#20

 

Riassunto:

Gaia è stata rapita da Padre Tempo e dal Gran Maestro, due Antichi che le hanno proposto una sfida. Se dovesse vincere, il primo ripristinerebbe il suo sistema solare, ma se dovesse perdere la ragazza dovrà consegnarsi a lui e divenire una leggenda vivente. La sfida in questione? Uno scontro tra Generation X e... Young Justice!

 

Lo scontro del secolo!

di Sergio Gambitt

 

 

 

 

Scontro N° 1.

Manchester, Alabama.

DC Universe.

 

Una saetta bianca e rossa sfreccia per la strada centrale.

Un’altra rossa ma con una lunga scia arcobaleno dietro di sé la segue.

“Sesapevochenellavostradimensioneceraunragazzovelocecomemeinfrangevolabarrieradeltempomoltoprima!!” sta dicendo Impulso mentre corre ad ipervelocità per le strade della sua cittadina.

“Figuratichenemmenoiopensavodipoterlofarefinoadoggi!!!” gli risponde Synch seguendolo di pari passo senza mai riuscire a raggiungerlo.

“Wowalloradevigodertelafinoinfondo!” e scarta di lato, andando a finire contro uno spesso muro che attraversa facendo vibrare le proprie molecole ad ipervelocità. Synch, dietro di lui, lo segue istintivamente ma nel vederlo sparire nel muro viene preso dal panico e solo i sensi iperveloci copiati dai poteri di Impulso gli permettono di accorgersene con sufficiente anticipo e di frenarsi prima di sbattervi violentemente contro.

“Whoa!” esclama Synch guardando la scia che ha lasciato sull’asfalto “Ma come ha fatto?!”

Dal nulla Impulso gli compare davanti, e comincia a spiegargli:

“E’ facilissimo... devi solo vibrare il più velocemente possibile per sfasare il tuo corpo nell’oggetto che vuoi attraversare. Guarda!” e senza aspettare risposta da parte del ragazzo, con mezza lingua di fuori, comincia ad impegnarsi per far vibrare solo il braccio, che subito dopo infila con successo in una cassetta della posta “Figo, eh?”

“Uh uh...” risponde Synch interessato, quindi “’Spe che provo anche io...” e concentrandosi per usare al meglio quei poteri così nuovi per lui comincia a fare vibrare il braccio abbastanza per fargli attraversare il muro che ha di fronte.

Wow...” sussurra Synch nel vedere il proprio braccio sparire dentro i mattoni, quindi lo tira di nuovo fuori e, guardando Impulso, chiede perplesso “Ma noi non dovevamo batterci?”

Impulso, come ricordandosi improvvisamente di qualcosa che gli era passato di mente, risponde:

“Ah già.” ed un attimo dopo una serie di pugni multidirezionali colpisce Synch.

“Ouch ouch ouch ouch!” esclama il ragazzo sotto l’effetto dell’attacco improvviso, quindi riesce a sincronizzarsi con i poteri dell’avversario abbastanza per poter bloccare ogni attacco. Impulso se ne rende conto e lascia perdere, ritornando a correre per la città. Dietro di lui, l’aura sincronica mutante aiuta Synch a non perderlo di vista, mentre segue ogni suo movimento fino a che Impulso non si ferma e si volta verso di lui. Anche Everett si blocca, a circa un centinaio di metri dall’altro.

I loro sguardi si incrociano. In lontananza la campana di una chiesa batte il dodicesimo rintocco. Un sacchetto, spinto da un pigro vento, rotola fra i due. Un semaforo posto al centro di un incrocio tra i due passa da rosso a verde, ed il segnale è dato.

Impulso parte, correndo più veloce che può verso Synch, il quale fa la stessa cosa. Dei due, uno solo sopravviverà allo scontro. Chiunque osservasse la scena non riuscirebbe a distinguere nemmeno le forme dei due, dal momento che tutto avviene in un nanosecondo, ma per i loro sensi amplificati in modo tale da agire a supervelocità il tempo è come dilatato. Mentre si avvicinano ognuno dei due cerca di scrutare l’altro per cogliere il dettaglio che gli permetterà di capire cosa sta per fare e come reagire, e quando arrivano a distanza di pochi metri ognuno dei due è preparato a tutto. E’ Impulso a fare la prima mossa. Il microsecondo prima che collida con Synch si getta a terra in una scivolata tentando di destabilizzarlo, ma con sua grande sorpresa una volta raggiunte le gambe dell’altro le attraversa completamente.

“Ah ah!” esclama esaltato Synch smettendo di vibrare mentre comincia a frenare già lontano da lui “Te l’ho fatta!!”

“Ah sì?” gli risponde un Impulso apparso improvvisamente davanti a lui. Prima che Synch possa fare alcunchè un’altra serie di pugni multidirezionali lo martella di nuovo, cogliendolo stavolta totalmente impreparato. Con un soffio leggero Everett cade ai piedi dell’avversario, sconfitto. Impulso si asciuga un po’ di sudore dalla fronte con la manica della tuta, quindi aggiunge: “Se lo dici tu...”

 

-Risultato: uno a zero per Young Justice.

 

Scontro N°2.

Tunnel dei Morlocks, New York.

Universo Marvel.

 

“Non vorrei essere irrispettosa…” sta dicendo Segreto mentre, e qui la parola calza a pennello, aleggia tra un tunnel ed un altro alla ricerca dell’avversario che deve sconfiggere per riportare a casa un amico rapito da quei due esseri che hanno detto di essere degli Antichi dell’universo “...ma non ve la passate molto bene a giudicare da dove vivete...”

*Avresti ragione,* le risponde Chamber sbucando fuori all’improvviso da un condotto secondario ed emettendo contro di lei una forte raffica di energia psionica *se vivessimo veramente qui. Ma questo è solo un posto che mi è capitato di frequentare spesso ultimamente, niente di più.*

“Oh...” dice Segreto scorporandosi in modo tale da far passare attraverso il suo petto la scarica di Chamber “...e non è un po’ triste?”

Jono ripensa alle ultime due volte che è sceso nelle fogne mentre si prepara ad affrontare l’attacco dell’avversaria. In entrambi i casi si trattava di Penance. Prima quando aveva tentato di penetrare nella sua mente toccando la sua identità di Yvette Seferovich sepolta sotto strati e strati di devoluzione animale1, poi quando era tornato a riprenderla in seguito alla fuga della volta precedente2. Tutto è stato inutile, perché adesso Penance è di nuovo scomparsa e stavolta Chamber non ha alcuna idea di dove si possa trovare. E mentre osserva Segreto espandersi in una nube vaporosa che comincia ad avvolgerlo gli attraversa la mente il pensiero che anche la lotta che sta conducendo adesso, come tutte quelle che ha combattuto nella sua vita, siano allo stesso modo inutili.

*Forse...* ammette Jono, ma la sua attenzione è tutta rivolta nel capire cosa sta facendo Segreto, che ormai in forma gassosa occupa tutto il tunnel *Se stai cercando di soffocarmi...* la avverte lui *...è uno sforzo inutile. Non ho bisogno di respirare.*

“Ah no?” chiede piuttosto sorpresa Segreto, il cui volto si materializza nella nube.

*No.* risponde Jono e l’attimo dopo ha il bersaglio per la propria scarica, che stavolta prende in pieno il volto della ragazza. Il gas di cui è formato il suo corpo si ricompatta immediatamente mentre lei vola indietro fino a sbattere sofficemente contro il muro.

“Mi hai fatto MALE!” urla Segreto rialzandosi e gonfiando il suo corpo fino al doppio delle proprie dimensioni, un profondo e folle sguardo d’ira negli occhi.

*Succede se sei in questo campo...* risponde Chamber cominciando a correre lontano da lei fino a svoltare dietro un angolo della galleria.

“Oh... sì... e tu stai per averne prova...” ribatte lei prendendogli dietro ciecamente, tanto da non accorgersi in tempo utile dell’imboscata di Jono, il quale spunta dalla deviazione e prima che lei possa fare qualsiasi cosa spara una forte raffica al soffitto della fogna, che crolla con un grosso polverone sommergendola. Chamber aspetta che la polvere si sia dissipata, quindi si avvicina al mucchio di mattoni togliendosi il sudore dalla fronte con la manica del giubbotto di pelle.

*Uff...* sospira, e fa per andarsene quando un tremolio alle sue spalle attira la sua attenzione *Che palle...* dice, subito prima di gettarsi a terra ed evitare giusto in tempo i mattoni che la riapparizione di Segreto ha fatto volare in ogni direzione.

“SEI..... SLEALE!!!” grida lei ancora più furiosa di prima.

*La vita è sleale...* fa per rispondere lui, interrotto dall’attacco fulmineo di Segreto, che gli penetra interamente nel corpo attraverso l’apertura nella bocca. Gli occhi di Jono si fanno vaporosi, mentre la lotta si sposta altrove.

“Tutto questo dolore... tutte queste responsabilità...” sta dicendo Segreto percorrendo la psiche di Jono “Questa... Penance... è davvero così importante per te? Per quale motivo? Oh... sì... capisco... credi che essere un eroe rimedi al fallimento che è stato il tuo tentativo di essere un ragazzo normale... credi che ti faccia sentire meno un perdente... E ora che ti sei arreso... stai davvero pensando di esserlo diventato. Perché l’hai fatto, Jono? Perché ti sei arreso?”

Da ogni luogo attorno a Segreto arriva la voce di Chamber, bassa come un tamburo e potente come un boato. 

*Non l’ho fatto.* e l’istante dopo la psiche della ragazza viene bombardata da un miliardo di scariche psioniche provenienti da ogni lato.

Quando Chamber riapre gli occhi, si abbassa e si siede a gambe incrociate sul pavimento, accanto al corpo svenuto di Segreto.

 

-Risultato: uno pari.

 

Scontro N° 3.

Happy Harbor, quartier generale di Young Justice

Universo DC.

 

“Ehyspettachefaiconquell’arneseYEOW!!” Skin scavalca appena in tempo la freccia elettrificata che gli avrebbe colpito le parti basse ed aggrappandosi tramite il prolungamento della pelle delle sue dita ad una stalattite si catapulta lontano dalla sua avversaria “MA SEI LOCA?! Mi servono ancora quelle!!” le grida contro.

“Che sarà mai...” risponde Arrowette estraendo un’altra freccia dalla sua faretra “Avresti sentito al massimo una piccola scossetta... Sii uomo e affrontalo con dignità.”

Chica...” ribatte Skin atterrando dall’altro lato della sala centrale “E’ proprio perché sono uomo che ci tengo a certe zone. Compriendes?”

“Ehehe...” ridacchia la ragazza “Sei simpatico... E’ quasi un peccato doverti fare questo.” e comincia a scoccare una serie di frecce verso di lui che per evitarle dopo una piccola corsa si butta sotto il grosso tavolo centrale.

“Oh andiamo esci fuori di lì... Prima ti neutralizzo prima possiamo tornare tutti a casa propria.” e si abbassa sempre tenendo davanti a sé il proprio arco.

“Presuntuosetta la ragazza... una lezione ti farà bene!” e la pelle delle mani e delle braccia di Skin fuoriescono improvvisamente da lì per circondare completamente Arrowette, presa totalmente alla sprovvista. Il suo arco cade a terra, mentre il ragazzo esce dal suo nascondiglio e si avvicina alla sua preda fino ad averla a pochi centimetri dal viso.

“E saresti tu a dovermela da... ugh ma che è ‘sta roba?!” sbotta la ragazza guardando per la prima volta la sostanza grigia che l’ha circondata.

“Pelle... Prolungamenti di quella mia, per essere esatti.”

“Eeeeyuch! Che schifo!!”

“Non tutti possono essere dei capolavori della natura come te.”

Arrowette rimane in silenzio qualche secondo, fissandolo negli occhi, poi:

“Mi trovi così bella?”

“Io e qualsiasi altro ragazzo dotato di un cervello funzionante.”

“Oh... bhe... Come ho detto prima...” e si avvicina di qualche altro centimetro al volto di Skin, quasi fino a toccare il suo naso con il proprio “...è un peccato doverti fare questo!” e dandosi la spinta con i piedi sull’addome del ragazzo si libera dalla sua presa ed atterra a qualche metro da lui estraendo una freccia dalla propria faretra dalla punta a forma di palla. Quindi in un unico movimento la scaglia con le dita contro Skin, il quale si trova immediatamente avvolto dalla rete uscita fuori dalla palla. Senza aspettare un momento Arrowette lo raggiunge e gli lega le braccia con una corda tirata fuori dal proprio armamentario, finché Skin non è a terra, legato ed inerme, sotto di lei.

“Mi spiace... chico... ma ho vinto io!”

Skin lancia uno sguardo al proprio corpo, legato in maniera tale da non permettergli di reagire in nessuna maniera, quindi torna a guardare Arrowette:

“Sembra proprio di sì... ma non mi vuoi dare nemmeno un bacio di consolazione?”

La ragazza rimane a guardarlo senza rispondere, mentre un fresco sorriso gli si dipinge sul viso.

 

-Risultato: due ad uno per Young Justice

 

-Intervallo-

Galassia di Orione.

 

Attraverso un cerchio sospeso in aria, tutti i presenti hanno assistito ai primi tre confronti e ne hanno visto l’esito.

“Sembra che il tuo gruppo non sia così in gamba come immaginavi, ragazzina. Per vincere la sfida che vi abbiamo lanciato dovrebbero vincere i tre scontri rimanenti.” sta gongolando Padre Tempo commentando i risultati che vedono in svantaggio Generation X a Gaia, la mutante oggetto della sfida che l’Antico le ha lanciato assieme al Gran Maestro. Se infatti il suo gruppo dovesse perdere, lei sarebbe costretta ad accettare di consegnarsi al primo e divenire una leggenda vivente. Ma se vincessero invece, Padre Tempo ripristinerebbe il suo sistema solare che credeva fosse stato distrutto da un altro Antico chiamato Latore di Caos.

“Mi fido di loro.” dice secca la ragazza, a cui risponde l’altro Antico presente, il Gran Maestro:

“Spera che la tua fiducia sia ben riposta allora. Un Antico non scommette se non ha buone probabilità di vittoria, e vedo che Padre Tempo ha già altri successi influenti a suo carico.” e accenna con lo sguardo alla figura ammantata dietro di lui sotto la quale si nasconde Axel Asher, il ragazzo divenuto il custode del nesso tra due universi chiamato Access3, il quale si limita a rimanere a capo chino e in silenzio.

“Presto la mia collezione si arricchirà di un nuovo, potente membro.” conclude Padre Tempo.

Gaia lo osserva, uno sguardo enigmatico negli occhi, poi:

“Vedremo... c’è ancora tempo.”

 

Poco lontano da lì, sull’astronave di Gaia, Adam Bergman, alias Primal, sta smanettando sulla tastiera alla ricerca di qualcosa nel database. ”Andiamo...” sta dicendo al monitor della navetta “Dimmi di più...”

 

Scontro N° 4.

 

Stanza del pericolo, Istituto Xavier per Giovani Dotati, Westchester.

Universo Marvel.

 

Un cielo azzurro sopra di lei, una foresta che le sembra sconfinata sotto, Wonder Girl sta volteggiando da almeno cinque minuti in aria alla ricerca della sua avversaria che ha perso non appena entrambe sono state teletrasportate lì. Un po’ intenta a guardare verso il terreno sotto gli alberi secolari, un po’ distratta dalle tremila domande che ancora le affollano la mente, si accorge solo all’ultimo secondo del fruscio proveniente dal faggio immediatamente dietro di lei. I suoi occhi interpretano inconsciamente l’attacco come proveniente dall’albero stesso, come se un pezzo di questo le fosse caduto addosso e l’avesse fatta precipitare, ma quando si rialza inquadra bene l’assalitrice in una ragazza dal corpo fatto interamente di legno.

“E tu chi sei?!” esclama Wonder Girl “Io dovevo combattere contro una tipa chiamata Husk!”

La ragazza davanti a lei si afferra le spalle come se dovesse togliersi una maglietta, e tirando con forza si strappa di dosso il rivestimento legnoso facendo apparire un corpo metallico.

“Appunto.” dice, e si getta sull’altra. Wonder Girl istintivamente decolla verso l’alto evitando l’attacco dell’altra e girandosi su sé stessa aggiunge alla sua spinta la propria attraverso un potente pugno. Una mezza dozzina di alberi viene divelta soltanto dal proiettile che il corpo metallico di Husk è diventato, prima che questo collida violentemente contro la parete invisibile della stanza del pericolo.

“Owww....” mugola Husk rialzandosi in tempo per vedere Wonder Girl scargliarsi contro di lei a pugni protesi. Il più velocemente possibile si strappa di nuovo la pelle di dosso divenendo interamente di gomma, in modo tale che quando l’avversaria la colpisce all’addome semplicemente rimbalza via senza causarle alcun danno.

“Uh... uno pari...” dice Wonder Girl rialzandosi dolorante, mentre Husk per prendere tempo alza la testa e pronuncia a parole chiare:

“Scenario!”

Improvvisamente tutto nella stanza muta... da una foresta del Canada ad una città completamente in rovina.

“Sacro Zeus!” esclama Wonder Girl “E questo che...?!” ma non finisce la frase che Husk, in forma demantoide, l’ha assalita e gettata a terra. La sua voce arriva a Wonder Girl attraverso le martellate dei suoi pugni:

“Mi spiace... uff... farti questo ma... nnnf... c’è in gioco una nostra amica... annff... e un gruppo fa tutto per gli amici...” e specialmente il suo capo, pensa Husk. Fin da quando è entrata in Generation X ha sempre avuto l’ambizione di divenirne il leader, di guidarli nelle fantastiche avventure di cui suo fratello4 non smetteva di parlare ogni volta che tornava a casa. Per un certo periodo aveva messo da parte questo obiettivo, preferendo vivere pienamente la propria adolescenza, ma quest’ultima vicenda le aveva fatto tornare quella sete di avventura e di leadership che a ben guardare non si era mai addormentata. E’ per questo che adesso non deve sfigurare. E’ per questo che deve vincere.

“Parole sante... ufff!” ribatte Wonder Girl afferrandole i pugni e scagliandola via con le gambe “Se non ci fosse un nostro amico in pericolo non ci saremmo nemmeno prestati a questo gioco idiota!”

“Un vostro... ?!” fa per dire Husk, ma si blocca per evitare il pezzo di muro che l’altra ha strappato e le ha lanciato contro. La mossa però l’ha distratta abbastanza da poter permettere a Wonder Girl di raggiungerla ed afferrarla. Più abile di Husk nei movimenti, riesce in poco tempo a bloccarle le braccia e a sbatterla contro il muro.

“Situazione ribaltata. Cosa dici adesso?”

“Solo... scenario!” e l’ambiente cambia nuovamente, divenendo un paesaggio cosmico. La variazione di gravità improvvisa distrae Wonder Girl abbastanza da permettere a Husk di liberarsi e allontanarsi, ma la prima si riprende subito e volando tra due piccoli asteroidi dice:

“Tutto qui? Pensavo che avessi trucchi più efficaci in serbo.” ed immediatamente si lancia verso di lei, la quale, priva della capacità di volo, riesce solo a rimanere immobile davanti all’altra aspettandola arrivare nella sua forma demantoide. Pochi istanti prima dell’impatto però si muove velocemente strappandosi il rivestimento trasparente di dosso. Sotto di esso compare un gas trasparente dentro il quale Wonder Girl finisce completamente. La ragazza si dibatte un paio di volte, quindi la grossa quantità di cloroformio ha la meglio su di lei e la fa svenire. Dal nulla si sente una voce pronunciare:

“Fine simulazione.” e lo scenario cosmico lascia lo spazio alle fredde pareti della stanza del pericolo, sul pavimento della quale atterra delicatamente Wonder Girl. Al centro invece, a mezz’aria, una specie di gas trasparente si sta addensando sempre di più, cominciando a divenire più pesante e ad abbassarsi quindi verso terra. Alla fine è una Husk completamente nuda e concentrata come non mai ad atterrare, la quale dopo essersi assicurata di essere di nuovo completamente intera, si volta verso Wonder Girl svenuta e le risponde:

“Ce li avevo.”

 

-Risultato: due pari.

 

Scontro N° 5.

 

Spazio aereo sopra il monte Rushmore.

Universo DC.

 

“E’ tutto qui quello che sai fare, pupa?”

Superboy sta galleggiando nell’aria, sdraiato come se gli attacchi che finora M gli ha portato contro non gli avessero fatto nemmeno il solletico.

“Ti toglierò dal viso quell’aria di superiorità...” sussurra lei, e si lancia nuovamente contro di lui sferrando pugni e calci a raffica che però Superboy riesce a parare tutti.

“No no no no, non è così che si deve comportare una bella ragazza come te.” le sta dicendo lui continuando ad evitare i suoi colpi senza provare ad attaccare “Non ti hanno insegnato le buone maniere a scuola?”

M sferra un potente pugno che va a vuoto dal momento che Superboy ha fatto una piroetta all’indietro e adesso la guarda sorridendo.

“Mi piacciono le ragazze decise!”

“Questo è troppo...” replica M e l’attimo dopo si è gettata su di lui a pugni protesi, colpendo finalmente l’avversario al petto.

“OOOOFFF!!!” si lascia scappare Superboy mentre i suoi occhiali neri cadono verso il terreno qualche centinaio di metri più sotto. Con un piccolo scintillio negli occhi aziona istintivamente la propria telecinesi tattile che devia il colpo verso destra riducendolo di almeno due terzi della potenza che M ci aveva messo. Quindi si allontana sussurrando: “Questo l’ho sentito...” per girarsi subito dopo verso l’avversaria e dirle: “Ehy ci tenevo a quegli occhiali! Sai quanto sarà imbarazzante andare a comprarne di nuovo un altro paio dopo che i precedenti hanno fatto la stessa fine?!”

Monet alza gli occhi al cielo e risponde:

“Ma non stai mai un po’ zitto?”

“E privare il mondo della mia bella voce? Non mi permetterei mai!”

M sta per vomitare... quel ragazzo è... è esasperante! Talmente egocentrico, arrogante, pieno di sé che... forse comincia a capire perché i suoi compagni ogni tanto non la sopportino...

“Bhe... io ho perso gli occhiali, quindi devo avere qualcosa in cambio, ti pare?” dice Superboy, e senza aspettare la sua risposta l’ha raggiunta e le ha stampato le proprie labbra sopra le sue.

Laisse moi!” e con un altro pugno la ragazza lo scaraventa lontano. Superboy si lascia trasportare dal colpo, quindi arrivato a qualche decina di metri da lei si ferma e si volta fresco come una rosa e con un grosso sorriso sulle labbra dice:

“Sai che diventi più bella quando ti arrabbi?”

Non ne posso più... , pensa Monet, quindi tenta l’ultima tattica. Si volta verso di lui e, guardandolo seria, risponde:

“Va bene... basta così. Mi vuoi?”

“Serve chiederlo?”

“Allora vediamo se riesci a prendermi!” e si lancia nella direzione opposta rispetto a lui con quanta più velocità può.

“Mi piace!” ribatte Superboy e le prende dietro, aumentando la propria velocità fino a raggiungerla abbastanza da afferrarle una caviglia. Con un unico gesto la tira verso di sé e la abbraccia, il suo a viso pochi centimetri da quello di Monet. Con uno sguardo trionfante e senza ansimare nemmeno un po’, le dice:

“E ora che ho vinto qual è il mio premio?”

“Questo!” esclama Monet, e con un pensiero manda in corto il cervello di Superboy, l’espressione del quale diventa improvvisamente vuota prima che la sua stretta abbandoni i fianchi della ragazza e che il suo corpo cominci a precipitare verso il basso. Guardandolo cadere, Monet afferma:

“Perdente...”

Quindi vola via.

 

-Risultato: tre a due per Generation X.

 

Galassia di Orione.

“Un grande sorpasso...” commenta il Gran Maestro guardando Padre Tempo.

“Devono ancora sconfiggere l’ultimo avversario per poter vincere lo scontro,” ribatte questo, sebbene una piccola incrinazione nella sua voce tradisca la sua preoccupazione “e Jubilee si è già scontrata con Robin, perdendo l’incontro3. Non può andare diversamente.”

“Non può?” insinua Gaia, ancora prigioniera della bolla dei due Antichi, i quali si voltano verso di lei e la osservano ricambiare lo sguardo con sicurezza. Quindi tutti tornano a guardare nel disco di trasmissione, impazienti di scoprire come si concluderà lo...

 

Scontro N° 6.

 

Massachussets Academy.

Universo Marvel.

 

“Andiamoandiamoandiamo… dov’è che ti sei cacciato?!” sta ripetendo Jubilee mentre percorre furtiva i corridoi della sua ex scuola nel tentativo di fare uscire allo scoperto Robin. Sta scendendo dei grossi scaloni quando sente un piccolo rumore dietro di sé e si volta in tempo per vedere un ampio mantello nero e giallo caderle addosso. Imprevedibilmente però, si volta dal lato opposto e spara i suoi plasmoidi creando una piccola esplosione sugli scalini da cui qualcos’altro la sta raggiungendo.

“Ah ah!” esulta lei “Pensavi che sarei caduta due volte nello stesso trucco?! Pensavi che fossi così stu...!” ma non finisce la frase che si accorge di aver neutralizzato solo il bastone del ragazzo. Proprio in quel momento, una mano le afferra la caviglia da sotto il corrimano e la spinge giù per la scala. Immediatamente dopo Robin le è addosso, immobilizzandole mani e piedi con il suo stesso corpo.

“Non ho mai pensato che tu sia stupida.” le dice, guardandola negli occhi.

“Che dolce...” risponde lei, ugualmente persa nel suo sguardo, prima di scuotersi e dare uno strattone con le mani, che scopre ben tenute dalla presa del ragazzo “Ma non cambia nulla: ho già perso una volta e non ho intenzione di rifarlo!” e dalle punte delle sue dita escono una serie di fuochi d’artificio per difendersi dai quali Robin è costretto a mollare la presa.

“Scusa cocco, ma il sistema solare di Gaia è più importante!” dice Jubilee cominciando a bombardarlo con i suoi plasmoidi mentre lui fugge piroettandovi attraverso “Prometto che poi darò un bacio su ogni tua ferita!”

“Ne dovrei avere, prima!” ribatte Robin e mentre è ancora in volo tira fuori dalla propria cintura dei batarang modificati con l’effige di un pettirosso che lancia sulla ragazza colpendola al polso. Una volta interrotti i fuochi d’artificio, compie un doppio salto mortale ed atterra sulla scala in prossimità della sua asta bruciacchiata, che prende in mano sistemandosi in una posa difensiva di judo “E dubito seriamente che succederà... cocca.”

Oh... non è adorabile?” sussurra Jubilee, quindi caricando al massimo il suo potere lancia una scarica devastante di plasmoidi verso il punto delle scale in cui si trova Robin, il quale salta un attimo prima che i gradini sotto di lui esplodano con un boato assordante.

“Bel tentativo!” esclama lui sfruttando lo spostamento d’aria dell’esplosione per dare maggior slancio al suo volo “Ma i pettirossi volano. E ora...” e tira fuori dalla propria cintura un lungo spago metallico “...ho paura che dovrai considerarti sconfitta.” e atterra su di lei immobilizzandola completamente.

“Oh no no NO!” ribatte Jubilee “Perché deve sempre finire così?!”

“Perché sono stato addestrato dal migliore... Mi spiace, Jube...”

Meglio che non ti senta Wolverutto...” dice a denti stretti la ragazza, per poi rivolgersi di nuovo verso Robin e supplicare: “Ma io non posso perdere! C’è un intero sistema solare in gioco!”

“Cosa?”

“Sì! Il premio per la nostra vittoria è il ripristino del sistema solare da cui proviene la nostra amica Gaia! So che sembra assurdo ma è così!”

“Ma hanno rapito Turbine Vivente... Se non vinciamo non lo libereranno...”

“Cosa?! Chi lo ha rapito?!”

“Quell’Antico... Padre Tempo...”

“Ma non può rapire così, non è nel suo modo di fare!”

“Avrà cambiato stile...”

“L’ultima cosa che quelli possono fare è cambiare stile. C’è sicuramente qualcosa sotto!”

“E allora cosa suggerisci di fare?”

“Liberami e fammi vincere... una volta ripristinato il sistema di Gaia io ed il mio gruppo aiuteremo il tuo a liberare questo Turbine Vivente.”

“Mmmm...”

“Andiamo! Mi conosci! Un tempo c’è stato qualcosa fra di noi!! Ti fidi di me, vero?”

L’espressione del ragazzo meraviglia, qualunque sia, è occultata dalla sua mascherina.

 

Galassia di Orione.

Ad un po’ di distanza dai due Antichi e da Gaia, nell’astronave di quest’ultima, Primal ha bloccato lo schermo su una ben precisa pagina, che sta letteralmente divorando con gli occhi. Alla fine, alza lo sguardo ed esclama:

“Oh... no!”

 

Continua...

 

 

Note dell’autore: ed eccoci al primo crossover ufficiale tra Marvel e DC (o, per meglio dire, tra MarvelIT e DCIT)! Nella scelta dei membri di Young Justice ho preferito usare il gruppo originale, quello che è arrivato in Italia, quindi idealmente questa storia si inserisce nella continuity di Young Justice tra l’arrivo delle ragazze e la sostituzione di Superboy con Match, e il seguente crossover Sins of youth. Per il resto poco da dire: una serie di scontri in pieno stile Marvel vs DC, e nello sfondo qualcosa di poco chiaro che sta venendo a galla ed esploderà nel prossimo numero, il conclusivo della saga.

Per commenti o suggerimenti, l’indirizzo è: gambittolo@hotmail.com.

 

 

 



1 nel mitico Generation X MIT #10

2 nell’altrettanto mitico Generation X MIT #15

3 nel megacrossover Marvel vs DC

4 il Sam Guthrie, o Cannonball, dei Nuovi Mutanti e di X Force, che per un breve periodo ha anche militato tra gli X Men