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Il protettore e la sentinella

di Fabio Furlanetto

 

Via Lattea

Zona Blu della Luna

Uatu osserva. E’ tutto quello che deve fare, tutto ciò a cui riesce a pensare: non può distogliere lo sguardo dalla Terra. Per un istante, il suo sguardo incrocia quello di un altro Osservatore…un altro Uatu.

Il portale può sembrare una semplice finestra su un altro mondo, ma ai suoi sensi cosmici non sfugge la spaccatura nella realtà che si sta allargando sempre di più.

I due Uatu potrebbero sondare la mente della propria controparte, o anche semplicemente parlarsi, per capire come risolvere il problema. Ma è del tutto inutile anche solo pensarci: loro devono solo osservare.

Qualcosa si avvicina alla Luna, viaggiando alla velocità della luce. Uatu segue la traiettoria del raggio di luce, che si sta dirigendo verso la sua dimora.

Uatu potrebbe rendersi invisibile alle più evolute tecnologie dell’universo, ma non ce n’è bisogno: conosce il terrestre che sta atterrando sulla Luna, anche se negli ultimi anni lo ha visto poche volte in questo sistema solare.

-Okay, che sta succedendo? La rete energetica in orbita non ha mai inviato un segnale del genere. E non cominciare con la storia della non interferenza.

Uatu non risponde, continuando ad osservare la Terra in silenzio.

-Hm. Fammi indovinare: stai cercando di aiutarmi “senza interferire”, giusto? Penso che salterò la parte in cui mi sorprendo, visto quante volte l’hai fatto.

Anche a centinaia di migliaia di chilometri di distanza, le Bande Quantiche ai polsi di Quasar registrano un picco di energia. Subito dopo, una colonna di luce si innalza dalla Terra, poco distante dalle coste dell’Australia. Mai un buon segno.

Quasar si alza in volo, voltandosi verso Uatu:

-Adesso ho da fare, ma tu ed io non abbiamo finito – lo avverte, prima di sparire in un lampo di luce dirigendosi verso il pianeta azzurro.

Le Bande Quantiche cercano di analizzare l’energia sprigionata, identificandola come un portale interdimensionale.

“Un portale per dove, però? Non penso che qualcuno voglia aprire un portale in mezzo all’oceano. Sbaglio o siamo esattamente dall’altra parte del pianeta rispetto a New York?”

Viaggiando alla velocità della luce Quasar orbita attorno al pianeta fino a ritrovarsi a pochi chilometri sopra New York, dove un mezzo di trasporto grande quanto una portaerei sta lentamente precipitando lasciandosi dietro una scia di fumo nero. Altro pessimo segno.

 

New York City

E’ lecito pensare che i newyorkesi siano abituati a tutto. In una città dove il tuo vicino di casa potrebbe essere il più grande eroe del pianeta od un pazzo intento a conquistare il mondo, è inevitabile.

A tutto c’è un limite, però.

Una colonna di luce abbagliante si alza da Hell’s Kitchen, squarciando il cielo. Il rumore di un’esplosione terribile scuote il terreno e fa vibrare le finestre, e milioni di newyorkesi guardano verso l’alto per capire cosa stia succedendo.

Le nuvole sputano un oggetto in fiamme grande quanto una portaerei, ed è allora che scoppia il panico. La carcassa fumante dell’Eliveicolo precipita rapidamente, non più sorretta a mezz’aria dai suoi potenti motori, e la sua ombra sempre più grande fa ghiacciare le ossa di chi si ricorda di una tragica mattina di settembre.

A bordo di ciò che resta dell’Eliveicolo, Nick Fury si è aggrappato ad una delle paratie squarciate per evitare di cadere nel vuoto. Vede avvicinarsi i palazzi; sa fin troppo bene che cadendo da un’altezza del genere l’Eliveicolo ne causerà il crollo. Migliaia di persone stanno per morire.

-State calmi, la situazione è sotto controllo – dice una voce dal volume così amplificato da poter essere udita da tutta New York.

Una luce gialla oscura la vista del grattacielo. Un uomo in costume si avvicina alla paratia, le braccia incrociate sul petto; i bracciali dorati che brillano ai suoi polsi illuminano ciò che resta dell’Eliveicolo.

-Ottimo tempismo, ragazzo. Non ti si vede da queste parti da un po’ – lo saluta Nick Fury.

-Qualcuno mi ha detto che vi serviva una mano a salvare l’universo – risponde Quasar.

 

Pochi minuti dopo, a Central Park. Una gigantesca bolla gialla deposita a terra l’Eliveicolo, mentre diversi eroi lo osservano da lontano; il primo ad avvicinarsi è Nick Fury, che sembra il più interessato di tutti alla sua presenza.

-I rapporti della Brand su di te mi hanno fatto preoccupare non poco, ragazzo. Ma è bello rivederti.

-Immaginavo mi avesse tenuto d’occhio, Colonnello.  Al suo posto l’avrei fatto anch’io. Allora, qual è la situazione?

-Devo tenere d’occhio due pianeti pieni di primedonne con superpoteri.

-Si immagini tenere d’occhio un intero universo, allora…uh-oh. Torno subito – si scusa Quasar, alzandosi in volo e raggiungendo lo spazio in pochi secondi. Gli dispiace essere così brusco con uno degli uomini che lo hanno aiutato di più all’inizio della sua carriera di eroe, ma ci sarebbe voluto troppo tempo per tradurre in parole quello che le Bande Quantiche gli hanno appena trasmesso.

-Quasar a Makkari. Dove sei? – trasmette tramite onde quantiche.

-Dove mi hai mandato tu, Quazester: Galassia Shiar, a tenere d’occhio il cristallo come-si-chiama – è la risposta che Quasar sente nella propria testa.

-Ho bisogno di Molecola al centro della Terra. Pensi di riuscire a portarcelo in meno di cinque minuti?

-Partendo dalla superficie posso arrivarci in quattro, ma il problema è arrivare sulla Terra. Con i salti quantici ancora fuori uso, dovrò chiedere una mano ad Epoch per…

-Makkari, questa non è una chiamata di cortesia: Molecola, cinque minuti.

-Ah. Fine del mondo?

-Fine del mondo.

-Almeno una volta sarebbe bello ricevere una chiamata per organizzare una partita a…

-Mak…fine del mondo. Cinque minuti.

-Arrivo, arrivo, non agitarti. E’ solo la fine del mondo.

 

Quattro minuti dopo

2900 Km sotto New York City

Un campo di forza quantica protegge Quasar dal calore e dalla pressione, proiettando sulla superficie interna della bolla una scansione in falsi colori di ciò che sta succedendo al di fuori (dato che è impensabile utilizzare la luce visibile, a queste profondità).

-Allora, Owen? Puoi ripararlo?

-Non so neanche da dove cominciare – ammette Molecola, dall’altra parte del campo di forza. Quasar preferisce non farsi troppe domande su come faccia l’amico a sopravvivere in queste condizioni; a volte la facilità con cui Molecola compie azioni del genere è disarmante.

-Sappiamo almeno che cosa sta succedendo? – chiede Makkari.

-C’è un portale a New York che si espande fino all’altro lato del pianeta, passando dritto per il nucleo – spiega Quasar - Il portale mette in comunicazione due realtà alternative...MIT, che sarebbe la nostra, e MUSA. Non chiedermi perché si chiamino così, ho solo captato qualche comunicazione radio SHIELD. Immagino che il portale stia mettendo in comunicazione anche i nuclei delle due Terre, e che questa cosa non gli piaccia per niente…

-Non riesco a chiudere il portale, non da qui almeno. E spostare la Terra è fuori questione, rischierei di tagliarla a metà – precisa Molecola. Chiunque altro esprimerebbe meraviglia al suggerimento che un uomo solo possa spostare l’intero pianeta, ma Quasar e Makkari lavorano con Molecola ormai da anni.

-Puoi stabilizzare il nucleo, almeno? – domanda Quasar.

-Posso impedire che esploda. Lo sto letteralmente tenendo assieme io; sto anche tenendo sotto controllo il magma, per evitare che esplodano tutti i vulcani del pianeta, e fermando le placche tettoniche per evitare terremoti. Ho anche spostato nel sub-spazio tutti i satelliti che potevano entrare a contatto con il portale, visto che si sta espandendo alla velocità della luce. Ah, naturalmente grazie al portale sto facendo tutto questo sulla Terra MIT e anche sulla Terra MUSA.

Quasar e Makkari si lanciano un’occhiata d’intesa, a metà tra “te l’avevo detto che averlo nella squadra sarebbe tornato comodo” e “figurati se Molecola non la descriveva come una cosa di routine”.

-Ci hai lasciato qualcosa da fare? – scherza Makkari.

-Sto solo tenendo sotto controllo un sintomo. Il problema continua ad aumentare…ce la sto mettendo tutta, ma il meglio che posso fare è tenere assieme le due Terre per altre ventiquattro ore.

-Soltanto? Owen, lo so che ultimamente hai dei problemi a tenere sotto controllo la tua sanità mentale quando usi il tuo potere su larga scala…ma ti ho visto accendere stelle e muovere galassie; sai che non te lo chiedo alla leggera, ma sei sicuro che questo sia il massimo che riesci a fare?

-Dare un ordine semplice a quantità astronomiche di molecole è facile; adesso sto dando centinaia di ordini complicati alle molecole di due universi diversi. Mi sta già venendo un’emicrania.

-Non è quello che vorresti sentirti dire da qualcuno che sta tenendo assieme un pianeta – commenta Makkari, prima di rivolgersi con tono serio a Quasar – Tu vai ad indagare sul portale, io resto qui con Molecola; con le mie capacità mentali di Eterno dovrei riuscire a tenere sotto controllo la sua mente ed assicurarmi che non crolli sotto la pressione. Senza offesa, Owen.

-Figurati. Se non fosse per i miei poteri me la sarei già fatta addosso – ammette Molecola.

-Makkari, nemmeno un Eterno può sopravvivere a questa profondità, e non posso garantire di poter mantenere intatto il campo di forza a distanza.

-Nessun problema, posso chiedere alle molecole di fargli spazio; è così che sto sopravvivendo io – si offre Molecola.

-Un incentivo ad aiutarti a non crollare, quindi. Ci sono giorni in cui questo lavoro è troppo strano persino per me – commenta Makkari, facendo un ampio respiro prima di uscire dal campo di forza.

 

Oceano Indiano

Esattamente dall’altra parte della Terra rispetto a New York, una donna fluttua a pochi centimetri dall’acqua. Chiunque la scambierebbe con una donna, cosa resa ancora più chiara dal fatto che solo alcuni punti strategici sono coperti da piccole nubi bianche.

Invece vi sbagliereste, perché Nuvola è in realtà una nebulosa senziente in forma umanoide nonché membro dei Protettori dell’Universo.

-Non abbiamo questioni più urgenti di cui occuparci? – chiede via radio, con la sua voce tipicamente priva di inflessioni.

-Non si tratta solo della Terra, Nuvola, l’intero universo è in pericolo per colpa del portale – risponde Quasar dall’altro lato del pianeta.

-Credevo avessi detto di essere diretto verso la Zona Negativa.

-Infatti…senti, è complicato. Makkari e Molecola stanno tenendo sotto controllo il nucleo, ed io resterò in un’altra dimensione per non so quanto. Finché non torno, hai tu il comando.

-Per diritto di anzianità, suppongo. La ritengo una scelta saggia.

-Nuvola, tecnicamente sei l’ultima arrivata nel gruppo.

-Ho centocinquanta milioni di anni.

-Ed hai un cervello da meno di dieci, ma non importa. Non fare niente di più stupido di quello che farei io e te la caverai. Chiudo.

 

Ormai sola, a chilometri dalla più vicina forma di vita pensante, Nuvola riflette.

Il portale non è più visibile, adesso, quindi non deve aspettarsi potenziali curiosi. Ed è improbabile che qualcuno utilizzi questo lato del portale per recarsi nell’altro universo: è più difficile raggiungerlo ed in pochi devono essersi accorti dell’esistenza di questo lato.

Nonostante questo, New York è già sufficientemente sicura con la sua popolazione super-umana indigena; questo lato è meno pratico ma più pericoloso.

Nell’attesa, Nuvola riflette sulle parole di Quasar. Sì, la sua mente è più giovane di quella di chiunque conosca, ma le sue capacità intellettuali vanno già ben oltre quelle di qualsiasi umano e continuano a crescere.

Inoltre, Quasar e Molecola hanno meno di un secolo di vita. Makkari potrebbe vivere per qualche altro centinaio di migliaio di anni, forse per pochi milioni di anni. Nuvola vivrà per altri miliardi di anni; potrebbe assumere permanentemente il ruolo di Protettrice dell’Universo, un giorno?

Questi pensieri svaniscono presto quando un fascio di energia proveniente dal portale la riporta alla realtà. E’ veloce, decine di volte più veloce della velocità della luce, ma lei l’ha avvertita.

Lancia un fascio di tachioni, particelle più veloci della luce che Molecola le ha insegnato a sintetizzare, nel tentativo di analizzare quell’energia.  Ne ricava due informazioni: primo, si tratta di energia quantica. Secondo, ha cambiato direzione per dirigersi verso di lei.

-Mi scusi, che universo è questo? – chiede l’energia, prima ancora che Nuvola si sia resa pienamente conto del suo ritorno.

-Sembra che qualcuno abbia deciso di chiamarlo “universo MIT”. Che cosa sei?

L’energia quantica cambia stato, trasformandosi nell’ologramma giallo di una persona…qualcuno di molto familiare per Nuvola.

-Mi chiamo Quasar e sono il Protettore dell’Universo. So che sembrerà una domanda strana, ma conosci la strada per la Zona Negativa? Devo salvarla da me stesso.

-Sembra incredibile, ma è una delle domande più normali che mi siano state fatte ultimamente.

 

Al centro della Terra

Ti chiami Makkari e nella tua lunga vita hai visto cose che i mortali non possono immaginare. Hai visto imperi nascere e morire. Hai visto dei dello spazio scendere sulla Terra e giudicare il suo destino. Sei stato il primo a leggere le prime bozze di Omero ed hai insegnato ad Elvis come suonare. Hai visto l’incarnazione dell’universo fare a cazzotti con l’incarnazione dell’oblio. Sei al centro del mondo ad incoraggiare un quarantenne che sta tenendo assieme due pianeti con la forza del pensiero. Conosci personalmente il giudice supremo dell’infinito rispetto a cui persino la Morte china il capo, ed il tuo migliore amico gli ha dato un pugno in faccia. Due volte.

In sostanza, è difficile sorprenderti. Ma quando la tua mente si collega ad un altro Makkari, in un altro universo, resti a bocca aperta. Perché l’altro Makkari è collegato a qualcosa di troppo grande perché la tua mente colga in pieno le sue parole.

“Salve, entità/Eterno/ingranaggio. Io sono” tuona qualcosa nella tua testa.

“Il Celestiale Dormiente” realizzi. Anche se sei al centro del mondo, avverti un brivido.

La tua controparte è il mio interprete/#intraducibile#/messia. Senza di lui la tua mente esploderebbe”

“Perché vuoi parlarmi?”

Il mio Makkari vuole salvare l’universo. Io sono #intraducibile#”

“Tu sei cosa?”

Riusciresti a dibattere di teologia con un virus? Tu non puoi comprendermi”

“Allora che cosa vuoi da me?”

Osserva”

Makkari tenta di bloccare la connessione telepatica, me è come cercare di fermare uno tsunami con un ombrello. La sua mente è inondata da una quantità infinita di informazioni, di cui persino il cervello di un Eterno può cogliere solo una minima parte.

 

C’era una volta un dio. Una forza della natura così potente da rompere le leggi della realtà. Una forza così grande da non poter essere contenuta in un’unica forma.

I signori dell’universo stavano al dio come il dio stava ad una formica, ma ne avevano paura perché il dio non poteva essere piegato al loro volere.

Così i signori dell’universo imprigionarono il dio in una gabbia da cui non avrebbe mai potuto fare ritorno: incatenato tra le sillabe del libro delle leggi della realtà.

Ma anche un altro dio era stato imprigionato oltre l’esistenza e quel dio si chiamava Set.

Set capì che avrebbe potuto usare le energie del dio morto per distruggere gli universi dei suoi nemici e divorare gli altri. Così Set reclutò un vecchio discepolo di nome Thulsa Doom e lo rese proprio araldo. Il cadavere del dio si trovava nella Zona Negativa, quindi Thulsa Doom strinse un’alleanza con il suo re Annihilus ed insieme costruirono una macchina che avrebbe spezzato gli universi.

Ma le cose non erano andate allo stesso modo in tutte le realtà. In un altro mondo, il potere assoluto del dio era stato rinchiuso nella cosa più imprevedibile del cosmo: una persona. E quella persona era ormai pazza.

Set lo sapeva. Se il portale non lo avesse liberato, lo avrebbe fatto il dio pazzo. E Set aspetta ancora, versando saliva acida dalle proprie zanne, pregustando il momento in cui potrà cibarsi dell’esistenza ed attaccare i signori dell’universo.

 

Ti chiami Molecola e, come sempre, hai il peso del mondo sulle spalle. Per fortuna Makkari è qui con te: senza di lui, sai che saresti già crollato…ma Makkari sa sempre cosa dire, per non lasciare che tu ti senta abbandonato.

-Molecola. Io devo andare.

-Cosa? E perché?

-Perché il mio doppio di un’altra linea temporale mi ha fatto avere un messaggio telepatico da un dio dello spazio.

-Wow. Realizzi che razza di vita facciamo quando frasi del genere ti sembrano normali. Che diceva il messaggio?

-Che devo andare in un’altra dimensione per evitare che uno stregone ed un alieno reclutati da un dio serpente del male lo aiutino a spaccare in due la realtà liberando una forza della natura bloccata milioni di anni fa in una prigione metafisica, o qualcosa del genere.

-…

-Non è il genere di cose che ti fa amare questo lavoro?

 

Zona Negativa

Il tuo nome è Wendell Vaughn e sei Quasar, il Protettore dell’Universo. Sia nell’Universo MIT che in quello MUSA hai affrontato esseri dalla potenza incommensurabile, ma ben pochi ti hanno preoccupato come questo Sentry.

Ogni volta in cui pensi che il suo potere abbia raggiunto il limite, lo supera con facilità disarmante. Le Bande Quantiche che hai ai polsi dovrebbero essere una delle armi più potenti del creato, ma i loro costrutti non possono fermare Sentry e le tue scariche energetiche non hanno il minimo effetto.

Hai visto Sentry immobilizzare Hulk con una mano mentre con l’altra combatteva Ercole, Ares e la Cosa…ora sono tutti a terra, stesi con pochi colpi senza essere riusciti a colpire Sentry nemmeno una volta.

Ora sta subendo un colpo dopo l’altro del martello di Thor, senza nemmeno scomporsi. Riprendendo fiato, Quasar riflette: non può essere pura forza bruta; considerando la quantità di potere che gli hanno scagliato contro, persino Galactus si sarebbe mosso. Non lo avrebbero sconfitto, forse, ma avrebbero avuto qualche tipo di effetto: le leggi della fisica si possono aggirare, con la scienza o la magia, ma non si possono ignorare. Considerata l’esperienza nel combattere esseri concettuali, Quasar può trarne una sola conclusione:

-Non è super-forte. Manipola la realtà, come Molecola ma in modo più sottile. Ha detto “posso essere forte quanto ne ho bisogno”; è il suo potere? Manipola la realtà per essere forte quanto deve essere? Ha detto di avere il potere di un milione di soli. Può diventare ancora più forte, o c’è un limite massimo? Thor! Ho un piano! Apri un portale per il centro esatto della Zona Negativa!

-Non vedo come possa aiutarci – risponde Thor, battendo la base dell’impugnatura di Mjolnir in mezzo agli occhi di Sentry.

C’è un’esplosione di magia che disorienta brevemente Sentry, mentre Thor riprende la forma del dottor Donald Blake.

-Preferivo il piano di Thor – commenta il dottore, sbrigandosi a battere a terra il bastone di legno che un istante prima era un martello.

Il dio del tuono inizia a far roteare il proprio martello; fa a malapena in tempo ad aprire una fessura nello spazio-tempo, prima che Sentry afferri Mjolnir.

Ormai Sentry non ha più nulla di umano: un essere mostruoso sta uscendo dalla sua pelle.

-Per i nove mondi…che cosa sei?

-Void. Cominci a capire, vero? Senza Reynolds a bloccarmi, il mio potere non ha alcun limite. Anche negli occhi degli dei posso vedere il sacro terrore che gli esseri umani hanno sempre provato dopo aver pensato a me.

-Tienilo occupato ancora un po’, Thor! Ancora qualche secondo e il portale gli toglierà tutti i poteri! – lo avvisa Quasar.

-Portale? Questa piccola fessura? Nemmeno il portale di Destino mi ha ucciso. Guarda quanto poco è importante quest’altro – risponde Void, lasciando andare Thor ed afferrando i lati della fessura per poterla richiudere con la sola forza. Ma per quanto si sforzi, Void non riesce a farlo.

-No. Non è possibile. Il mio potere è senza limiti. Non c’è nulla che io non possa fare…guarda!!!

Incredibilmente, la fessura inizia a piegarsi…ma non si spezza, e Void inizia a tremare.

-Posso distruggerlo. Posso distruggere tutto e tutti. Io sono Void! Io sono…l’angelo…della morte…

Void continua a sforzarsi sempre di più, fino a perdere consistenza. Normalmente si sarebbe ritrasformato in Robert Reynolds…ma ora si rende conto che, dopo averne cancellato la personalità, Void è tutto quello che gli resta. Ed ora Void non c’è più.

-Wow. Non pensavo avrebbe funzionato davvero – si lascia scappare Quasar, asciugando il sudore dalla fronte.

-Invero non capisco, Quasar…Sentry è svanito, e non è nemmeno riuscito a chiudere questo varco dimensionale. Tutta la mia forza non lo ha scosso, eppure io sarei riuscito facilmente nell’impresa.

-No, non ce l’avresti fatta, Thor: tutta l’energia dell’universo non sarebbe bastata. La Zona Negativa funziona al contrario del nostro universo: il nostro è iniziato con una singolarità, il Big Bang, e la Zona Negativa sta finendo allo stesso modo. Hai aperto un portale per il centro esatto di questa dimensione, dove c’è una singolarità che col tempo divorerà tutta la Zona.

-Cercando di diventare più forte di un intero universo, si è spento nella propria follia. Sconfitto dalla superbia dei mortali.

-Pensavo più all’ironia dell’aver sconfitto l’incarnazione del terrore sacro con una teoria scientifica.

-Ed un martello incantato.

-Touché. Parlando di universi, credo ci restino dieci minuti per salvare i nostri.

 

Al centro della Zona Negativa

Due figure inusuali viaggiano più veloci della luce, diretti verso il globo pulsante di energia che si trova al centro esatto di questa realtà.

-E da quanto tempo esistono i “Protettori dell’Universo” come gruppo, nell’universo MIT? – chiede Quasar.

-Qualche anno. Non so essere più precisa, tendo più a fare caso ai cicli solari che alle orbite planetarie – risponde Nuvola.

-Ancora non so cosa mi sorprende di più: parlare con una nebulosa vivente, o aver realizzato solo adesso che avrei potuto fondare io un gruppo del genere anni fa.

-La popolazione universale delle nebulose viventi è di poche centinaia, mentre ci sono stati milioni di Protettori dell’Universo nel corso della storia. Statisticamente parlando, dovresti…

-Non hai proprio senso dell’umorismo, vero? Lasciamo perdere. Non che voglia farmi i fatti vostri, ma come mai avete a disposizione un portale per la Zona Negativa nella vostra base?

-I Celestiali ci hanno recentemente impedito l’uso della tecnologia dei Salti Quantici, e stiamo cercando alternative per muoverci liberamente nel cosmo.

-Sembra che sappiate il fatto vostro, ma non sottovalutate la Zona Negativa: è anche più insidiosa di quanto sembri.

-Abbiamo tutto sotto controllo.

Quando Quasar e Nuvola raggiungono il globo, fulcro della compressione dell’intera Zona Negativa, sulla sfera si aprono due fessure…che si aprono come occhi.

Occhi dallo sguardo decisamente infuriato. Occhi più neri dello spazio.

-“Sotto controllo”, eh?

-Posso non avere il senso dell’umorismo, ma riconosco una situazione ironica – ammette Nuvola.

-Non è l’aggettivo che avrei usato io.

-Quasar, abbiamo un problema – cambia argomento Nuvola.

-Sì, questo lo vedo.

-Stavo parlando al mio Quasar.

 

Dall’altra parte di questo universo, ai piedi delle rovine della base del tirannico Annihilus, i più grandi eroi di due realtà stanno combattendo contro una forza d’invasione che sta cercando di attaccare la Terra tramite il portale.

<<E’ bello averti di nuovo dalla nostra parte, Quasar. Ai Vendicatori fa sempre comodo qualcuno con la tua esperienza>> dice Iron Man, distruggendo con un colpo di raggi repulsori una nave delle forze di Annihilus che stava per attaccare Quasar alle spalle.

-Grazie, ma la mia responsabilità è verso l’intero universo…la Terra è già abbastanza protetta, ed io sono già abbastanza impegnato – risponde Quasar, contraccambiando il favore schermando Iron Man con uno scudo quantico.

<<Hai mai pensato che anche tu potresti aver bisogno di aiuto, di tanto in tanto?>>

All’interno dell’armatura Tony Stark batte le palpebre, e quando le riapre una dozzina di navi sta precipitando a terra con i motori fusi. Una striscia rossa rallenta fino ad essere visibile come un uomo.

-Quaze! Dobbiamo andare al centro della Zona Negativa per evitare che qualcosa distrugga tutto quanto!

-Ciao, Makkari. “Qualcosa”?

-Un Celestiale mi ha mostrato la fine di tutte le cose e non è stata una visione troppo chiara, sai com’è.

-Ho un po’ di esperienza al riguardo. Iron Man, sembra che io abbia bisogno di una mano, dopotutto. Voi pensate alla Terra: teniamo noi a bada la Zona Negativa.

 

Un vortice mistico evocato dal Dio del Tuono dopo, ed i due Protettori sono in orbita attorno a… qualcosa.

Qualcosa di nero sta divorando il nucleo della Zona Negativa, ed i suoi occhi sono arrabbiati. Cosa ancora più importante, la sua gravità sta aumentando.

-Questo non sembra un buon segno – commenta Makkari.

-Ho visto di peggio – rispondono all’unisono i due Quasar.

-Capisco che vi conoscete – nota Nuvola.

-Mi dispiace rovinare la rimpatriata, Quaze 1 e 2, ma…non è che per caso hai gettato una forza omicida quasi invincibile nel cuore della Zona Negativa, vero?

-La fai sembrare una brutta cosa, Makkari.

Una potentissima scarica di energia nera scuote il nucleo di questa dimensione, ed un angelo della morte rinasce dal cuore di tenebra di una realtà crudele.

Qualsiasi traccia di Robert Reynolds è sparita. Il corpo sembra lo stesso di Sentry, ma il potere oscuro che emana rende doloroso anche solo guardarlo.

-Makkari? Riassunto, prego – chiede il Quasar MUSA.

-I Celestiali mi hanno rivelato che cosa è Void: una frazione di qualcosa che spaventava persino loro. La cattiva notizia è che Quasar gli ha appena ridato tutto il resto del suo potere.

-Ora mi avete aperto gli occhi. Vedo la vostra paura e mi sento vivo – sono le prime parole di Void, accompagnate dal potere che brucia sempre più intensamente.

-Ritengo sarà difficile negoziare – commenta Nuvola.

-Bob, sei ancora lì dentro? – chiede il Quasar MUSA.

-Sì, sono qui… e mi piace. Sono sempre stato terrorizzato dal mio potere. Ora che quella paura finalmente è scomparsa, tutti quelli che mi hanno deriso la pagheranno. Dopo che mi sarò divertito con loro.

-Come volevasi dimostrare – risponde Nuvola, generando una scarica di plasma incandescente più caldo della superficie del Sole. Void non si sposta.

-Rispetto a me non siete niente. Non ho più bisogno di voi e non potete più farmi del male. Siete rimpiazzati.

Nuvola inizia a sollevare un campo gravitazionale protettivo, ma il pugno di Void si muove più veloce della luce. Perfora la sua testa, che si rivela composta di gas ionizzato invece che di carne e sangue; poi l’afferra per un braccio e la scaraventa verso il più vicino pianeta.

I due Quasar reagiscono con il proprio attacco più potente: pura energia quantica concentrata, poco diversa negli effetti da un raggio disintegratore capace di annichilire qualsiasi cosa. Per la reazione di Void, potrebbero anche avergli lanciato palle di neve.

-Ultime parole?

-Puoi sentire le onde radio? – è la risposta di Quasar MIT.

-Cosa?

-Le Bande Quantiche controllano lo spettro elettromagnetico, onde radio comprese. Mi permettono di comunicare più velocemente di quanto potrei fare verbalmente. Ho ordinato a Makkari e al Quasar MUSA di tornare nel mio universo; quando avrò finito questa frase, sarà troppo tardi.

-Era ora che anche un cattivo cascasse in un trucco del genere – risponde quello che sembra il Quasar MUSA…ma che è in realtà una proiezione delle Bande Quantiche del Quasar MIT, e che ora svanisce.

Void si volta: una nuova nebulosa si sta espandendo alle spalle del pianeta, e lo spazio-tempo sta iniziando a deformarsi attorno a questo sistema solare.

-Prendere tempo non ti servirà a nulla.

-Vedi quella massa di gas che sta riempiendo il sistema solare? E’ la vera forma di Nuvola. Una nebulosa senziente che ha avuto un figlio dal Sole. Ripensandoci, non è stata una bella idea darle un pugno.

-Non sono impressionato. Ho il potere di un miliardo di soli che esplodono!

La distorsione spazio-temporale aumenta, e colossali varchi nel tessuto della realtà appaiono in ogni direzione. Dall’altra parte, dieci pianeti si spostano per ordine della stessa persona che li sta spostando da un lato all’altro della Zona Negativa. Un quarantenne mingherlino in costume verde e viola.

-Void, questo è Molecola. Può accendere i soli a piacimento. Capisci dov’è il tuo problema?

-L’ho già ucciso una volta, posso farlo ancora. Mi hai visto uccidere gli dei, pensi veramente che dei super-eroi possano impensierirmi?

-Non siamo qui per fare i super-eroi: siamo qui perché due universi sono stufi di te.

 

Il mondo abitato più vicino al sistema solare dove si svolge la battaglia si trova a decine di anni-luce, ed è una fortuna: ad una distanza inferiore, sarebbe impossibile sopravvivere allo spettacolo.

Makkari lo sa bene, così come sa che questo scontro è ben al di là della sua portata. Da tempo ha accettato il divario che separa il suo livello di potere da quello dei suoi compagni di squadra, ma di tanto in tanto persino questo Eterno prova paura per ciò che possono fare.

Nuvola aggredisce Void come un uragano cosmico, scagliando pioggia incandescente e fulmini che potrebbero spaccare a metà la Luna. I due Quasar si coordinano con una precisione notevole, grazie alla sincronia delle Bande Quantiche di uno e della forma energetica dell’altro: non scendono mai sotto la velocità della luce, non mantengono mai lo stesso costrutto per più di un batter d’occhio. Guantoni da boxe grandi quanto nazioni e trivelle più alte dell’Everest colpiscono Void senza sosta.

Ma è naturalmente Molecola a far saltare qualche battito al cuore dell’Eterno, che ringrazia ogni giorno gli Dei dello Spazio di poterlo chiamare amico anziché avversario.

Void può non essere abbastanza veloce od esperto da poter bloccare gli sforzi di Nuvola e dei due Quasar, ma è chiaro fin da subito che non ne ha affatto bisogno.

La sua unica reazione è la risata di un folle.

Molecola risponde schiacciandolo tra due pianeti.

Al centro del cataclisma, Void precipita all’interno del mare di lava generato dall’esplosione incommensurabile dei due corpi celesti schiacciati uno contro l’altro. I suoi pugni colpiscono ciò che resta dei pianeti, lanciando onde d’urto che percorrono i detriti fino a polverizzarli da un lato all’altro.

Le ferite a forma di saetta sul volto di Molecola si illuminano di rosso, ed il riluttante eroe esita. Usare i suoi poteri a questo livello diminuisce il suo contatto con la realtà, dopotutto, e l’ultima cosa che vorrebbe è diventare come Void.

-Quasar, non sta funzionando – trasmette via radio, rincarando la dose con altri due pianeti che scaglia sulla massa fusa attraverso cui Void sta nuotando.

Ed una goccia di sudore cade sulla fronte di Molecola.

 

Makkari porta i propri alleati in salvo, lasciando Molecola a combattere da solo un nemico che sembra potergli tenere testa senza la minima fatica.

Quasar, invece, è quasi senza fiato.

-Okay, è ufficiale. Questo tipo è tosto.

-Un miliardo di soli che esplodono è una stima accurata – puntualizza Nuvola, che sta riducendo nuovamente il proprio corpo alla forma e alle dimensioni di una donna umana.

Quasar MUSA sembra colpito dall’osservazione, e si sbriga a chiedere alla propria controparte MIT:

-Avete una mappa aggiornata in tempo reale dell’universo?

 

Il pugno di Void manda in frantumi l’equivalente in massa di dieci Terre, e Molecola si sforza di trovare qualcosa di ancora più difficile da distruggere. Ha solo pochi nanosecondi per pensarci prima che Void gli stacchi la testa, ma non ne ha bisogno: Makkari lo mette in salvo in molto meno tempo.

-Allora, chi è il prossimo?

Lo spazio attorno a Void si deforma, ma in modo molto diverso da prima. La materia negativa diventa positiva, e la terribile desolazione del campo di battaglia lascia il posto ad un campo di stelle che si estende in ogni direzione.

-Troppo spaventato per avvicinarti di nuovo, Molecola? Dove siamo?

-Universo MIT. Mi hai deluso, Bob, mi hai davvero deluso – gli risponde Quasar. Il corpo è quello MIT, ma grazie alle Bande Quantiche nelle sue vene scorre anche l’energia del Quasar MUSA.

-Cominci a capire che cosa sono, finalmente? Cominci a capire perché gli eroi mi hanno sempre temuto, perché dietro i loro sorrisi si celavano piani d’emergenza per tenermi sotto controllo se mi fossi mai lasciato andare?

-Capisco che sei un piccolo uomo a cui è capitato per caso un potere immenso tra le mani. Capisco che avresti potuto essere il più grande eroe di tutti i tempi ma che eri troppo spaventato dalle tue piccole psicosi per accettare la responsabilità del tuo ruolo.

-La farò pagare a te e a tutti quelli che hanno riso alle mie spalle. Dimostrerò a tutti che cosa sono realmente.

-Lo sanno già. Sei uno psicopatico fuori controllo con un potere che non sa e non vuole gestire. Non c’è spazio per te in nessuno dei due universi.

-Parole grosse per qualcuno che sa solo volare e creare oggetti gialli.

-Avevo anche un altro potere, qualche tempo fa. Un potere che i Celestiali mi hanno tolto per chissà quale piano…ma le loro restrizioni non si applicano nell’universo MUSA. E questa forma appartiene anche a quell’universo. Sai cos’è un Salto Quantico, Void? Mi permette di teleportarmi in qualsiasi punto dell’universo. Qualsiasi.

-Quindi puoi andare nello spazio. Io ho un potere di un miliardo di soli che esplodono, perché dovrebbe importarmi?

-Perché io sono il Protettore dell’Universo. E so che l’Universo è un posto pericoloso…molto più pericoloso di te.

Quasar vola verso Void, effettuando un Salto Quantico una volta raggiunta la sua posizione.

 

A cinquecento milioni di anni-luce, un corpo celeste diventa per poco più di un secondo l’oggetto più luminoso della propria galassia.

Il Salto Quantico conduce qui, e Void è catapultato proprio nel fascio di energia. Il suo potere lo protegge dalla furia della stella morente, ma il dolore che sta provando mentre il bombardamento incenerisce la sua pelle è fin troppo umano.

Quasar non è sicuro che il suo avversario possa avvertire le onde radio con cui cerca di spiegare la situazione:

-Lampi gamma, Void. La scienza terrestre non li ha ancora spiegati del tutto e non sono troppo aggiornato sulle teorie aliene… ma dovresti trovarli interessanti: durano pochi secondi e rilasciano in un unico raggio un’energia pari a mille supernove… soli che esplodono.

Void non urla. Il suo potere ricostruisce il suo corpo, frammento dopo frammento, ed il suo odio è sempre superiore.

-Non basta…neanche questo…a fermarmi…

-Lo so. Questi sono solo mille stelle che esplodono. Ma è questo il bello dell’universo, Void: è molto grande, e se sai cosa cercare non può mancarti niente.

Un secondo Salto Quantico. Un terzo. Un decimo. Un trentesimo.

Void può avere il potere di un miliardo di soli, ma adesso sta combattendo contro l’universo. Duecento miliardi di galassie, ognuna con decine di migliaia di stelle.

-Riesci a capire che cosa devo proteggere, Void? Riesci a capire la scala su cui devo pensare? Riesci a capire quanto sei un piccolo uomo meschino?

-Non sono un uomo…io sono…il più grande eroe…

-Lo immaginavo. Addio, Bob, avremmo lavorato bene insieme se tu non fossi stato pazzo.

 

Il corpo di Void è quasi irriconoscibile. E’ un oggetto carbonizzato dalla forma vagamente umana, che precipita verso il nucleo attivo di una galassia, dove alimentato da un buco nero supermassiccio, si cela il corpo celeste più maestoso e distruttivo dei confini estremi dell’universo.

Un Quasar.

La tomba di Void.

 

Altrove

Un uomo fluttua nel nulla, nudo e rannicchiato in posizione fetale. Ciò che ha visto è stato troppo per la sua mente: doveva essere il più grande eroe di tutti i tempi, ed invece è la sua più grande occasione mancata.

Attorno a lui si contorce un serpente più vecchio e più grande del mondo, un dio che si è visto negare la possibilità di riconquistare il proprio posto. Forse il più grande atto di eroismo di Sentry, ironicamente, è stato non fare nulla e lasciare che il dio fallisse da solo.

Void è morto. Sentry è morto. Ma qualcuno deve pagare per loro.

Il dio è infuriato, e Robert Reynolds lo sa. Il dio serpente Set spalanca le fauci, pronto a divorarlo per tutta l’eternità, e la mente di Bob si spegne con un ultimo pensiero:

Finalmente”.

 

New York City, universo MUSA

Due uomini dall’aspetto identico siedono ai lati opposti del tavolino, osservando attraverso la finestra la città riprendere tranquillamente la propria routine.

Entrambi hanno abbandonato il costume di Quasar; ora ci sono solamente due Wendell Vaughn.

-Una mancata invasione interdimensionale e nessuno ha perso un giorno di lavoro. Questa città mi era mancata – commenta Wendell MUSA.

-E’ bello tornarci di tanto in tanto, ma non ho tanta nostalgia – gli risponde Wendell MIT.

-Chissà, prima o poi potresti tornarci anche tu. Io non mi sarei aspettato di recuperare la mia forma fisica grazie all’aiuto di un doppio dimensionale; mi sarei aspettato qualcosa di più strano.

-Da questo punto di vista siamo pari: i Salti Quantici sono tornati a funzionare ed i Celestiali non hanno ancora detto nulla. Forse è un ringraziamento per averli liberati di Void; è sempre difficile dire cosa pensano.

-Comunque sia, l’universo è salvo e nessuno sa che razza di pericolo hanno passato. Io lo chiamo un ottimo risultato comunque – conclude Wendell MUSA.

-Due anni fa sarei stato d’accordo, ma dopo tutto quello che ho passato…So che non ti lasceresti convincere da chiunque altro, perché nemmeno io lo avrei accettato facilmente, ma devi metterti in testa una cosa: adesso che hai un’altra chance, non devi isolarti dal resto dell’umanità solo perché sei il Protettore dell’Universo.

-Sì, ho visto come ti sei integrato bene con la tua squadra. Le cose però non sono uguali per l’universo MUSA, non so se riuscirò a costruire qualcosa del genere.

-Provaci. Ed anche se non ci riuscissi, ricordati una cosa: non sei solo Quasar, sei anche qualcosa di più importante. Sei Wendell Vaughn e questo l’universo non può togliertelo.

Detto questo il Wendell MIT si alza in piedi e fa per allontanarsi, quando il braccio del Wendell MUSA lo ferma.

-Aspetta. Che cosa vuoi dire? E’ passato tanto tempo da quando ho vissuto come Wendell.

-Lo scoprirai presto. Addio, e buona fortuna – risponde Wendell MIT.

 

Nel frattempo, una cameriera sta portando al tavolo un vassoio con due tazze di caffè. Wendell MIT le sorride.

-Salve. Il mio gemello è troppo timido per chiederle se vuole bere un caffè con lui, quindi ho offerto io. Gli dia una possibilità, okay?

La cameriera non sa cosa rispondere, osservando l’uomo allontanarsi. Appoggia il vassoio sul tavolo, sedendosi al posto dello sconosciuto e guardando il suo esatto doppio negli occhi.

-Suo fratello è un tipo strano, signor…

-Qu…Volevo dire Wendell. Sì, è anche più strano di me.

All’esterno del bar, Wendell Vaughn MIT allarga le braccia: ai suoi polsi compaiono due bracciali dorati, e con un lampo di luce i suoi vestiti sono sostituiti da un costume rosso e blu con un mantello pieno di stelle.

Saluta l’uomo e la donna all’interno del bar, prima di alzarsi in volo.

Un secondo di silenzio, dopodiché la cameriera torna a parlare con il cliente.

-Io sono Lara Winters, comunque. E’ un super-eroe?

-Non oggi…diciamo che mi prendo un giorno libero.

 

FINE ?