Riassunto:
Gaia è stata rapita da Padre Tempo e dal Gran Maestro,
due Antichi che gli hanno proposto una sfida. Se dovesse vincere, il primo
ripristinerebbe il suo sistema solare, ma se dovesse perdere la ragazza dovrà
consegnarsi a lui e divenire una leggenda vivente. La sfida in questione? Uno
scontro tra Generation X e... Young Justice! Ed alla fine di tutti gli scontri, il nome del
gruppo vincitore è ancora ignoto.
MarvelIT presenta: |
#21 - Il numero dopo quello con lo scontro con Young Justice |
di Sergio Gambitt |
“E’
intollerabile! ”
Spazio: siamo nei pressi della Galassia di Orione, più o
meno.
Tempo: ora.
Situazione: avete mai visto un essere cosmico infuriato?
Non è una bella cosa. Specie mentre, ribollente di energia cosmica, vi sta urlando
contro pronto ad esplodere in qualsiasi istante.
Decisamente non vorreste essere nessuno dei membri di
Generation X o Young Justice in questo momento.
“Ha vinto Generation X, Padre Tempo, ed ora dovrai
ripristinare il sistema solare di Gaia. Sono queste le regole.” gli dice, con
una voce calma e distaccata, il Gran Maestro.
“Ma non era così che doveva andare!! Si sono messi
d’accordo! Quella Jubilee ha convinto Robin a farsi sconfiggere! Hanno
barato!!”
Il Gran Maestro si volta verso i due ragazzi in
questione, sospesi in un ampio ambiente semisferico a gravità zero ma
abbastanza saturo di ossigeno da permettere a tutti i presenti umani di
respirare.
“E’ vero?” tuona.
“Ehy è una sfida a due che ci avete chiesto!” risponde
sfacciata Jubilee senza lasciarsi intimidire dall’essere cosmico che la
sovrasta “E le sfide si possono vincere in molti modi, non solo con i
cazzotti!! Se Robin ha scelto di farsi battere il merito di averlo convinto è
stato comunque mio!”
Il Gran Maestro inarca un sopracciglio in direzione di
Robin, il quale, senza voltarsi verso quelle che sa di lì a poco saranno le
reazioni indignate dei suoi compagni, si limita a rispondere con voce atona:
“E’ così.”
“E sia.” il Gran Maestro si volta verso Padre Tempo “I
due ragazzi hanno ragione. La vittoria di Generation X è perfettamente valida.”
“No! ” esplode Padre Tempo “Non lo posso permettere! ”
“Ma come
mai tutta questa rabbia, Antico? In fondo era solo una sfida, e ci hai comunque
guadagnato il nostro Tornado Rosso alla fine.” dice Robin indicando con un
cenno del capo l’androide dietro l’essere cosmico, un accenno di insinuazione
nel suo tono.
“Già...” gli fa eco Jubilee “...e poi se avessimo perso e
Gaia si sarebbe dovuta consegnare a te sarebbe diventata solo un pezzo della
tua collezione, quindi non vedo il motivo di prendersela così tanto. Perché è
solo questo che sarebbe divenuta, vero?”
“Cosa intendi dire?” chiede il Gran Maestro vagamente
incuriosito.
“Lasciali perdere,” interviene Padre Tempo “sono solo
ragazzini che si stanno aggrappando a qualsiasi cosa pur di ottenere ragione.”
“Oppure...” insinua Jubilee “...qualcuno qui non è così
limpido come vuole far credere...”
“Spiegati, ragazza.” le dice il Gran Maestro cominciando
ad essere un po’ infastidito, al quale risponde Robin:
“Guarda, Antico, osserva il teatrino che Padre Tempo ha
tirato su. Ha rapito Gaia e le ha fatto una offerta che non poteva rifiutare,
sicuro della propria vittoria. Ed avrebbe davvero vinto, se non fosse che
qualcosa nel suo modo di agire è risultato poco chiaro. Ha offerto a Generation
X la possibilità di scegliere se combattere o no, ma ti sei chiesto, Gran
Maestro, come ha convinto noi a batterci? Gli hai chiesto se ha chiesto
anche a Tornado Rosso di partecipare al gioco o se si è limitato a rapirlo con
la forza?”
Il Gran Maestro si volta, maestoso ed imponente, verso
Padre Tempo, quindi chiede:
“Allora?”
“Io... è una macchina! Un robot! Non avevo bisogno di
chiederglielo!”
“O forse non sei quello che vuoi far credere...” si
intromette Jubilee “Sai per essere un Antico stai già dimostrando delle
diversità nei tuoi comportamenti piuttosto grosse...”
“MENTI! ” tuona Padre Tempo minacciandola con
l’indice, e poi, voltandosi verso il Gran Maestro “Senti come parlano questi
umani nei confronti di noi Antichi! La loro impudenza va punita, devono
essere...” ma viene interrotto da un cenno della mano dell’altro Antico, il
quale sussurra tra sé e sé:
“Avrei dovuto farlo molto prima...” e congiungendo
i polsi apre contemporaneamente le mani verso Padre Tempo e pronuncia:
“Rivelati.”
Nell’aspetto di Padre Tempo qualcosa comincia ad
accadere. Come se fosse creta, il suo aspetto più esterno inizia a contorcersi,
a mutare, ribollendo come onde in una tempesta. Quando il processo finisce, al
posto di un vecchio canuto con una tunica ed una falce in mano, compare un
imponente essere nero dalle proporzioni del corpo che cambiano ogni istante.
“Latore di Caos...” lo riconosce il Gran Maestro “...non
credevo che la tua bassezza si spingesse così oltre...”
“Ho bisogno di Gaia!” scatta lui “L’Amalgamatore
Universale non esiste più, ma se si fosse consegnata spontaneamente a me avrei
avuto il suo potere a disposizione!!”
Il Gran Maestro lo guarda, quindi:
“Patetico. Decisamente patetico.” e punta i palmi delle
proprie mani verso Gaia, Tornado Rosso e Access “Hai barato, Latore, ed alla
luce di questo dichiaro ogni gara invalidata.” e con un suo gesto i tre sono
liberi.
“Ma cosa... ?!” fa per dire Access, quando guardando il
grande essere nero riconosce in lui quello che lo aveva convinto con un inganno
a donarsi a lui “Ah... tu.” ma non fa in tempo a fare niente che si sente
afferrare da una possente mano rossa.
“Non ho ben capito cosa sta succedendo...” dice Tornado
Rosso mentre, reggendo con entrambe le braccia Gaia ed Access, raggiunge le
fila di Generation X e Young Justice “Ma quello lì mi ha già preso di sorpresa
una volta, e non intendo far ripetere l’evento.”
“Tornate qui!! Tornate subito qui!! Siete miei!!”
comincia ad urlare il Latore di Caos, quando, proprio a ridosso della barriera
che separa i due gruppi dal cosmo aperto, compare la navicella fucsia di
Primal.
“E’ una trappola ragazzi!!” comincia a gridare questo
nelle menti di tutti attraverso trasmittenti a segnale telepatico installati
sulla nave “Sui file della nave ho trovato la scheda di Padre Tempo e non si è
mai comportato così!! E’ un imposto... oh...” e si blocca notando l’assenza di
Padre Tempo rimpiazzata dalla presenza della creatura nera, al che aggiunge
rivolto ai ragazzi: “Arrivato troppo tardi?”
Jubilee rotea gli occhi verso l’alto, mentre Robin torna
a rivolgersi al Gran Maestro, dicendogli:
“L’inganno è stato svelato, Antico, ma il Latore di Caos
possiede ancora il sistema stellare di Gaia. O anche quello era falso?”
“No.” risponde il Gran Maestro “Ho controllato
personalmente il premio. E’ autentico.”
“Allora aiutaci a riprenderlo!” esclama Jubilee “In
fondo, abbiamo pur sempre vinto!”
“Ogni gara è stata invalidata, e così gli oggetti della
vittoria.”
“Aiutaci a recuperarlo allora!” lo implora Robin.
“Non è una faccenda che mi compete. Il Gran Maestro non
si occupa di questo.”
“E con lui fuori dal gioco...” interviene il Latore di
Caos “...non avete alcuna protezione contro il potere di un Antico! Dimmi
Gaia...” e si volta verso la ragazza dai capelli fucsia “...hai permesso
l’annichilazione del tuo sistema solare per preservare l’integrità
dell’universo, ma cosa mi dici se comincio ad uccidere uno per uno i tuoi
amici?!”
“Non ci riuscirai...” sibila Gaia.
“Ah si? E chi lo dice?”
“Young Justice...” comincia a dire Robin.
“Generation X...” continua Jubilee.
“ATTACCATE!” esclamano entrambi assieme.
Superboy e Monet si alzano in volo, colpendo il Latore di
Caos dall’alto, mentre Wonder Girl e Synch, sincronizzato sul potere della
ragazza, cercano di destabilizzarne le gambe. La sagoma fulminea di Impulso si
intravede lungo tutto il suo corpo, troppo veloce per essere distinguibile,
mentre Tornado Rosso alzatosi in volo getta Husk in forma adamantina contro il
volto della creatura cosmica, le cui braccia sono intrappolate da lembi di
pelle di Skin che lo tiene fermo per permettere ad Arrowette di scoccare frecce
su frecce. Segreto si introduce nel suo corpo attraverso le narici, mentre poco
lontano Gaia, mani sulla fronte in piena concentrazione, tenta di attaccarlo a
livello telepatico.
Tutto questo dura più o meno una ventina di secondi.
Dopo, cambiando per l’ennesima volta forma, il Latore di Caos sbatte le braccia
e si libera in una sola volta di tutti gli aggressori.
“...mente troppo caotica...” prende a dire Gaia
riavendosi dallo shock telepatico.
“...non c’era niente su cui far presa...” commenta
Impulso massaggiandosi la testa.
“...non teme la morte... non può morire...” dice Segreto,
quasi terrorizzata.
“...il suo potere è quello del caos stesso...” rivela ad
occhi sgranati Synch.
“Stolti ragazzini!!” grida vittorioso il Latore di Caos
“Cosa vi fa credere di potervi anche solo confrontare con il potere di un
Antico?!”
“La mia presenza.” interviene Access “Ho ancora un conto
in sospeso con te, ricordi?” e poggiando le mani su Jubilee e Robin libera le
proprie energie. Dove un attimo prima si trovavano due entità separate, adesso
sembra esserci solo una ragazza simile alla prima ma con il costume del
secondo, che sprezzante punta un dito verso il Latore di Caos ed esclama:
“Sparrow ti farà pagare per i tuoi crimini, puzzone!!”
L’Antico guarda divertito la nuova creazione, quindi
risponde arrogante:
“Tu e quale esercito?”
Access si volta verso Gaia, la quale leggendogli nella
mente capisce il suo piano ed annuisce. Nei cervelli di tutti i presenti passa
velocemente un messaggio telepatico, e tutti si prendono per mano formando una
lunga catena umana. Access allunga le mani afferrando le fronti di Gaia e di
Sparrow, quindi libera la summa della propria energia. L’intera zona si riempie
di luce accecante, ed una nuova storia comincia.
Quattordici ragazzi, provenienti da epoche e culture diverse, dotati di sogni e speranze differenti, ognuno con capacità che li pongono un gradino al di sopra dell’umanità e con diverse maniere di usarle. L’unica cosa che li accomunava era la loro giovane età, che aveva risvegliato una forza primordiale dell’universo la quale li aveva contattati facendo loro una proposta. Avrebbero dovuto unirsi in un’unica entità, composta dalle psicologie di ognuno che assieme avrebbero offerto un quadro completo di quelle degli adolescenti dell’intero cosmo, e lo scopo risultante sarebbe stato quello della forza primordiale. Tutti accettarono, e dalle ceneri di ognuno nacque un nuovo essere celeste.
L’universo Amalgam è lieto di presentarvi l’eroe più atipico di tutti, l’adolescente cosmico, l’avatar della giovinezza, la creatura conosciuta come...
MarvelIT e DC Italia presentano: |
Scontro Generazionale |
di Sergio Gambitt |
“Questo qui.” tuona Justice X. Dal corpo androgino, dalla pelle color caffellatte, dotato di quattro paia di braccia (due metalliche con in mano altrettante aste, due umane con dei bracciali di acciaio ai polsi, due magre e grigie che reggono arco e frecce, due circondate da maniche gialle e dalle punte delle dita brillanti di vari colori), i lunghi capelli lisci biondi e neri, un’armatura rossa attorno al corpo e al viso fino ai grossi stivali da corsa, un simbolo a forma di diamante sul petto al centro del quale spicca una grossa X, un’aura arcobaleno a circondarlo assieme a diverse volute di fumo che occupano anche gli occhi, nei quali spiccano due brillanti pupille fucsia. Quando parla la sua voce è quella di tutte le quattordici creature che la compongono assieme.
“Non... non penserai di impressionarmi così, vero?”
comincia a dire il Latore di Caos in direzione di un esausto Access che sta
riprendendo fiato e quindi si limita a ricambiare il suo sguardo con odio, per
poi andare ad osservare il risultato dei propri sforzi.
“Justice X non parla... agisce!” ed in un solo istante
comincia ad attaccarlo con tutto ciò che ha. Esplosioni di vari colori
cominciano a bombardarlo da ogni direzione, mentre frecce di energia psionica
fucsia disattivano i ricettori di qualsiasi zona del suo corpo. L’aura colorata
di cui è dotato si sincronizza con i poteri dell’Antico, e l’essere si sposta
in avanti su un tornado che si muove alla velocità della luce fino a che le sue
braccia non bloccano gli arti dell’avversario, il quale tenta di cambiare forma
per sfuggire alla presa ma è ogni volta anticipato dai poteri telepatici e
dalla velocità dell’altro. Adesso nello sguardo l’Antico comincia a tradire una
vera preoccupazione, amplificata anche dalle penetranti pupille di Justice X il
quale, il volto spandente fumo da ogni orifizio, gli dice con una minacciosa
voce roca:
“Gli Antichi sono molto difficili da uccidere, ma possono
essere uccisi. Io ho un’eternità davanti, e niente da fare. Vogliamo
provare a scoprire un modo per farti fuori definitivamente?”
“Io... no! n-no... lasciami andare...” quasi piagnucola
l’essere “...non vi disturberò più... è... è un giuramento...”
“Ed io me ne faccio garante.” interviene il Gran Maestro
“Non mi piace essere giocato ed il giorno che romperà il suo giuramento avrò un
motivo utile per avere la mia controparte.”
“Bene.” dice Justice X, e le sue mani lasciano andare
quelle del Latore di Caos, il quale comincia ad indietreggiare guardingo,
rispondendo:
“Sì... allora il patto è stipulato... è stato un piacere
interagire con voi...” e si volta per andarsene.
“Ah-ehm!” fa Justice X seccato “Non dimentichi qualcosa?”
Il Latore di Caos si blocca sul colpo, poi si volta
mentre tira fuori un oggetto sferico dentro al quale, compresso, vive ancora il
sistema stellare di Gaia. Aprendo le braccia contemporaneamente, la sfera ne
rimane al centro, e comincia a sembrare espandersi sempre di più finché la luce
non ha riempito tutta la zona. Infine tutto torna alla normalità, eccetto il
fatto che la sfera non c’è più.
“Ecco fatto. E’ di nuovo al suo posto.” dichiara il
Latore di Caos. Justice X si volta verso il Gran Maestro, che annuisce, quindi
gli risponde:
“Bene. Puoi andare.”
Il Latore di Caos si volta, quando lo raggiunge la voce
di Justice X.
“E... stai attento a quello che fai.”
Con la coda dell’occhio l’essere cosmico vede gli sguardi
poco rassicuranti negli occhi di Justice X, del Gran Maestro e di Access,
quindi scompare. Ci penserà bene la prossima volta che vorrà interferire con la
vita di qualcuno.
Dopo.
Sulla navicella di Gaia.
I ragazzi di Generation X e Young Justice, tornati ognuno
nei propri corpi, si stanno salutando.
“Bhe allora non hai nessun altro trucco da insegnarmi?”
sta dicendo Everett ad Impulso, il quale guardandolo annuisce e gli porge la
mano per salutarlo. Ev fa per afferrarla quando Impulso la ritrae
immediatamente passandosela tra i capelli e commentando:
“Perdente...”
Poco lontano da lì Jono sta parlando con Segreto:
*E... scusami se ti ho fatto male. Io non intendevo...
cioè... io...*
“Sì sì lo so e non ti preoccupare, non mi hai fatto poi
così male. Non credo che nessuno possa.”
*Buon per te, allora. Bhe... quindi... ciao.*
“Ciao,” le risponde Segreto, e poi aggiunge “...e buona
fortuna con quella ragazza.”
Jono sorride, quindi si volta e se ne va.
“E’ carino, vero?”
Segreto si volta, dietro di lei c’è Gaia che guarda Jono
allontanarsi.
“Sì, credo di sì...” ammette.
“Non sei mai sicura di niente, vero? Nemmeno di quale sia
il tuo posto.”
“Già...” risponde Segreto abbassando la testa intristita.
“Allora lascia che ti dica una cosa. Nessuno nasce con
una casa già stabilita. Il tuo posto è ovunque ci sia qualcuno che tiene a te e
che ti vuole bene. Il tuo posto è con Young Justice.”
Segreto alza lo sguardo su Gaia.
“Dici davvero?”
“Già.”
Le due ragazze rimangono a sorridersi. Altre due ragazze
poco lontano da lì si stanno salutando.
“Allora alla prossima sfida!” sta dicendo Wonder Girl
stringendo la mano ad Husk, la quale risponde con un sorriso accondiscentente:
“Alla prossima.”
“E preparati...” dice la prima avvicinandosi “...perché
intendo vincerla io.”
Più in là, Angelo Espinoza si avvicina ad Arrowette, e
con un sorriso da sbruffoncello le chiede:
“Allora... quel bacio?”
Arrowette sorride, quindi si toglie la maschera e compare
in tutta la sua bellezza. Prende Angelo per le guance, poi, guardandolo dritto
negli occhi, avvicina il suo volto al proprio. Quando avviene il contatto però,
è quello delle labbra di lei sulla fronte di lui. Un bacio soffice, tenero,
delicato, che lascia una sensazione di formicolio sulla pelle grigia del
ragazzo. Arrowette si distacca, quindi sorride di nuovo e salutandolo con la
mano gli dice:
“Allora... ciao.” e se ne va. Angelo rimane intontito per
qualche secondo, poi porta la mano sulla fronte toccando il punto in cui lei lo
ha appena baciato, e dice:
“Eh eh...
wow.”
Poco oltre, invece, due ragazzi si stanno baciando sul
serio, cercando di metterci dentro tutta una relazione che purtroppo non
potranno mai vivere. Quando Robin e Jubilee si staccano, gli occhi di entrambi
sono persi gli uni in quelli dell’altro.
“Bhe è stato... cioè... wow...” tenta di articolare
Jubilee. Robin si limita a guardarla, un sorriso stampato come una paresi sul
suo volto.
“E quindi ora voi... cioè dovete andare e noi...” prova a
dire Jube, ma Robin la interrompe sussurrando:
“Shhh...” e le poggia un altro piccolo bacio sulle labbra
“Siamo qui ed ora. Cerchiamo di essere felici almeno adesso.”
Come avendolo chiamato, dai due gruppi giunge la voce di
Tornado Rosso, il quale comincia a dire:
“Va bene ragazzi è ora di andare!”
Robin si volta verso di lui, quindi bacia nuovamente
Jubilee e le dice:
“Devo andare adesso.” e si stacca da lei.
“Ma... ma io... io non so nemmeno come ti chiami!”
esclama la ragazza. Robin guarda verso gli altri, poi si volta di nuovo verso
di lei. Con un gesto un po’ indeciso, afferra la propria maschera, e la toglie.
“Tim... mi chiamo Tim.” dice, quindi se la rimette, e
raggiunge gli altri.
“Stai bene?” gli dice Tornado Rosso avvicinandosi a lui.
“Quando avrò bisogno di aiuto psicologico sarai il primo
a saperlo, Tornado. Ma ora andiamo.”
Young Justice si raduna tutta dietro Access, Generation X
davanti a loro.
“Allora tornerai a trovarci ogni tanto, Access?” chiede
Jubilee, il suo tono più una richiesta che una frase di circostanza.
“Mi avete salvato la vita ragazzi, potete scommetterci.”
“Quindi... a presto!”
“A presto!” e scompare in un’esplosione di luce, assieme
a Young Justice.
“Bhe... e anche questa è andata!” esclama Jubilee, un po’
stanca “Ora torniamo a casa...”
“Sissignora!” le risponde Primal, ed inserisce il pilota
automatico per il viaggio di ritorno. Accanto a lui, viene a sedersi Gaia.
“Ciao,
Adam.”
“Ciao...
Gaia.”
“Volevo solo dirti che ho apprezzato il tuo aiuto, anche
se…”
“...anche se non è servito a niente, lo so.”
“Bhe non è vero. Anche solo il fatto di averti lì mi ha
fatto piacere.”
“Sei stranamente dolce... cos’è successo?”
“E’ solo che... non credo che rimarrò sulla Terra ancora
a lungo...”
“COSA?!”
“Il mio sistema stellare, la mia gente, è di nuovo al suo
posto ed io... ho bisogno di sapere come stanno...”
“Ma io... io...”
“Sì?”
“Non voglio lasciarti!”
“Non devi. Perché non vieni con me?”
“Venire con te?”
“Sì... torneremo nel mio mondo e vedrai cose che non hai
mai nemmeno immaginato. Sarà divertente!”
Primal pensa a quanto gli è successo negli ultimi tempi.
Si è unito in questa scuola di mutanti, e questo l’ha portato due volte in
un’altra dimensione, una volta in una terra primitiva, nelle fogne a
confrontarsi con un altro gruppo di ragazzi mutanti, a combattere contro
alieni, creature pazzesche, mutanti malvagi e streghe isteriche. E, ultimo ma
non per importanza, è finito nello spazio e ha visto i suoi amici trasformarsi
in una creatura cosmica che si è confrontata con un servo immortale del Caos e
l’ha sconfitto, il tutto per ripristinare un sistema stellare precedentemente
ridotto alle dimensioni di una palla da tennis.
Tutto considerato, non sarebbe poi molto diverso.
“Oh... ok.”
Epilogo.
Salem
Center, Westchester.
Un’astronave poggia sofficemente le proprie appendici sul
terreno. La porta si apre, e sei ragazzi scendono a terra. Sulla navicella
rimangono Primal e Gaia, la quale dice:
“Ragazzi, credo sia giunto il momento di salutarci qui.”
“Cosa?! E perché?!” esclama Jubilee.
“Il mio mondo è di nuovo al suo posto, voglio andare a
vedere come stanno le cose.”
“E’ comprensibile...” commenta Monet.
“Ma perché Adam viene con te?” chiede Paige.
“Le faccio un po’ di compagnia... e vuoi mettere
l’occasione di visitare il cosmo?” risponde esaltato il ragazzo.
“Ma... come farai con il preside Xavier?” domanda
Everett.
“Ehm... ecco... potreste dirglielo voi? Immagino già che
sarà un’impresa convincere i miei genitori... figurati lui!”
“Consideralo già fatto, hermano! ” afferma Angelo.
*Bhe... allora buon viaggio.* conclude Jono.
“E fatevi sentire, mi raccomando!” li saluta Jubilee.
“Anche voi!” le risponde Gaia “Non esitate a chiamare se
c’è un problema! Saremo qui in un attimo!”
“Lo faremo!”
“Allora... arrivederci!”
“Arrivederci!”
Gaia e Primal chiudono la porta dell’astronave e
raggiungono i posti di pilotaggio. Quindi l’astronave si alza in volo, ed entro
pochi istanti è scomparsa alla vista dei ragazzi. Jubilee si volta verso gli
altri, quindi:
“Non avete anche voi un po’ di fame?”
“Il frigorifero è mio!”
“Vamos, l’ultimo che arriva è un essere cosmico
servitore del Caos!”
“Che nessuno tocchi la doccia, è prenotata!”
“Dovrai essere più veloce di me, M!”
I ragazzi cominciano a correre verso l’istituto. Dietro
di loro, Jono li guarda con fare paterno, quindi dice:
*Non cambieranno mai...* ed anche lui si incammina.
Note dell’autore: questa volta ho voluto esagerare: non uno ma ben due numeri di serie diverse in questa storia! Generation X, Young Justice, ed una nuova creatura amalgamata nel mezzo a fare da testa di ponte. Rivedremo mai Justice X? E chi sono io per dirlo? J
La cosa importante è che invece da adesso Gaia e Primal sono in giro per lo spazio, e definitivamente fuori dal cast di questa serie, quindi se qualcuno volesse prenotarli sono a loro completa disposizione, ma preferirei che ne parlasse con me prima (sapete... mi sento un po’ loro padre;).
Per commenti o suggerimenti, l’indirizzo è: gambittolo@hotmail.com.
Next: l’inizio della fine!