MARVELIT presenta:

di Xel aka Joji

PRIMA PARTE

Prologo.
Ex-URSS.
Una figura in kimono si muoveva in mezzo alla neve.
Era a piedi nudi e con le braccia scoperte, ma non sembrava soffrire in alcun modo il freddo.
Alzò lo sguardo verso il cielo, il tempo non accennava a migliorare.
Era in cammino da molto, aveva usato anche qualche mezzo, un po' di autobus, di aereo e di nave, ma il grosso della strada l'aveva fatto a piedi.
Il suo nome era Ryu, aveva vinto uno dei più grandi tornei di arti marziali e dopo, si era subito rimesso in cammino, continuando il suo viaggio per il mondo.
*il mio viaggio.. lungo la via del guerriero*
Si rimise in cammino.

Thailandia.
Una delle tante basi segrete dello Shadow Law, l'organizzazione che mira alla conquista del mondo.
Una manipolo di uomini e donne lavorava incessantemente su una schiera di computer.
"Lord Bison..." esclamò una di questi "La raccolta dati è completa..."
Su una piattaforma al centro della stanza, svettava un uomo con indosso un'uniforme militare di colore rosso acceso, sulle sue spalle ricadeva un lungo mantello scuro.
"Marz, mostrami i risultati sullo schermo..." esclamò Bison.
Un grande schermo si illuminò e apparve una ragazza dai lineamenti orientali, con un succinto costume, circondata da una schiera di ninja: la ragazza iniziò a volteggiare e sul palmo della sua mano comparve una lama che brillava di luce rosa.
Dopo alcuni secondi i ninja era tutti a terra privi di sensi, all'immagine si sovrappose quella di un gigantesco bestione, con un enorme elmo, che si avventava contro una ragazza dai capelli rossi.
Un individuo con le ali volò verso il casco dell'uomo strappandolo, mentre la ragazza poggiava le dita sulle tempie.
Il gigante portò le mani alla nuca e cadde a terra lanciando un grido.
Di seguito comparve un uomo dai capelli bianchi con delle cicatrici sul volto, munito di un vasto armamentario, che correva sparando all'impazzata in un campo di battaglia.
Con una dissolvenza, lo schermo passò ad inquadrare la veduta di un cielo, in cui volava un ragazzo dai capelli castani con un ciuffo più chiaro che gli ricadeva sul volto ed un occhio che brillava di una luce intensa: per certi versi somigliava a quello visto prima.
Chiuse il filmato l'inquadratura di un uomo calvo su una sedia a rotelle.
"Questi sono i cinque di cui siamo riusciti a raccogliere il maggior numero di informazioni..." sullo schermo apparvero i volti dei cinque individui "Elisabeth Braddock, inglese... Jean Grey, americana... Nathan Dayspring, nazionalità sconosciuta... Nate Grey, nazionalità sconosciuta.... Charles Xavier, americano..."
Bison si passò una mano sul mento "Questi individui... sono i famigerati mutanti... e sono in grado di usare potere psichici della stessa portata dei miei... grazie ad una semplice predisposizione genetica..." l'uomo premette un pulsante sul bordo della piattaforma e questa calò verso terra.
Due ragazze di simile aspetto, abbigliate entrambe con un divisa, una coi capelli biondi e una coi capelli castani, si avvicinarono all'uomo tenendo il capo chinato "Lord Bison, quali sono i suoi ordini?"
L'uomo fece scivolare con noncuranza le dita sulla tastiera del computer, sullo schermo apparve il palazzo delle Nazioni Unite. "Il vertice dei capi delle più grandi nazioni del mondo sta per cominciare..." toccò un altro tasto e apparve l'immagine di un satellite "Lo Psycho Cannon... la più grande arma che questo mondo abbia mai conosciuto... è pronta..." sullo schermo comparve l'immagine del Taji Mahal "… ma la fonte di energia di cui necessita, è qualcosa di unico...è l'energia psichica!" il pugno dell'uomo brillò di una luce azzurra "Ma il mio potere... non è sufficiente... anche se prosciugassi il mio intero corpo delle sue energie, l'arma non arriverebbe che a un quarto del suo potenziale... tuttavia..." sullo schermo fecero nuovamente comparsa i cinque volti "Questi individui sono le ideali fonti di energia per il nostro Psycho Cannon... Juni! Juli!" si rivolse alle due ragazze "Convocate subito i migliori uomini dello Shadow Law... Vega e Sagat... e anche quei buffoni di Adon e Birdie... Inoltre scenderò in campo io stesso..."
"Lord Bison!" proruppe Juni, la ragazza bionda "Non vi è motivo di sporcarsi le mani!"
"Non è il caso di sottovalutare questi nemici..." sentenziò Bison "Il tempo è poco... e non possiamo sprecarlo..." raccolse un foglio appena uscito dal computer "Abbiamo qui le coordinate degli ultimi spostamenti registrati... Jean Grey e Charles Xavier si trovano negli Stati Uniti... Nate Grey pare essere stato segnalato in volo sul Giappone... Elisabeth Braddock è in Italia... Nathan Grey in India..."
All'ingresso della sala, una figura osservava la scena, nascosta in silenzio dietro un pilastro, convinta di non essere vista.
"Però, prima di muoverci, ritengo sia il caso di occuparci della nostra ospite..." ridacchiò Bison, e così dicendo, sparì, riapparendo alle spalle della spia.
Era una ragazza bionda, con un berretto militare ed un body verde.
"Guarda chi è tornato all'ovile..." mormorò Bison, mentre sul volto della ragazza si faceva largo un'espressione sorpresa. "Cammy White... mi chiedevo proprio quando saresti venuta a farmi visita!"
Cammy fece un salto in avanti, lasciandosi alle spalle l'uomo, rotolò sul pavimento, dandosi poi una spinta volando verso Bison nel tentativo di colpirlo con un calcio al volto.
Il criminale fu più veloce, alzò un braccio e strinse la gamba della ragazza nella mano, gettandola poi contro un muro.
Nonostante il dolore per l'urto, Cammy si rigettò nuovamente verso l'uomo, venendo però intercettata da Juni e Juli, che le furono addosso, bloccandola a terra.
"Sei un infame Bison!" sibilò, mentre Juli le premeva la testa sul pavimento "Aspetta che le forze speciali lo vengano a sapere... te le troverai subito tutte addosso..."
"Quindi ora lavori per Charlie e il suo galoppino? Non sarebbe potuto andare meglio..." esclamò Bison.
"Che vuoi dire? Perché parli come se mi conoscessi?" ringhiò la ragazza.
"Piccola Cammy... è logico che tu non ricordi... ho progettato tutto io... la perdita della tua memoria e il tuo ingresso nelle forze speciali degli USA..." Bison prese il viso della ragazza tra le dita "Ma tu sei e sei sempre stata, un membro dello Shadow Law..."
Cammy sbarrò gli occhi "No... non è vero.."
"Eri la mia inconsapevole talpa... ma adesso è giunto il momento di giocare di nuovo con la tua mente e farti tornare al mio fianco... abbiamo una missione da compiere... E il nostro obbiettivo è il mondo!" gridò Bison e esplose in lugubre risata per alcuni interminabili secondi risuonò tra le mura della base dello Shadow Law.

Un luogo imprecisato del pianeta Terra.
Una stanza arredata da congegni di un tecnologia lontana anni luce rispetto quella terrestre.
"Ki..." mormorò un individuo seduto sul grosso trono al centro della stanza. "Dimmi di più Nave II..."
"Anche nota come energia spirituale. Il suo potenziale varia dal nullo all'altamente distruttivo... Ogni essere vivente ne è dotato, ma solo alcuni possono farvi appello..." fece una voce meccanica.
"Come un potere mutante..."
"Non proprio... Gli individui in grado di usare l'energia spirituale non lo fanno in virtù di una predisposizione genetica, ma tramite un ferreo allenamento. Vi sono alcune tecniche di arti marziali estreme, in cui tramite la meditazione e studi specifici, i lottatori sono in grado di utilizzare la forza spirituale nelle loro tecniche di combattimento..."
L'essere si alzò di scatto in piedi, innalzandosi in tutta la sua imponenza, indossava un’armatura di colore blu elettrico e la sua voce aveva un timbro meccanico. "Voglio saperne di più... Voglio sapere se, grazie a questa forza spirituale, io, Apocalisse, potrò accrescere il mio potere e darmi la forza di ricreare questo mondo!"
Il computer emise un ronzio e attorno ad Apocalisse apparve una schiera di ologrammi.
"Si è da poco concluso un torneo clandestino di arti marziali, denominato Street Fighter" spiegò la macchina "Il torneo sembra essere una copertura per i traffici di un'organizzazione criminale denominata Shadow Law... Tuttavia nel corso dei vari match hanno fatto la loro comparsa degli individui in grado di utilizzare il Ki come arma..." si illuminò uno degli ologrammi: era un ragazzo dai lineamenti orientali con un kimono bianco indosso "Lui è il vincitore del Torneo, il suo nome Ryu... I suoi dati rivelano che si è allenato presso la scuola di arti marziali Shotokan del maestro Gouken.." si accese l'ologramma di un ragazzo biondo, con in capelli raccolti in una lunga coda, vestito con un kimono rosso "Ken Masters, americano, pur non avendo vinto il torneo, si è qualificato ottimamente, sembra che anche lui si sia addestrato presso lo Shotokan, come Ryu" fu il turno di una ragazzina dai capelli castani "Sakura, giapponese... Non è dotata di una forza molto elevata, tuttavia sembra che abbia sviluppato autonomamente le tecniche di combattimento, non le sono state insegnate da nessuno... ciò vuol dire che ha un grandissimo potenziale..." si illuminò per ultima un'altra ragazza orientale, con i capelli raccolti in due codini, con indosso una tuta azzurra "Chun Li, cinese, è un agente dell'Interpol... Anche lei ha imparato a focalizzare il Chi in modo autonomo, raggiungendo tuttavia un livello più elevato di Sakura..." le quattro figure scomparvero lasciando il posto ad altri ologrammi privi di lineamenti "Oltre a questi quattro, al torneo hanno partecipato altri lottatori di pari livello, se non superiore, capaci di usare tecniche simili o completamente diverse da quelle dello shotokan, tutta via hanno mantenuto un profilo più basso, quindi non è stato possibile registrarne i tracciati mentali..."
Apocalisse fece un gesto con la mano e gli ologrammi sparirono "Cosa mi dici del maestro di quei due... Che fine ha fatto?"
"Gouken, maestro di Ryu e Ken, nonché di Dan Hibiki e Retsu, due guerrieri dal potenziale molto basso, è apparentemente deceduto nello lotta contro Akuma, guerriero di cui non abbiamo alcun dato. Tuttavia sembra che in realtà sia sopravvissuto... Abbiamo riscontrato tracce dei suoi tracciati mentali in Cina."
"Io li voglio!" gridò Apocalisse sbattendo con il pugno sulla console "Voglio questi esseri umani capaci di fare appello ad un potere a me sconosciuto! Voglio loro e il loro potere! Ryu, Ken, Chun Li, Sakura, Gouken, Akuma! Metterò in campo tutti i miei mezzi pur di catturarli! Nave II, fai uno scan dei tracciati mentali dei mutanti sul globo terrestre... Seleziona quali sono i più vicini a questi guerrieri, e tra questi sceglierò quelli che più facilmente potrò spingere a catturare questi individui!"
Il computer emise un sibilo e sullo schermo comparve un ampia mappa del pianeta "Ryu: attuale locazione: Ex Unione Sovietica. Mutante più vicino e più facilmente adescabile: Omega Red. Ken: New York. Nessun mutante utile nella zona, tuttavia da segnalare la presenza di Cain Marko, che può rivelarsi un ottimo sostituto. Chun Li, Sakura: attuale locazione: Tokyo. Mutante più vicino e facilmente adescabile: Sabretooth. Akuma: posizione sconosciuta. Gouken: attuale locazione: Cina. Nessun mutante nella zona."
"Mettimi subito in contatto con quei tre..." ordinò Apocalisse "E per quanto riguarda Gouken... penserò io stesso a lui!"

Venezia, Italia.
Rose si immerse nell'acqua calda della vasca e il suo corpo vibrò subito di piacere.
*Aaah... è proprio quello che ci voleva...* gli ultimi tempi erano stati davvero stressanti per lei, in primis a causa di Bison. *Anche se mi sono iscritta a quel ridicolo torneo, non sono riuscita a catturarlo... Quell'uomo continua ad essere tanto malvagio quanto sfuggente...*
Nel placido tepore dell'acqua, circondata dalla schiuma, la mente della donna si rilassò, sprofondando in un piacevole sonno.
Ma d'un tratto, nella sua mente, una visione.
Il mondo devastato, schiere di uomini morti, fuoco e fiamme... E due figure che si ergevano vittoriose sulle rovine..
La donna aprì gli occhi di scatto, uscendo fuori dalla vasca da bagno.
Era già accaduto qualche volta che i suoi potenti poteri psichici agissero da preveggenza, mostrandole scorci del futuro.
Ma quella visione così apocalittica le aveva gettato addosso un'inquietudine che mai nella sua vita aveva provato.
Coprì il corpo con un asciugamano e guardò fuori dalla finestra, la notte era calata sulla laguna e sullo specchio d'acqua si rifletteva la luna piena.
*Stiamo per entrare in un periodo di crisi... devo agire, per evitare che le conseguenze più disastrose...*

Round 1

Ex-URSS.
Omega Red si muoveva sulla neve, incurante del disagio atmosferico.
D'un tratto una voce alle sue spalle "Ho una proposta da farti..."
Si voltò di scatto e tra la fitta raffica di fiocchi di nevi, intravide un imponente figura.
"Una proposta?" fece il mutante.
"Trova... una persona per me..."

Spagna, Madrid.
Sotterraneo di uno dei locali più lussuosi della capitale spagnola.
Il toro lanciò un verso furioso e si gettò contro l'uomo.
Questi, con agile salto, raggiunse il soffitto della gabbia e vi si aggrappò, lasciando che l'animale urtasse con la nuca la parete.
Mentre la bestia barcollava intontita, gli si gettò addosso, tenendo in avanti la mano con gli artigli.
Le tre lame lacerarono le carni della bestia e il pavimento si chiazzò di sangue.
Mentre il toro lanciava un verso di dolore, accasciandosi in terra, l'uomo si erse sul suo corpo, alzando il pugno in segno di vittoria e togliendosi la maschera, mostrando così il viso, dai lineamenti aggraziati, quasi femminili.
Gli spettatori, seduti ai loro tavoli di fronte alla gabbia, esplosero in uno scrosciante applauso.
L'uomo sorrise si diresse verso l'uscita, dove l'aspettava una ragazza che gli tese un asciugamano "E' stato grande come sempre, signor Vega.."
"Dici, Enero?" mormorò l'uomo "Sarà... ma non mi da alcuna soddisfazione uccidere un animale... io voglio combattere contro un uomo, non una stupida bestia... Questi duelli non mi danno il piacere che mi dà il versare il sangue di un'altro guerriero..."
"Ah, quasi dimenticavo! Ha ricevuto una telefonata da Lord Bison!" esclamò la ragazza " Ha detto che si deve preparare a partire per l'India.."
L'uomo sorrise e allargò gli occhi "Una nuova missione... nuove persone da uccidere... è proprio... quello di cui ho bisogno..." osservò il palmo della mano, macchiato del sangue del toro, e lo leccò. "Richiamali e fatti dare tutte le spiegazioni..." si rimise la maschera, ridendo gioiosamente.

America, vicoli di New York.
Cain Marko, anche noto come il Fenomeno, gettò a terra una bottiglia, ultimo residuo di una notte di bagordi, dopo la quale aveva dormito praticamente per tutto il giorno..
"Ditemi se questa è vita..." grugnì, era ancora intorpidito dall'alcol che aveva ingerito "Io a nascondermi in un vicolo, mentre mio fratello Chukie se la spassa nel suo villino... Ne ho le scatole piene!" si alzò e gettò a terra il soprabito che celava la sua tenuta da combattimento "Andrò a fare un altro po' di baldoria..."
"Cain Marko... ho una missione per te..." fece una voce alle sue spalle.
L'uomo si voltò di scatto e si trovò di fronte ad un ologramma di Apocalisse "Niente missioni per il Fenomeno.. sono in ferie bello... e poi lavoro solo quando ho da guadagnare..."
Il volto di Apocalisse rimase impassibile "Porta a termine la missione che ti assegnerò... ed avrai tutto ciò che vorrai in cambio..."
Il Fenomeno sorrise "Tutto? La cosa sembra interessante..."

Aeroporto di Budapest.
Un uomo altissimo, di quasi due metri, calvo e con una benda su un occhio, parlava concitatamente al telefono in una cabina pubblica.
"Non ho intenzione di partecipare alla missione!" borbottò.
"Sagat.... è già stato difficile trovarla, adesso non si metta a creare problemi!" fece la voce all'altro capo del telefono "E' stato deciso che il suo obiettivo sarà..."
Sagat riagganciò il telefono, quasi spezzando la cornetta *No... non posso perdere tempo per fare contento Bison... Io devo ritrovare quell'infame... che ha osato sconfiggermi... E fino a quando non avrò la mia rivincita su di lui, non mi fermerò!"

Porto di Madripoor.
Un uomo dai capelli biondi era in mezzo ad una rissa in un pub.
Gli avventori del locale gli si fiondavano addosso, ma lui teneva testa a tutti, ringhiando come una bestia.
Quando tutti i suoi avversari furono a terra, l'uomo si avviò verso il banco ridacchiando.
"Cosi ricorderanno cosa vuol dire provocare Victor Creed..." diede un colpo sul legno con la mano "Ho la gola asciutta! Dammi un brandy liscio..." non ricevette nessuna risposta "Ehi! Che devo fare per avere da bere qui? Ammazzare il proprietario?"
"Salve Victor Creed, sono qui per farti una proposta..." fece una voce e di fronte a lui comparve un ologramma di Apocalisse.
"Toh, il grande A... ti sei dato alla ristorazione rinunciando alla conquista del mondo..." rise Creed.
"Sabretooth... ti voglio coinvolgere nel mio nuovo progetto, ho bisogno che tu catturi una preda per me..." spiegò Apocalisse.
"E cosa otterrei nell'aiutarti?" chiese Sabretooth.
"Tutto quello che vuoi..." fu la risposta.

Cina, valle del fiume Yangtze Kiang.
Un uomo sedeva sotto un albero, aveva un'aria assonnata ed sembrava tener gli occhi aperti a fatica.
Era completamente pelato, con due folte sopracciglia ed indossava una tipica tenuta da karateka, bianca e nera.
"Retsu..." fece una voce alle sue spalle.
Dietro l'albero fece capolino il volto di un ragazzo, aveva i capelli castani raccolti in un codino ed indossava un kimono rosa.
"Dan?" fece l'uomo riconoscendo il nuovo arrivato. "Che ci fai qui?"
"Ho seguito le tue tracce!" esclamò ridacchiando "Pensi che sia così facile liberarti di me!" divenne serio "E' vero quello che si dice? Il maestro Gouken è ancora vivo e si sta allenando qui in Cina? Dov'è? Devo parlargli!"
Retsu gli lanciò un'occhiata severa "Non sono affari che ti riguardano... Il maestro è in ritiro spirituale... Deve fortificare il suo spirito e il suo corpo, in vista di un nuovo duello con Akuma! Nessuno deve sapere che si trova qui! Hai idea di cosa potrebbe succedere se qualcuno ti avesse seguito.."
"Mi prendi per un idiota?" proruppe Dan "Sono stato ben attento per tutto il viaggio! Io devo vedere assolutamente il maestro! Ti prego!"
Retsu lo guardò per un attimo e assunse un espressione rassegnata "D'accordo... seguimi...", si incamminarono verso una grotta nella montagna vicina.
Dalla cima di un albero due occhi, fiammeggianti di rabbia, osservavano la scena.

Italia, Roma.
"Aaah.. un po' di shopping nella capitale italiana è proprio quello che ci voleva!" esclamò Rogue sollevando in aria le borse ricolme degli acquisti.
"Mi chiedo se sia un giusto utilizzo del Blackbird.." ridacchiò Betsy osservando gli abiti in un vetrina.
"Beh... in fondo non è costato nulla a Colosso e Wolverine darci uno strappo mentre si dirigevano in Russia!" Rogue tirò fuori dalla busta un tanga leopardato "Ma questo l'ho comprato io? Comunque, una bella mattinata tra ragazze è quello che ci vuole per non pensare ai problemi.. e agli uomini!"
Betsy strappò il perizoma dalle mani di Rogue e lo ripose in una delle sue buste "Hai per caso di nuovo litigato con Gambit?"
"Lasciamo perdere..." mormorò la bella sudista.
Non molto lontano, seduto su una scalinata, un imponente figuro le osservava.
Osservò la foto di Psylocke che stringeva tra le mani "E' lei... ", la accartocciò stringendola nel pugno e la gettò a terra "Non ho intenzione di aspettare Adon... Agirò da solo, cosi il merito della riuscita della missione sarà tutto mio..."

Giappone, Tokyo.
Uffici della divisione nipponica dell'Interpol.
"Si, capisco.. allora se ne sono proprio perse le tracce?" l'uomo portò indietro il ciuffo di capelli biondi con un gesto della mano "I grandi capi non saranno contenti... Tienimi informato, Guile, ci sentiamo presto..." e cosi dicendo poggiò il ricevitore sul telefono.
"Cosa è successo, maggiore Charlie?" chiese Chun Li, seduta sul divanetto di fronte l'uomo.
L'uomo pulì le lenti degli occhiali su un fazzoletto "Abbiamo perso i contatti con la talpa che avevamo fatto infiltrare nella base dello Shadow Law... Cammy White, è un membro speciale della squadra speciale Delta Red, non sappiamo molto del suo passato, ma è sempre stata un ottimo soldato... L'ultimo contatto è stato circa sei ore fa, ci ha comunicato che Bison aveva ideato un nuovo piano ma non siamo riusciti a saperne di più..."
Chun Li strinse i pugni "Quel bastardo di Bison.. Mobiliterò subito tutti i mezzi dell'Interpol e..."
"Non cosi in fretta..." Charlie indossò la giacca "Sono più che lieto dell'aiuto che ci ha dato durante il torneo, ma adesso il caso Bison diventa esclusiva pertinenza delle forze di difesa americane..."
Chun Li si alzò di scatto e sbatte i pugni sul tavolo "Starà scherzando, voglio sperare! Il caso Bison è di mia pertinenza! Lo è sempre stato e lo continuerà ad essere finché non metterò quel pazzo in prigione!"
"La sua reazione dimostra che è troppo coinvolta emotivamente.. ho parlato personalmente coi suoi superiori e mi hanno detto di avvisarla che è stata sollevata dall'incarico..." Charlie si avviò verso la porta "Le auguro una buona giornata..." e così dicendo uscì.
Chun Li prese il bicchiere di caffè poggiato sulla scrivania e lo gettò verso la porta *Mi.. ha tagliato fuori... Ma non mi arrendo... A costo di trovare Bison con le mie sole forze, vendicherò la morte di mio padre!*
Charlie rimase alcuni secondi immobile fuori dalla porta *Sono sicuro che un giorno capirà che è per il suo bene... Non permetterò che Bison faccia altre vittime... fermerò la sua opera di distruzione con le mi stesse mani, fosse l'ultima cosa che faccio...* lanciò un sospiro e si incamminò per strada.

Giappone, stazione di Tokyo.
Due ragazze attendevano la fermata del treno: una era una donna di colore, alta e formosa, dai capelli albini e dall'aspetto elegante, l'altra era una ragazzina dai capelli castani e dalla stazza minuta.
"Sono lieta che mi abbiate accompagnata, sono sicura che anche Yukio sarà più che felice di rivedervi." esclamò Ororo, anche nota come Tempesta, membro di punta degli X-men "Il treno sarà qui tra poco, Gambit farà meglio a raggiungerci!"
"Per me è un piacere rivedere Yukio, ma quanto a Remy..." ridacchiò la giovane Kitty "… penso il motivo principale che l'abbia spinto a venire in Giappone per un paio di giorni sia stato il suo ultimo litigio con Rogue..."
Una voce annunciò da un altoparlante che il treno stava per arrivare.
Lo Shinkansen si affiancò alla banchina, Kitty e Ororo si posizionarono di fronte ad una delle porte e non appena questa si aprì saltò fuori una ragazzina dai lineamenti orientali, che abbracciò allegramente Tempesta.
"Ororo! Da quanto tempo!" squittì allegramente Yukio "E ci sei anche tu Kitty! Sarà splendido passare una serata tra ragazze!"
"Beh... a dir la verità ci sarebbe anche Remy..." disse Ororo.
"Solo che non sappiamo dov'è! Quindi fino a quando non si farà vedere..." Kitty strizzò l'occhio "Cerchiamo di divertirci tra ragazze!"

Tokyo, quartiere commerciale.
Sakura guardò il quadrante dell'orologio e lanciò un sospiro.
Era seduta su una panchina e dondolava i piedi avanti e indietro.
"Possibile che Karin debba essere sempre in ritardo?" sbuffò "Non dovevo accettare quel suo invito a fare spese, mi farà perdere una giornata inutilmente!"
Si guardò un attimo intorno e tirò fuori dalla tasca una foto.
La osservò con occhi adoranti: ritratto sulla celluloide c'era Ryu, era riuscita a scattarla di sfuggita durante il torneo, un colpo di fortuna in cui non avrebbe mai sperato.
Per un attimo la sua mente ritornò a quel momento, alla vittoria di Ryu e alla sua richiesta di diventare sua allieva.
E il rifiuto di Ryu...
"Perché io devo ancora capire il significato della lotta..." ripeté Sakura a se stessa "Ma la lotta... per me è solo divertimento! Io... non capisco... Cos'è la strada del guerriero?" si asciugò gli occhi "Come posso capirlo da sola, Ryu?"
Dal tetto di un palazzo, Sabretooth osservava la ragazzina.
"E lei..." digrignò i denti "Le sue carni saranno così saporite..."
"Non devi ucciderla!" fece la voce di una donna nascosta nell'ombra.
"Lo so, lo so, quanto sei noiosa... Al grande A serve integra... certo che non mi sarei mai aspettato che una come te si facesse mettere i piedi in testa da quel tipo..." si leccò il pollice "Cercherò di contenermi, caso mai riattaccherò i pezzi insieme!"

Ex-URSS.
Un grosso mezzo volante planò sugli alberi e atterrò in un spiazzo innevato.
Il portellone del Blackbird si aprì e ne uscirono Colosso e Wolverine.
Piotr stringeva tra le mani un grosso mazzo di fiori "Ti ringrazio tovarich, farò in fretta..."
Wolverine poggiò la schiena contro il metallo e si accese un sigaro "Prenditi il tuo tempo per onorare i tuoi morti... non c'è fretta..."
E mentre il giovane russo si dirigeva verso il luogo dove aveva sepolto i suoi genitori, Logan espirò una boccata di fumo, che si alzò verso il cielo, mischiandosi ai fiocchi di neve.

Tokyo.
Nate Grey solcava i cieli del Giappone.
Era un uomo senza patria e la sua casa era il mondo.
Era un mutante giunto da un'altra dimensione e il suo potere di telepate era uno dei più grandi del mondo
Proprio per questo si stupì quando sentì alle sue spalle il rombo di un motore e voltandosi si vide davanti un piccolo Jet che gli volava contro: il rapido controllo psichico che aveva fatto verso l'interno del mezzo non aveva avuto alcun riscontro, ma allora chi lo pilotava?
La risposta giunse alcuni secondi dopo quando il portellone del Jet si aprì e ne saltarono fuori tre ragazze.
Prima che Nate potesse reagire le tre gli furono addosso, colpendolo con dei rapidi calci e facendolo precipitare verso terra.
Aveva cercato di usare su di loro i suoi poteri, ma non c'era riuscito...
Come una lucente cometa umana, X-man piombò verso il Rainbow Bridge, mentre le ragazze gli planavano dietro, aprendo i paracadute che tenevano sulle spalle.
Non molto lontano da li, Remy LeBeau, il mutante conosciuto come Gambit, assistette allo schianto di un corpo volante contro il ponte.
"Ma cosa diavolo...?" iniziò a correre in quella direzione "Sarebbe più saggio avvertire Tempestina e Kitty, ma quello mi sembrava proprio Nate Grey... e sembra proprio essere nei guai..."
Intanto il maggiore Charlie premette l'acceleratore della sua jeep, con la quale stava attraversando proprio il Rainbow Bridge, per raggiungere rapidamente il luogo dell'impatto.

America.
Ken Masters attraversava il Westchester a bordo della sua lussuosa auto sportiva.
Un mazzo di fiori era riposto nel sedile accanto al suo, un regalo per sua moglie.
Teneva un gomito fuori dal finestrino e fischiettava il motivetto che passava alla radio.
Si ritrovò a chiedersi, come tutte le volte in cui la mente era sgombra di pensieri, cosa stesse facendo in quel momento Ryu.
Era qualche mese che non si vedevano, dalla fine del torneo, il suo amico era partito alla ricerca di avversari più forti da sfidare, mentre lui era tornato alla sua vita di ogni giorno a fianco della sua ragazza, tuttavia ogni tanto bruciava nel suo cuore la voglia di tornare a lottare...
"Che stupido.. questi pensieri sono adatti a Ryu, di certo non a me..." premette il piede sul freno, in vista di uno stop.
Stava per fermarsi, quando sentì la terra come tremare.
Guardò lo specchietto retrovisore e vide un individuo dalla stazza enorme corrergli dietro, come intenzionato a travolgere la sua auto.
Ken saltò giù, mentre il Fenomeno assestava una spallata al mezzo, accartocciandone la lamiera.
"Non pensavo che fossi così piccolo.." ridacchiò il Fenomeno "Sarà divertente!"

Ex-URSS.
Ryu sentì un rumore alle sue spalle, si voltò di scatto e non vide nessuno.
"Sarà stato qualche animale..." fece qualche passo e poi fermò.
Tese le orecchie e ascoltò i suoni intorno a sé.
Tutto taceva.
C'era troppo silenzio.
Dove erano finiti tutti gli animali?
Si guardò intorno con aria grave, chiedendosi se tutti gli animali fossero stati fatti scappare da qualcuno.
La risposta giunse prima di quanto potesse immaginare, Omega Red saltò dalla cima di un albero piombando alle sue spalle.
Una gomitata colpì la testa di Ryu, che si trovò con il volto immerso nella neve.
Prima che potesse alzarsi, le spire del mutante avevano già avvolto il suo corpo per intero.
Omega Red lo sollevò in aria, osservando compiaciuto la sua preda "E' stato troppo facile... E quindi mi è bastato prendere questo tizio in pigiama?"
Ryu aggrottò le sopracciglia "Attaccare un nemico alle spalle è un'azione vile! Non è degno di un guerriero!"
Omega Red strinse le spire. "Non sei nella situazione di poter sputare sentenze!"
Mostrò i denti, chiuse gli occhi e strinse il pugno, una luce si illuminò tra i tentacoli del mutante.
"Ma cosa diav..."
Ryu apri gli occhi di scatto e lanciò un grido "SHO-RYU-KEN!".
Alzò in braccio, lacerando i tentacoli, mentre un'onda d'urto scagliava il mutante in lontananza.

Tokyo.
"Signorina Chun Li?" gridò Sakura agitando la mano.
Chun rispose al saluto della ragazzina con un cenno del capo "Oh, ciao Sakura! Come va?"
"Tutto bene!" esclamò la ragazza "Un po' annoiata... mi manca un po' il torneo! E lei come sta? Come mai qui a Tokyo?"
"Dovevo finire un lavoro..." rispose serafica Chun Li "Tra qualche ora ho l'aereo per Hong Kong..."
Il dialogo tra le due fu interrotto d'improvviso, quando una sagoma si gettò rapidissima su Sakura, trascinandola a terra.
"Scusate se disturbo la vostra discussione fra sole donne, mi date l'onore di questo ballo?" ringhiò Sabretooth, stringendo il volto della ragazza nelle mani.
"Chi diavolo sei?" gridò Chun Li, alzando la gamba per piantare un calcio sulla nuca dell'uomo.
Creed fu più veloce, sposto la testa ed alzò una mano, agguantando la caviglia della ragazza e stringendola con forza "Che fortuna ho avuto a trovare anche la mia seconda preda..." e con un rapido gesto del braccio lanciò Chun Li in aria.
La cinesina si appese prontamente ad un lampione sopra di loro, si diede una spinta e si rigettò verso Sabretooth, colpendolo alla sprovvista con un calcio al volto e spingendolo in lontananza.
Sakura si rialzò da terra "Ma chi è questo? E cosa vuole?"
Sabretooth si asciugò un rivoletto di sangue con il dorso della mano "Come sono calde queste gattine..."

India.
"Il segreto sta nella concentrazione..." mormorò l'asceta seduto di fronte a Cable, aveva le gambe incrociate e teneva le mani poggiate sulle ginocchia "E' questa la base dello Yoga, ritrova te stesso... cerca quel qualcosa che dorme nel profondo della tua anima..."
"Sono stupefatto.. Molte delle basi della tua dottrina di pensiero sono simili a quelle degli Askani, sai Dhalsim?" esclamò Cable, nella stessa posizione del suo interlocutore.
"Non ho ancora capito bene questa storia degli Askani, Nathan.. ma ogni dottrina a questo mondo cerca di condurre l'uomo al ritrovamento della pace interiore, ovvero arrivare alla stessa conclusione tramite un processo differente..." Dhalsim parlava con una voce tranquilla e profonda, infondendo una grande tranquillità dell'anima di Cable.
D'improvviso, la pace del tempio in cui si trovavano, fu rotta da un frastuono proveniente dall'esterno: urla, tonfi e barriti di elefanti.
"Che succede?" Cable e Dhalsim corsero fuori di corsa.
I bambini e le donne del villaggio correvano da tutte le parti, strillando e piangendo, gli elefanti galoppavano verso il fiume sollevando le proboscidi in aria, alcuni uomini giacevano a terra e perdevano copiosamente sangue.
Su di loro si ergeva Vega, i capelli sciolti al vento e gli artigli inzuppati di rosso.
"Sei tu Cable, vero?" sibilò il guerriero "Cercavo proprio te..."
Nathan cercò di ispezionare la mente dell'assassino, tuttavia trovò una barriera psichica che neutralizzò i suoi poteri.
"Non so chi tu sia.." mormorò "Ma non posso perdonare quello che hai fatto a questa gente..."
Vega lanciò una risata e si gettò verso l'uomo, fendendo l'aria con gli artigli.

Italia, Roma.
La vetrata di uno dei più prestigiosi coiffeur della capitale italiana fu sfondata dal corpo di Psylocke.
Mentre le donne in bigodini correvano da tutte le parti, la ragazza si rialzava massaggiandosi la tempia.
Era stato tutto così veloce, quella specie di punk le aveva attaccate, lei aveva cercato di reagire ma aveva scoperto che la sua lama psionica non aveva alcun effetto su di lui e si era ritrovata alla sua mercé.
Birdie si fece avanti tra i resti della vetrata, roteando la sua catena "Non fare tante storie bellezza... Arrenditi e vieni con me!"
"Non così veloce! Cosa sei? Un emulo di Ghost Rider?" gridò Rogue volando alle sua spalle, pronto a colpirlo con un pugno.
Birdie si voltò e lanciò la catena in direzione della sudista, agguantandone una gamba, la fece roteare e poi la lasciò volare in direzione del Colosseo.
Mentre Rogue si schiantava contro la parete del monumento archeologico, Betsy aveva recuperato le forze.
Scivolò tra le gambe di Birdie, ruotando i piedi per farlo inciampare e, quando il teppista cadde a terra, spiccò un balzo verso il soffitto e ricadde con il tallone contro il suo volto rompendogli alcuni denti.
Birdie cercò di rialzarsi, ma Psylocke lo afferrò per il bavero della giacca e lo lanciò in aria.
Allora saltò di nuovo anche lei, cercando di intercettarlo con un calcio, ma Birdie fu più veloce e calò i pugni uniti verso la ragazza, rigettandola a terra.
"Adesso basta con i giochi!" esclamò Birdie tendendo la catena e avvicinandosi alla ragazza.
Psylocke notò allora l'ombra proiettata da un albero, e rapidamente vi rotolò verso, sparendovi dentro in virtù del potere che le derivava dal marchio dell'Alba Cremisi, e vi sparì dentro, lasciando Birdie parecchio disorientato.
Mentre l'uomo si guardava intorno, Betsy saltò fuori dall'ombra proiettata da una balconata e lo agguantò alla vita, trascinandolo dentro un'altra ombra.
Birdie per un attimo non vide più niente, sentì solo una raffica di calci e pugni tempestargli il corpo.
Saltarono fuori dall'ombra proiettata da un muro nel Colosseo.
Psylocke gli fu di nuovo addosso: in testa aveva solo il pensiero di colpire, in modo di non lasciargli tempo di reagire, ma era così tanto presa dalla foga della lotta che non si accorse della mezza luna scintillante che le volava contro.
Fu travolta da un esplosione e, mentre cadeva a terra, una risata le risuonò nelle orecchie.
Dalla sommità di un muro, un uomo in calzoncini, con i capelli castani, la guardava con sorrisetto stampato sul volto "Sei il solito fesso Birdie... lascia il lavoro ai veri guerrieri!"
"Adon... quanto diavolo ci hai messo ad arrivare?" sibilò Birdie rialzandosi.
"Stai zitto e fatti da parte.. è il momento di guadagnarmi il posto d'onore nello Shadow Law! Diventerò più importante di quel perdente del mio ex mentore Sagat!" Adon piegò le braccia, portando le mani dietro la schiena e poi le riportò di scatto in avanti, "TIGER WAVE!" una scintilla gli si accese tra le dite e una mezza luna volò nuovamente in direzione della frastornata Betsy, che non riuscì a schivarla finendo al tappeto.
"Ah! Ora è nostra!" esclamò trionfante Adon.
"Non così veloce!" Rogue, con un palo del luce stretto tra le mani volò verso l'uomo colpendolo con violenza e gettandolo al centro del Colosseo.
"L'amichetta è ancora in forma... ma non ha speranza in uno scontro contro noi due!" Birdie tornò a far roteare la catena sulla testa.
"La penso anche io così.. quindi se mi permette darei una mano alla signorina..." alle spalle di Rogue apparve Rose, indossava un vestito elegante, con uno scialle giallo che le ricadeva sulle spalle, e galleggiava a mezz'aria.
"Sorella, non so chi tu sia.. ma ogni aiuto è benvenuto!" la ringraziò Rogue

Ex-URSS.
Colosso pregava in silenzio davanti la tomba dei genitori, quando un frastuono attirò la sua attenzione.
Gli alberi del bosco caddero a terra, travolti dal corpo di Omega Red che veniva colpito dal pugno del drago di Ryu.
"Ma quello è Omega Red!" Piotr si alzò in piedi e corse in direzione del mutante "Cosa sta succedendo qui?"
Omega Red si rialzò, giusto in tempo per venire colpito da un calcio volante di Ryu, che saltò fuori dalla boscaglia con la gamba tesa.
"Stanne fuori X-Man.. Questo è un lavoro in cui tu non c'entri!" ruggì Omega Red spazzandosi la neve di dosso.
Colosso si affiancò a Ryu. "Non so chi tu sia" fece al ragazzo "Ma se lotti contro Omega Red non posso che darti il mio sostegno!"
Ryu parlò senza guardarlo negli occhi "Ti ringrazio per la tua proposta... ma il vero guerriero è colui che affronta l'avversario da solo...E che vince sul nemico più potente facendo appello alle proprie capacità!"
"Capito Russo? E' un duello tra noi due... non t'immischiare!" gridò il mutante facendo sibilare i suoi tentacoli nell'aria.
Piotr fece un passo indietro a malincuore mentre Ryu si gettava contro Omega Red.
Intanto Logan, che aveva sentito i rumori dello scontro, si era incamminato attraverso il bosco verso il luogo della battaglia quando, alle sue spalle apparve un uomo dalla corporatura robusta, con indosso solo un paio di slip rosso e stivali da wrestler. "Chi sei tu? O meglio cosa sei? A Zangief sembri una bestia..."
"No… quello è un altro…" gli rispose Wolverine continuando per la sua strada.
"Guardami quando Zangief ti parla!" masticò l'uomo, afferrandogli la spalla.
Logan si voltò tirando fuori gli artigli "Ora sono occupato quindi sloggia!"
Gli occhi di Zangief brillarono "Tu... non sei un uomo! Tu sei una bestia... Zangief vuole combattere con te!" afferrò anche l'altra spalla di Logan e lo stinse al petto con una stretta che gli fece dolere le ossa.
Logan lanciò un ruggito, conficcandogli le punte degli artigli dietro le scapole, facendogli così mollare la presa.
In quell'esatto momento Omega Red cadde a terra per l'ennesimo colpo di Ryu, aveva il volto gonfio ed ormai era allo stremo delle forze.
"Ti arrendi?" chiese il giapponese.
Omega Red poggiò le mani a terra "Si.. io... ti chiedo perdono... per favore.. non colpirmi più..." mentre parlava i suo tentacoli si insinuavano sotto la neve, scavando il terreno fino a raggiungere le spalle di Ryu.
"Il vero guerriero non infierisce sull'avversario che chiede pietà..." Ryu gli tese la mano "Su, ora è finita!"
"Si è proprio finita!" gridò Omega Red mentre i tentacoli spuntavano alle spalle di Ryu "Sei mio!"
Colosso si frappose rapidamente tra Ryu e le spire, trasformando la sua pelle in un'epidermide di metallo.
Strinse i tentacoli tra le mani, legandoli tra loro "E' inutile cercare un duello onorevole contro un tipo come lui!"
Ryu lo guardò con occhi furiosi. "Il tuo comportamento.. è oltraggioso!" si alzò su una gamba sola, iniziando a ruotare su se stesso "TATSUMAKI SENPUU KYAKU!" travolgendo così Omega Red in una raffica di calci, finché non lo lasciò cadere esanime a terra.

Tokyo, Rainbow Bridge .
Remy aiutò Nate a rialzarsi "Allora avevo ragione... eri proprio tu! Qual è il problema? Mal d'aria?"
"Quanto sei spiritoso..." Nate scostò una ciocca di capelli che gli era ricaduta sul volto con un gesto della mano "Delle ragazze.. sono saltate giù da un Jet e me le sono trovate addosso... Non sono riuscito a sondarle psichicamente e la cosa mi ha preso così di sorpresa che non ho reagito..."
"E dove sarebbero ora queste femmes fatales?" chiese Gambit.
Nate alzò un braccio ed indicò il punto più alto dei cavi di sostegno del ponte, dove le tre ragazze era atterrate.
Giunse in quel momento la jeep di Charlie alle loro spalle.
Il militare saltò giù dal mezzo "Cosa succede qui? Sono un rappresentate delle forze dell'ordine e..."
"Mon ami, ti consiglio di allontanarti subito..." Gambit tirò tre carte fuori dalla giacca e le caricò cineticamente.
Le tre ragazze si gettarono in corsa lungo i cavi del ponte, per poi giungere con un balzo di fronte ai presenti.
"Chi siete voi?" fece X-man "Perché mi avete attaccato?"
"Perché tu sei la preda che il nostro grande Lord Bison esige..." sibilò una delle ragazze, dai lunghi capelli biondi raccolti in due trecce.
"Ma tu sei..." Charlie strabuzzò gli occhi "Cammy White dei Delta Red!"
Cammy rimase impassibile, mentre alle sue spalle Juni e Juli scoppiavano in una risata "Cammy ha tolto quella maschera, ed è tornato al suo ruolo di Doll agli ordini di Lord Bison!"
"Non è possibile... sei.. un traditrice!" gridò Charlie avventandosi verso la ragazza.
Cammy lo scavalcò con un salto, poggiandogli un piede sulla schiena e facendolo scivolare a terra; si trovò così di fronte a Nate, gli prese il bavero della giacca tra le mani e lo tirò a sé.
"Sei tu il nostro obiettivo... e verrai con noi!" e così dicendo lo lanciò verso un pilastro.
"Non così facilmente!" gridò Nate, il suo corpo brillò e si fluttuò in aria, voltandosi e puntando contro Cammy "Prima mi avete preso alla sprovvista ma stavolta lotterò al meglio!"
Puntò con la mano il terreno sotto i piedi di Cammy e il cemento esplose in una raffica di frammenti che travolse la ragazza..
Charlie cercava di muoversi, ma Juni e Juli avevano iniziato a tempestarlo di colpi, senza dargli la possibilità di muoversi.
"Et non, mes petites! Due contro uno non vale!" esclamò Gambit lanciando le carte esplosive verso le ragazze, che le schivarono con un salto, lasciando cosi Charlie libero di muoversi.
"Voi... siete la mia chiave per arrivare a Bison… non vi lascerò andare via così facilmente!" Charlie strinse il pugno destro, che iniziò ad illuminarsi di una luce giallastra "Sonic Boom!" lo portò avanti con un gesto secco rilasciando un boomerang d'energia che roteò verso le due ragazze.
Juni scivolò a terra, evitando il colpo, ma Juli che si trovava dietro di lei venne colpita e stramazzò sulla strada.
Nel frattempo Nate cercava di tenere Cammy il più lontano possibile, facendo esplodere pezzi del ponte e gettandoglieli addosso: aveva capito che la ragazza era davvero forte e uno scontro corpo a corpo sarebbe stato troppo pericoloso.
Tuttavia, con incredibile agilità, Cammy evitava gli attacchi del mutante, saltando da un punto all'altro del ponte.
Con un balzo più alto degli altri, giunse sul cofano della jeep di Charlie, fece una capriola e si sedette al posto di guida, premette l'acceleratore, fece scivolare le marce e si gettò verso Nate.
Il mutante schivò il mezzo alzandosi in volo, mentre lo faceva sbandare con la telecinesi, facendolo finire fuori strada; non si era però accorto che Cammy era saltata giù subito dopo aver fatto partire la jeep, e approfittando di quel suo attimo di distrazione, gli fu subito addosso.
Intanto Juni non era rimasta con le mani in mano: si gettò subito addosso a Charlie, senza dargli il tempo di riprendersi dopo il lancio del Sonic Boom: gli cinse la testa tra i polpacci e lo spinse a terra.
Gambit cercò di muoversi in aiuto del militare, ma Juli si era già ripresa: gli saltò alle spalle, piantandogli un calcio con il tallone alla nuca.
Juni e Juli si affiancarono e guardarono i due avversari.
"Davvero due fiori letali..." mormorò Gambit.
"Non so chi tu sia...ma se non ci muoviamo assieme queste due ci fanno la pelle..." gli disse Charlie.
"Allora.. al tre..." Gambit tirò fuori un ventaglio di carte "Uno, due..."
"TRE!" mentre il mutante lanciava le carte in aria e rasoterra, Charlie attaccava con il suo Sonic Boom.
Juni e Juli caddero sotto l'attacco incrociato.
"Evvai!" gridò Charlie alzando il pugno verso il cielo.
"Ora rimane solo la biondin..." Remy si voltò e vide Cammy ergersi sopra il corpo privo di sensi di Nate.
"Speravo in qualcosa di meglio..." mormorò la ragazza.
"Lei… è più terribile di tutte e due messe insieme..." fece Charlie "Se la vogliamo sconfiggere, dobbiamo stare molto attent.."
"Non preoccuparti, mon ami, non sarà difficile..." annunciò Remy.

America.
Ken si mise in posizione di difesa "Tu chi saresti?"
"Io sono solo un fattorino… devo portarti da un signore che ha tanta voglia di conoscerti... devo farlo con le buone o le cattive?" tacque un attimo e poi aggiunse "Ti prego, facciamo con le cattive!"
Per tutta risposta Ken gli piantò un calcio volante allo stomaco, facendolo piegare in due.
Fece poi un salto indietro, per allontanarsi dalla portata del bestione, tuttavia Cain Marko allungò le possenti braccia e colpì con tutti e due i pugni Ken, sbalzandolo sull'altra corsia della strada.
Ken si stava per rialzare, quando il Fenomeno gli fu di nuovo addosso, piantandogli una poderosa spallata che lo lanciò sul guardrail.
Il clacson di un camion risuonò e Marko si voltò per vedere da che parte stesse arrivando.
Ken colse l'occasione al volo, giunse i palmi delle mani e le portò accanto al fianco destro "HADO KEN!" gridò, portando avanti le braccia e una sfera infuocata volò verso il Fenomeno, esplodendo al contatto.
Mentre il fumo si diradava, il camion si fermava a pochi metri da loro e l'autista ne discese, guardandoli spaventati.
Cain Marko corse verso il camion, piantò le mani nel paraurti e, mostrando tutta la sua immane forza, lo sollevò in aria e lo gettò verso Ken.
Il giovane Master sbarrò gli occhi del vedere quanto forte fosse quell'individuo, ma non si perse d'animo, anzi, saltò verso il camion con una gamba tesa ed iniziò a volteggiare su se stesso - "TATSUMAKI SENPUU KYAKU!” - aprendosi così un varco attraverso la fiancata del mezzo.
Si trovò però subito di fronte al Fenomeno, che lo afferrò stringendogli la testa in pugno.
"E adesso...il colpo finale!" gridò lanciando il frastornato Ken in aria.
Il ragazzo si trovò proiettato verso il cielo, ad un velocità immane, senza che potesse fare niente.
Si aspettava di ricadere e di sentire nuovamente sul corpo il peso del pugno del Fenomeno, ma, con grande stupore, si trovò bloccato in aria.
"Possibile che uno non si può fare neanche un volo in tutto tranquillità?" fece una voce alle sue spalle.
Si rese conto allora che qualcuno lo cingeva per la vita, si voltò e vide un ragazzo biondo, dalla pelle azzurrina, con due grosse ali.
"Io sono Arcangelo, ma gli amici mi chiamano Warren..." spiegò "Cosa hai combinato per fare incavolare così il Fenomeno?"
"Lo vorrei sapere anche io... Mi ha attaccato senza ragione..." fece Ken. "Ora lasciami andare, così lo sistemo per bene!"
"Ti assicuro che se di cognome fa inarrestabile, c'è un motivo, non puoi sconfiggerlo..." Warren sbatté le ali, iniziando a muoversi in direzione della scuola del prof Xavier "Abbiamo bisogno di aiuto..."
"Dannazione.. uno dei pupilli di Xavier... mai che si facciano i fatti loro...". ringhiò il fenomeno, seguendo il volo di Arcangelo da terra.

Tokyo.
"Secondo me lo avresti dovuto comprare!" esclamò Kitty, uscendo dal negozio.
"E io ti ripeto che un marsupio di Hello Kitty non rientra nel mio stile..." sbuffò Yukio.
Uno schianto attirò la loro attenzione.
"Cosa è stato?" Tempesta corse fino alla balaustra e vide che giù in strada era in corso uno scontro tra Sabretooth e due ragazze.
"Quello è Creed!" esclamò Kitty "Non so cosa stia facendo, ma dobbiamo aiutare quelle ragazze." Così dicendo, la ragazza rese il suo corpo intangibile e scivolò attraverso la strada, mentre Ororo si alzò in volo.
"Yukio, tu rimani qui!" ordinò la signora dei venti.
La giapponesina si sedette sulla balaustra con le gambe penzoloni "E' per questo che adoro uscire con le X-women..."
Sabretooth strinse le nuche delle due ragazze facendole cozzare tra di loro.
Con le teste doloranti, Chun Li e Sakura scivolarono a terra.
Il mutante alzò la mano in aria, sguainando gli artigli. "Buon viaggio nel mondo dei sogni!"
Una raffica di vento sollevò in aria Creed sbattendolo conto una bancarella.
Kitty raggiunse Chun Li e Sakura "State bene? Tutto ok?"
"A parte l'emicrania..." mormorò Sakura, rialzandosi poggiandosi alla ragazza.
"Cosa vuole da voi Creed?" chiese Tempesta, che fluttuava sopra di loro.
"Creed sarebbe quell'animale? Non lo so davvero…" fece Chun Li.
Sabretooth si rialzò, guardando divertito le quattro ragazze "Toh, sono finito dritto dritto dentro ‘Piccole donne’... chi di voi vuol essere Beth?"
"Fai meno lo spiritoso, Creed.... e dicci, cosa vuoi da queste ragazze!" gli ordinò Tempesta.
"Io non voglio niente, ma il buon vecchio Apocalisse avrebbe piacere ad averle a cena con lui..." portò due tra le labbra e lanciò un fischio "Però fare quattro contro uno non è giusto! Permettetemi di chiamare un'amica..."
Una figura saltò giù da un palazzo, finendo alle spalle delle ragazze ed agguantò Chun Li e Sakura per il collo.
"Spirale?!" esclamò Tempesta riconoscendola "Cosa ci fai tu con Creed?"
Per tutta risposta, in una delle mani della ragazza dalle sei braccia comparve una spada e la lanciò contro Ororo, ferendola alla spalla.
Spirale fece un altro balzo, per portare le due ragazze accanto a Sabretooth, ma Kitty allungò le mani stringendo le caviglie delle due e rendendole intangibili, facendole così scivolare dalla presa.
Sabretooth le saltò contro, con gli artigli sguainati.
Istintivamente Kitty si era intangibile e scivolò attraversò il terreno, giungendo in mezzo alla metropolitana che passava sotto di loro.
Spirale si avventò su Chun Li, ma Tempesta le scatenò contro una raffica di vento.
La ragazza piantò due mani nell'asfalto, mentre nelle altre due comparirono due lame che volarono dritte e precise verso Ororo, colpendola alle spalle.
Tempesta scivolò a terra, ma Chun Li fu subito addosso a Spirale, piantandole la punta della scarpa sotto il mento con un poderoso calcio.
In ognuna delle mani della donna comparve una spada e si gettò contro la cinesina, roteandole furiosamente.
Chun Li si erse su in piede, tenendo in avanti l'altra gamba e piantando una raffica di calci, che disarmarono Spirale.
"Vai cosi! Falle vedere chi comanda!" strillò Sakura saltellando.
Sabretooth comparve alle sue spalle "Non pensi che partecipare all'azione sia più divertente di fare solo il tifo?"
Afferrò la ragazza per la collottola e le mollò un violento pugno al volto.
Sakura cercò di liberarsi, ma per tutta risposta Sabretooth continuò a picchiarla più forte.
"Sakura!" gridò Chun Li accorgendosi che la ragazzina era in pericolo.
Cercò di correre verso di lei, ma non appena diede le spalle a Spirale, questa la colpì con una raffica di sfere d'energia.
Sabretooth si avvicinò a Chun Li e la sollevò da terra, tenendo sempre stretta Sakura.
"Possiamo andare..." disse a Spirale e questa agitò le mani, aprendo un portale davanti a loro.
"Fermo lì!" Tempesta portò un mano in avanti, lanciando un fulmine, ma i criminali si erano già incamminati all'interno del portale.
"Devo... fare qualcosa..." biascicò Chun Li, allungò a fatica una mano e la poggiò sul braccio di Creed.
"Se vuoi palparmi fai pure bellezza..." ridacchiò Sabretooth.
Chun Li strinse gli occhi e contrasse i muscoli, "KI KOU KEN!" di fronte alla mano si allargò una sfera di energia che bruciò le carni dell'uomo, costringendolo a mollare la presa su Sakura.
"Lurida sgualdrina!" imprecò Creed, mentre Chun Li colpiva con un calcio il corpo di Sakura, facendolo rotolare fuori dal portale.
Sakura riaprì gli occhi tra le braccia di tempesta, mentre il passaggio si andava chiudendo.
"No... Non lasciate che la porti via!" gridò la ragazzina, ma era troppo tardi.
Un attimo dopo il portale si chiuse.

Cina.
Retsu e Dan percorsero per un po' una stretta galleria, fino a raggiungere un fiume sotterraneo.
Su una pietra che spiccava in mezzo al corso delle acque, vi era il maestro Gouken, in equilibrio su una sola gamba.
"Maestro!" gridò Dan, iniziando a correre verso di lui.
"Attento! Il terreno è molto..." cercò di avvertirlo Retsu, mente il ragazzo scivolava sul muschio "...scivoloso."
Dan si rialzò massaggiandosi il sedere, mentre Gouken con un salto raggiunse la sponda del fiume.
"Dan... cosa sei venuto a cercare?" chiese l'anziano.
"Maestro!" Dan si inginocchiò "La prego... porti avanti il mio allenamento!"
"Sai bene che non lo farò... non potrò mai insegnarti tutte le tecniche dello Shotokan, poiché nel tuo cuore arde la vendetta..." disse Gouken, dandogli le spalle.
"Maestro... il mio odio per Sagat è forte... lui ha ucciso mio padre... ma il mio desiderio di migliorarmi lo è ancora di più... ti prego!" continuò a supplicare Dan, poggiando la fronte a terra "Voglio diventare anche io erede dello Shotokan..."
"E' inutile che preghi... tra poco, lo Shotokan non esisterà più..." fece una voce dall'ingresso della grotta.
Un uomo dai capelli rossi, con indosso un Kimono nero ed un rosario legato al collo aveva fatto il suo ingresso.
"Akuma!" esclamò Gouken "Come mi hai trovato?"
"Mi sono limitato a seguire il tuo discepolo..." disse con voce fredda l'uomo.
"E meno male che eri stato attento a non farti seguire!" Retsu colpì con un pugno la testa di Dan.
"E così durante il nostro ultimo scontro non sei morto.. sei scappato come un codardo..." mormorò Akuma.
"In questi anni, mi sono allenato... in vista di questo momento..." Gouken si mise in posizione di difesa.
"E' il momento di vedere chi è il più forte tra noi due..." gridò Akuma mentre il suo corpo iniziava a brillare di rosso.
"Non ti permetterò di mettere le mani sul maestro!" esclamò Dan, frapponendosi ai due.
Portò avanti una mano in avanti, e dal pugno scaturì una piccola spera bluastra "GADOU KEN!".
Akuma aprì il palmo e strinse la sfera nella mano, senza riceverne alcun danno.
"Devi migliorarti..." mormorò l'uomo e colpì con un pugno in volto Dan, scaraventandolo verso il muro, poi tornò a rivolgersi a Gouken "Ora che ho zittito l'insetto, possiamo dedicarci a noi!"
In quel momento, l'intera grotta tremò e sulla volta si aprì uno squarcio.
Gouken e Akuma evitarono le rocce che caddero, saltando da una sponda all'altra del fiume.
Dal buco discese levitando Apocalisse.
"E questo chi è?" chiese Dan, premendosi le tempie con le dita.
"Sono venuto a prendere l'umano chiamato Gouken..." annunciò Apocalisse.
Akuma gli mostrò i pugni "Mettiti in fila! Il mio duello con lui ha la priorità su tutto!"
Dan si lanciò alle spalle del mutante "Non ti permetterò di fare del male al maestro!"
Apocalisse si limitò a muovere un braccio indietro e colpì il ragazzo, risbattendolo contro il muro.
"Chi sei tu?" chiese il mutante ad Akuma.
"Io sono Akuma... fratellastro di Gouken e successore del maestro Gosetsu!" esclamò il guerriero.
"Akuma... ottimo... anche tu verrai come me!" annunciò Apocalisse.

America, Scuola per giovani dotati di Xavier.
"La sessione della Stanza del Pericolo di Hank, Kurt e Bobby finirà tra due minuti... Poi toccherà a noi due, Jean" esclamò Scott Summers, osservando i compagni che combattevano sullo schermo. Con il nome in codice di Ciclope, questo mutante era uno dei membri storici del gruppo di eroi chiamati X-Men, un gruppo di mutanti che aveva deciso di vivere nel tentativo di realizzare il sogno di un mondo in cui uomini e mutanti potessero vive in pace, il sogno dell'uomo chiamato Charles Xavier.
"Alla nostra sessione non doveva partecipare anche Warren?" chiese Jean, moglie nonché compagna di squadra di Scott.
Il professor Xavier si avvicinò alla console del computer "Mi ha assicurato che sarebbe tornato in tempo, ma forse è il caso di contattarlo per rinfrescargli la memoria " e così dicendo poggiò le mani sulle tempie *Warren, mi senti? Tra poco inizierà la tua esercitazione presso la stanza del pericolo...*
*Professore! Sono un filino impegnato in questo momento.. sto per arrivare alla villa con due ospiti... di cui uno non molto desiderato... Ho il Fenomeno alle costole!*
*Cosa? Mando subito gli altri a darti una mano!" Charles aprì gli occhi e si rivolse a Scott "C'è un emergenza, sembra che Warren sia in pericolo..."
D'improvviso un'esplosione invase la stanza del pericolo
Scott controllò subito il computer "Sembra che anche qui ci sia qualche problema... Qualcosa si è teleportato dentro la Stanza del Pericolo.. ma come ha fatto ad eludere le nostre difese?"
"Le trasmissioni degli schermi si sono interrotte... Warren dovrà aspettare!" esclamò Jean e si diresse di corsa con Scott all'interno della Stanza del Pericolo.
La sala era completamente devastata, il soffitto e parte di un muro erano caduti giù, e sotto i detriti gli X-Men giacevano privi di sensi.
Sopra di loro galleggiava Bison, con il mantello che gli ondeggiava dietro le spalle.
"Chi saresti tu?" chiese Ciclope.
"Io sono Bison, capo supremo dello Shadow Law, futuro signore di tutto il pianeta e sono qui perché ho bisogno di Charles Xavier e Jean Grey! Consegnatevi senza creare problemi e non ci sarà spargimento di sangue!" proclamò l'uomo.
"Scott... i miei poteri non funzionano..." sussurrò Jean a Ciclope "Sembra essere munito di una fortissima barriera psichica..."
"Allora non ci resta che passare alle cattive!" Ciclope sollevò il visore e un raggio scarlatto saettò contro il dittatore.
Bison sparì di fronte ai loro occhi e riapparve alle loro spalle.
"Come vuoi tu..." mormorò l'uomo alzando le mani attorno cui si accese una fiamma bluastra.

Tokyo.
Seduta sul bordo del Rainbow Bridge, Cammy accese la sua trasmittente.
"Mandatemi subito il jet... abbiamo catturato il bersaglio, e abbiamo altri due prigionieri..." chiuse la comunicazione e continuò ad osservare in silenzio i corpi privi di sensi che giacevano ai suoi piedi.


A bordo ring

Giusto due parole dopo questo primo numero di XmvsSf...
Adoro quel gioco!*_* e per questo ho deciso di scriverci una storia sopra...
Inizialmente volevo usare esclusivamente i personaggi che comparivano nel videogioco, ma poi mi sono reso conto che sarebbe stato limitante, quindi decisi di allargare la storia coinvolgendone molti di più... Cosi mi sono trovato a scrivere una storia in cui succedono un mucchio di cose e vengono coinvolti una mare di Pg (un quarantina circa) (e ho tolto molti personaggi che c'erano nella mia stesura originale della trama: Emma Frost, Banshee, Balrog, Karin, e sopratutto il grande assente Magneto), il rischio che ho corso era quello di essere ripetitivo nella scrittura (e ho paura di esserci inciampato qualche volta;D)..
Altro difetto che si potrà probabilmente riscontrare sta in alcune ingenuità della trama, alcuni passaggi forse sono un po' troppo scontati, ma in alcuni casi (non tutti) è voluto, essendo venuta molto lunga, ho cercato di rendere la lettura il più scorrevole possibile...
Infine, riguardo l'utilizzo dei PG come capita in questi casi, alcuni sono stati caratterizzati in modo forse troppo abbozzato, Gambit e Wolverine ad esempio, oppure buona parte dei cattivi che sono troppo simili l'uno con l'altro..(ma nel mezzo qualcosa di buono c'è-spero- ad esempio sono abbastanza soddisfatto di Sabretooth.e anche di Cammy)
Tuttavia ci sono ancora due lunghi episodi prima della conclusione, quindi spero di riuscire a rimediare ad alcuni dei difetti qui presenti..
E per quanto riguarda la temuta continuity: non affannatevi, questa storia è un What If, prende i personaggi di queste due serie senza una reale collocazione temporale nelle loro saghe (anche se orientativamente si può inserire dopo Rigeneraxione e a metà tra Sfa 3 e Sf2).
Che posso dirvi se non : Restate sintonizzati!


Prossimamente: si concludono i duelli in corso, ne iniziano degli altri, Bison lancia il suo attacco finale e qualcuno morirà!