Xavier Institute for Higher Learning

Un distinto professore in giacca e cravatta scende dal taxi, godendosi la fresca brezza che ne scompiglia il pelo blu. Avvicina una mano al portafoglio, ma il tassista che gli porge la valigia solleva una mano per fermarlo.

-Non è necessario, dottore: se facessi pagare la corsa ad un compagno di squadra di Capitan America non riuscirei a guardarmi allo specchio.

-Solo se mi promette di non rifiutare la corsa a mutanti che non abbiano militato nei Vendicatori.

-Non so neanche se ne ho mai visti – alza le spalle il tassista.

Hank McCoy riflette sulla conversazione, incamminandosi verso la Scuola Xavier che sembra non essere minimamente cambiata rispetto alla prima volta in cui vi ha messo piede, più di dieci anni fa.

-Per quanto io abbia sempre apprezzato le opere di Thomas Wolfe, è evidente che se avesse conosciuto questa scuola non avrebbe mai scritto “Non puoi tornare a casa”.

Raggiunge la porta d’ingresso, premendo un pulsante nascosto nella fibbia della cintura per disattivare gli avanzati sistemi di sicurezza.

Ad aprirgli la porta è uno dei doppi di Madrox, anche se McCoy non può essere sicuro non si tratti dell’originale.

-Buongiorno, James. Come vanno le cose in questo augusto tempio del sapere mutante?

-Una delle studentesse è quasi morta e stiamo andando a dare la caccia a Proteus.

-Oh, stelle e strisce! Per fortuna, ho portato con me un costume di ricambio.

-Lieto di sapere che ti sei ricordato che esistiamo anche noi – risponde acidamente Madrox, dando le spalle a McCoy senza troppe cerimonie.

“Forse Thomas Wolfe non aveva tutti i torti” riflette amaramente la Bestia.

 

 

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#5

Marvel IT Presenta

Il diavolo che non vorresti conoscere

Fabio Furlanetto

 

testi

 

rossointoccabile 

 

supervisione

 

Carlo Monni  

 

supervisore capo

 

Mr. T 

 

Presidente

 

Con:

Jamie Madrox (Uomo Multiplo)

Noriko Ashida (Surge)

Guido Carosella (Forzuto)

Cessily Kincaid (Mercury)

Theresa Rourke Cassidy (Siryn)

Abigail Boylen (Cloud-9)

Hank McCoy (Bestia)

Sooraya Qadir (Dust)

 

Julian Keller (Satiro)

 

Santo Vaccarro (Rockslide)

Kevin Ford (Wither)

Amadeus Cho

 

Hell’s Kitchen

Proteus non è mai stato ad Hell’s Kitchen prima d’ora. Non è mai stato a New York, o in America se è per questo. Raramente si è recato in città, in effetti: per quasi tutta la sua vita è stato rinchiuso in una cella o disperso tra le dimensioni.

Non è così che si immaginava la città degli eroi; quando tocca terra, le persone si allontanano spaventate dai fulmini emanati dal suo corpo ospite.

Per quanto si sforzi, infatti, Proteus non riesce ad evitare che il corpo della giovane Noriko Ashida produca sempre più elettricità. Alla gente che scappa alla sua vista, invece, è talmente abituato da non farci più caso.

-Aspetta un secondo, ragazzina – la avverte la voce di una donna, prima che Proteus si ritrovi imprigionato da una bolla rosa di suono solido.

Potrebbe uscire senza neanche pensarci, naturalmente, ma è talmente sorpreso da ciò che si trova davanti da non sapere come reagire.

Capitan America, Iron Man, Scarlet, Ercole, Visione, Thunderstrike e Songbird.

-I Vendicatori – si lascia scappare a voce alta. Adesso sa come reagire.

Sorride.

-Io sono Proteus. Benvenuti nel mio mondo.

Il campo di forza di suono solido non c’è più, dato che la testa di Songbird è stata rimpiazzata da quella di una gallina. Capitan America è un poster di reclutamento per l’esercito, anche se il suo scudo è ancora completamente intatto in mezzo alla strada. Iron Man è un cassonetto ripieno di ferri vecchi. Visione è un manichino dall’espressione terrorizzata. Scarlet si è sciolta in una pozzanghera. Ercole è ridotto ad uno scheletro. Thundestrike è sordo e cieco, dato che al posto della testa ha un blocco di cemento.

Proteus lo osserva con disappunto: avrebbe dovuto trasformarsi completamente in cemento, ma qualcosa resiste al suo potere. Ancora più incredibilmente, lo scheletro di Ercole si alza in piedi nonostante non abbia muscoli e fa un passo verso di lui.

Proteus valuta le possibilità…spostare la gravità per spedirli nello spazio? Trasformare l’asfalto in lava? L’aria in acido? Non riesce a fare niente di tutto ciò, perché per un attimo le gambe di Noriko faticano a sostenerlo.

La realtà rimbalza rapidamente al proprio posto, facendo tornare i Vendicatori al proprio stato originario. Per la prima volta da chissà quanto tempo, Proteus inizia a sudare freddo.

-Non è così che doveva essere. Cos’ha che non va questo corpo!? – si lamenta. Ha abbastanza forza solamente per tramutare l’aria in un muro di mattoni e percorrere i pochi metri che lo separano dal portale, mentre i Vendicatori abbattono già il debole ostacolo.

Proteus svanisce a metà del vicolo, per ritrovarsi di fronte il teschio disegnato sulla corazza di un dio. Alza lo sguardo, incrociando quello di Ares un secondo prima di trovarsi la sua mano attorno al collo.

-Questo va già meglio – si felicita Proteus.

 

Universo MIT

Nei cieli sopra New York City

Cloud-9 osserva a bocca aperta la città che non dorme mai da uno dei finestrini del Blackbird, mentre Dust siede composta al suo fianco.

-Wow, si vede l’Empire State Building fin da qui! Sooraya, guarda!

-Cosa c’è di così interessante nel guardare la città attraverso un vetro? Puoi volare.

-Sì, ma finora sono solo stata su una nuvola! Questo è il Blackbird…possiamo volare più veloce del suono!

-E tu non puoi?

-Hmm…sinceramente, non lo so.

-Allora dovresti pensarci. Non hai visto come anche gli insegnanti sono preoccupati da Proteus? Per salvare Noriko dovremo rischiare le nostre vite.

-Mi stavo solo godendo il viaggio – si scusa Cloud-9, facendo ritornare il gelo tra le due.

In cabina di comando, la Bestia indossa un paio di occhiali per poter focalizzare meglio i microcircuiti del pilota automatico che sono stati cannibalizzati per costruire…qualcosa.

-Oh cielo. Madrox, questo è un sistema di occultamento?

-Ho chiesto ad Amadeus di costruirlo prima di partire; il mio doppio allo SHIELD mi ha informato che l’Eliveicolo si sta dirigendo qui, e non ci serve certo la distrazione.

-Capisco, ma non mi sembra una buona lezione da impartire ai ragazzi.

-E allora? Da quando voi della vecchia squadra vi interessate a quello che succede alla Scuola?

Nonostante le sue fattezze non siano più umane, la mimica facciale della Bestia è chiara: l’osservazione di Madrox lo ha ferito. Non dice niente, però, quando Madrox gli lancia un paracadute.

-Andiamo. Chissà che circo ci sarà ad Hell’s Kitchen ad aspettarci.

 

La mente di Noriko Ashida

Imprigionata all’interno di una gabbia sospesa in mezzo al niente, Noriko non può fare altro che osservare ciò che vedono gli occhi di Proteus.

Un’orribile macchia oscura si contorce su un edificio, una forma che Noriko riconosce come Venom. Di fianco a quel graffito vivente, un uomo vestito da Occhio di Falco è stato crocefisso ad un lampione; il suo petto sta sanguinando per colpa delle frecce e delle carte da gioco che vi sono state conficcate. Una pila di rocce lunari ha preso il posto di Miss Marvel.

Ora Proteus si sta concentrando sull’avversario più impegnativo: così come quello di Ercole, il corpo di Ares in qualche modo non si lascia manipolare troppo facilmente.

Di fronte alla gabbia, la coscienza di Proteus si manifesta. E’ più una silhouette che una persona.

-Il tuo corpo è davvero delizioso, lo sai?

-Fammi uscire di qui, pervertito – risponde acida Noriko, aggrappandosi alle sbarre della gabbia.

-Ospitare la mia energia avrebbe già ridotto in cenere qualsiasi essere umano, ma la tua mutazione ti rende l’ospite perfetta. Puoi resistere alla possessione senza effetti negativi…il che significa che farai meglio ad abituarti a questa prigione, perché ci resterai per tanto tempo.

-Troverò il modo per uscire di qui, e quando arriveranno gli X-Men…

-…pagherai per quello che hai fatto, il bene trionferà, blah blah blah. Le ho già sentite tutte, credimi. Senti, neanche io sono entusiasta di come sono andate le cose; se avessi potuto scegliere un corpo in cui restare per sempre non avrei certo scelto il tuo. Senza offesa.

-Ma se ti interessa solo un corpo ospite, perché non prendere anche il controllo della mia mente?

-Ah, far parlare il cattivo per scoprire i suoi piani, questa mi mancava. Avevo pensato di cancellarti per sempre, ma il problema è che adesso che sei carica al massimo il tuo cervello continua a pensare sempre più rapidamente, e per evitare di mandarlo in tilt devo tenerlo impegnato. Non voglio mica diventare pazzo.

-E vuoi tenerti impegnato continuando a parlare da solo?

-Oh no, ho in mente qualcosa di molto più divertente.

 

Universo MIT

Hell’s Kitchen

Quando gli studenti atterrano nel vicolo, Capitan America sta aiutando Scarlet a rialzarsi, mentre Iron Man sta completando il riavvio dell’armatura, Ercole lo solleva con una mano sola per rimetterlo in piedi.

-Sono davvero i Vendicatori? – chiede sottovoce Mercury.

-Figo; chissà se abbiamo tempo di chiedergli un autografo – risponde Rockslide.

-State un po’ zitti, volete proprio fare la figura degli imbranati davanti ai Vendicatori? – li zittisce Satiro.

Iron Man si avvicina ai due insegnanti che hanno accompagnato gli studenti, Madrox e la Bestia, rivolgendosi a quest’ultimo:

<Hank, è un piacere rivederti, ma questo davvero non è un buon momento per una gita scolastica>

-Mi sembrate un po’ messi male, in effetti. Ed un po’ scarni come numero.

<Da quando è apparso il portale siamo molto richiesti. Ascolta, mi piacerebbe parlare dei vecchi tempi, ma siamo reduci da una battaglia con qualcuno di molto potente e…>

-Giapponese, sedici anni, capelli blu, poteri elettrici?  - chiede Madrox.

<Fammi indovinare: è una mutante. E siete venuti qui perché è una questione che non riguarda i Vendicatori ma solamente gli X-Men>

-Qualcuno deve proteggere questo lato del portale, testa di ferro, ed i Vendicatori sono i più adatti a farlo. Questi X-Men sono giovani, ma se la possono cavare – gli risponde la Bestia.

Prima che il Vendicatore in armatura risponda, lancia uno sguardo verso Rockslide che si avvicina a Capitan America con la mano tesa.

-Posso dirle che è un vero onore conoscerla, signore? Ha salvato la vita di mio nonno, durante la guerra.

-Grazie…credo, ma non sono l’originale Capitan America, sono il suo successore.

-Vuole attenersi alla storia di copertura, lo capisco. Ma volevo chiederle: bisogna essere maggiorenni per entrare nei Vendicatori, o avete una sorta di iniziativa per cercare nuove leve?

-Dovresti essere fiero di militare nei Giovani X-Men, golem – interviene Ercole –Anche se non quanto i Vendicatori, sono certo possiate diventare dei valorosi eroi.

-Possiamo trovare un nome migliore di “Giovani X-Men”, credo – commenta Amadeus Cho.

-Davvero, giovane guerriero? E quale sarebbe il tuo nome di battaglia?

-Ah…lasciamo perdere.

-Allora, Iron Man, ci lasciate passare? – chiede la Bestia - Non ho molta nostalgia delle battaglie tra eroi, onestamente.

<Hm. Visione non approverebbe…ma per fortuna Visione è tornato alla base>

 

Universo MUSA

X-Factor Investigations

Il Predatore appoggia la mano sulla porta d’ingresso, avvertendo una presenza familiare. Può avvertire istintivamente la vicinanza di un mutante, e questo luogo è stato evidentemente frequentato da molti di loro. Una firma energetica è più chiara delle altre; non l’ha mai incontrata di persona, certo, ma in qualche modo i loro destini sono incrociati.

Jamie Madrox apre la porta, ritrovandosi faccia a faccia con uno sconosciuto. Il contrasto tra la pelle nera ed il cappuccio bianco che ne oscura parzialmente lo sguardo sarebbe difficile da dimenticare. Ma il Predatore lo conosce bene, invece, e lo afferra per la maglietta.

-Dov’è Layla Miller?

-Pessima imitazione; se vuoi copiare Terminator, almeno fai l’accento austriaco.

-Ti conviene collaborare, se non vuoi che ti mangi di nuovo.

-Okay, te lo concedo: questa è una delle minacce più bizzarre che mi abbiano mai fatto.

Se questo Madrox sapesse che il Predatore si ciba di mutanti forse non sarebbe così spiritoso; o forse sì, dato che si tratta pur sempre di Madrox. Ma qualcosa di ancora più bizzarro attira la sua attenzione.

Il cielo è diventato rosso sangue. L’asfalto si ricopre di serpenti, ed i grattacieli cominciano a sorridere mostrando le zanne. Solamente lo spazio attorno al Predatore non è minimamente toccato dalla follia.

-Non farci caso, a New York ogni tanto queste cose succedono. Stavi parlando di Layla?

 

La mente di Noriko Ashida

Questo è il momento peggiore della sua vita. Peggio di quando i suoi poteri si sono manifestati per la prima volta, scatenando un incendio solo perché ha provato a farsi una doccia.

Peggio di quando suo padre l’ha cacciata da casa. Peggio da quando sua madre l’ha chiamata mostro. Peggio della prima volta in cui ha rubato medicine per tenere sotto controllo i suoi poteri.

Noriko sa dove l’ha portata Proteus. Sa che niente di tutto questo è reale, sa che è solo un ricordo riportato alla luce con terribile realismo, ma non riesce a smettere di tremare.

Tutta la sua fatica nell’arrivare a New York fin da Tokyo, tutte le sue speranze di trovarsi un futuro, adesso sembrano così lontane. Non si lava da settimane e non mangia da giorni; l’ultima cosa che ha ingerito sono due flaconi interi di sonniferi, a malapena sufficienti per impedire al suo corpo di funzionare a super-velocità. Trema per la fame e per la neve che la ricopre, abbandonata in un angolo della strada ed ignorata dai passanti.

Sa che cosa è successo l’ultima volta: una donna dai capelli rossi l’ha presa per mano ed il freddo è sparito subito. L’ha portata da un uomo gentile che le ha donato un futuro.

Ma questa volta, la donna la ignora. Cammina per la sua strada, e Noriko è troppo debole per poter attirare la sua attenzione. L’ombra di Proteus la osserva con un sorriso maligno. Per lei questo è l’inferno, e lui lo sa benissimo.

-Adesso capisci perché io mi merito il tuo corpo molto più di te? Immagina che i tuoi primi ricordi siano di una vita in questo stato. Lo sai che cosa mi ha fatto mia madre quando ha scoperto che cosa potevo fare? Mi ha tenuto in cella per tutta la mia vita! Sono nato con i poteri di un dio e mi hanno chiuso in cella prigioniero di un corpo che le mie energie stavano divorando dall’interno! Sarò anche stato un sadico e uno psicopatico, ma ero suo figlio! Ma ora chi è in gabbia, eh? CHI E’ IN GABBIA ADESSO!?

Noriko non lo sta ascoltando. Sta osservando la donna che passa ancora un’altra volta, come un dejà vu che si ripete all’infinito, e prende una decisione.

Questa volta non desidererà di morire.

 

Universo MUSA

Hell’s Kitchen

Quando gli studenti passano dall’altra parte del portale, quello che si trovano davanti è ben diverso da ciò che si aspettavano.

Gli edifici sono stati rimpiazzati da piante carnivore che si divorano a vicenda, nel cielo rosso sangue si stanno accumulando nuvole nere.

Proprio di fronte al portale, Proteus…nel corpo di Noriko, avvolto da scariche elettriche…siede su un trono di teschi, stringendo l’ascia di Ares come se fosse uno scettro.

-Non criticherò mai più il piano regolatore della nostra New York, lo giuro – commenta la Bestia.

-E’ assurdo, Proteus non dovrebbe avere neanche lontanamente questo livello di potere – ricorda Madrox.

-A meno che non sia assorbendo potere dal portale stesso, nel qual caso potrebbe essere molto più potente del solito– spiega Amadeus.

-Meno di quanto penseresti. Se sei nato con il potere di piegare la realtà, non ci vuole poi molto per essere capaci di spezzarla.

La voce è quella di Noriko, ma il tono è disumanamente profondo. Cloud-9 fa un passo indietro, pensando a quanto abbia fatto bene ad andare al bagno prima di salire sul Blackbird.

-Forse dovremmo tornare indietro e chiedere rinforzi.

-ربنا! تضفي علينا رحمة من وجودك والتخلص من شؤوننا بالنسبة لنا في الطريق الصحيحprega Dust; anche se nessuno dei presenti oltre alla Bestia l’ha capita, la paura nella sua voce è chiara.

Satiro solleva telecineticamente ciò che un tempo era una macchina, lanciandola col pensiero verso Proteus.

-Nori, questo farà molto più male a te che a me.

Proteus non muove un muscolo; si limita a lanciare uno sguardo verso la macchina, e questa cessa di esistere. Non esplode, non si tramuta in api assassine: non c’è più.

-Hai la minima idea di cosa sono, ragazzino? – chiede Proteus alzandosi in piedi –Posso uccidervi tutti in un milione di modi, uno più atroce dell’altro, riportarvi in vita e ricominciare da capo. Ho passato metà della mia la vita rinchiuso in una cella mentre il mio corpo divorava se stesso. Cos’hai da dire, per convincermi a non sfogare su di te tutta la rabbia che ho represso?

-Solo due parole. “Fastball Special”.

-Che stai…

Gli occhi di Satiro si illuminano di energia, quando la sua mente afferra il corpo di Mercury e lo scaraventa a velocità incredibile contro Proteus.

La ragazza dal corpo di mercurio avvolge Proteus, ricoprendo ogni centimetro del suo corpo. Rockslide afferra l’ascia di Ares prima che questa cada a terra, e lo scenario da incubo evocato da Proteus svanisce in un istante.

-Per uno vulnerabile al metallo, è stato stupido tenersi un’arma del genere attorno – lo schernisce Rockslide, preparandosi a colpire Proteus con un fendente.

Proteus continua a contorcersi, nel tentativo di liberarsi: il suo potere non funziona sul corpo di Mercury, ed è solo questione di tempo prima che perda i sensi per la mancanza d’aria.

L’energia elettrica del corpo di Surge rende pressoché impossibile a Mercury restare a lungo in una forma coerente: solo il campo telecinetico generato da Satiro la tiene ferma, ma lo sforzo è incredibile.

-Non riesco a crederci: stanno tenendo testa a Proteus – si meraviglia la Bestia.

L’euforia non dura a lungo, perché Proteus riesce ad allontanare Mercury da pochi centimetri della sua pelle…il mondo si ritrasforma in un incubo, ed uno spostamento d’aria con la potenza di un tifone scaglia via i due mutanti che lo stavano tenendo a bada.

-SIETE TUTTI MORTI!!! – grida, completamente fuori di sé. Il potere di Surge sta accelerando sempre di più i suoi processi mentali, facendolo agire molto prima di pensare.

-Cosa speravate di fare contro di me!? Sono il mutante più potente del mondo!!!

-Bene – interviene una voce.

Proteus si volta di scatto, alterando la realtà attorno al nuovo arrivato: il terreno si trasforma in lava, ma il nuovo arrivato continua a camminare lentamente verso di lui. Attorno a lui c’è una bolla di normalità: sotto i suoi piedi non c’è lava, ma il marciapiede che si trovava lì prima che Proteus spezzasse la realtà.

-Ho fame – dice il Predatore.

 

Madrox si è precipitato a soccorrere Satiro, allontanandolo dalla battaglia che sta per scatenarsi; con sua sorpresa, un altro Madrox ha soccorso Mercury.

-Cosa sei, uno dei miei doppi o quello MIT?

-Non lo so, a questo punto faccio fatica anche io a tenere il conto.

-Ho capito male o la ragazza è posseduta da Proteus?

-Temo di sì. E c’è di peggio: quello è il Predatore.

-Cos’è, la giornata delle battute sui film di Schwarzenegger oggi?

-E’ un serial killer che mangia mutanti; persino io faccio fatica a scherzarci sopra.

 

La mente di Noriko Ashida

La donna dai capelli rossi attraversa la strada per la decima volta, e per la decima volta non si volta. Il freddo è talmente grande ormai che Noriko non si sente più i piedi, e la sua fame è un buco nero che non accenna a volerla lasciare in pace.

Proteus ha smesso di tormentarla; ha troppo da fare nel mondo esterno, forse, per sprecare altro tempo con lei?

Si è ripetuta che questo non è reale, ma con il potere di Proteus non si può mai sapere. Una cosa è certa: è troppo debole per potersi alzare in piedi.

Appoggia la testa al muro e guarda verso l’alto: ci sono troppe luci a New York per vedere le stelle. E’ così stanca, così stufa di dover sempre fuggire ed inventarsi qualcosa per poter arrivare alla fine della giornata. Chiude gli occhi, sentendosi scivolare via. Il suo potere ha rovinato la sua vita: se proprio Proteus lo vuole così tanto, che se lo tenga. Lei resterà qui a morire al freddo, sotto le luci di New York.

-Luci! – dice ad alta voce, spalancando gli occhi.

C’è abbastanza energia elettrica a New York City da sostenerla anche in assenza di cibo. Perché non ci ha pensato la prima volta? Perché ha dovuto aspettare che qualcuno la salvasse, invece di rimboccarsi le maniche e dimostrare al mondo quello che vale?

Perché nel giorno peggiore della sua vita, Noriko voleva morire.

Oggi non è quel giorno.

Le luci della città si spengono, una dopo l’altra. L’energia elettrica fluisce nel corpo di Noriko, riscaldando l’aria fino a far sciogliere la neve. L’energia di centinaia di alberi di natale scorre ora nei muscoli delle sue gambe, e Noriko si alza in piedi.

La donna dai capelli rossi attraversa la strada, fermandosi quando un fulmine colpisce il terreno di fronte a lei. Si volta verso il vicolo dove fino a un istante prima si trovava una ragazzina impaurita e pronta a morire.

-Da che parte è Hell’s Kitchen? – chiede Surge.

 

Universo MUSA

Hell’s Kitchen

Il Predatore si avvicina a Proteus, che crea un’arma e un incubo dietro l’altro nel tentativo di fermarlo: qualsiasi cosa faccia, però, non ha assolutamente nessun effetto su di lui.

-Perché non funziona?

-I poteri mutanti non funzionano su di me. Sviluppo automaticamente delle difese; una volta divorata la preda, la controdifesa diventa permanente.

-E quindi vorresti mangiarmi? Ah! Anche se possiedo questo corpo, sono composto di energia!

-Un corpo mutante con il potere di generare energia, sì. A questa distanza, ho sviluppato il potere di assorbire l’energia. Oltre ai poteri che ho già a disposizione – spiega il Predatore, tramutando le mani in titanio e stringendole addosso al collo di Noriko.

La realtà ritorna brutalmente al suo stato originale, e l’un tempo possente Proteus ora è solo una ragazzina che cerca di liberarsi dall’uomo che la sta strangolando. I suoi vestiti spariscono per lasciare spazio al camice d’ospedale che Noriko indossava al momento della possessione, ed il flusso di energia diretto verso il Predatore si fa sempre più intenso.

Gli X-Men cercano di intervenire: Cloud-9 tenta di far perdere i sensi al Predatore evocando una nuvola all’interno del suo sistema respiratorio, Dust li avvolge in una piccola tempesta di sabbia, Satiro tenta di separarli telecineticamente…ma è tutto inutile.

Il Predatore sviluppa il potere di controllare il vento, soffiando via la nuvola di Cloud-9. Le particelle di sabbia di Dust si schiantano contro il campo di forza sviluppato per contrastare la telecinesi di Satiro.

-Lasciatemi stare e non vi farò niente; sto solo cercando di mangiare – si giustifica il Predatore.

-Rockslide, batti le mani il più forte che puoi – suggerisce la Bestia.

-Come, alla Hulk? E a che potrebbe servire?

-Forse ho dedotto il suo punto debole.

 

Rockslide alza le spalle, usando poi tutta la sua forza per battere le mani in un solo poderoso colpo…riducendole in frantumi. Ma al tempo stesso l’impatto è stato così forte da causare un’onda d’urto sufficiente a far cadere a terra il Predatore e fargli lasciare la presa.

Con una velocità insospettabile data la sua stazza, la Bestia salta addosso al Predatore. La tentazione di colpirlo con gli artigli è fortissima, ma si limita a cadergli addosso…e dato il suo peso e l’altezza a cui è saltato, è sufficiente a togliergli il fiato.

-Non sei immune dall’uso indiretto dei poteri, vero?

-Non ne ho bisogno – risponde il Predatore, allungando una mano…che passa intangibile attraverso la testa della Bestia.

-Come…

-Intangibilità. Uno dei miei poteri permanenti, dopo aver mangiato uno dei Madrox. Ora mi basterebbe rendere solida la mano per poterti uccidere.

-Allora perché non lo fai?

-Tu non sei abbastanza sostanzioso.

 

Questo sarebbe il momento migliore per Proteus per mettersi in salvo, o tentare un altro attacco disperato…ma è già fin troppo occupato a mantenere la propria posizione. Mentre parla apparentemente con se stesso, l’elettricità attorno al suo corpo si fa sempre più scura.

-E’ finita, Proteus. Come hai fatto a liberarti? Sono sopravvissuta quando non avevo speranze; rifarlo è stato molto più semplice. E adesso rivuoi il tuo corpo? Cosa ti fa pensare di meritarlo più di me? Non hai mai cercato di fare niente di buono con i tuoi poteri; forse è stato un errore metterti in cella, ma hai sempre fatto di tutto per tornarci. Non puoi cacciarmi da qui! Non mi farò sconfiggere da un branco di ragazzini!!! No.

Surge appoggia una mano sul petto, e ne estrae qualcosa. Una presenza estranea al suo corpo, ora intrappolata in una gabbia di fulmini neri.

-X-Men.

 

Il Predatore estrae la mano dal cervello della Bestia, voltandosi di scatto verso Surge con lo sguardo di chi si è lasciato l’umanità alle spalle da molto tempo.

-Cibo – riesce a dire, come se stesse pregustando il primo pasto dopo un infinito digiuno.

Spinge la Bestia da parte, teleportandosi di fronte a Surge ed afferrando l’essenza di Proteus che lei ha appena espulso.

E’ apparso così rapidamente da coglierla di sorpresa, quindi Surge non riesce a fare niente prima che il Predatore si porti l’energia alla bocca per poi ingoiarla.

I mutanti presenti sono shockati da quello che hanno appena visto, ma il Predatore è curiosamente sereno. Allarga le braccia e fa un ampio respiro, godendosi appieno il momento: la fame è sparita.

-Finalmente…pace – sospira, prima di scomparire all’istante.

Nonostante tutto quello che è successo, Hell’s Kitchen sembra non aver notato nemmeno lo scontro. I Vendicatori di questa dimensione si stanno già rialzando, e con rammarico la Bestia deve dire:

-Dovremmo tornare dalla nostra parte del portale; dubito troveremo altre risposte, qui.

 

Universo MIT

Hell’s Kitchen

I Vendicatori osservano i mutanti rientrare nel proprio universo, sorpresi da quanto poco tempo abbiano passato dall’altra parte.

La Bestia è a torso nudo, avendo prestato la parte superiore del costume a Noriko perché non si ritrovi in mezzo agli eroi più potenti della Terra indossando solamente un camice da ospedale.

Gli ultimi ad oltrepassare il portale sono due Madrox, indistinguibili ad occhio nudo.

-Hai intenzione di fermarti a lungo nel nostro universo? – chiede il Madrox MIT.

-No, tornerò subito indietro: probabilmente X-Factor arriverà da un momento all’altro a salvarmi le chiappe. E poi non credo di voler sapere come sono andate le cose dalla vostra parte; ho già abbastanza problemi di cui dovermi occupare – risponde il Madrox MUSA.

-Perché prenderti il disturbo di accompagnarci, allora? Avresti potuto dartela a gambe subito.

-Perché non avrei avuto il tempo di fare questo.

Detto questo, il Madrox MUSA sferra un pugno alla sua controparte MIT…e dato il potere che hanno entrambi, significa che un istante dopo ci sono quattro Madrox nel vicolo.

Il Madrox MUSA assorbe il doppio del Madrox MIT, assorbendone tutti i ricordi; al tempo stesso, il doppio del Madrox MUSA si lascia assorbire dal Madrox MIT. Il che è un modo molto complicato per dire che, adesso, entrambi i Madrox sanno tutto quello che sa l’altro.

-Io…capisco – annuisce il Madrox MIT.

-Adesso che sai anche tu, vedi di non fare gli stessi errori che ho fatto io – replica il Madrox MUSA, prima di scomparire all’interno del portale.

Vendicatori e studenti hanno osservato la scena senza capire cosa stesse succedendo. La Bestia ha qualche sospetto, ma si avvicina comunque all’amico per chiedere:

-James, tutto a posto? Cosa voleva dirti il tuo doppio?

-Hank, dobbiamo parlare di Layla Miller. Adesso so molte cose di lei.

CONTINUA !!!