MARVEL IT PRESENTA:

Falcon & Luke Cage in:
Sky’s the limit
di Tobia

ONE-SHOT

***

Harlem, 23.30. Jimmy è cresciuto in questo quartiere, giocando a basket nei campetti, al ritmo di Notorious B.I.G. e del Wu-Tang Clan. Jimmy ha quindici anni. Jimmy è riverso a terra in un lago di sangue. Jimmy è morto.

Cinema Gem, 09.30. Luke Cage è seduto nel suo ufficio, scorrendo le pagine di una rivista di cinema. Tutto quello che vuole in questo momento è rilassarsi, dopo la pazzesca avventura vissuta con il Dottor Strange e tutto il resto dei Difensori. Se una situazione del genere si ripresentasse non esiterebbe a dare di nuovo il suo contributo, ma si è sempre sentito a disagio a combattere mostri e demoni interdimensionali. Mentre è assorto in questi pensieri, squilla il telefono.

1 Vedi I DIFENSORI 1/4

"Willie! Come va, amico? È da una vita che non ti sento! Cosa?!?… Ma aveva solo quindici anni! Com’è possibile? Senti, arrivo subito!"

Casa Betha, Harlem, 10.00. Cage bussa alla porta, il suo vecchio amico, Willie Betha, lo accoglie in casa. "Mi dispiace rincontrarti in queste circostanze Willie! Non riesco a credere che tuo fratello…"
"Jimmy e’ morto perché spacciava crack, Luke! Era entrato nel giro circa sei mesi fa, era stato avvicinato da dei negri ai campetti… Gli offrivano soldi, molti soldi, più di quelli che aveva visto in tutta la sua vita… Luke, voglio che tu trovi quei bastardi che lo hanno spinto a questo!"
"Willie, non posso…"
"È per i soldi, vero? Beh, se scovi quei bastardi troverai tanto di quel denaro…"
"Non e’ per i soldi, ma cose del genere spettano alla polizia, sarei solo d’intralcio…"
"La polizia?!? Che ti prende Luke? Hai passato tanto tempo con quei supereroi bianchi che ti sei dimenticato la situazione quaggiù? Per loro Jimmy è solo uno scoppiato in meno, non gliene frega niente di bloccare il fiume di veleno che sta invadendo il quartiere!"
"Ok Willie, vedrò cosa posso fare…"
Cage si alza, abbraccia l’amico ed esce.

Harlem, 16.30. –I campetti da basket– pensa Cage –È qui che i ragazzini crescono, è qui che Jimmy è cresciuto, ed è qui che è morto…–
Un gruppo di giovani sta giocando a basket, quando nel campo entra un uomo, nero, fisico possente e sguardo fiero. Cage ha una strana sensazione nell’osservare quell’uomo, che si dirige verso i giocatori.
"Salve ragazzi, ho sentito di Jimmy, è stata una tragedia…"
"Smolla Wilson! Jimmy era un idiota, e qualcuno pensa che non c’è spazio per gli idioti nel ghetto!"

"Parole grosse, Thomas…"
"Eazy-T per te! Thomas mi chiama solo mia madre."
"Ok Eazy-T, ad ogni modo, se hai problemi, sai dove trovarmi."
"Oh, e cosa può fare per noi Mr. Assistenza Sociale Sam Wilson? Ci dai i soldi per mangiare? Ci procuri te i vestiti? Smamma, Wilson!"
Sam esce dal campo, mentre Cage gli va incontro.
"Mr. Wilson? Salve, io sono…"
"So chi è lei, Luke Cage, sedicente "eroe in vendita".
"Vedo che la mia fama mi precede. Comunque, mi chiedevo se potevamo parlare di quel ragazzino assassinato la notte scorsa."
"Cosa vuole che le dica Cage? Era un ragazzino come tanti altri, accecato dai vestiti, dalle donne e dalle macchine che i soldi della droga ti possono procurare. E spesso fanno questa fine. Perché le interessa?"
"Voglio trovare i bastardi che hanno causato questo e fargliela pagare!"
"Buona fortuna! Se una volta che ha smesso di sognare e vuole fare qualcosa di veramente utile per questi ragazzi, si rivolga al mio ufficio."
"Ehi, che intende?"
"Intendo che la semplice vendetta non porterà a niente! Dobbiamo lavorare per migliorare la vita di questi ragazzi, altrimenti per ogni spacciatore ucciso o arrestato ce ne saranno altri due che prenderanno il suo posto!"
"Io intendo raggiungere la cima di questa piramide, Wilson! In modo che non abbiano più nulla da temere."
"Lei e quale esercito, Cage? Comunque, si sta facendo tardi, ho un appuntamento. Buona fortuna."
"Anche a lei."
Harlem, 22.15. Nonostante non si senta nessun palleggio, i campetti da basket sono ancora occupati dagli stessi ragazzi del pomeriggio. Cage, nascosto dietro ad un bidone della spazzatura in un vicolo vicino, ascolta i loro discorsi, ma riesce a cogliere solo alcune frasi. Ad un certo punto una Mercedes si avvicina al campo, e Eazy-T le va incontro. –Ecco chi li rifornisce di veleno– pensa Cage.
"Big G, senti, sono successi un po’ di casini dopo la morte di Jimmy, non so se…" Esordisce Eazy-T
"Jimmy è morto perché voleva tirarsi indietro! Possibile che voi negri siate così stupidi da non capire la lezione?"
"Ehi amico! Nessuno portoricano del mailto:c@zzo mi parla così, hai capito?"
"Thomas, Thomas… Addio!"
Dalla Mercedes parte un colpo di pistola, e Eazy-T crolla a terra ferito ad una spalla. In quel momento Cage salta fuori dal suo nascondiglio e copra Eazy-T con il suo corpo, mentre gli altri ragazzi scappano.

"M%*§a! Parti! " urla Big G

In quel momento una figura alata, vestita di nero e marrone, plana sulla macchina. È Falcon, con un nuovo costume, più adatto a sorvolare le strade che lo squillante costume rosso e bianco che sfoggiava nelle sue ultime missioni con Capitan America e i Vendicatori.

2 Vedi ASSALTO ALL’A.I.M. su IRON MAN & I VENDICATORI 8/9 e IRON MAN & I VENDICATORI 32/35

 

"Falcon!!! Tra lui e quell’altro bestione avremo bisogno di rinforzi! Chiama il capo!" intima Big G.
Il telefono squilla in un ufficio della WSFK, un uomo vestito con un gessato grigio afferra la cornetta.
"È Big G, capo. Dice che ci sono problemi ad Harlem. Sono incappati in Falcon e Cage…"
L’uomo seduto dietro la scrivania non si gira, continua ad osservare il panorama dalla sua finestra, una vista splendida, da cui può osservare quasi tutta Manhattan, un territorio che un tempo era suo dominio e che adesso sta tornando ad esserlo. Lui è Kingpin, un tempo zar incontrastato del crimine di questa città ed ora, nonostante la sua caduta causata da Devil, comunque uno dei boss più potenti della città.

3 Vedi ULTIMI RITI su DEVIL & HULK 3/5

"Non posso permettermi di perdere il traffico di droga ad Harlem… Ci sono troppi avvoltoi pronti a approfittarsene…" Il suo primo pensiero va ai Fortunato: credeva di aver sistemato la faccenda con l’attentato al vecchio, ma a quanto pare suo figlio Giacomo, più noto come Jimmy Six, non è disposto ad entrare sotto la sua "protezione". Ma anche altri, come Testa di Martello o Ceasar Cicero non aspettano altro che segnali di debolezza. "Contatta qualche "agente speciale" che abbiamo in agenda, ed intanto manda qualche poliziotto corrotto per fargli guadagnare tempo."

4Vedi UOMINI DA RISPETTARE, su L’UOMO RAGNO 297/299

5Vedi L’UOMO RAGNO 289

"È sicuro che possa bastare?"
"Non ho conquistato questa città tremando davanti ad ogni negro arrabbiato che mi si è parato davanti!"
Mentre Falcon si lancia all’inseguimento della Mercedes, Cage si rialza, ma si ritrova bloccato da due agenti. "Lasciatemi andare, pensate al ragazzo, è ferito!"
"Certo, certo. Lei deve venire con noi, è stato coinvolto in una sparatoria." Risponde uno dei due.
"Ma siete impazziti? I responsabili stanno scappando e voi perdete tempo con me? Piuttosto aiutate il ragazzo, continua a perdere sangue!"
"Quale ragazzo?" chiede un agente, tirando un calcio a Eazy-T, inerme a terra "Questo? Di un po’, Bill, mi sembra che il ragazzo mi stia minacciando, non ti pare?"
"Hai ragione Jack," risponde l’altro "anzi, credo stia per estrarre una pistola!"
"Vuole farmi fuori il bastardo, eh?"
"Ma cosa state dicendo? È immobile, è quasi svenuto!" urla Cage
"Ehi negro, sali in macchina e stai zitto!" e nel dire ciò il poliziotto spara un colpo alla nuca di Eazy-T
"NOOO! Luridi assassini! Era inerme, l’avete ammazzato a sangue freddo! Mi fate schifo!" urla Cage
"Chi vuoi che piangerà questo negro, eh?"
Reso quasi cieco dalla rabbia, Cage carica i due, scaraventandone uno addosso ad un bidone dell’immondizia. Afferra l’altro per la gola, ma in quel momento una enorme sagoma gli compare dietro, colpendolo con forza sovrumana, facendogli perdere i sensi.
"Mi stavo chiedendo quando Kingpin avrebbe mandato qualche pezzo da novanta… beh vai bene anche te!"
"Attento sbirro! Non sarò un grande nome, ma in quest’ambiente nessuno si prende gioco di Marko, l’Uomo Montagna!"
Nel frattempo Falcon insegue la Mercedes, schivando elegantemente i proiettili che gli sibilano a fianco. Ad un certo punto delle scariche elettriche provenienti dall’alto lo colpiscono, facendogli perdere quota. Rovinato sull’asfalto, Falcon alza lo sguardo e una figura volante, con un ampio mantello nero e due bracciali crepitanti gli si para davanti.
"Averla Assassina!" esclama Sam Wilson schivando le scariche dell’antagonista.
–Per fortuna che era stato arrestato da Cage, Pugno D’Acciaio e gli altri Eroi in Vendita! Ma possibile che lo Stato non sia mai capace di tenere in galera questi criminali!– pensa Falcon mentre si libra in aria, sfiorando più di una volta le scariche dell’Averla Assassina con le sue ali. –Inoltre Big G non potrebbe mai permettersi di ingaggiare un super-killer professionista come l’Averla! Ci dev’essere qualcosa sotto! –. La battaglia si sposta dalla strada ai tetti, dai tetti ai vicoli. L’elegante sagoma di Falcon si staglia nel cielo illuminato dalle luci al neon. Il killer volante lo segue, sparando ogni volta che l’energia dei suoi bracciali glielo consente.

6 Vedi L’UOMO RAGNO MAGAZINE 39

–Devo fare qualcosa, prima o poi mi colpirà! Quella cisterna, devo calcolare il tempo di ricarica dei bracciali… ora!!!– Pensando ciò, Falcon effettua una brusca virata, scomparendo dietro una cisterna. L’Averla Assassina lancia una scarica, distruggendo la cisterna, e viene travolto dall’acqua. I due bracciali crepitano di energia, che rapidamente si diffonde lungo il corpo del killer, facendolo precipitare su un tetto, mentre Falcon si alza sopra i palazzi nel tentativo di rintracciare la Mercedes, ma ogni sforzo è vano. Prende in mano la sua Communicard dei Vendicatori, ma stranamente non riceve nessun segnale, quindi scende in strada e chiama la polizia tramite una cabina.

7 Perché la base dei Vendicatori è sotto il controllo di Machinesmith, vedi I VENDICATORI 1/…

Cage apre gli occhi, ed un dolore lancinante gli pervade il corpo al primo sforzo. Il suo corpo è ricoperto di lividi, e nel vetro di una finestra vede riflesso il suo volto tumefatto. Si guarda attorno: è in un magazzino, legato ad una colonna con delle catene. In quel momento vede entrare il suo assalitore. "Ben svegliato, eroe!"
"Marko! Deduco che devo ringraziare te per questi lividi."
"Beh, Cage, sei un testimone scomodo… Dobbiamo eliminarti, ma non è proprio facile. Di un po’, pelle è anche a prova di acido?"
"E cosa ti fa credere che riuscirai a scoprirlo? Non appena mi libero…"
"Oh, fai pure. Ma forse è meglio che tu prima sappia un paio di cose: le catene che ti bloccano sono di una catena di titanio arricchita di adamantio, nemmeno tu riusciresti a spezzarle. Certo, potresti sradicare la colonna, ma provocheresti il crollo dell’edificio! Io e te probabilmente sopravvivremmo, ma tutti i ragazzini che sono qui per procurarsi il crak?"
–Dannazione, ho le mani legate, devo aspettare il momento opportuno– pensa Cage, mentre in quel momento una serranda si apre, ed entra la Mercedes di Big G seguita da una limousine.
Nel frattempo i due agenti che si erano scontrati con Cage raggiungono Falcon, il quale ha già immobilizzato l’Averla Assassina. "Salve agenti, credo che questo pacco regalo vi possa interessare!"
"Scusi, ma deve salire in macchina con noi, dobbiamo portarla in centrale per la testimonianza…" "Ora non posso, devo…"
"Non sei nella posizione di dire di no, negro!"
"Ehi amico, modera i termini, ok? Sono un Vendicatore!" ribatte Falcon mostrando la sua Communicard agli agenti. I due si scambiano un’occhiata, dopodiché uno esordisce "Ci scusi, aspetti un attimo." I due si dirigono verso la macchina.
"Cosa facciamo Jack? Non ho intenzione di fare secco un Vendicatore!"
"Portiamolo da Kingpin, ci penserà lui…" E così dicendo si dirigono verso Falcon.
"Ci scusi signore, con il suo costume nuovo non l’avevamo riconosciuto!" dice l’agente porgendo la mano. Falcon si gira verso di lui, ma in quel momento l’altro agente lo colpisce con un taser.
Cage osserva le due macchine che sono entrate nel magazzino. Marko si dirige verso la limousine, mentre dalla Mercedes scende Big G, che si dirige verso Cage. "Ah, ecco l’eroe! Credevi di venire qua e sistemare tutto, eh? Beh, caro mio, qui i damerini come te non sanno muoversi!"
"Cocco, io giravo per questo quartiere quando tu sniffavi lo zucchero dai biscotti della nonna!"
"Oh, allora è un ritorno alle origini, eh? Chi te lo ha fatto fare di tornare qui? Tu eri riuscito ad uscirne! Potevi restare nel tuo bel quartier generale a giocare al supereroe con quel tizio con la bandana e le scarpette! Invece no, ha dovuto impicciarti degli affari di qui…"
"Ehi amico, quando vengono ammazzati dei ragazzini innocenti diventano affari miei!"
"Innocenti, dice lui! Ehi grand’uomo, dove la vedi la gente innocente quaggiù? Il crack è la principale fonte di reddito delle famiglie del quartiere! Cosa vuoi che facciano questi ragazzi, che crescono vedendo le loro madri spaccarsi la schiena per mantenere loro, i loro fratelli ed un marito disoccupato, quando ne hanno uno? Iniziano sempre cosi’, per aiutare la famiglia… e a chi importa di andare contro la legge, quando la polizia ti tratta già da delinquente solo per il colore della tua pelle?"
"Basta così, non siamo qui per un simposio sulla povertà nei ghetti!" Cage sente questa voce provenire dalla limousine. Fatica a mettere a fuoco la figura imponente che ne scende, ma non appena ci riesce un brivido gli percorre la schiena. Davanti a lui si erge l’uomo che ha tenuto in mano la città per anni, un uomo il cui sguardo penetra nei più intimi recessi dell’anima di una persona e le gela il sangue. Solo un uomo che non conosce la paura potrebbe affrontarlo da suo pari.
"Salve signor Cage."
"Kingpin!"
In quel momento scendono dalla limousine due scagnozzi ed una stordita Averla Assassina, "Aprite il bagagliaio!" intima Kingpin.
Cage osserva ciò che i tirapiedi estraggono dal bagagliaio: nonostante il costume diverso, nero e marrone, riconosce Falcon. "Ehi amico, che ci fai qui?"
"Potrei chiedere la stessa cosa a te Cage!"
"Diciamo che la polizia non è molto amichevole con i negri da queste parti…"
"So cosa intendi, ma non credo fossero veri agenti…"
"Mi spiace interrompervi, signori" interviene Kingpin "ma i due agenti che avete incontrato stasera sono due dei membri più decorati di questo distretto."
"Non mi riesce difficile crederlo, Kingpin" interviene Cage "con le tue mazzette avrai comprato mezzo distretto!"
"Diciamo che più che altro ho rilevato l’attività da quei signori. Il traffico di droga non è una cosa che si gestisce senza avere dei contatti nella polizia, e quei due avevano capito che è molto meglio gestirlo da soli che ricevere mazzette come tutti i loro colleghi…"
"Tutti? Intendi che la polizia è a conoscenza di questi traffici?" interviene Falcon con voce incredula
"Certamente! Credevi davvero che fosse possibile muovere tonnellate di droga solo a Manhattan senza la complicità delle forze dell’ordine?"
"Non ci credo! Non può essere così!"
"Certo, magari qualche agente di quartiere è ancora convinto di servire e proteggere i cittadini, ma non appena diventa un problema, i suoi superiori lo riportano al suo posto… Comunque signori, mi dispiace, ma è arrivato il momento di dirvi addio!"
In quel momento Marko solleva un barile d’acido, e si appresta a lanciarlo contro i due eroi, ma in quel momento un rumore di vetri infranti fa sobbalzare i presenti, tranne Falcon che sembra impassibile.
"Che diavolo succede?" urla Kingpin.
"Non lo so capo… è entrato qualcuno, la vetrata è infranta, ma non vedo nessuno…" risponde l’Averla Assassina.
"Che diavolo… ?!? Quel falco ci sta liberando!" pensa intanto Cage. Difatti, grazie al legame telepatico che possiede con l’animale, Falcon è riuscito a richiamare Redwing, il quale è riuscito ad afferrare le chiavi del lucchetto che bloccava le catene che immobilizzavano Cage. "OK, Kingpin! Vediamo di risolvere la questione tra uomini!" esclama Cage rialzandosi e lisciandosi le nocche del pugno destro.
"Non credo signori… tra l’altro non avete nessuna prova in mano, quindi è nel mio interesse abbandonare questo magazzino! Certo, non vi lascio da soli!"
Al che l’Averla Assassina e Marko si fiondano sui due eroi, i quali si preparano a contrattaccare. Cage afferra il mantello dell’Averla, che si stava dirigendo verso Falcon, e scaraventa violentemente a terra il killer prezzolato. Falcon attira l’attenzione di Marko, il quale cerca goffamente di afferrarlo. Il sicario rialza lo sguardo solo per trovarsi di fronte un Cage molto arrabbiato. "Vediamo quanto vali faccia a faccia, Marko!" e così dicendo inizia a colpire ripetutamente Marko, fino a stenderlo. Nel frattempo Falcon riesce ad acciuffare Big G, che cercava di scappare.
"Direi che ce la siamo cavata!" dice infine Cage ad un Falcon pensieroso.
"Dici? Hai sentito quel che ha detto Kingpin? Non si riuscirà mai a risanare questo quartiere! I ragazzine continueranno a morire, e la polizia continuerà a non fare niente… a me questa non sembra una vittoria, Cage."
"Beh, siamo vivi, e sappiamo che questo magazzino è il centro dello spaccio di crack nel quartiere. Inoltre sappiamo che quei due poliziotti sono coinvolti, possiamo…"
"Kingpin farà sparire quei poliziotti prima di domattina, e se faremo mettere i sigilli a questo magazzino, si sposteranno… No, questa è solo un piccola vittoria di Pirro!"
"Ok amico, vedila così, ma io sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto. Intanto questo verme non inonderà più le strade con il suo veleno, ed altri ragazzi come Jimmy Betha non moriranno per mano sua!"
In quel momento, un ragazzino si intrufola nel magazzino, prende una borsa e cerca di scappare senza essere notato, ma Cage lo blocca. "Dove credi di andare, ragazzino? Sai cosa c’è in quelle borse?"
"Certo amico che lo so! Crack, sufficiente a permettermi di tirare avanti per un mese!"
"Ehi ragazzo" interviene Falcon "metti giù quella borsa e tornatene a casa. E sarà meglio che non ti becchi con quella roba per strada! Va a scuola e cerca di costruirti un futuro con il cervello, non con le armi e la droga. Se usi la tua testa, l’unico limite che hai è il cielo!"
E dicendo queste parole, Falcon spicca il volo stagliandosi nella luce del sole sorgente, lasciando Cage ad aspettare l’arrivo dell’F.B.I.