiano italiano. Si conclude così una lunga gestazione, che si ispira in parte ai supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi, tenendo conto di precursori italiani come il Giornale per i bambini (dove era nato Pinocchio) e il Giornalino della domenica di Vamba (dove appariva a puntate il "Giornalino di Gianburrasca").

Il progetto è di una sociologa e scrittrice, collaboratrice del Giornalino della domenica: Paola Lombroso, figlia del celebre scienziato Cesare. Ai racconti in testo, alle rubriche e alle illustrazioni si affiancano i fumetti (come verranno chiamati soltanto decenni più tardi), quei "comics" che già da una decina d'anni stanno riscuotendo grande successo negli Stati Uniti. Una preziosa corrispondenza in proposito è conservata a Milano dalla Fondazione Corriere della Sera.

Al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, l'idea piace, ma è indeciso sull'affidare un progetto così importante a una donna... così coinvolge Silvio Spaventa Filippi, già impegnato nel quotidiano e nelle altre testate supplementari, mentre a Paola Lombroso, 37 anni, coetanea dello Spaventa Filippi, nota al grande pubblico anche sotto lo pseudonimo di Zia Mariù, viene affidata la rubrica delle Lettere del nascente Corriere dei Piccoli, che vede la luce il 27 dicembre 1908.

Paola Lombroso (che lascia la redazione nel 1912 disgustata dal sostegno del giornale alla conquista della Libia, ma rimane un punto di riferimento per la letteratura e per la didattica fino alle "leggi razziali" del 1938, che feriscono a sangue anche gli ambienti culturali e la migliore editoria italiana) viene qui raccontata per la prima volta in modo ampio, perché uno degli scopi della mostra è anche quello di segnalare le poche donne che sono state importanti nelle vicende artistiche ed editoriali del "Corrierino", soprattutto in anni nei quali le porte delle redazioni erano piuttosto riservate agli uomini.
Ampio spazio è quindi riservato a Grazia Nidasio, entrata in redazione giovanissima negli anni Cinquanta per accompagnare il Corriere dei Piccoli (e dal 1972 anche il Corriere dei ragazzi) per quarant'anni, con personaggi come Valentina Mela Verde e la Stefi, per fare solo due nomi entrati nella storia del Fumetto italiano.

Per molti anni, dal 1908 al secondo Dopoguerra, sul Corriere dei Piccoli non vengono pubblicati i fumetti come li conosciamo oggi: al posto delle familiari nuvolette ci sono delle agili strofe in rima, poste sotto ogni vignetta, che raccontano e commentano. I memorabili testi del Corrierino saranno una delle ragioni dello straordinario successo del nuovo giornale e dei suoi indimenticabili personaggi, creati dai maggiori artisti italiani o provenienti da oltreoceano. Citiamo tra gli italiani il negretto Bilbolbul di Attilio Mussino (primo personaggio italiano, appare nel mitico n. 1), Quadratino di Antonio Rubino, il protobalilla Schizzo di Mussino che ci accompagna alla Prima guerra mondiale, il popolare e fortunatissimo Signor Bonaventura di Sto (l'attore e scrittore Sergio Tofano, che nella mostra merita un'evidenza speciale) nato nel 1917 e continuato fino agli anni Ottanta, e ancora Marmittone di Angoletta... Dagli Stati Uniti ne arrivano molti, da Buster Brown (da noi ribattezzato Mimmo, già in copertina nel primo numero) al gatto Felix, da Fortunello ad Arcibaldo e Petronilla, senza dimenticare Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò con Tordella...

La formula del giornalino si mantiene praticamente inalterata per molti anni: racconti, romanzi a puntate, poesie, rubriche e storie illustrate vengono alternate sapientemente fino alla Seconda Guerra Mondiale, uno spartiacque importante per la storia del Corriere dei Piccoli, che dopo il 25 aprile 1945 deve cambiare nome (soltanto per un anno) diventando Giornale dei Piccoli, e nel 1947 pubblica la prima storia con le nuvolette, “Il labirinto della morte”, disegnata da Nadir Quinto. Le pagine si riempiono di disegni di Grazia Nidasio e Leo Cimpellin, vere colonne redazionali per anni, oltre che autori eccellenti.

Negli anni Cinquanta e Sessanta lo spazio dedicato ai fumetti aumenta o diminuisce a seconda della sensibilità e del gusto dei direttori che si avvicendano, mentre il primo vero restyling della testata è nel 1968.

Ancor più importante è quanto accade nel gennaio 1972, quando la testata Corriere dei Piccoli viene “pensionata” e sostituita dal nuovo Corriere dei Ragazzi, rivista di eccellente qualità rivolta a un lettore adolescente, che mantiene comunque un modesto allegato con il vecchio storico nome. A furor di popolo la gloriosa testata originale riacquista presto la sua autonomia, nel corso dell’anno, riprendendo a crescere di pagine e contenuti.

Per qualche anno le due testate corrono parallele, ma il Corriere dei Ragazzi viene prima modificato e ridimensionato, poi definitivamente chiuso nel 1984, mentre il Corriere dei Piccoli prosegue negli anni Ottanta e Novanta, con uno spazio sempre maggiore dato ai personaggi della televisione, in particolar modo dei disegni animati giapponesi. Dopo un altro cambio di nome nel 1992, con il Corriere dei Piccoli che diventa Corrierino, per di più trasformato negli ultimi mesi in un economico tabloid, finalmente la grande storica pubblicazione viene chiusa il 15 agosto 1995.

La mostra racconta il mitico settimanale in un percorso cronologico che permette al visitatore di conoscere sia la storia del Corriere dei Piccoli sia i personaggi e gli autori che per quasi novant’anni l’hanno portato avanti.

La storia del Corriere dei Piccoli inizia con una donna, Paola Lombroso, e la mostra si apre proprio raccontandone la figura, attraverso rari documenti provenienti dagli archivi della Fondazione Franco Fossati. E proprio alle donne è dedicato uno dei focus della mostra, per raccontare autrici come Grazia Nidasio e Iris De Paoli, o José Pellegrini, che ha diretto il Corrierino dal 1977 al 1981, e Maria Grazia Perini, direttrice dal 1982 al 1994.

LA MOSTRA si sviluppa in sezioni che suddividono la lunga storia del Corriere dei Piccoli in periodi, basandosi sui fatti fondamentali nella vita del giornale: i cambiamenti di formato, il breve cambio di nome (Giornale dei Piccoli a cavallo del 1945-1946), l’introduzione di una vera e propria copertina nel 1962, il radicale restyling del 1968, la "chiusura" più virtuale che reale del 1972, fino a quella, purtroppo definitiva, del 1995.

Ogni periodo è caratterizzato da straordinari personaggi, realizzati dai più importanti artisti italiani, capaci di diventare vere e proprie icone ancora notissime a decenni di distanza.

Il signor Bonaventura, immancabile vincitore di un milione al termine di ogni avventura, creato da Sto nel 1917, si è subito affermato come il personaggio più amato e longevo del Corriere dei piccoli, continuando ad apparirvi fino agli anni Settanta, continuato ancora da Carlo Peroni e altri autori.

Dal “Qui comincia l’avventura...” del Signor Bonaventura di Sergio Tofano al “Sor Pampurio arcicontento del suo nuovo appartamento” del Sor Pampurio di Carlo Bisi, i personaggi del Corrierino hanno lasciato traccia nell’immaginario collettivo anche per i testi che ne scandiscono le avventure. Oltre al Signor Bonaventura e a Sor Pampurio si possono ricordare Pier Cloruro de’ Lambicchi di Giovanni Manca (con la magica arcivernice che dà vita alle immagini), Marmittone di Bruno Angoletta, il Prode Anselmo di Mario Pompei, Bilbolbul di Attilio Mussino, Quadratino di Antonio Rubino e tantissimi altri.

All’interno della mostra è possibile rileggere le storie più belle di questi personaggi, attraverso l’esposizione di centinaia di giornali e albi originali.

Un altro aspetto fondamentale del Corriere dei piccoli è stato l’approccio adottato da tutti coloro che vi hanno collaborato: l’idea di mettersi dalla parte del giovane lettore, senza condiscendenza ma dandogli ogni settimana qualcosa da leggere e godersi con partecipazione.

Il Corriere dei Piccoli ospita così grandi firme della letteratura italiana e del giornalismo, da Luigi Barzini a Mino Milani, da Dino Buzzati a Gianni Rodari, in racconti, romanzi a puntate, fiabe e favole spesso illustrate dai grandi artisti del settimanale. Anche questo aspetto è oggetto di un apposito focus all’interno del percorso della mostra.

Apre la mostra il primo numero, rarissimo e prezioso, datato 27 dicembre 1908, in edizione originale, fiore all’occhiello e tra i "pezzi" più amati dell’archivio della Fondazione.

Accanto a centinaia di albi e giornali e ingrandimenti scenografici, si trova anche una ricca selezione di tavole originali provenienti dall’archivio della Fondazione Franco Fossati e da prestigiose collezioni e archivi privati.

In collaborazione con il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova sono esposte alcune tavole originali disegnate da Sto e il preziosissimo costume originale del Signor Bonaventura indossato da Sergio Tofano negli spettacoli teatrali ispirati al personaggio.

EVENTI e DIDATTICA

Durante il periodo dell'esposizione, come di consueto sono previsti incontri e iniziative (info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e un'ampia attività didattica (info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), che consentono arricchimenti e approfondimenti rivolti a tutte le fasce di visitatori.

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Milano: Bricòla, la 3° edizione del fumetto autoprodotto

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Arriva a Milano sabato 7 aprile 2018, dalle 14:00 alle 20:00, Bricòla III Edizione, il festival delle autoproduzioni a fumetti del Museo del Fumetto allo WOW Spazio Fumetto. Di seguito trovate tutti i dettagli.

"Sabato 7 aprile WOW Spazio Fumetto – il Museo del Fumetto di Milano – apre di nuovo le porte al mondo del fumetto indipendente e autoprodotto per la terza edizione di Bricòla, il festival dedicato a chi, non contento di leggere soltanto i fumetti, se li disegna e pubblica da solo.

Si chiamava Bricòla la borsa usata in passato dai contrabbandieri lombardi nell’attraversamento di Alpi e laghi, per portare dalla Svizzera quelle merci che in Italia non si potevano trovare. Bricòla è anche il nome del festival milanese dedicato alle autoproduzioni a fumetti, che servirà a portare all'ampio pubblico che frequenta WOW Spazio Fumetto quelle produzioni originali che non è facile incontrare altrove.

Ma cosa sono le autoproduzioni a fumetti? Darne una definizione non è facile, considerata la vastità dei suoi esempi. È una pratica che nel fumetto italiano esiste da decenni: saltare la distribuzione (le case editrici e i distributori nei circuiti delle edicole, delle librerie e delle fumetterie) per creare un contatto diretto tra autore e lettore, reso concreto attraverso il supporto fisico del fumetto.

Se fino all’arrivo dei fumetti digitali questa poteva essere una scelta obbligata per chi voleva farsi conoscere, negli ultimi anni – da quando chiunque può postare le proprie strisce su blog o social – l’autoproduzione è sempre più una strada intrapresa con cognizione di causa, spesso da collettivi artistici che hanno rivalutato il potere e il fascino della carta. La stampa xilografica e la cucitura a mano, i supporti riciclati o selezionati con cura: tutti questi, insieme alle vignette e alle nuvolette, sono alcuni degli aspetti fondamentali delle autoproduzioni di fumetti.

È per mostrare queste perle nascoste al grande pubblico che sabato 7 aprile WOW Spazio Fumetto vuole portare l’attenzione sulla produzione più originale e vivace che abbia visto luce negli ultimi anni, concentrandosi sull’Italia e in particolare sulla nostra città, Milano.

Bricòla e WOW Spazio Fumetto hanno l’ambizione di diventare un punto di riferimento per autori e pubblico. Un festival come luogo d’incontro, scambio d’idee, di immagini, di narrazioni e di esperienze tra gli addetti del settore, e allo stesso tempo aperto a tutti; un’occasione per far nascere una rete tra chi di questa produzione si occupa a vari livelli, compresi i luoghi fisici di distribuzione delle autoproduzioni (librerie, spazi culturali, scuole di fumetto).

Il tutto partendo da WOW Spazio Fumetto, per far interagire gli autori emergenti con il museo consacrato ai maestri del fumetto mondiale.

Nel pomeriggio di sabato 7 aprile le autoproduzioni invaderanno il piano terra del museo del fumetto. L’ingresso sarà libero per tutti i visitatori, che potranno trovare stand di vendita e disegno degli autori e dei collettivi di autoproduzione.

Saranno presenti come espositori Amianto Comics, Attaccapanni Press, BRACE, Cargo Viaggi Grafici, Casa editrice libera e senza impegni, Nightfall in middle ART, Cowboys from Hell, Elder Draw, La Fanzinoteca La Pipette Noir, Gatacornia Comics, Ivan “Hurricane” Manuppelli, Andrea “Kaius” Iomini, Lökzine, Libri Somari, Mammaiuto, McGuffin Comics, Midian Comics, Sbucciaginocchi, Stirpe di pesce, The Last Bacchae, To Be Continued Comics, Uomini Nudi che Corrono, Vermi di Rouge, Western Glory Delivery Service.

Durante il pomeriggio, inoltre, editori, critici di fumetto, autori affermati e non ancora noti al grande pubblico e altre personalità della Nona Arte si confronteranno in incontri aperti al pubblico, per capire, insieme, il mondo delle autoproduzioni.

Il festival Bricòla è anche una mostra, quest’anno dedicata a uno degli argomenti più amati da grandi, piccoli e fumettisti: i dinosauri!

Oltre 30 illustrazioni di rettili preistorici ideati da ospiti e amici di Bricòla, tra cui Pablo Cammello, Jazz Manciola, Manticora Autoproduzioni, Alessandro “Martoz Martorelli”, Giacomo Rastabbello, Silly Nostalgic Kids, Spugna e Veronica "Veci" Carratello. Le opere saranno esposte a WOW Spazio Fumetto dal 4 all’8 aprile (a ingresso libero) e raccolte in un catalogo, un originalissimo bestiario (o meglio, un Bestiariosauro!), in vendita presso il bookshop del museo.

Nella giornata di domenica 8 aprile, invece, ci si potrà mettere alla prova per sperimentare il fascino delle autoproduzioni in ben due attività didattiche: la mattina, per i più grandi, sarà possibile partecipare al Workshop di Xilografia curato da Alice Milani; il pomeriggio, per tutti (bambini e adulti), verrà organizzato il Laboratorio Crea il tuo Libro Artigianale curato da Federico Zenoni (Casa Editrice Libera e Senza Impegni). Prenotazione obbligatoria a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

| Programma degli incontri di sabato 7 aprile |

Ore 15:00 - Il punto di vista delle autoproduzioni sull'erotismo

L’erotismo è presente nel fumetto autoprodotto attuale? Come è trattato? Viene affrontato nello stesso modo da autori e autrici, in modo ironico o serioso?

Cercheremo di capirlo insieme ai e alle rappresentanti dei collettivi Attaccapanni Press (ideatrici dell’antologia Melagrana) e Sbucciaginocchi (autori dell’antologia Soft Porn), moderati da Laura Mango, autrice de I dolori della giovane libraia.

Ore 16:00 - Esibizione di fumetti e musica di Thimoty Austen

Attraverso registrazioni musicali, video e immagini Claudio Mangiafico presenterà il suo progetto multimediale Thimoty Austen: un fumetto che è un graphic novel pubblicato sul web, ma anche una rock opera.

Ore 17:30 - Gli spazi del fumetto digitale

Non solo fumetti stampati. Cosa differenzia un’autoproduzione da un fumetto realizzato per le piattaforme digitali? Cosa porta a scegliere questa strada piuttosto che quella dell’autoproduzione? Quali sono i pro e i contro delle due possibilità? E soprattutto è possibile resistere al fascino della carta stampata, o prima o poi si torna comunque al libro fisico?

Ne parleremo insieme ad autori sia di opere di finzione sia di giornalismo a fumetti, insieme a Lorenzo Ghetti (To Be Continued Comics) ed Elena Mistrello di Graphic News.

| Programma attività didattiche di domenica 8 aprile |

BricòWORKSHOP (ore 10:30-14:30): Workshop di Xilografia “La Matrice Persa” – con Alice Milani

Laboratorio per giovani e adulti

Costo: 60€

Scoprire l’antica arte della xilografia, la tecnica di stampa che utilizza l’incisione di tavolette di legno, imparando come ottenere le luci, le ombre e i mezzitoni e realizzando una stampa in due colori con una stessa matrice.

Per info e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BricòLAB (ore 15:30-17:00): Crea il tuo Libro Artigianale – con Federico Zenoni (Casa Editrice Libera e Senza Impegni)

Laboratorio per tutte le età (iscrizioni per bambini dagli 8 ai 99 anni; per i più piccoli è necessaria la presenza dei genitori).

Costo: 10€

Costruire da soli il proprio libro, partendo da materiali di riciclo. Forbici, colla e pennarelli verranno utilizzati per assemblare e rilegare l’originale autoproduzione.

Per info e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo."

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Arriva a Milano la mostra dedicata al mangaka Taiyō Matsumoto

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Dal 16 febbraio al 31 marzo sarà possibile ammirare al WOW Spazio Fumetto di Milano l'arte del mangaka Taiyō Matsumoto, già presentata a Lucca Comics & Games. Di seguito trovate tutti i dettagli a riguardo.

"TAIYŌ MATSUMOTO:
LOVE IS ALL YOU NEED
Il grande mangaka per la prima volta in mostra a Milano
16 febbraio – 31 marzo 2018
WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania, 12 – Milano
Info: 02 49524744/45 - www.museowow.it – Ingresso libero

PANNELLO TEKKON KINKREET

TAIYŌ MATSUMOTO - Love is all you need. Allestita a Lucca in occasione di Lucca Comics & Games 2017, la mostra arriva a WOW Spazio Fumetto di Milano. Curata da Jacopo Costa Buranelli, Literary Director di J-POP Manga, l’esposizione è la prima personale di un mangaka ospitata dalla città di Milano. La monografica conta cinquanta tavole originali scelte tra Sunny e Tekkon kinkreet, tutte selezionate per circoscrivere la delicata arte del maestro: fotografie in inchiostro e matita di un universo che vede con gli occhi dei bambini, nasce anche per gli adulti e vive grazie ai momenti di esistenza quotidiana.
La mostra gode del Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.

«Mono no aware (物の哀れ) è un concetto di filosofia estetica giapponese che esprime una forte partecipazione emotiva nei confronti della bellezza della natura e della vita umana, con una conseguente sensazione malinconica legata al suo incessante mutamento. L'arte del manga di Matsumoto è legata a questa espressione e sia Tekkon kinkreet che Sunny sono due opere fortemente caratterizzate dal sentimento che unisce sia l’apprezzamento verso il bello sia la tristezza dovuta alla consapevolezza che esso è destinato a svanire» (Jacopo Costa Buranelli, curatore della mostra)

Venerdì 16 febbraio alle ore 18:30 inaugurazione ufficiale della mostra di Taiyō Matsumoto: ai visitatori di WOW Spazio Fumetto sarà possibile conoscere e ammirare le opere originali di un maestro del manga.
La mostra sarà aperta fino a sabato 31 marzo a ingresso libero.

La Mostra
“L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno”, dice Suzuki, un malinconico yakuza conosciuto come il “ratto”, nel manga di Tekkon kinkreet. E pronuncia queste parole per rispondere a Kimura, il suo giovane pupillo che afferma di non credere in niente. Ma Suzuki insiste “almeno credi nell’amore, Kimura. L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno”.

È da questa convinzione, potente e sincera, che Taiyō Matsumoto si fa guidare nella creazione dei suoi lavori. L’amore, come unico bisogno essenziale, attraversa e riempie, in modo ancora più marcato, due delle sue opere più note ed importanti: Sunny (Shogakukan Manga Award 2016, Gran Guinigi Lucca Comics 2016, Premio Micheluzzi, Napoli Comicon 2017) e Tekkon kinkreet (Premio Eisner 2008).

Entrambi i manga si muovono su uno sfondo fatto di malinconia, che a volte quasi sembra contrastare con le linee espressive, oniriche e provocatorie che rendono unico e riconoscibile il tratto del maestro Matsumoto.

L’inquietudine che accompagna gli adulti e i bambini sembra nascere da un senso di abbandono profondo, che affonda le radici nella riflessione sull’importanza dei legami con gli altri ma si scontra sempre ed inevitabilmente con la consapevolezza che questi legami non sono eterni.

I bambini di Sunny, i “gatti randagi” di Tekkon kinkreet (tutti, nonostante la loro giovane età), vivono ansie, hanno paura di crescere, sentono i timori ed i dolori dei rapporti umani che, per loro, non saranno mai del tutto pacificati: si ha sempre paura delle relazioni che legano e imbrigliano, che negano, anche solo parzialmente, la libertà. Legami con i propri genitori, come Sei e Haruo di Sunny. O come quelli con la società di Kuro e Shiro in Tekkon kinkreet.

Eppure in ogni tavola di Matsumoto il concetto dell’amore torna sempre a bilanciare il peso della vita. L’amore totale, privo di catene sociali, come l’unica “promessa” in cui vale la pena credere. L’amore è ciò che cerchiamo costantemente e Matsumoto (la cui infanzia ha molto in comune con la storia di Sunny) attraverso le sue opere suggerisce che non ha senso viverlo come un fine ultimo, come una missione o un tesoro da ricercare.

L’amore è intorno a noi, bisogna solo riconoscerlo e viverlo. È questa l’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno.

L’autore, Taiyō Matsumoto
Nato nel 1967 a Tokyo, dopo aver coltivato la speranza di diventare un calciatore professionista, sceglie la via del manga. Si fa notare vincendo il Manga Open Contest, ma il debutto avviene qualche anno dopo con Straight, con cui vince nel 1987 il Kodansha Afternoon Shikisho (Four Seasons Award) d'Autunno. In seguito trascorre un lungo periodo in Francia, fondamentale per la maturazione del suo stile eclettico. Le sue opere hanno riscosso riconoscimenti in Giappone (tra i quali il Tezuka Osamu Cultural Prize e il Japan Media Arts Festival) e nel mondo: Tekkon kinkreet (pubblicato in Italia da J-POP) ha vinto l’Eisner Award come miglior fumetto straniero, e per due volte l’autore si è classificato tra i finalisti dell’Angoulême International Comics Festival. L’ultima volta nel 2015, con Sunny, la serie sempre pubblicata in Italia da J-POP che gli è valsa un Gran Guinigi nella 50esima edizione di Lucca Comics & Games e il Premio Micheluzzi del Napoli Comicon nel 2017.

Le opere
Tekkon kinkreet (1994) Vincitore nel 2008 del prestigioso Eisner Award. I ragazzi di strada Kuro e Shiro vivono in completa anarchia, ma sono amici fedeli e compagni per la vita. Kuro è aggressivo e vendicativo, Shiro è immerso nel suo mondo fantastico. Tutti hanno paura di loro: i cittadini, la polizia e persino gli yakuza locali. Quando, però, il vecchio boss conosciuto come il Ratto torna in città, si preannuncia un cambiamento epocale nelle loro giovani vite.

Sunny (2010) Vincitore del prestigioso Shogakukan Manga Award nel 2016 e del Gran Guinigi a Lucca 2016. Basato sulle esperienze autobiografiche dell’autore, racconta la storia di una casa famiglia e dei bambini che la abitano: c’è Haruo che custodisce gelosamente l’unico oggetto legato a sua madre, ovvero una crema idratante; ci sono Megumu e Kiiko, che crescono cercando disperatamente amici a cui confessare i propri segreti; i fratelli Junsuke e Shōsuke, che hanno la mamma in ospedale... Una storia in sei volumi ricca di amore e solitudine."

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L'arte di Jack Kirby in mostra a Milano

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Riceviamo e pubblichiamo:

Mostra
L’ARTE DI JACK KIRBY
The King of Comics

25 tavole originali commentate da importanti critici ed esperti raccontano l’arte del King of Comics!

1° settembre – 15 ottobre 2017

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano

Viale Campania 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 - www.museowow.it – Ingresso libero

 In occasione del centesimo anniversario della nascita di Jack Kirby (1917-1994), il più celebrato disegnatore americano di supereroi, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania, 12), in collaborazione con Panini Comics, RW Lion e Nestlé Health Science, allestisce una mostra davvero unica che per la prima volta espone a Milano tavole originali provenienti dalle più importanti collezioni d’Italia, commentate da importanti esponenti e critici del mondo del fumetto. Ad affiancare l'esposizione, un percorso cronologico realizzato attraverso albi d'epoca e ingrandimenti scenografici ricostruirà la lunghissima carriera di Kirby.

La mostra è un omaggio dovuto a uno dei più grandi artisti del fumetto mondiale che ha contribuito a creare personaggi come Capitan America, gli Avengers, gli X-Men e i Fantastici Quattro. Il suo stile inconfondibile ha tracciato la strada per tutti gli artisti che sono venuti dopo di lui, la quantità di tavole prodotte e di personaggi che sono scaturiti dalla sua immensa fantasia lo hanno reso il vero “King of Comics”.

Il giorno 16 settembre, alle ore 16:00 WOW Spazio Fumetto ospiterà all'interno della mostra un incontro interamente dedicato a Kirby, alla presenza di esperti e fumettisti che sono stati influenzati dall'arte del Re.

Jack Kirby ha iniziato la sua carriera di disegnatore nel campo dell’animazione, ma dopo qualche mese è passato al fumetto, ambito dove è diventato uno degli artisti più importanti e influenti di sempre.

Nel 1941, insieme a Joe Simon, inventa Capitan America, un personaggio che si schiera apertamente contro Adolf Hitler mesi prima che gli Stati Uniti entrino effettivamente in guerra.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando i supereroi passano di moda e scompaiono quasi completamente dal mercato, inventa fumetti di ogni genere, dal western al romantico, dal poliziesco all’horror, perfezionando uno stile sempre più riconoscibile.

All’inizio degli anni Sessanta stringe un sodalizio con Stan Lee dando vita a quasi tutti i personaggi più famosi della casa editrice Marvel, come i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men e moltissimi alleati e nemici delle loro storie, che negli ultimi anni hanno ispirato una serie di kolossal cinematografici di grandissimo successo.

All’inizio degli anni Settanta abbandona la Marvel e passa alla DC Comics, dove si occupa di Superman e crea un intero nuovo universo narrativo nella saga del Quarto Mondo.

Poi torna un’ultima volta in Marvel, dove dà nuova linfa a Capitan America e Pantera Nera, illustra la versione a fumetti di 2001: Odissea nello spazio e crea Gli Eterni.

È stato anche uno dei primi grandi del fumetto americano a lasciare una major per pubblicare con un editore indipendente.

Nella sua lunga carriera non si è occupato solo di ogni genere di fumetti, ma ha prestato la sua inesauribile creatività anche per il teatro e il cinema: non tutti sanno che alcuni suoi disegni preparatori per un film mai realizzato furono utilizzati nell’operazione “Canadian Caper”, quando sei diplomatici statunitensi vennero tratti in salvo durante l’assalto all’ambasciata americana di Teheran del 1979 – storia narrata anche nel film Argo (2012).

La sua ricchissima carriera non è però il vero motivo per cui Jack Kirby si è guadagnato il soprannome di The King of Comics, o almeno non solo.

La vera forza di Kirby è stata infatti l'enorme influenza che il suo modo di disegnare ha avuto su tutti i fumettisti che si sono cimentati con i supereroi. Il dinamismo dei suoi personaggi. Le prospettive portate all'eccesso, se non impossibili. I corpi massicci. Il design di oggetti tecnologici, armi, computer, astronavi, creature aliene, che fonde fantascienza a suggestioni dell'arte precolombiana. L'uso sperimentale, per il fumetto, del collage per rappresentare altre dimensioni e mondi alieni. Il suo modo inconfondibile di rappresentare l'energia, le esplosioni, lo spazio profondo, con una serie di macchie nere che spiccavano sui colori accesi della carta di pessima qualità dei comic book. Sono tutti elementi che il fumetto di supereroi ha prima fatto propri e poi rielaborato negli ultimi 50 anni.

Kirby ha fatto scuola. Anzi, ha creato un modo nuovo di disegnare fumetti, ha dato vita al “Marvel Way”, al metodo Marvel, a cui si ispirano ancora oggi centinaia di artisti in tutto il mondo.

La mostra L'arte di Jack Kirby, King of Comics, realizzata in collaborazione con Panini Comics e RW Lion,editori italiani di Marvel e DC Comics, e Nestlé Health Science, è la prima grande mostra italiana interamente dedicata al Re. Vuole mostrare ai visitatori l'evoluzione del suo stile attraverso una selezione di albi provenienti dall'archivio della Fondazione Franco Fossati e ingrandimenti scenografici, ma soprattutto grazie a 25 tavole originali provenienti dalle più importanti collezioni private italiane, selezionate dai curatori proprio perché rappresentano perfettamente i tratti peculiari dello stile di questo grande artista, pescando sia dalle sue creazioni più note che da quelle oggi dimenticate.

In ogni tavola è possibile trovare un elemento chiave del suo stile, un momento cardine della sua carriera o anche solo una vignetta che mostrerà perché Kirby era chiamato il Re. Le tavole sono commentate dai curatori della mostra, dai critici fumettistici che collaborano con le principali realtà dedicate al fumetto (BadComics, Fumettologica, Fumo di China, Lo Spazio Bianco, Sbam! Comics) e dagli editor di Panini Comics.

Grazie alla collaborazione con la mostra Animali vs Supereroi: quando la realtà supera la fantasia, dal 10 settembre al 3 dicembre 2017 presso la Cascina Centro Parco (Parco Nord Milano),   sarà presente anche un allestimento interattivo dedicato a Galactus: un’occasione per conoscere uno dei personaggi creati da Jack Kirby e grazie alla realtà aumentata osservarlo in azione!

Il giorno 16 settembre, alle ore 16:00 WOW Spazio Fumetto ospiterà all'interno della mostra un incontro alla presenza di esperti e fumettisti, in cui verrà ripercorsa la carriera di Jack Kirby e la sua influenza sul mondo del fumetto, non solo di supereroi.

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