IL
DESTINO E LA TECNOLOGIA LI HANNO DOTATI DI POTERI STRAORDINARI E, TRA MILLE
AVVERSITÀ E MILLE TRAGEDIE, LORO DIFENDONO IL MONDO INTERO DALLE FORZE DEL
MALE. SONO LA BANDIERA DEL CANADA, SONO IL SOGNO DI JAMES MCDONALD
HUDSON, GUARDIAN.
Numero 8
REQUIEM! – Parte 2
di Andrea
Garagiola
Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Quando Joshua Amell apre
il cilindro metallico recuperato poche ore prima da Guardian e Sasquatch nelle
acque dell’Oceano Atlantico, un fumo denso inonda la stanza. Il sarcofago, che
fino a poco prima sembrava inespugnabile, ora è spalancato e una figura nuda e
immobile attende al suo interno. Joshua estrae una siringa dal suo zaino pieno
di strani marchingegni e la inietta nel collo dell’uomo apparentemente senza
vita.
- Signore... - Joshua attende con pazienza che il liquido faccia effetto. -
Tutto è pronto... Il suo piano è in atto! -
Le palpebre dell’uomo sussultano. Poi gli occhi si spalancano. - Sono tornato!
- La voce è potente, quanto il primo vagito di un neonato. - Eccomi... Joshua,
senza la tua fedeltà e il tuo ingegno, non ce l’avrei mai fatta. Ma ora non
perdiamo tempo... Il mio piano è solo all’inizio. -
- Mio Signore, ho già posizionato i contenitori come da sue disposizioni e
attendono solo lei per essere aperti. - Joshua estrae un fagotto di tessuto e
metallo dallo zaino, che dopo questo ennesimo oggetto contenuto al suo interno
sembra essere realmente senza fondo, e lo porge al suo signore. - Le ho portato
le sue vesti... -
- Grazie, mio fedele seguace... - L’uomo indossa l’armatura, il mantello
scarlatto e un elmo di metallo che gli lascia scoperti solo il naso e la bocca
sulla quale è disegnato un pizzetto ben curato. - Ora non perdiamo tempo. Il
bello deve ancora cominciare. - Con un teatrale gesto si inginocchia davanti al
primo dei contenitori, tira la maniglia sulla sommità e l’oggetto si schiude.
Un fumo denso e biancastro scaturisce dall’apertura che si è creata ed una
melma gelatinosa e verdognola lo segue subito dopo. - Finalmente! Erano anni
che sognavo questo momento! - Il Padrone del Mondo [1] è tornato. E il
suo diabolico piano ha inizio.
***
Bloor West Village. Toronto, Ontario, Canada. Jeanne-Marie Beaubier
è ferma davanti alla pesante porta di legno scuro sulla quale è posta la
targhetta: DR. SCHWALBACH – PSICHIATRA E PSICOTERAPEUTA. Esita, è
spaventata.
Delle mani fraterne le stringono le spalle. La avvolgono in un caloroso
abbraccio. - Forza, Jeanne-Marie. Entriamo... - Nonostante tutto quello che è
accaduto tra di loro negli ultimi anni, il legame che unisce Jeanne-Marie a suo
fratello Jean-Paul è indissolubile. - È per il tuo bene. -
- Oh, mon frère… - Jeanne-Marie si volta verso il fratello e lo guarda negli
occhi. - Ho paura… Ho paura di essere diventata completamente pazza… Ho paura
di aver raggiunto il capolinea, capisci? -
- Jeanne-Marie, ma petite étoile… - Jean-Paul la stringe forte a sé, le passa
una mano tra i capelli cortissimi. Dopo che in piena crisi d’identità si è
rasata completamente la testa non sembra più nemmeno lei, e forse è davvero
così. Magari fisicamente è la stessa Jeanne-Marie di sempre, ma nella sua mente
qualcosa è cambiato drasticamente. Forse addirittura per sempre. - Vedrai che
andrà tutto bene. - Mente. - Sarò sempre vicino a te… Non ti abbandonerò mai. -
Almeno su questo le intenzioni sono buone.
- Grazie, Jean-Paul… - Lei gli sorride, è la prima volta da quando tutto questo
è iniziato.
- Ora entriamo! - Lui ricambia il gesto, ma il suo sorriso è pieno di paure e
incertezze. Per sua fortuna la sorella è troppo sconvolta per accorgersene.
Lo studio del dottor Schwalbach è piccolo, ma ricco di mobili pregiati e
costose suppellettili. Il dottore, alto e magro, sulla cinquantina e con pochi
capelli che hanno resistito ad una calvizie iniziata in giovane età, li attende
seduto alla sua scrivania. I lineamenti del volto sono marcati e sul naso
adunco porta un paio di occhiali molto grandi, in stile anni ’80. Non sembra
certo la persona che possa ispirare più fiducia per curare i problemi di
Aurora, ma la laurea e gli attestati appesi alle pareti fanno pensare al
contrario.
- Benvenuta, signorina Beaubier, si accomodi… - Il dottore indica la sedia
davanti alla scrivania. - Signor Beaubier, se non le spiace, potrebbe
attenderci fuori… Non ci vorrà molto, questa è solo una seduta preliminare… -
- In effetti, preferirei rimanere. - Jean-Paul poggia una mano sulla spalla
della sorella.
- Ti prego… Resta! - La sorella lo supplica con lo sguardo e gli accarezza la
mano.
- Bene… Come volete… - Il dottore si arrende. - Sciamano mi ha già avvertito
della situazione e mi ha dato tutte le informazioni di cui ho bisogno. Come ben
sapete, il mio studio collabora da diverso tempo con il Dipartimento H, e ci
siamo già documentati sui problemi di Aurora… -
- Jeanne-Marie! Adesso è meglio Jeanne-Marie, dottore. - Jean-Paul lo
interrompe. È teso.
- Tranquillo, mon frère… Va bene così, anche Aurora... Non è un problema… -
- Scusate, non era mia intenzione… - Il dottore si toglie gli occhiali e inizia
a pulirli con un panno di camoscio. - Tornando a noi, la situazione è grave, lo
ammetto. Come dicevo, il mio studio si è già documentato sui problemi di…
Jeanne-Marie, e quanto comunicatomi da Sciamano mi fa pensare ad un netto
peggioramento della patologia. -
- Dottore, guarirò? - Jeanne-Marie ha la voce spezzata da un pianto che sta per
risalire dalle profondità del suo cuore.
- È difficile, lo ammetto. Ma è possibile contenere il problema. Dovrà
impegnarsi duramente… E io sarò al suo fianco durante questo periodo. La
guiderò passo a passo. -
- Vogliamo delle certezze, dottore… - Jean-Paul interviene, non facendo nulla
per nascondere il tono scortese della frase.
- Mi spiace, signor Beaubier. Non sono qui per dare certezze. - Il dottore
fulmina con il suo sguardo da rapace il mutante poi torna a concentrarsi sulla
ragazza. Il volto diventa solare e un cenno di sorriso si disegna sulla bocca.
- Jeanne-Marie, mi dica, da quando ha avuto sentore che una nuova personalità…
si era insinuata nella sua mente e ne stava prendendo il controllo, qual è
stata la frequenza di queste… visite, diciamo? -
- La sento sempre con me… Sento che è lì da qualche parte nella mia testa e
attende il momento per prenderne possesso. Solamente quattro o cinque volte mi
sono trovata completamente in balia di Lei, ma la sento sempre nell’ombra,
pronta a scattare al minimo segnale di debolezza… Vuole farmi fare cose brutte…
- Jeanne-Marie guarda il fratello e lui capisce che si sta riferendo a quando
ha sterminato quei bastardi che lo hanno picchiato a sangue e hanno ucciso Eric
[2].
Non lo hanno mai detto a nessuno. - Convivere con… con Aurora è stato
difficile, lo ammetto, mi ha creato problemi in passato… E me ne ha creati
anche altri in seguito, ma Aurora è… gestibile, non è cattiva, è solo… è solamente
irrequieta e impulsiva. Ma non è cattiva… Lei invece… Lei vuole costringermi ad
essere crudele e spietata e non so che fare… Non so come difendermi da Lei… -
- Si calmi, Jeanne-Marie. Sono qui per aiutarla… Ha mai notato qualche fattore
che può aver abbassato le sue difese e ha permesso a… Lei, di prendere possesso
della sua mente? -
- Rabbia! - Jeanne-Marie ripensa a suo fratello malconcio e ad Heather in coma
con un proiettile in testa. Ripensa a James in carcere e ad Alpha Flight, la
sua famiglia, sempre più fragile [3]. - La rabbia, dottore. -
- Bene, Jeanne-Marie, mi sembra che abbiamo già una buona base per partire.
Dovremo vederci spesso, ma le prometto che farò tutto il possibile per aiutarla
con il suo problema. - Il dottor Schwalbach apre il cassetto della
scrivania ed estrae una boccetta di pastiglie. - Vorrei darle queste nel
frattempo… Non sono pillole miracolose, mi raccomando non ne abusi… Non servono
per guarirla dal problema, ma solo per farla rilassare se sente che le difese
della sua mente stanno per cedere… Provi a calmarsi cercando di spostare la sua
attenzione su altro... Così può scacciare la rabbia quando la sente crescere
dentro di lei… Vedrà che ci riuscirà! –
***
Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Diamond Lil afferra per
il collo uno dei ragazzi di Plodex Flight che le sta correndo incontro con gli
occhi carichi di una furia cieca e irrazionale. Il ragazzo è giovane, ha meno
di vent’anni, e molto probabilmente non è nemmeno conscio di quello che sta
facendo. Lilian si ricorda di quel ragazzo, lo aveva scartato non più di un’ora
prima, sosteneva che dal suo corpo potessero spuntare aculei ossei, ma non era
riuscito a generare altro che una dozzina di bitorzoli sottocutanei sulle
braccia. Ora Diamond Lil si deve decisamente ricredere: il corpo del ragazzo
viene ricoperto in un istante da protuberanze ossee di circa venti centimetri.
Il suo potere evita di farla trafiggere, ma non si può dire lo stesso del suo
amato tailleur. Ora Lil è veramente furiosa.
- Scusa, ragazzo, nulla di personale. - Il pugno della mutante colpisce lo
zigomo del giovane, gli spezza tre degli aculei che gli spuntano dalla faccia e
lo scaglia contro il muro facendogli perdere i sensi.
I Plodex Flight sono parecchi. Il loro numero è di molto superiore a quello dei
ragazzi a difesa della stanza. La trasformazione ha sviluppato notevolmente i
loro scarsi poteri e ha conferito loro capacità tattiche e di combattimento che
solo Diamond Lil, Flex, Murmur e Radius, nella stanza, possono sperare di
eguagliare. Gli altri giovani sono tutti inesperti e spaventati.
- Avviso i piani alti... Questi bastardi sono troppi, non so per quanto tempo
riusciremo ancora a trattenerli. - Diamond Lil urla ai suoi compagni di squadra
mentre digita il suo codice personale sul comunicatore per dare l’allarme al
resto di Alpha Flight. - Cercate di trattenerli il più possibile! -
Decine e decine di aspiranti eroi sono a terra priva di sensi, non ci sono
stati ancora morti, ma alcuni hanno bisogno di cure urgenti. I Plodex Flight si
rialzano sempre e sembrano non percepire il dolore. Sono inarrestabili.
- Cercate di non far loro troppo male. - Murmur schiva una sedia diretta al suo
volto e sferra un calcio rotante nello stomaco del mittente. - Sono solo ragazzi
innocenti. Qualcuno sta controllando le loro azioni. -
- Vedrò di fare il possibile. - Flex si lancia tra due avversari. Si sforza di
non colpire di taglio con le sue braccia trasformate in lame, ma solo di piatto
per disarmare e tramortire. - Loro non mi sembrano molto propensi a mantenere
lo stesso nostro proposito. -
- Stiamo uniti e ce la faremo! - Radius è al fianco del misterioso ragazzo di
metallo, Tom Girard, e insieme stanno tenendo a bada tre ragazzine pestifere:
una li tempesta di sferzate con i suoi lunghi capelli animati, taglienti come
rasoi; un’altra li bersaglia con delle sfere di energia bluastra che le
spuntano dalle dita; mentre l’ultima è dietro alle due compagne e sta
lentamente espandendo il suo corpo per prendere le sembianze di una gigantessa
deforme e decisamente forzuta.
Il campo di forza di Radius resiste ai capelli taglienti, ma la pelle metallica
di Tom sta iniziando ad accusare le continue scariche energetiche della seconda
avversaria. Dei rivoli di sangue compaiono sulla bocca del ragazzo. Radius si
accorge della difficoltà del compagno e si libera della sua avversaria con un
cono di campo di forza scaturito dalle sue braccia che la colpiscono in volto e
la tramortiscono. Radius si getta contro la ragazza delle sfere di energia, ma
la sua corsa viene interrotta da una grossa porzione di pavimento sotto i suoi
piedi che viene divelta dalla gigantesca ragazza ora completamente trasformata.
L’orrenda gigantessa usa l’ammasso di metallo e cemento armato come una clava
contro il giovane di Beta Flight e lo getta dalla parte opposta dello stanzone.
Tom, ormai messo in difficoltà dall’energia dell’avversaria, libera qualcosa di
celato sotto la sua fredda pelle metallica. Di colpo emana dagli occhi e dalla
bocca una luce così forte da sembrare quasi bianca poi il suo pugno, con una
velocità spaventosa, raggiunge il ventre della ragazza e una scarica di luce
bianca la investe uccidendola sul colpo e lasciando a terra solo un cadavere
sfigurato.
I Plodex Flight sembrano non accorgersi di nulla, ma tutti gli altri, ancora in
piedi o non in procinto di soccombere, si voltano esterrefatti verso la fonte
di quell’enorme e devastante potere.
La gigantessa, che come gli altri suoi compagni non sembra minimamente turbata
dall’accaduto, usa la sua arma improvvisata contro Tom e lo fa impattare contro
il soffitto, sfondandolo. Davanti alla gigantessa che grida furiosa il suo urlo
di battaglia si è formato un corridoio libero e lei e una ventina di suoi
compagni ne approfittano per superare le difese e dirigersi verso i piani
superiori dell’edificio.
- Dannazione! - Diamond Lil osserva il gruppo di Plodex Flight che si allontana
nei corridoi e quando cerca di corrergli dietro, altri ragazzi controllati le
barrano la strada. - Non riusciremo a sconfiggerli da soli. Cerchiamo di
abbatterne il più possibile... Speriamo che gli altri abbiano più fortuna! -
- Ma che diavolo?! - Puck è nella stanza d’allenamento quando il suo
comunicatore lo avvisa dell’allarme emanato da Diamond Lil. - Cos’è, Lil non
riesce a tenere a bada i ragazzini aspiranti eroi, eh? - Scherza tra sé il
piccolo nano.
Puck si fionda verso la porta quando la sua attenzione viene catturata da
qualcosa che si muove sopra la sua testa. È la stanza stessa a muoversi, o
meglio, a cambiare struttura. Il soffitto si sta scomponendo e ricomponendo con
un’altra forma: non è più la lastra di liscio metallo che era poco prima, ora è
un ammasso informe di escrescenze tecnorganiche che inglobano sempre più della
struttura originale per assumere la nuova conformazione. Puck si guarda in giro
e lo stesso procedimento è in atto anche in altre zone della stanza, non solo
le mura, ma anche gli attrezzi per l’allenamento e i computer alle pareti.
Tutto il dipartimento H sta cambiando.
- Puck! Cosa aspetti?! - È Sciamano, sta chiamando il piccolo eroe dalla porta
della stanza d’allenamento. - Diamond Lil è nei guai! -
- Temo che lo siamo tutti, amico. Tutto l’edificio è nei guai. - Puck indica al
compagno una delle zone in trasformazione. - Di cosa pensi che si tratti, eh? -
- Non so, amico, sicuramente non è magia. Anche la mia stanza è afflitta dallo
stesso male, come anche questo stesso corridoio e immagino anche il resto
dell’edificio non sia stato risparmiato. Ma ora sbrighiamoci, prima salviamo
Lil e i ragazzi poi vediamo di capire cosa sta succedendo alla struttura del
Dipartimento H. Magari Madison e Walter sapranno darci una spiegazione... -
- Non ho dubbi, Sciamano... Ma mi sa che nel frattempo dovremo darci da fare
anche qui prima di raggiungere la sala di reclutamento... - Puck indica alcune
figure in fondo al corridoio comandate dalla gigantessa. - I guai sono venuti
direttamente da noi! -
***
Nôtre Dame des Victoires. Québec City, Québec, Canada. La
chiesa è fredda e vuota. Una debole luce proveniente dalla vetrata alle spalle
dell’altare illumina il corridoio centrale tre le file di panche, il resto è
avvolto da una tetra oscurità che nemmeno le candele poste ai piedi delle
statue situate lungo le pareti riescono a scalfire. In mezzo a quest’ombra
inespugnabile siede un uomo. Non sta pregando, non ha bisogno di adorare un
dio. Lui stesso si crede tale, se non migliore. Sta semplicemente aspettando il
prete.
Dalla porta laterale che conduce alla sacrestia l’oggetto della sua attesa si
palesa. Padre Boucher, capelli e barba bianca e un viso pieno con un paio di
piccoli occhiali tondi, si affretta a raggiungerlo.
- Non l’aspettavo così presto… - Il tono della voce del prete rivela timore. -
Credevo che ci saremmo dovuti incontrare non prima di due settimane. -
- Padre… - L’uomo rimane immobile nell’ombra, non si degna nemmeno di voltarsi
verso il suo interlocutore. - Qualcosa la turba? -
- No, è solo che… -
- Bene, molto bene! Ho deciso di agire prima del previsto… Eventi accaduti di
recente si sono rivelati favorevoli alla mia causa… Alla nostra causa, Padre.
Ora tutti i pezzi sono disposti sulla scacchiera, tocca solo a noi fare la
prima mossa. -
- Non so se siamo pronti… -
- Vedete di esserlo! Vi ho finanziato in tutto e ho fatto liberare
quell’incompetente di suo fratello, come avevamo stabilito, ora mi aspetto che
l’Esercito della Nuova Francia rispetti i patti e faccia tutto quello che
avevamo pianificato. -
- Dovrei parlarne con gli altri consiglieri dell’Esercito prima di darle una
risposta… Di quanto vorrebbe anticipare gli eventi? -
- Fosse per me, partirei anche ora. Ma sono magnanimo, vi do due giorni. A
partire da questo istante… Tra due giorni esatti l’Esercito scatenerà l’inferno
e in cambio avrete tutto ciò che c’era nell’accordo originale… Più un piccolo
extra per scusarmi dell’urgenza… E, ovviamente, per ricompensarvi del lavoro
che, già so, sarà impeccabile. Ho chiesto proprio a lei perché so che ha
parecchia influenza nel consiglio dell’Esercito… Non mi deluda! - Senza
attendere una replica di Padre Boucher, l’uomo si alza e abbandona l’edificio
lasciando il prete avvolto dal silenzio, solo con i suoi pensieri.
***
Quando il comunicatore di Madison Jeffries suona, non lo sente. I primi tre
squilli sono coperti dal rumore del getto d’acqua che si infrange sulle pareti
della doccia e sul suo corpo. Forse, se fosse stato vigile e attento come al
solito, avrebbe sentito subito l’acuto suono che lo avrebbe avvisato dello
scontro in sala reclutamento, ma ora i suoi pensieri sono altrove. Poco prima è
passato a fare visita a Heather e l’immagine di lei, immobile in quel letto, si
è stampata nella sua testa e ora non riesce a vedere e pensare ad altro. Ha amato
Heather. Un amore intenso e passionale che si è accesso e consumato
velocemente, troppo velocemente. Anche ora la ama, in un modo diverso rispetto
al passato, ma è pur sempre amore e vederla in quelle condizioni lo distrugge.
Il quarto squillo lo desta dai suoi pensieri. Non c’è bisogno di chiudere il
rubinetto, il suo potere lo fa istintivamente per lui. Si getta fuori dalla
porta a vetri della doccia e l’esoscheletro di Guardian gli si plasma addosso e
in volo si fionda verso il pericolo.
Il piccolo Puck si rialza in piedi dopo un volo di quattro metri abbondanti.
La testa gli fa male ed è ancora un po’ stordito dall’impatto con il grosso
pungo della gigantessa, ma non si dà per vinto. Una rapida scrollata del capo
per scacciare i dolori ed è subito pronto per gettarsi in carica contro
l’avversaria.
- Se continui così, bella, stasera non ti porto fuori a cena! - Puck sorride
mentre la mostruosa ragazza gli risponde con un ringhio animalesco.
Sciamano nel frattempo sta tenendo a bada gli ultimi tre Plodex Flight rimasti
in piedi con un muro di ghiaccio che blocca loro la via.
Puck spicca un salto mentre il pugno della gigantessa si infrange sul pavimento
nel punto esatto in cui si trovava il suo corpo pochi istanti prima e atterra
sulla schiena della creatura aggrappandosi ai capelli.
- Ehi, Sciamano, se con i tuoi amici hai finito di giocare che ne dici di darmi
una mano con la nostra grossa amica, eh? Non vorrai lasciare tutto il
divertimento a me! - La gigantessa si dimena per far perdere la presa al piccolo
alphano, ma questi, con l’abilità di un cow-boy al rodeo, riesce a mantenere la
presa ben salda e ad attivare il suo comunicatore. - Guardian, sono Puck!
Walter mi ha detto che ha trovato da dove nasce il problema. Raggiungilo pure,
qui io e Sciamano ce la stiamo cavando alla grande e ci pensiamo noi a fare la
parte della cavalleria per andare a salvare Lil e i ragazzi! -
- Ricevuto, Puck! - Guardian sfreccia in volo per i corridoi e ad un certo
punto svolta di colpo per incontrarsi con Sasquatch. - Walter, mi ha detto Puck
che hai trovato l’origine dell’attacco. Dove sei? Ti raggiungo! -
- Non indovinerai mai! - La voce nel comunicatore muta durante la frase, segno
che l’occhialuto scienziato sta lasciando spazio al suo irsuto alter-ego. Ma la
vena ironica dell’affermazione rimane la stessa. - La mutazione della struttura
cellulare dell’edificio ha avuto origine dalla stanza nella quale abbiamo
lasciato il Padrone del Mondo che, a quanto pare, non era così morto come
sembrava. Che stupidi siamo stati. -
- Non potevamo saperlo. I nostri apparecchi non hanno registrato nessuna
funzione vitale sul suo corpo. Non è colpa nostra, è il Padrone del Mondo ed è
malvagio. Tra due minuti sarò lì. Passo. -
- Un minuto e mezzo e ci sono. Ti aspetto! -
- Fortuna che dovevi aspettarmi... - Guardian rallenta il suo volo e plana
dolcemente al fianco di Sasquatch impegnato a scazzottarsi contro due guardie
del Dipartimento H sotto l’effetto dei marchingegni di Joshua.
- Lo so, ma questi due non hanno voluto saperne di aspettare e hanno preteso di
iniziare i giochi senza di te. - Sasquatch afferra i due per la collottola e li
fa scontrare l’uno contro l’altro per tramortirli. - Il pezzo grosso lo lascio
a te, promesso. Ora entriamo! -
Guardian apre facilmente la porta grazie al suo potere mutante nonostante
Joshua si sia premurato di manomettere l’apertura per bloccarla dall’interno.
La stanza è quasi completamente mutata, le pareti e tutti gli strumenti ora
sono irriconoscibili e continuano a cambiare sotto lo sguardo dei due alphani
stupiti. Sembra quasi che l’edificio sia vivo.
- Alpha Flight! Che piacere vedervi! - Il Padrone del Mondo allarga le braccia
verso i due eroi e gli sorride mentre tutta la stanza intorno a lui muta e si
fonde con il virus Plodex che continua a uscire dai contenitori ai suoi piedi.
- Speravo in un’accoglienza più calorosa... Mi sarebbe piaciuta la squadra al
completo, ma per ora mi accontento di voi due. Ragazzi, fermateli. -
Ad un cenno del Padrone del Mondo, una decina di guardie controllate mentalmente,
compresa quella che ha aiutato Joshua ad arrivare fin qua, attaccano Guardian e
Sasquatch. Il virus Plodex ha potenziato anche loro come i ragazzi nella sala
di reclutamento e lo scontro non è così semplice come ci si aspetterebbe. Le
guardie sono agili e forti e assaltano i due con una violenza spaventosa,
colpiscono con pugni e calci a ripetizione.
Guardian para il pugno diretto verso di lui e lancia una scarica
elettromagnetica alla guardia che ha di fronte, regolando l’intensità in modo
da metterla fuori gioco senza causare danni permanenti, e si fionda in volo
contro il Padrone del Mondo, lasciando Sasquatch in balia delle altre guardie
impazzite.
- Ok, te l’avevo promesso... Ma almeno potevi avvisarmi! - Sasquatch è in mezzo
alle altre guardie e mena colpi ovunque cercando il più possibile di non farsi
colpire o almeno assorbire al meglio i colpi. - Vedi di fare in fretta, questi
sono parecchio tosti. -
Il Padrone del Mondo tende una mano contro Guardian e un lampo di energia lo
investe bloccando la sua corsa. Poco prima di cadere a terra, riesce a lanciare
una scarica elettromagnetica verso il suo avversario e lo fa vacillare. I due
sono faccia a faccia, a pochi metri di distanza.
- Questa volta non mi fermerete. - Il Padrone del Mondo raggiunge agilmente
Guardian e lo afferra per la gola, alzandolo dal suolo. - Sarà il Padrone del
Mondo a trionfare! -
- Devo dire che sei sempre il solito modesto... - Lo schernisce Sasquatch
mentre mette fuori combattimento l’ennesimo assalitore.
- Per... Perché? - Guardian respira a fatica, ma la curiosità è più forte
dell’impedimento fisico. - Perché tutta questa messa in scena? - L’eroe bianco
e rosso cerca di liberarsi stringendo con le mani il braccio che lo sta
strangolando e rilascia scariche di energia, ma l’avversario mantiene salda la
presa.
- Messa in scena?! - Il Padrone del Mondo è furioso, gli occhi dietro all’elmo
sono spalancati per l’ira. - Come osi? Tutto quello che ho fatto è stato
necessario per il mio piano finale. Il mio capolavoro! -
- Capolavoro? Fallirai! Fallirai come tutte le volte che hai provato ad
attaccarci. Perché questa volta dovrebbe essere differente? - Guardian sente la
presa sul collo farsi leggermente più insicura e ne approfitta rilasciando
un’ennesima scarica elettromagnetica. Il Padrone del Mondo questa volta non
resiste e libera il collo di Guardian, retrocede di alcuni passi e si porta una
mano davanti alla bocca per pulire un rivolo di sangue che spunta dall’angolo.
- *Koff!* - Il Padrone del Mondo tossisce sangue e le sue gambe non riescono a
sorreggere il peso del suo corpo e con un ginocchio tocca a terra. - Non
fallirò, vedrete!... *Koff* Non posso... Non posso fallire! -
- Ma cosa... ?! - Guardian è perplesso, capisce che non può essere stata la sua
scarica a ridurre l’avversario in quelle condizioni. Altra energia
elettromagnetica si sta caricando nei suoi guanti, fa alcuni passi verso il
Padrone del Mondo, pronto a colpirlo.
- Cosa aspetti, Guardian? Finiscilo! - Sasquatch urla al compagno mentre con un
pugno ben assestato si libera dell’ultima guardia che ha intorno.
- Aspettate! - Joshua, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si
frappone tra il suo maestro e l’alphano bianco e rosso. - Con che coraggio
oseresti colpirlo? Non vedi che è malato! -
- Taci, ragazzino! - Il Padrone del Mondo si pulisce il sangue sulla bocca con
il dorso della mano, poi, con la stessa mano imbrattata di rosso, afferra
Joshua per la gola. - Fai silenzio, stupida nullità! Il Padrone del Mondo non
ha bisogno della pietà di nessuno! -
Guardian si avvicina di qualche passo per fermare il Padrone del Mondo, ormai
fuori di sé. - Lascialo... Lascialo andare... Non ti ha fatto nulla! -
- Ora mi è inutile! È servito al mio scopo e ora può anche morire... Morirà,
come morirete anche voi e tutti quelli che si trovano qui dentro! - Fissando
Guardian e Sasquatch, che nel frattempo si è portato al fianco del compagno,
scaglia Joshua in un angolo della stanza e le pareti in continua mutazione
inglobano parte del suo corpo nella nuova architettura. - Se non sarò io ad
ucciderlo ci penserà l’edificio stesso... Il virus Plodex ucciderà... *Koff* Vi
ucciderà tutti. E allora, in quell’istante, pregherete perché sia il Padrone
del Mondo a mettere fine alle vostre sofferenze... *Koff* Vedrete! -
- Mi aveva promesso che sarei potuto uscire dall’edificio prima della completa
trasformazione... La prego, signore, mi aiuti... L’ho sempre ammirata.... -
Joshua cerca di lottare contro il virus Plodex che lo sta inglobando, ma la
forza a cui sta cercando di resistere è troppo potente per lui e sprofonda
sempre più nelle pareti di metallo tecno-organico. - Posso ancora esserle
utile, vedrà! Da quando ero piccolo e l’ho vista affrontare Alpha Flight nel
mio quartiere [4] ho sempre voluto essere al suo fianco.
Per aiutarla in ogni suo piano! Mi salvi... La prego! -
- Piantala di frignare! *Koff* Ho approfittato solo della tua ingenuità, mi
serviva qualche idiota che mi aiutasse a risvegliare il mio corpo una volta
dentro all’edificio... *Koff* Se non avessi rubato un pezzo dell’armatura che
avevo perso dopo lo scontro, non avrei nemmeno saputo della tua esistenza...
Non ritenerti un eletto solo perché sei stato una pedina del Padrone del
Mondo... *Koff* Il fatto che ti chiami Joshua [5] è stata solo una divertente coincidenza.
- Il Padrone del Mondo indica Guardian e Sasquatch. - E voi cosa aspettate a
salvarlo? Non è questo che fate voi eroi? Non vi capirò mai... *Koff* - Dal
dito scaturisce un raggio che investe i due eroi gettandoli a terra. - Ormai
state annaspando come pesci gettati in mezzo al deserto... Non vi potete
salvare... È questione di istanti e poi verrete seppelliti qui, con me...
*Koff* Morirete atrocemente, inglobati dal virus Plodex all’interno del mio
mausoleo... Muahahahah - Mentre la sua risata riempie lo spazio circostante, il
Padrone del Mondo si siede a gambe incrociate nel centro della stanza e chiude
gli occhi mentre il pavimento inizia a rimodellarsi intorno a lui.
- Guardian, credo che il Padrone del Mondo del mondo stia morendo... Tu aiuta
il ragazzo, io cerco di raggiungere il mio laboratorio, e, se il virus non lo
ha ancora completamente distrutto, forse ho una cura... Una cura per l’intero
edificio. - Sasquatch abbandona di corsa la stanza lasciando solo l’amico con
un ragazzino malvagio, una decina di guardie tramortite da salvare dalle spire
della stanza animata e un supercattivo in meditazione.
Guardian usa il suo potere contro il pavimento metallico per “costringerlo” a
lasciare libere le guardie e il ragazzo, ma una forza viva che impregna ogni
molecola della struttura gli si oppone.
- Ragazzino, come posso fermalo? - Guardian ferma con le mani un’escrescenza
tecno-organica che si sta avvolgendo intorno al collo del ragazzo pronta a
soffocarlo. L’oggetto animato dal virus Plodex imprime una forza spaventosa.
- Non lo so... Non è possibile! - Joshua riesce a parlare a fatica, il
pavimento lo sta inglobando sempre di più. - Solo il Padrone del Mondo lo sa...
Ora aiutami, ti prego! Sono stato uno stupido ad aiutarlo... Pensavo che per
una volta avrei potuto essere qualcuno... Ora ho capito la lezione, ma non
lasciarmi morire... -
- Resisti più che puoi, ragazzo. - L’eroe, aiutato dall’esoscheletro che
indossa, con uno sforzo micidiale spezza il tentacolo di pavimento che stringe
tra le mani, dando qualche istante di tregua al ragazzo. Poi getta uno sguardo
alle guardie tramortite e al Padrone del Mondo, fermo immobile, in meditazione,
con il virus Plodex che ha inglobato il suo corpo fin sopra la vita. - Cerca di
resistere, mi devo occupare delle guardie... Intanto spiegami che accidenti sta
cercando di fare quel pazzo del tuo signore... -
- O-ok, ma fai in fretta, non so quanto potrò resistere ancora! - Il ragazzo
scansa di lato il capo e un tentacolo per un pelo non gli si insinua in bocca e
gli passa sopra al naso. - Sasquatch aveva ragione... Il Padrone del Mondo sta
morendo... Il suo corpo è stato rigenerato più e più volte nel corso della sua
esistenza e ora ha raggiunto il limite e sta rigettando la sua stessa
struttura... Le cellule del suo corpo stanno lentamente implodendo e,
nonostante il suo geniale intelletto, non è riuscito a trovare una cura e,
prima di rischiare di perdere completamente la ragione, si è rassegnato all’idea
di morire... Ma il Padrone del Mondo non poteva sopportare di morire come un
qualsiasi essere umano, lui che si è sempre definito come superiore, per questo
ha deciso di architettare il suo ultimo piano e... Ehi, amico quanto ci metti?
Qui si sta mettendo male! -
- Accidenti, ragazzino, tutto questo casino è colpa tua... - Guardian si volta
verso Joshua, poi torna a cercare di rallentare l’espansione del virus sopra i
corpi delle guardie. - Finisci la tua storia... Vedrai che nel frattempo avremo
trovato una soluzione! -
- Spera che il tuo amico peloso abbia una buona idea, perché la tua soluzione
non mi sembra molto efficace... Il Padrone del Mondo vuole trasformare grazie
al virus Plodex il Dipartimento H nella sua immensa tomba e vuole seppellire
Alpha Flight, e tutti quelli che si trovano all’interno, con lui... Quando ha
saputo del reclutamento di giovani, mi ha contattato grazie ad un pezzo della
sua armatura che avevo raccolto come souvenir della battaglia che era appena
avvenuta sotto casa mia e ha fatto leva sul mio... sul mio stupido desiderio di
essere qualcuno di importante, almeno una volta nella vita, mi ha chiesto di
donare delle capsule con uova di Plodex ai ragazzi per trasformarli nel suo
esercito personale e si è finto morto, sicuro che qualcuno di Alpha Flight lo
avrebbe portato all’interno dei laboratori del Dipartimento H... Io gli sono
servito solo per... - Un altro tentacolo riesce a insinuarsi nella bocca del
ragazzo e lentamente penetra nella cavità orale. - Uar-ian! Aiu-o! -
- Dannazione! - Guardian corre in volo verso Joshua, afferra il tentacolo e lo
estrae dalla bocca. Appena in tempo. - Sasquatch, maledizione, quanto ci metti?
- Intanto il virus ha raggiunto la base del collo del Padrone del Mondo.
Come in risposta alla domanda di Guardian, una massa di pelo fulvo piomba nella
stanza. Nelle mani stringe un piccolo serbatoio di metallo. - Guardian, ci
sono! L’ho trovato! - Sasquatch apre il tappo pressurizzato del contenitore e
lo getta ai piedi del Padrone del Mondo. Un liquido azzurrognolo si sparge sul
pavimento plasmato dal virus Plodex. - Questo composto l’avevo sintetizzato
dopo che Marrina era stata trasformata in un mostro dal Padrone... Ho
sintetizzato questo anti-virus dal sangue di Marrina, avevo pensato che sarebbe
potuto tornarci utile in futuro poi lei è... -
- Sasquatch, funziona! - Guardian si porta al fianco del compagno e insieme
osservano il liquido penetrare nella struttura genetica del virus
tecno-organico e annientarlo molecola per molecola. L’antidoto si lega al virus
e, come quest’ultimo, inizia a moltiplicarsi intaccando tutta la struttura.
Anche i tentacoli che imprigionavano il Padrone del Mondo, Joshua e le guardie
sono tornati inanimati e lentamente si stanno ritirando.
- Già... In fondo è... È come se Marrina ci avesse salvati. -
- Essere parte di Alpha Flight... Lo è per sempre... - Guardian sorride
pensando alla loro compagna scomparsa. - Non può certo la morte impedirci di
fare il nostro dovere... -
Il virus che avvolgeva il corpo del Padrone del Mondo si è ritirato lasciando
libera metà della sua figura. Il folle genetista spalanca di colpo gli occhi. -
Che accidenti... ? - Rimane perplesso per qualche istante, poi capisce che il
suo mausoleo si sta sgretolando sotto i suoi piedi. Letteralmente. - Maledetti,
non avete nemmeno rispetto per l’ultimo desiderio di un condannato a morte! -
Il Padrone del Mondo si alza in piedi di scatto, pezzi di tecno-struttura ormai
morti si frantumano nello scatto. Le sue mani irradiano energia. Energia
incontrollata. - Maledetti! Siate maledetti! - L’ormai morente uomo millenario,
senza degnare di uno sguardo i suoi avversari che lo osservano sconcertati, si
getta sul serbatoio dell’anti-virus e rilascia la scarica di energia nel
disperato tentativo di interrompere il processo, ma il suo gesto non fa che
peggiorare la sua precaria situazione: il serbatoio esplode e il liquido si
spande nell’aria, investendolo. Il virus Plodex che è in lui viene lentamente
annientato dalla sostanza sintetizzata dal dottor Langkowski intaccandogli il
corpo e la mente. Il Padrone del Mondo cade a terra, immobile, tornando allo
stato di animazione sospesa nel quale è stato ritrovato, mentre intorno a lui,
lentamente, il Dipartimento H torna alla sua struttura molecolare originaria,
anche se ormai diverse zone risultano distrutte e compromesse. Il tonfo sordo
della sua caduta sul pavimento spezza le ultime note del requiem che suonava
nella folle mente del criminale.
- È ancora vivo... - Guardian è inginocchiato a fianco del Padrone del Mondo
per accertarsi della sua condizione.
- Cosa ne facciamo di lui? Del suo... Corpo? - Le forme del possente Sasquatch
fanno spazio a quelle più minute del dottor Langkowski.
- Non lo so, Walt... Prova a contattare Puck per vedere se sono riusciti a
fermare l’esercito del Padrone, intanto io cerco di farmi venire un’idea...
Spero migliore di quella di portarci dentro la base questo pazzoide! -
***
Ufficio di Mr. Gentry. Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. La
porta dell’ufficio di Holland Gentry viene aperta da una mano affusolata con le
unghie tinte di rosso porpora. Cecilia Lengies, il contatto del Dipartimento H
con il governo, entra in scena in tutto il suo splendore.
- Holland… -
- Oh?! Ah… Cecilia, vieni… entra pure… -
La donna si ferma al centro della stanza e si porta le mani sui fianchi. -
Cos’è, adesso sei pure sorpreso di vedermi? Ti ricordo che hai appena detto
alla tua segretaria di farmi entrare… -
- Scusa, Cecilia… È solo che… Hai visto? - Mr. Gentry indica il televisore al
plasma poggiato alla parete, sullo schermo il telegiornale nazionale parla di
notizie finanziarie. - Sono già due settimane che è riapparsa sulla scena
l’Am-Cam, l’avresti mai detto? Sembrerebbe slegata dalla Roxxon Oil questa
volta… Sta acquistando di tutto: forniture di luce, gas, trasporti e chi più ne
ha più ne metta… Mi chiedo chi sia il nuovo proprietario… -
- Mi hai fatta venire fin qua dal mio ufficio, alle otto di sera passate, solo
per chiedermi se sono a conoscenza della nuova Am-Cam? Holland, sei proprio un
galantuomo! -
- Eh?! Uh… No, scusa… Ti ho fatta venire fin qui per una cosa… Una cosa più
importante… Uh… Sì, ecco… - Holland si sistema goffamente gli occhiali sul
naso, la sudorazione sta aumentando e una fastidiosa goccia di sudore gli cola
lungo la tempia. - Sarei venuto io nel tuo ufficio, ma oggi è stata una
giornataccia… Siamo stati attaccati… dal Padrone del Mondo, ci crederesti mai?
-
- Sì, Holland, ci credo. Ho ricevuto il rapporto sull’accaduto più di due ore
fa… Firmato da te. Immagino non sia nemmeno questo che volevi dirmi… -
- Sì, dicevo così per dire… Quello per cui ti ho chiamata è, sì, insomma…
Settimana prossima sarebbe… È il compleanno di mio cognato, e mia sorella, che
come al solito non si fa mai gli affari suoi, mi ha chiesto se avrei portato qualcuno
e… -
Cecilia sfoggia uno dei suoi sorrisi disarmanti e Holland perde la capacità di
continuare a mettere una parola di senso compiuto dopo l’altra. Capacità già
drasticamente calata vista la situazione. - Sì! Vengo volentieri. Dicono che le
feste a casa del Primo Ministro sono uno spasso, avrei sempre voluto
partecipare.
[ CONTINUA SU ALPHA FLIGHT 9 - ATTACCO ALLA NAZIONE ]
// NOTE //
[1] - Il
grande arcinemico di Alpha Flight è tornato! Il Padrone del Mondo è apparso per
la prima volta in Italia in una storia di Alpha Flight in appendice di Capitan
America & i Vendicatori #1.
[2] -
Vedi Alpha Flight #2 - MarvelIT.
[3] -
Tutto questo è accaduto nei precedenti episodi di Alpha Flight - MarvelIT.
[4] -
Tutto ciò è accaduto dietro le quinte dello scontro tra il Padrone del Mondo e
Alpha Flight avvenuto su Alpha Flight 112, inedito in Italia.
[5] - Durante
uno dei suoi malvagi piani, il Padrone del Mondo si fece chiamare Joshua Lord.