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Avengers: Age of Ultron: l'incontro con Joss Whedon: "I fumetti hanno bisogno di reinventarsi"

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Abbiamo incontrato all'Hotel Principe di Savoia di Milano Joss Whedon, il regista della saga cinematografica degli Avengers ed in particolare del secondo capitolo, Age of Ultron, appena uscito nelle sale italiane e che vi abbiamo già recensito. Sono emerse interessanti osservazioni da questo incontro che vi proponiamo qui di seguito nella trascrizione dell'intero evento.

Si è cominciato con una domanda relativa all'influenza che l'Italia ha avuto su regista e pellicola, e in particolare del ruolo della Valle D'Aosta in cui sono state girate scene di importanza cruciale nell'economia della storia e sulla passione del regista per Sergio Leone.

"Il Forte di Bard l'abbiamo scelto perché come potete vedere è davvero meraviglioso e spettacolare come posto, Abbiamo visionato anche altre località che però non sono state all'altezza. All'inizio credevamo fosse impossibile girare delle scene all'interno di questa fortezza così remota e particolare, quando però ci siamo recati sul luogo per vederlo da vicino, siamo stati accolti in maniera fantastica e ci hanno dato moltissimo vino e quindi abbiamo capito che era la scelta giusta [ride]."

"Da ragazzino ho passato molto tempo qui in Italia poiché mia madre adorava questo Paese. Ho passato del tempo vicino a Cortona, in montagna, e molto spesso facevamo delle gite per scoprire i posti lì vicino come Firenze, Roma, Siena o Orvieto. E io e mio fratello ci siamo innamorati di tutti questi luoghi e l'Italia mi è sempre sembrata un Paese molto ricco."

"Sicuramente i film di Sergio Leone sono importantissimi per me, soprattutto C'era una volta il West, lo amo davvero molto. Quindi iniziare le riprese il primo giorno qui in Italia, in un momento molto intenso e cruciale del film per Scarlet Witch e Occhio di Falco, è stato davvero fantastico. Soprattutto quelle stradine magiche che quasi ricordavano un Western, è stato davvero emozionante".

Recentemente poi il regista aveva dichiarato che lo script dell'Ant-Man di Edgar Wright era la sceneggiatura forse più divertente che avesse letto per un film Marvel Studios e che incarnasse al meglio lo spirito della cinematografia Marvel attuale.
Cosa serve quindi per realizzare un film in "spirito" Marvel?

"La bellezza dello spirito Marvel sta nel racchiudere al suo interno molti generi diversi e tantissimi ingredienti. Non solo l'umorismo ma anche la componente politica e quella fantascientifica. Leggendo i fumetti della Marvel mi sono innamorato di tutti questi aspetti che ho trovato molto adatti alla mia personalità. Sicuramente l'umorismo è fondamentale, ma non si tratta di un umorismo fine a sé stesso, quanto più un'ironia al servizio dell'epicità".

Per le molteplici riprese aeree che si possono osservare nel film, si è fatto uso di droni? E la loro utilità per un cinema spettacolare è effettivamente valida?
"Sì, li abbiamo usati, ma non per le riprese qui in Italia. Li abbiamo utilizzati in Corea e in Inghilterra. E sono davvero stupendi. Si possono fare cose che prima ci si poteva solo immaginare. Se non vengono utilizzati per sganciare le bombe sono davvero un fan dei droni".

Ma da dove deriva questo grande successo dei supereroi in un periodo di crisi e incertezze come quello in cui viviamo? Forse il pubblico cerca dei salvatori in questi personaggi? E perché il cinema ha bisogno di attingere a queste icone anni '60-'70 e non ne crea esso stesso di nuove?
"Cedo che sia utile, quando la vita è così caotica, avere un modo di esprimere tutto ciò e superarlo. I supereroi spesso riflettono il tempo in cui vivono solitamente e risolvono i problemi spesso facilmente. Ma allo stesso tempo in questi film troviamo un'autocritica rispetto al cercare delle scorciatoie per affrontare questi problemi, che chiaramente non possiamo trovare".

"L'elemento nostalgico è utile per far rievocare nello spettatore dei sentimenti positivi, familiari, e non ci sono stati poi così tanti cinecomic paragonati a film che riprendono storie di favole e fiabe classiche come Cenerentola, storie fatte e rifatte numerose volte. Inoltre diventerà sempre più predominante l'aspetto di creare una buona storia rispetto all'effetto nostalgico, perché man mano verranno introdotti personaggi che sono stati protagonisti nei tempi recenti, ma l'obiettivo principale rimarrà il realizzare buone storie".

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Perché poi si va ad introdurre nuovi personaggi piuttosto che continuare a presentare e approfondire quelli già presenti? E Ultron e Visione sono alter ego di Tony Stark?
"Io di norma sono contro l'introduzione di nuovi personaggi. Abbiamo già sei personaggi affascinanti, perché aggiungerne altri? Ma è stato necessario espandere l'universo per via dei film sugli Avengers perché volevo presentare diverse prospettive di questi eroi. Volevo mostrare persone come i fratelli Maximoff che non li amano come li vediamo noi, o che hanno poteri diversi da loro. L'idea del sequel è quella di cambiare le cose".

"Si, Ultron e Visione sono due alter ego di Tony, ma per Ultron non volevo mostrare il semplice rapporto padre-figlio o creatore-creatura, ma doveva comunque mantenere alcuni tratti di Stark. Credo che la Visione rappresenti per Tony il successo, e la speranza per ogni genitore è che i figli evolvano superandoli, che diventino migliori".

Per quanto riguarda il contratto con la Marvel? Realizzerà ancora film per la Casa delle Idee o ha già in mente altri progetti?
"Non lo so. Non so se sarò ancora con la Marvel. Non so cosa accadrà adesso. Ma sicuramente continuerò a consultarmi con loro sui prossimi film e progetti, semplicemente perché li adoro. Per il futuro non so cosa succederà, ma vorrei evitare di rimanere in un certo pattern che è quello attuale, per andare avanti ed eventualmente sfruttare ancora il tema supereroistico ma con nuove prospettive".

È possibile che i film Marvel vadano a snaturare quella che è la natura dei fumetti, che abbia il sopravvento sulla specificità di questi ultimi?
"Il problema è che i comics non vendono molto bene come i film, anche se ci sono delle menti eccellenti che vi lavorano. Le persone che li leggono sono spesso vecchi come me. Ma i film Marvel che riprendono questi personaggi non credono che possano rovinare i fumetti o metterli in secondo piano. È più una sorta di scambio reciproco ma vivono su due strade separate. Ma anzi questo tipo di film può dare una visibilità al mondo dei fumetti che rimane ancora di nicchia dato che non si vedono molte persone nelle fumetterie".

È più forte Thor o Hulk?
"Hulk. Hulk è più forte, anche se Thor potrebbe vincere".

Parlando del suo rapporto conflittuale con i Social Network e del suo commento al trailer di Jurassic World, ha detto:
"Sono ancora su Twitter. Non mi hanno ancora bannato. Il vantaggio principale dei social è l'accessibilità di poter seguire amici e anche persone e artisti che si ammirano, o anche leggere articoli interessanti e trovare gruppi che si supportano a vicenda. Ma c'è anche molto odio e la tendenza è quella di ottenere delle reazioni estremamente semplicistiche a dei problematiche molto complesse e questo danneggia la nostra cultura oltre che il mio fragile ego".

"Per quanto riguarda Jurassic World, Twitter ti fa scordare che a volte è meglio pensarle le cose e non necessariamente scriverle".

Ci sono degli attori con cui le piace lavorare e inserire nei suoi film? Quanto è importante trovare l'attore giusto per un ruolo nell'economia globale della storia?
"All'inizio ero un po' contrario all'utilizzare gli stessi personaggi, dando così l'idea di una sorta di "party" a casa mia. Poi però ho capito che se conosci un buon attore a cui vuoi bene, e ti accorgi che è perfetto per una certa parte, allora bisogna rivolgersi a lui sin da subito, perché ci saranno tanti altri problemi da affrontare che è meglio cominciare a risolverne uno. A volte però è molto bello fare nuove scoperte e trovare nuovi attori per nuovi personaggi".

Hai creato delle protagoniste iconiche come Buffy l'Ammazzavampiri e spesso hai parlato della superiorità del sesso femminile in quanto portatore di vita. Come avete affrontato il tema del trauma del passato della Vedova Nera e come è stato raccontare un personaggio femminile così forte ma non creato da te?
"La Vedova Nera è forse il mio Vendicatore preferito. Non solo perché è una donna, ma più che altro perché è più debole e quindi le sue skill devono essere ben diverse. Il suo passato è molto oscuro e discutendo anche con Scarlett Johansson abbiamo preso un tema affascinante ma doloroso che credevamo dovesse essere analizzato direttamente dalle storie a fumetti. Credo che molte persone non siano state felici dell'inserimento della componente romantica per questo personaggio che tuttavia a me è piaciuta molto".

"È sicuramente una sfida lo scrivere un personaggio non di propria creazione, ma è molto bello cercare un equilibrio tra il personaggio preesistente e le modifiche che gli si voglio apportare secondo la propria visione dello stesso, senza stravolgerlo. Il regista stesso diventa un po' come un attore che ha il copione in mano ma dà una sua interpretazione del personaggio, arricchendolo".

Ora che il cinema è in grado di realizzare con effetti speciali ciò che era impensabile fare quando questi supereroi furono inventati, come vede l'evoluzione del fumetto in futuro dato che muove cifre irrisorie rispetto a quelle cinematografiche?

"Non lo so. In Age of Ultron abbiamo ripreso dai fumetti i personaggi, ma non le storie, a cui abbiamo aggiunto poi la tematica del conflitto tra Frankenstein e il suo creatore. Sicuramente è un buon momento per essere me in quanto ho potuto fare tutto questo. Ma sicuramente il fumetto ha bisogno di reinventarsi in questo momento, ma non è certo una cosa facile".

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Avengers: Age of Ultron: recensione

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Inutile girarci intorno: Avengers: Age of Ultron è sicuramente una delle migliori produzioni dei Marvel Studios. Un film divertente, epico e coinvolgente. Joss Whedon condensa in questa pellicola tutti gli aspetti migliori di film come Iron Man, Avengers e Captain America: The Winter Soldier e crea un ibrido di straordinaria potenza non solo visiva ma anche narrativa.

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Ritroviamo quindi tutti gli eroi più potenti della Terra, oltre a nuovi personaggi che verranno introdotti nel corso del film, riuniti per fronteggiare ancora una volta una minaccia globale che nessuno sarebbe in grado di affrontare da solo. Ma questa volta il caso vuole che la minaccia sia endogena: non più una razza aliena di invasori ma un parto della stessa mente umana seppur con una connotazione sovrannaturale dovuta ad una delle Gemme dell’Infinito. Ultron è frutto del bisogno di protezione dopo la battaglia di New York, della volontà di una coesistenza pacifica salvaguardata da possibili minacce esterne. Ma nel tentativo di creare questo progetto dai nobili intenti, si origina una chimera dai poteri incommensurabili.

L’inizio in medias res ci proietta direttamente su di un campo di battaglia in cui il team dei Vendicatori attacca una base dell’Hydra per recuperare lo scettro di Loki dalle mani del Barone Strucker. Vediamo una squadra molto affiatata e ben coordinata in cui non c’è più l’azione del singolo a emergere in solitaria ma ciascuno ha il suo ruolo stabilito e lo porta a termine alla perfezione. Ed è qui che veniamo a conoscenza dei gemelli Pietro e Wanda Maximoff - Quicksilver e The Scarlet Witch – sottoposti agli esperimenti del folle barone per potenziarne le capacità. Recuperato lo scettro, Stark scoprirà l’essenza senziente della Gemma della Mente che cercherà di applicare al progetto Ultron, ossia la creazione di un'intelligenza artificiale in grado di potenziare il sistema di difesa ideato dal multimiliardario e di estenderlo alla protezione di tutto il pianeta. Questo è l’evento che dà il vero via a Age of Ultron.

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Ancora una volta però gli eroi dovranno far fronte alle divergenze interne prima di poter affrontare la minaccia incombente. Il regista e sceneggiatore Joss Whedon questa volta però si spinge più in profondità nell’analisi caratteriale dei personaggi, sempre considerando le tempistiche cinematografiche e il numeroso cast da gestire; dona così maggior risalto ai loro mondi interiori, al loro passato, mostrato nei flashback che abbiamo intravisto anche nei diversi trailer, facendone emergere lo spessore e il carisma.
E questo lavoro lo vediamo perfettamente con Occhio di Falco, quasi vero e proprio protagonista del film; infatti sarà lui a tenere unito il team, a fornire un riparo sicuro in grado di riattaccare i pezzi frantumati del gruppo dopo gli scontri interni inevitabili, a infondere coraggio, a fare da mentore, e a risolvere numerose situazioni critiche.
Ma possiamo evidenziare questo aspetto anche nel rapporto sentimentale impacciato tra Natasha Romanoff e Bruce Banner, in cui vediamo la contrapposizione e la reciproca attrazione tra due mostri dalle origini molto diverse, consapevoli della loro natura ma decisi a cercare di espiare gli errori del loro passato.

Per quanto riguarda il cast all-star del film c'è proprio poco da dire. Robert Downey Jr. è sempre impeccabile nel ruolo dell'eccentrico playboy, genio, filantropo e oltre a essere fonte del casus belli, con il suo charme e il suo carisma è anche uno dei pilastri portanti dell'intera pellicola, anche se meno rispetto ad altri film della serie. Chris Hemsworth nei panni del figlio di Odino svolge una parte abbastanza cruciale, che non vi sveleremo, mentre lo Steve Rogers di Chris Evans non incide poi così tanto come avrebbe potuto. Interessante l'interpretazione dei due nuovi arrivati Aaron Taylor-Johnson e Elizabeth Olsen ossia i fratelli Maximoff, che sebbene avrebbero potuto essere analizzate e approfondite meglio, non sminuiscono a confronto con gli altri attori, soprattutto la giovane Scarlet Witch.

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Anche se è su Ultron che vediamo l'esito positivo del lavoro fatto da Whedon. La figura shakespeariana tragica emerge e svetta nella pellicola. Questo villain non è una macchietta, come purtroppo lo è invece il Barone Strucker, per nulla sfruttato adeguatamente, ma è mosso da un ragionamento ben definito e per nulla scontato, né tanto meno banale.
Ultron è difatti stato creato da Stark con il preciso intento di salvare la razza umana, ma l’unica conclusione possibile a cui giunge l’intelligenza artificiale è quella di sradicare la componente fallace dall’umanità stessa, anche se questo vuol dire eliminare definitivamente la specie. L’unico modo per evitarne l’estinzione è farla evolvere ad uno stadio superiore, più completo e perfezionato, ma ciò implica il passare prima dalla distruzione globale e soprattutto dalla sconfitta degli “indegni” protettori che sono gli Avengers. Vediamo quindi molto ben sviluppato il tema della creatura che si ribella al proprio creatore, la cosiddetta ribellione della macchina, fondamentale nella letteratura e filmografia, soprattutto fantascientifica, come già visto con il Frankenstein di Mary Shelley, o con il Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick (poi adattato nel celebre Blade Runner). Ultron è una sorta di Talos cosciente, potatore di una giustizia spietata e inumana, tramutata in vero e proprio genocidio di massa, ma rivestito anche di una componente tragica e titanica. Sa di essere un male per l’umanità e per questo ne soffre, ma questo è l’unico modo che è in grado di concepire per risolvere un problema insolubile, ossia rimuovere il problema stesso, facendo evolvere il sistema, mutandolo in qualcos’altro.

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Ma il paragone che meglio aderisce al film è quello della fiaba di Pinocchio di Carlo Collodi, come sottolineato dalla canzone I’ve Got No Strings del film d’animazione Disney degli anni ‘40 che accompagna il trailer e di cui Ultron recita numerose volte il testo. Il burattino che si rivolta contro il suo Geppetto (Stark in questo caso) e intraprende il suo cammino indipendente. Ultron è l’incarnazione della rabbia, dell’odio e della sofferenza che vengono totalmente epurate nella sua creatura, nel suo stesso Pinocchio, ossia Visione. Esso incarna la calma, la lucidità, la redenzione e l’accettazione della fallacia umana. È conscio della predestinazione all’estinzione della razza umana ma continua ad amare gli umani e i loro sforzi nell’opporsi a questo destino.

In questo secondo capitolo della saga cinematografica dei Vendicatori, notiamo un mood più oscuro, meno scherzoso e leggero di quello visto nel primo film (sebbene non manchi l’ironia pungente anche nei momenti più cupi, cifra stilistica del marchio Marvel Studios), più vicino alle atmosfere di Winter Soldier e che meglio si adatta alle tematiche trattate, permettendo così di gettare le basi per la Civil War rafforzando la differenza di ideali tra i membri del gruppo e dando il via alle prime lotte intestine. Atmosfera rimarcata anche dalla colonna sonora molto azzeccata e mai fuori luogo ad opera di Brian Tyler e Danny Elfman. Le sequenze d'azione non mancano nel film e risultano forse più spettacolari ancora di quelle presenti nel primo capitolo, oltre a considerare il fatto che questa volta assistiamo a molte più scene di "combo" di poteri, che originano vere e proprie coreografie distruttive entusiasmanti. Effetti speciali sempre allo stato dell'arte anche se ci sono alcuni punti in cui ne si sente la mancanza e altri in cui forse si esagera nel loro utilizzo, vedasi la tanto anticipata battaglia tra Hulk e Hulkbuster, fin troppo "devastante", ma con un effetto 3D poco efficace e sfruttato. Ma in questo film viene segnata anche un’altra svolta nel franchise degli Avengers. Sebbene già nel primo capitolo la minaccia extradimensionale aveva già fatto capolino, solo ora i Vendicatori sono a conoscenza dell’esistenza delle Gemme dell’Infinito e di un misterioso deus ex machina, Thanos, che sta muovendo le pedine per appropriarsene e sicuramente Thor, che svolge un ruolo chiave nella pellicola sotto questo punto di vista, nel suo prossimo film in solitaria Thor: Ragnarok ci rivelerà molto su questo nuovo nemico.

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Interpretato da Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Cobie Smulders, Samuel L. Jackson, James Spader, Thomas Kretschmann, Andy Serkis, Paul Bettany, Don Cheadle, Tom Hiddlestone, Idris Elba e Josh Brolin, Avengers: Age of Ultron è scritto e diretto da Joss Whedon, ed è atteso nelle sale americane per il 1 maggio 2015, il 22 aprile in Italia.

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La collezione d'abbigliamento ufficiale di Avengers: Age of Ultron

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Manca una settimana all'uscita di Avengers: Age of Ultron e, mentre il mondo si prepara per il più grande film dell'anno, Living Dead Clothing dà la possibilità ai fan dei Vendicatori di recarsi al cinema vestiti nella maniera più appropriata.
Infatti, grazie alla licenza ufficiale della Marvel, è stata realizzata un'esclusiva collezione ispirata al film dedicata sia alle donne che agli uomini.

Come potete vedere nella gallery in basso, il design del film e degli eroi Marvel è disponibile su ogni tipo di capo d'abbigliamento: gonne, vestiti, t-shirt, costumi etc. il tutto fabbricato in Australia con i migliori tessuti italiani. Il 20% del ricavato, inoltre, andrà alla Children’s Hospital Foundation.

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Marvel Movie: novità su Avengers: Age of Ultron, Hulk, Captain Marvel, Spider-Man e Captain America: Civil War

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Oggi sono state diffuse in rete numerosissime informazioni su molti dei franchise Marvel che abbiamo visto, o vedremo presto, sul grande schermo.

Partiamo con la notizia, riportata da The Hollywood Reporter, secondo cui Nicole Perlman (Guardians of the Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out) sono in trattative per scrivere la sceneggiatura di Captain Marvel, previsto per il 2 novembre 2018.

Per quanto riguarda Captain America: Civil War i registi Joe e Anthony Russo, che hanno sempre sottolineato l'importanza del cinema digitale, hanno dichiarato a Variety di voler girare parte della pellicola in IMAX e in particolare 15 minuti del film saranno realizzati con la nuovissima Arri 2D Camera. Ricordiamo che sono pochi i film girati in IMAX proprio perchè la casa proprietaria delle macchine da presa consente l'uso delle stesse unicamente a registi di grosso calibro come Zack Snyder (Batman v. Superman: Dawn of Justice), Brad Bird (Mission: Impossible – Ghost Protocol), Christopher Nolan (Interstellar) e J.J. Abrams (Star Wars: The Force Awakens).

Per quanto riguarda Hulk invece, l'attore che lo interpreta attualmente, Mark Ruffalo, afferma in una videointervista a Collider, che i diritti del suo personaggio sono in mano alla Universal Pictures, il che blocca qualsiasi nuovo progetot di film in solitaria con il bestione, ma assicura anche che il suo contratto prevede ancora 4 film per la Marvel, anche se questo numero potrebbe aumentare.

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Passando al film di prossima uscita Avengers: Age of Ultron, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha assicurato che non vedremo Spider-Man nella scena post credits, che come vi abbiamo già accennato, sarà composta unicamente da una breve clip come intermezzo tra i credits. Del film sono però stati diffusi numerosi video promozionali e featurette online che vi mostriamo qui sotto.

Di seguito invece potete vedere il lungo video della premiere del film avvenuta al Dolby Theatre di Hollywood e un video in cui Robert Downey Jr. dimostra il suo entusiasmo a E! Online per l'eventuale ingresso negli Avengers di Spider-Man ora che potremo vederlo nei film dei Marvel Studios.

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