#1

REAZIONE ISTINTIVA

Di Tobia

"Stark!"
Daniel Rand accoglie l’importante ospite nel suo ufficio.
"Buongiorno, Rand. Bell’ufficio, complimenti". Tony Stark si guarda intorno: l’ufficio è arredato con un gusto tipicamente orientale, in contrasto con l’aspetto occidentale di Daniel Rand. Tony si sente un po’ a disagio, in quanto la Cina gli fa tornare in mente il suo ultimo scontro con il Mandarino, che gli costò una lunga degenza[1]
"Grazie. La cultura orientale ha un peso non indifferente nella mia vita[2]. Ma non siamo qui per parlare dei miei gusti in fatto di arredamento, giusto?"
"Giusto. La sua offerta sembrerebbe molto generosa, specie per un servizio come quello che richiede."
"La mia azienda ha subito molte vicissitudini, signor Stark. Un pò perché l’ho trascurata, un pò perché, essendo una sussidiaria della Oracle Inc., ha risentito della scomparsa di Namor McKenzie… Fatto sta che ora l’azienda è a pezzi, ed ho bisogno di aprire nuovi orizzonti commerciali."
"E qui entro in gioco io, giusto?"
"Lei è un genio, Stark. Non posso credere che si accontenti di gestire una semplice società di consulenza! Le propongo di diventare socio della Rand-Meachum, che ne dice?"
"Ci penserò, Rand. Nel frattempo preparerò un piano di risanamento dell’azienda, come era negli accordi. Ora però devo scappare. Chiami la mia segretaria per stabilire il prossimo appuntamento."
"Va bene, Stark. Ci pensi su."
I due uomini si stringono la mano –Una stretta d’acciaio– pensa Tony.

Nel corridoio della Rand-Meachum Tony Stark prende in mano il cellulare e chiama la sua fidata assistente, Pepper Potts, mentre entra in ascensore.
"Salve capo. Come è andata con Rand?"
"Mi è sembrato un tipo a posto, anche se è evidente che nasconde qualcosa… mi ha proposto diventare suo socio."
"Accetterai?"
"Non lo so, è una… opss, mi scusi!" La persona che Tony ha maldestramente urtato gli lancia un’occhiata poco amichevole, entra nell’ascensore e sale fino all’ufficio di Daniel Rand. –Ma quello non era Luke Cage?–
"Pepper, vedi di sapere perché Rand dovrebbe assumere Cage!"
"Vedrò cosa trovo. Tony, ti ricordi del tuo incontro al centro ricreativo di Harlem nei panni di Iron Man? È per quella donazione congiunta con la Fondazione Taylor, credo ci sarà anche il loro "eroe privato", Night Trasher."
"Grazie per avermelo ricordato, Pepper. Intanto mettiti in contatto con l’azienda che sta ricostruendo la casa dei miei… Machinesmith l’ha quasi rasa al suolo durante il suo attacco ai Vendicatori."[3]
"Va bene capo. Ci sentiamo dopo".

Poco dopo Iron Man è in volo verso Harlem, per presenziare all’apertura del centro ricreativo per ragazzi aperto dalla Fondazione Maria Stark insieme alla Fondazione Taylor. Non ha un bel ricordo della Fondazione Taylor: l’eroe privato di Dwayne Taylor, Night Trasher, è una testa calda irresponsabile: l’ultima volta che ha avuto a che fare con lui e i suoi ex compagni, i New Warriors, il risultato è stato un disastro ambientale non indifferente.[4]
Nel frattempo, una figura avvolta da un’impermeabile vede sfrecciare il Vendicatore Dorato. Un sorriso sadico si forma sul suo volto, mentre sussurra le seguenti parole: "Sei morto, lattina!"

Empire State University. Un foglio di giornale svolazza qua e là per il campus. Un ragazzo lo afferra, e legge il titolo stampato: "Oggi Iron Man inaugura il centro ricreativo Jimmy Betha ad Harlem". Un fremito di rabbia gli percorre le braccia, appallottola il foglio e lo scaraventa nel cestino più vicino.

Iron Man arriva al Centro Ricreativo Jimmy Betha. I bambini lo acclamano, mentre Happy Hogan, ex autista di Tony ed ora delegato Stark per le azioni benefiche lo accoglie.
"Salve Iron Man. Night Trasher è già arrivato, ma i fotografi stavano aspettando te, ora possiamo iniziare." A fianco di Hogan c’è anche l’assistente sociale Sam Wilson, collega di Iron Man nei panni di Falcon, che ha proposto l’idea di questo centro, e Willie Betha, il fratello del ragazzo alla cui memoria è dedicato il centro. Night Trasher e Iron Man si stringono la mano, posando al contempo per i fotografi. Sam Wilson si avvicina al microfono ed inizia a parlare ai giornalisti.
"È con piacere che annuncio l’apertura del Centro Ricreativo Jimmy Betha. Prima di tutto voglio ringraziare le Fondazioni Maria Stark e Taylor, in quanto senza il loro contributo questo progetto non avrebbe mai visto la luce. Ultimamente sono venuto a sapere cose molto preoccupanti a proposito di questo quartiere.[5] È per questo che ho voluto un posto dove i nostri ragazzi siano al sicuro, dove ci sia qualcuno che li protegga dalla droga e dalla corruzione. Ora lascio la parola ad Iron Man, che ha accettato il nostro invito a presenziare a questa cerimonia." Scendendo dal palco Wilson sussurra ad Iron Man:
"Grazie, Testa di Ferro! Credo che i ragazzi siano venuti qui più per vedere te e Trasher che per il centro. Vedi di convincerli a tornare, ok?"
"Ce la metterò tutta, Sam." Mentre il Vendicatore sale sul palco, il misterioso individuo con l’impermeabile arriva a ridosso del palco.

"Grazie. La fondazione Maria Stark crede nel progetto del signor Wilson, e per questo abbiamo dotato il posto degli ultimi ritrovati tecnologici in fatto di videogiochi e internet. Le attrezzature sportive, fornite dalla Fondazione Taylor, son°_§è_§_°_" –Cosa diavolo succede? Il filtro vocale non funziona più, e i sensori dell’armatura stanno dando di matto!–
–Mi ha scoperto?– si domanda l’individuo in impermeabile –Meglio non correre rischi ed agire subito!– La figura scatta, ed in una frazione di secondo è addosso ad Iron Man. Il Vendicatore Dorato non ha il tempo di reagire, ma ciononostante l’armatura emette un raggio repulsore alla massima potenza, che incenerisce gli abiti dell’assalitore.
–Non è possibile! Non avevo predisposto nessuna contromisura. Qualcosa controlla l’armatura!– L’assalitore si rialza, ormai privo del suo travestimento, mettendo in evidenza i capelli biondi ed il costume giallo e marrone. "Sabretooth!" All’interno dell’armatura, Tony vede tutti i dati possibili sul selvaggio mutante proiettati direttamente sulla sua retina.
"Esatto lattina. Ho l’incarico di eliminarti, e grazie all’adamantio del mio ex socio Costrittore[6] posso aprirti come una scatoletta di tonno!" Così dicendo balza in avanti, aprendo uno squarcio nel rivestimento esterno dell’armatura. Sta per dare il colpo di grazia, quando un manganello lo colpisce. Sabretooth, ormai preda di una furia animale, si volta in direzione dell’attacco. Night Trasher è in piedi, ma i suoi occhi tradiscono una paura profonda quando incontrano quelli iniettati di sangue di Sabretooth.

"Grosso errore, ragazzino. Mai, MAI, mettersi tra me e la mia preda!!!"
Night Trasher guarda Iron Man a terra, inerme. È troppo orgoglioso per chiedere aiuto o per scappare, ma lo sguardo di Sabretooth l’ha pietrificato. Ora il mutante avanza verso di lui, ringhiando e sbavando. Iron Man osserva la scena. –Dannazione, ho bisogno di altri venti secondi per rimettermi in piedi, ma Trasher non ce li ha! Ma cosa… ?!?– Tony nota che l’armatura inizia ad operare da sola: inquadra il mutante e carica una dose letale di repulsori. –Bloccare armamento! Dannazione, l’armatura non risponde!–
In un attimo, Sabretooth è investito da una scarica di energia letale per chiunque non abbia un fattore rigenerante. Ma per quanto il mutante sopravviva, scompare all’improvviso. Night Trasher tira un respiro di sollievo, quindi si dirige verso Iron Man, ma il Vendicatore lo blocca. "Indietro! Non ho il controllo della mia armatura!"
Iron Man si collega con l’intelligenza artificiale che controlla i suoi sistemi.
"Jocasta!"
"Si, Tony?"

"Effettua un controllo totale sulla mia armatura e cancella qualsiasi programma estraneo!"
"Lo sto facendo… Tony, l’ho individuato… Oh, no!"
"Cosa c’è?"
"Tony, non posso cancellarlo! È la coscienza di X-51, il mio amato Machine Man!"

Sabretooth si materializza in un luogo luminoso. Una figura in controluce lo accoglie. "Mi hai deluso Creed! Non riceverai cure da me, vattene! Penserò di persona ad Iron Man e a Stark!"

FINE PRIMO EPISODIO

 

#2

SETUP

di Tobia

Mi chiamo Anthony Stark. Ho passato tutta la mia vita a stretto contatto con la tecnologia. A differenza delle persone, le macchine fanno sempre quello che gli comandi, in un semplice processo di input-output, senza irrazionali varianti emotive. Ho sempre pensato di avere il controllo totale sulle mie creazioni, almeno fino a ieri, quando la mia armatura ha iniziato ad agire per conto suo, senza che io potessi intervenire. Ora sono qua, nel mio laboratorio nei sotterranei della Stark Solutions, mentre controllo sul monitor il flusso di dati proveniente dalla mia armatura. Un flusso di dati che mi riesce impossibile comprendere. Dannazione, ho progettato software per la maggior agenzia spionistica mondiale, sono riuscito ad interfacciare i miei sistemi con reti aliene, ho addirittura "riprogrammato" il mio sistema nervoso, ma questo va oltre la mia comprensione!
"Tony?"
Jocasta, la coscienza artificiale installata nel server del mio laboratorio. Sostiene che quel flusso di dati incontrollato racchiuda l’essenza di Machine Man, il robot di cui è "innamorata" e con cui ho combattuto fianco a fianco tempo fa.
"Non riesco a capire, Jo! Sostieni che Machine Man si sia installato nella mia armatura, e questo spiegherebbe i problemi che ho avuto ultimamente, per esempio le reazioni che avevano i sensori in presenza di Scarlet, Justice e Firestar. [7] Stando a quel che mi hanno detto gli X-Men, X-51 era diventato una sorta di Sentinella. Probabilmente il "contagio" è avvenuto durante l’attacco di Machine Man al funerale di Ciclope[8]… Questo spiegherebbe anche come mai non ho ricevuto la minaccia lanciata da Fu Manchu tre giorni fa, mentre ero in Texas con i Vendicatori.[9]  Ma da quel che vedo è impossibile salvare la personalità di X-51…"

"Ma con me ci sei riuscito, Tony!"
"È diverso, Jocasta… a meno che…" conosco una persona che potrebbe riuscire a capire quegli algoritmi! Metto in funzione l’interfono
"Pepper?"
"Si, Tony?"
"Lascia questo messaggio su tutti i newsgroup, forum e guestbook che trovi in rete:
"X Collins: l’Uomo di Ferro ha_la soluzione"."
"Mi metto al lavoro. Nel frattempo ti ricordo l’appuntamento con Dwayne Taylor."
"Grazie, Pepper! Sarei perso senza di te!"
Sul serio. Pepper ormai è ben più che una semplice segretaria, meriterebbe un posto di maggior soddisfazione che quello di assistente personale.

Dopo pochi minuti sono seduto nel mio ufficio, attendendo l’arrivo di Taylor. Tutto sommato è un bravo ragazzo, ma deve imparare l’umiltà. Raramente un ragazzino di quell’età ha tanto potere nelle sue mani… Certo, forse io alla sua età ero peggio in quanto ad arroganza, mi ci è voluta una scheggia nel cuore per riportarmi con i piedi per terra!
La porta del mio ufficio si apre ed entra Taylor, impeccabilmente avvolto da un vestito di Versace.
"Salve Stark."
Il tono non è arrogante o strafottente come l’ultima volta che l’ho sentito.[10] Buon segno.

"Benvenuto Taylor. Gradisce qualcosa? È il minimo che possa fare dopo che il suo dipendente, Night Trasher, ha salvato la vita ad Iron Man!"
"Si figuri! Prima ancora che nostri dipendenti, questi uomini sono eroi. Noi mettiamo a loro disposizione solo i mezzi."
"Ha perfettamente ragione. Di cosa voleva parlarmi, comunque?"
"Mi dia pure del tu, Stark. Comunque la Fondazione Taylor ha intenzione di aiutare in maniera concreta molti paesi sottosviluppati, finanziando opere di adeguamento tecnologico."
"Uno sforzo molto lodevole, Dwayne! Ma non credo che la Stark Solutions possa occuparsi di operazioni di una tale portata."
"Nemmeno la Fondazione Taylor può realizzare un’impresa simile da sola. Ma adesso io non sono la Fondazione Taylor, sono Dwayne Taylor, e non sto parlando con la Stark Solutions, ma con Tony Stark in persona. Le ultime vicissitudini politiche di Wakanda ci hanno sconsigliato di rivolgerci a T’Challa, quindi la persona più indicata per metterla a capo del progetto è lei."
"Sei una persona ambiziosa, Dwayne, ma un’impresa del genere non si costruisce dal nulla."
"Ho già contattato Daniel Rand: le risorse della Rand-Meachum confluirebbero nella nostra società. La copertura finanziaria è assicurata dalla Fondazione Taylor. Ci manca solo una mente a capo di tutto questo: tu, Tony!"
"Cosa vi fa pensare che accetterei un rischio così grande per un guadagno quasi inesistente?"
"Parliamoci chiaro, Tony! Non fai certo questo lavoro per il gusto di guadagnare, altrimenti ti saresti ritirato da un pezzo! No, è il gusto per la sfida a spronarti, e questa è forse la sfida più grande: tentare di cambiare il mondo! So che sei la persona adatta per questo, altrimenti mi dovresti spiegare cosa ci guadagni nel finanziare i Vendicatori! Gli incassi pubblicitari ti ripagano anche della distruzione della casa della tua famiglia?"
"Mi hai incuriosito, Dwayne. Ti chiamo domani per farti sapere."
"So di poter contare su di te. In passato mi hai dimostrato che le multinazionali possono fare del bene al mondo.[11] Confermamelo."

Con queste parole, Dwayne si accomiata. È giovane, idealista ed esuberante, ma chissà, potrebbe anche aver ragione. Daniel Rand mi aveva parlato della sua volontà di uscire dall’orbita della Oracle… Uhmmm, potrebbe essere davvero una nuova sfida. Un trillo persistente mi distoglie dai miei pensieri. Il suono proviene dalla Communicard dei Vendicatori. La chiamata proviene da Capitan America, quindi posso anche farmi vedere in abiti civili, bene.
"Tony? Avrei bisogno di aiuto per una missione, siamo solo io, Wanda e Simon![12]
"Mi spiace, Steve., ma i problemi della mia armatura si sono rivelati ben più gravi di quanto pensassi. Se indossassi i panni di Iron Man sarei più un pericolo che altro."
"Ok, Vendicatore. Ci arrangeremo senza di te mentre sistemi il tutto! Ci vediamo presto!"

Il buon vecchio Cap! Quando si tratta di problemi tecnologici, ha una fiducia illimitata in me… Vorrei che fosse ben riposta, ma stavolta non riesco a venire a capo del problema!
Stavolta è il fastidioso ronzio dell’interfono a disturbarmi.
"Sì, Pepper?"
"C’è un tipo in impermeabile che dice di essere stato chiamato da Iron Man. Dice di chiamarsi Collins."
"Fallo scendere in laboratorio, io arrivo subito."
Finalmente! Se c’è qualcuno che può mettere a posto i sistemi della mia armatura, quello è Deathlok! Mentre scendo in laboratorio penso che probabilmente dovrò rivelargli che in realtà sono io Iron Man. Non che non mi fidi, ma mi toccherà escogitare qualcosa per mantenerlo sotto controllo. La porta dell’ascensore si apre, e vedo Deathlok conversare con l’ologramma di Jocasta.
"Mr. Stark, giusto? Salve, sono Micheal Collins. Immagino che Iron Man le abbia parlato di me, vero ? Jocasta –si chiama così, giusto?– mi ha spiegato a grandi linee il problema. Da quanto ho capito, però, avrò bisogno della collaborazione di Iron Man."
Lo sapevo! D’altronde l’armatura è programmata in modo che solo l’utente designato, cioè io, possa accedere alla programmazione. Troppe volte le mie creazioni sono finite nelle mani sbagliate!
"Ce l’hai davanti."
"Lei? Lei è Iron Man? Curioso! Cosa può spingere un miliardario come lei a fare il supereroe?"
"È una lunga storia… Se riusciremo a rimettere a posto l’armatura e salvare Machine Man te la racconterò."
"Mettiamoci al lavoro, allora!"
In pochi minuti è tutto pronto: indosso l’armatura e la collego ai sistemi monitorati da Jocasta, mentre Deathlok si interfaccia con il centro comandi dell’armatura.
"È tutto pronto, Stark. Ora deve accedere alla programmazione dell’armatura. Cercherò di isolare la coscienza di Machine Man dalle direttive di Bastion, ma poi toccherà a lei farla "risvegliare", mentre io neutralizzerò le contromisure."
"Ok, partiamo!"

Un flusso di dati impazzito si proietta sulla mia retina. Chiudo gli occhi, e quando li riapro mi ritrovo in una sorta di limbo elettronico, come quando uscii dall’ibernazione. Vicino a me vedo Deathlok.
"Stark, ho utilizzato questa interfaccia virtuale per permetterle di operare meglio. Ogni sua azione viene tradotta in linguaggio macchina. Non deve fare altro che "risvegliare" Machine Man.
Vedo la figura di X-51, ma il suo volto è inespressivo.
"Aaron Stack? Machine Man?"
Nessuna risposta.
"X-51?"
"L’unita X-51 è operativa ed in attesa di ordini!"
Dannazione, la personalità di Aron Stack è sparita… Vicino a me sento delle esplosioni: dei droidi, rappresentazione delle difese del programma, attaccano Deathlok. Si difende, ma non durerà a lungo.
"X-51, ripensa a quello che ti ha detto il tuo creatore, Abel Stack! Non sei una fredda macchina, sei un uomo!"
"Obiezione, l’unità è un androide, denominazione X-51."
Diamine, probabilmente c’è un modo per farlo tornare alla luce. Metterlo in contatto con Jocasta, ma c’è il rischio che tutti i miei sistemi, anzi quelli di tutto il mondo, visto i miei collegamenti, vengano infettati dalla presenza della programmazione di Bastion. Improvvisamente materializzo intorno a me l’armatura. Mi rivolgo verso Collins e urlo:
"Deathlock! Aprirò il collegamento con il computer centrale! Dobbiamo fermare qualsiasi tentativo del programma di infiltrarsi!"
"Va bene!"
"Materializzo una porta. Nell’istante in cui la apro, tutti i droidi si dirigono verso di essa. Ne abbatto una manciata con i repulsori, mentre Deathlok ne fa saltare in aria una dozzina. Uno di essi mi colpisce, ed il dolore è spaventosamente reale.
Machine Man si dirige verso la porta, come attirato da qualcosa. Meccanicamente, varca la soglia ed è al di fuori della nostra visuale.
Mi distraggo, ed i droidi ci stanno accerchiando. Uno di essi sta per varcare la porta, quando vedo due braccia metalliche che lo scaraventano lontano!
"Machine Man?"
"In persona, Iron Man! L’incontro con Jocasta mi ha fatto ricordare di possedere emozioni! Venite fuori, Jo sta per formattare la memoria dell’armatura!"

In pochi secondi chiudo il collegamento. Riapro gli occhi e sono nel mio laboratorio, insieme a Deathlok.
"Jocasta? Machine Man?"
Guardo verso il monitor, e mi rendo conto che anche le macchine possono avere irrazionali variabili emotive.
"Stark? Forse è meglio che ce ne andiamo, non crede?"
"Si, probabilmente ha ragione, Collins. Mi dica, non è che ha bisogno di un lavoro?"

FINE SECONDO EPISODIO

#3

VITE PARALLELE

IRON MAN PER SEMPRE

Di Tobia

Seattle. 6.30. Tony Stark si sveglia. Si alza dal suo letto ad una piazza e mezza, esce sul terrazzo e guarda il sole nascente riflettersi sull'Oceano Pacifico. Va in cucina, dove lo aspettano delle brioches appena sfornate. Mentre fa colazione, bevendo caffè di miscela arabica, legge in un monitor le principali notizie finanziarie e politiche. Ad un certo punto una notizia lo colpisce in modo particolare:
"Quattro stabilimenti della BAINTRONICS rasi al suolo durante la notte. La società di Sunset Bain sull'orlo del fallimento"

New York, 13.30. Tony Stark si sveglia. Si alza della brandina posta ai piedi della scrivania, apre la finestra e l'odore di fritto proveniente dal McDonald's sottostante gli riempie le narici. Si mette un paio i pantaloni e scende al fast food. Tornato di sopra, addentando una fetta di torta di mele e bevendo un caffè acquoso, accende un antiquato computer e inizia a lavorare a complicati programmi.

Limbo. Nessun tempo. Immortus osserva queste due scene con un interesse quasi morboso. "È quasi giunto il tempo di fare la mia mossa, una mossa da cui dipenderanno i destini di tutti i possibili futuri!"

Seattle, 7.00. Tony Stark si reca nel suo ufficio, chiamando a sé Pepper Potts.
"In seguito a vari accordi che ho preso con la Fondazione Taylor e la Rand-Meachum, la Stark Solutions si trasferirà al più presto a New York. Dato il mio coinvolgimento nel progetto di Taylor, avrò bisogno di qualcuno che mantenga in piedi la Stark Solutions… Pepper, che ne dici di diventare Presidente?"
"Io… Tony, non lo so, non ne sono in grado…"
"Storie, Pep! Ormai sei più esperta te di queste faccende di me… Io continuerei a svolgere il mio lavoro, ma l'amministrazione della società sarebbe affar tuo."
"Beh, al massimo mi licenzieresti, giusto?"
"Non credo potrei mai farlo, Pepper. Sarebbe come se mi tagliassi il braccio destro."
"Grazie, Tony, farò del mio meglio. Ma intanto sono ancora la tua assistente, e devo ricordarti che tra cinque ore devi essere a New York. Devi incontrarti con Michael Collins per definire i dettagli della sua assunzione come responsabile informatico."
"Certo, con l'armatura dovrei riuscire a farcela. Nel frattempo raccogli informazioni sugli attentati alla Baintronics, ok?"
"Ok!"

New York, 14.00. Tony Stark scopre una strana figura nel centro del suo piccolo appartamento, rivelando un'armatura da combattimento sulla falsariga di quella di Iron Man. Tony si specchia sulla superficie lucida. Il suo volto è quello di un ragazzo di quindici, sedici anni. "Finalmente… finalmente posso riabbracciare il mio destino!!!"
Nel Limbo Immortus osserva divertito. "Non hai idea di quale sia il tuo destino, ragazzo!"

New York. Iron Man vola verso la sede della Fondazione Taylor. Grazie alle nuove modifiche all'armatura, riesce a volare da costa a costa in poco più di tre ore. Ma il consumo energetico e lo sforzo fisico sono improponibili. Continuerà a fare uso di aerei per questi viaggi. L'armatura si ripiega all'interno della valigetta, e Tony si appresta a partecipare all'incontro con Danny Rand e Dwayne Taylor. L'ascensore lo porta all'ultimo piano, dove lo aspettano i due giovani manager. Dwayne Taylor si alza in piedi e va a stringergli la mano.
"Salve Tony. Spero che il viaggio non ti abbia stancato troppo."
"No, Dwayne. La Stark Solutions ha le sue risorse per far viaggiare comodamente le persone." Danny Rand stringe la mano a Tony a sua volta.
"Ora dobbiamo parlare di affari."
"Senza dubbio. Danny, Tony, sedetevi. Dunque, come vi ho già detto il mio progetto è avviare un processo di sviluppo tecnologico nei paesi arretrati da questo punto di vista: Africa, Sud-Est Asiatico…"
"Uhm, Dwayne, tutto ciò è positivo, ma come faremo a fare le nostre proposte in paesi che vivono guerre civili?"
"Danny, la Fondazione Taylor gode dello status di fondazione benefica riconosciuta dall'ONU. Le sue azioni sono patrocinate dalle Nazioni Unite."
"Ok, ma io mi chiedo come faremo a far quadrare i conti, Dwayne. Non possiamo permetterci di lavorare in perdita. La Fondazione potrà coprire parte delle perdite, da parte mia posso assicurarci l'aiuto della Fondazione Maria Stark, anche se i suoi compiti sarebbero più mirati alla realtà americana. Ma per il resto dobbiamo offrire i nostri servizi anche a nazioni più progredite."
"No, Tony. Io voglio aiutare i paesi più arretrati, non rafforzare le potenze già affermate. Inoltre in questa maniera rischiamo di finire nell'ambito del mercato delle armi, un campo che voglio assolutamente evitare."
"Dwayne, sei troppo idealista. I tuoi propositi sono ottimi, ma dobbiamo restare con i piedi per terra. Sono il primo a dire che negli affari c'è posto per gli ideali, ma un integralismo come il tuo non è accettabile. Non voglio vedere questo progetto naufragare dopo due mesi."
Dwayne Taylor si fa pensieroso. "Non posso darti torto, Tony. Ora dobbiamo pensare al personale della nostra società. Come presidente esecutivo la prima scelta sei tu."
"Sono onorato. Vorrei riservarmi il privilegio di proporre come vicepresidente James Rhodes. Ha alle spalle un buon periodo come presidente delle Stark Enterprises, in mia… assenza"
"Mi sta bene. Non ha anche militato in un gruppo ambientalista? Credo che sia la persona giusta."
"Grazie Dwayne. Come responsabile del personale propongo Bambina Arbogast, un tempo mia segretaria e, ve lo posso assicurare, una donna di ferro!"
Danny Rand prende la parola "Per la sicurezza, vorrei proporre la KnightWing Restorations. Senza dubbio andiamo incontro a molti rischi con un impresa del genere, e non potremo sempre fare affidamento su Iron Man o Night Trasher"
"Si, ne ho sentito parlare, Danny. Non lavoravano come agenzia investigativa? Mi sembrava che erano in stretto contatto con lo studio legale Sharpe, Nelson & Murdock…"
"Si, Tony, ma in seguito alla rifondazione dello studio hanno perso i contatti."
"Va bene. Per le pubbliche relazioni propongo Rachel LaCoste, mentre per il settore informatico Micheal Collins."
Danny e Dwayne si guardano con occhi interrogativi "Chi, scusa?"
"Micheal Collins, forse avete sentito parlare di lui come Deathlok o Demolisher. Nonostante la sua vita da "supereroe", è uno scienziato estremamente competente, di solidi ideali e con una capacità di lavorare con i computer superiore a chiunque altro." -Ed inoltre avrei qualcuno, oltre a Rhodey, che mi può coprire come Iron Man.-

All'improvviso la vetrata esplode. I tre uomini d'affari, denotando un'agilità insolita per gente del loro rango, si riparano dietro il tavolo. In breve tempo la stanza si svuota, mentre entra volando il giovane Tony Stark con l'armatura che ha ultimato poche ore prima.
"Dove sei, Stark? Vieni fuori!"
Tony, in un bagno, apre la valigetta e indossa l'armatura, mentre in uno sgabuzzino Dwayne si equipaggia con la corazza di Night Trasher. Nel corridoio, Danny Rand spera di non essere costretto a rivelare ai suoi nuovi soci la sua identità di Iron Fist.
Iron Man è il primo ad arrivare nella stanza, seguito da Night Trasher. Danny Rand tira un sospiro di sollievo.
"Mi spiace, ma Mr. Stark non è disponibile" intima Iron Man al nemico "Vuoi parlare con me?"
Pronunciando queste parole, Tony riconosce immediatamente la tecnologia utilizzata dall'aggressore.
"Night Trasher, stai indietro. Questa volta me la vedo da solo. Dove hai preso quell'armatura, amico?"
"Non mi riconosci? L'ho progettata io!"
"Impossibile! Quell'armatura deriva dai progetti di Tony Stark!"
"Smettila con questa buffonata!"
-Sa che io sono Iron Man? Eppure nessuno dovrebbe saperlo, dopo che l'ho cancellato dalle menti di tutta l'umanità!-[13]

Mentre questi pensieri assalgono Tony, il nemico gli rivolge contro i repulsori. Tony riesce ad alzare uno scudo deflettore, ed i raggi colpiscono il tavolo, che esplode in mille schegge. Sta per contrattaccare, quando vede che le schegge sono rimaste sospese a mezz'aria.
"Che trucco è questo?"
L'altro Iron Man è stupito a sua volta. "Non ne so niente!"
"Ma chi sei tu?"
Alzandosi la visiera dell'elmo, l'aggressore guarda Tony. "Io sono Tony Stark… Io sono Iron Man!"
Iron Man resta interdetto dalla rivelazione, ed improvvisamente si apre una sorta di squarcio nello spazio, da cui fuoriesce la figura di Immortus.
"Bene, bene, tutto come previsto!"
"Immortus? Ci sei tu dietro tutto questo?"
"Ah, vecchio Stark, fosse così semplice. Non c'è nessuno dietro a quello che sta succedendo, stiamo giocando con delicati equilibri cosmici…"
"Che cosa stai dicendo, vecchio? Io non ne so niente di equilibri cosmici, io voglio vivere la vita che mi spetta, senza che la sua ombra mi perseguiti, senza che abbia paura di non riuscire dove è riuscito lui e di cadere nei suoi stessi errori…"
"Giovane Stark, non hai idea di quanto lontano sei dal tuo destino…"
"Ma chi è questo ragazzino?"
"Anthony, non ricordi nulla della tua "morte", avvenuta quando ti sei ribellato a Kang?"
"Che cosa?"
"Immaginavo… Quando sei tornato dalla dimensione creata da Franklin Richards tutte le vicende che riguardavano queste questioni sono state cancellate dalla tua mente. Al tempo imbastii una complicata congiura atta a ritardare i vostri propositi bellicosi nei confronti di popolazioni extraterrestri almeno fino alla venuta di Onslaught…"
-Mio dio! Ora inizio a ricordare! Io non ho vissuto Onslaught, eppure ho come dei ricordi della battaglia!"-
"… e tu, Anthony Stark, eri l'elemento più importante per trarre in inganno i Vendicatori. Riuscii ad influenzarti, ma a differenza di quella volta su Kree-Lar,[14] questa volta il condizionamento fu totale. Eri un burattino nelle mie mani, e ti macchiasti di crimini orrendi agli occhi dei tuoi compagni."
"Si, ora ricordo! Mi hai fatto uccidere Calabrone, Marilla, ho quasi ucciso Wasp…[15]
"Era necessario. Doloroso ma necessario. Ma non volli macchiare così la memoria di un avversario valoroso, quindi ti preparai una "morte" da eroe. Quando distruggesti il cannone di Kang,[16]  in realtà finisti in una "sacca temporale", ed il tuo corpo fu sostituito da un Fantasma dello Spazio… Nel frattempo, grazie alle mie mosse, i tuoi compagni Vendicatori avevano recuperato da un passato un giovane Tony Stark…"
"E gli rovinarono la vita! Gli strapparono la sua identità e lo costrinsero a vivere all'ombra di un fantasma."
"Sigh, possibile che non capiate le implicazioni del mio gesto? Era necessario che Iron Man fosse presente durante l'attacco di Onslaught, così Franklin Richards, con i suoi poteri, avrebbe richiamato l'originale dalla sacca temporale, facendolo rivivere nella dimensione tascabile."
-Un'altra resurrezione? Sta diventando un'abitudine!- "Ma che cosa successe a lui? Non ricordo ci fosse in attività un Iron Boy mentre io vivevo la mia vita fittizia!"
"No… lui era un elemento importantissimo: Franklin Richards può manipolare la materia, ma è pur sempre un bambino, che non sa utilizzare al meglio i suoi poteri. Una volta che ha creato la sua dimensione, c'era bisogno di qualcuno che la tenesse sottocontrollo: prelevai il giovane Stark e sfruttai le sue capacità cerebrali per mantenere la dimensione tascabile il più stabile possibile: l'avevo trasformato in una sorta di computer vivente, anche se era in stato vegetativo. Purtroppo le energie sprigionate da Hulk erano troppo anche per il suo cervello, e le barriere tra le dimensioni, con l''intervento dei Celestiali, crollarono"[17]

"Ed a quel punto io tornai sia come Tony Stark che come Iron Man, giusto? E lui?"
"Io mi ricordo che mi svegliai senza ricordare nulla, in un letto d'ospedale. Poi, un giorno, sentii una voce dentro la mia testa che mi imponeva di dimenticare che Tony Stark in realtà era Iron Man… Ricordai subito chi ero, come la mia vita era stata distrutta a causa del vero Iron Man, del mio sacrificio nella battaglia contro Onslaught…"
"Esattamente, giovane Stark… Credevo di non aver più bisogno di te, ma poi è successo un fatto "imprevisto": la mia morte!"
"Capita a volte, Immortus! Te lo posso assicurare."
"Sempre sagace, Iron Man. Comunque, mi resi conto che la mia vita, e con essa il controllo sul periodo storico più turbolento in assoluto, era in pericolo, a causa delle mosse del mio "io passato", Kang. Come prevedibile, la vicenda ha portato alla mia esecuzione per mano dei miei controllori, i Guardiani del Tempo"[18]
"E come mai sei qui?"
"Perché tutto ciò deve ancora avvenire, i realtà. Anzi, siete pregati di seguirmi…"

Immortus entra nella porta fluttuante nel vuoto. I due Iron Man si guardano sospettosi, poi decidono di seguirlo. Non appena il giovane Tony entra, viene fatto a pezzi da strane energie fluttuanti.
"Non ci posso credere, Immortus! Un omicidio così banale non rientra nelle tue caratteristiche!"
"Non alterarti, Iron Man. Non l'ho ucciso, anzi, gli sto per donare la vita eterna. Osserva pure, se vuoi!"
Iron Man vede Immortus uscire da un'altra porta, e segue la vicenda su un monitor. Vede una sequela di avvenimenti, una squadra di Vendicatori composta da Capitan America, Wasp,Giant-Man, Calabrone, Occhio di Falco, Songbird e un tipo che gli ricorda molto Capitan Marvel messa alla berlina dai Guardiani del Tempo, con Immortus nel ruolo di difensore. Vede l'intervento di Kang, della Suprema Intelligenza e di Rick Jones, vede una spaventosa guerra tra Vendicatori di tutte le linee temporali.[19]
-Mio Dio! Questi sono i Vendicatori? Chi l'avrebbe mai detto che sarebbero diventati una forza di livello cosmico il giorno che ci riunimmo per sconfiggere Loki?-
Ad un certo punto vede Immortus ucciso dai guardiani del tempo. -Aveva ragione! È morto!- Ma nota anche la strana energia fluttuargli attorno. -Cosa? Credo di iniziare a capire… Mio Dio! Non può fare una cosa del genere!- Mentre Immortus si prepara a rinascere, l'energia si infonde nell'embrione. In breve tempo Immortus rinasce. Tony osserva attonito la conclusione della vicenda. Poco dopo, un Immortus più giovane lo raggiunge.

"Cosa hai fatto, Immortus?"
"Ho infuso l'essenza del giovane Stark dentro di me. Non è un segreto che sono sempre stato affascinato dai Vendicatori, e non appena ho avuto l'opportunità ne ho approfittato per aggiungere alla mia personalità elementi del più complesso membro di quel gruppo di eroi!"
"Perché proprio io? Perché non Capitan America, Thor, Scarlet, Visione…"
"Perché tu, Anthony Stark, in un certo senso sei l'anima dei Vendicatori. Sei un membro fondatore, e sei stato tu a porre le basi per la sopravvivenza del gruppo. Hai messo a loro disposizione la casa della tua famiglia, e al loro servizio la persona che più di chiunque altro ti ha aiutato nella tua infanzia, Jarvis. I Vendicatori sono nati per esigenza diverse… ma tu, Iron Man, Tony Stark, sei stato il primo a sognare quello che poteva, e doveva, essere questo gruppo!"
"E questo ti dà il diritto di sfruttare la mia persona?"
"Io ho qualsiasi diritto voglia arrogarmi in questi quaranta secoli. Ora vattene, Anthony Stark. Lasciami scoprire tutti gli aspetti di questa mia nuova personalità!"

Con un gesto della mano, Immortus fa ricomparire Iron Man nell'ufficio di Dwayne Taylor. Night Trasher è sorpreso.
"Iron Man, cos'è successo? Ho visto che l'aggressore aveva sparato, c'è stato un lampo e poi sei comparso tu!"
"Trasher, hai esperienza di situazioni cosmiche e similia?"
"Si, ne ho avute con i New Warriors, non sono esattamente un novellino!"
"Allora sai che a qualunque domanda mi fai in questi casi non so risponderti!"

Nella cattedrale di cristallo, una figura luminosa osserva la scena.
"Ora è il momento! Anthony Stark e Iron Man devono cadere! Così giura il Nuovo Figlio!"

 

FINE TERZO EPISODIO.

 

#4

FORZE DEL BENE

PARTE PRIMA

Di Tobia

New York. Non è stato difficile per Dwayne Taylor approntare un ufficio in un piano del nuovo Taylor Building, a Manhattan. Tony Stark ha una vista che gli permette di contemplare la magnificenza dell'isola. Riesce anche a vedere la sede dei Vendicatori, un tempo casa sua, ormai quasi completamente ricostruita per la terza volta. Ormai l'ennesima sfida della sua vita è ai nastri di partenza: questa sera ci sarà il galà inaugurale della REvolution Enterprises, la società che Tony ha messo in piedi insieme a Daniel Rand e Dwayne Taylor. Una società che si prefigge di aiutare i paese del Terzo Mondo, fornendogli gli strumenti tecnologici necessari a iniziare dei processi di sviluppo. Ormai è tutto pronto: nei sotterranei c'è il laboratorio, dove ha installato le coscienze di Jocasta e di Machine Man e dove lavora Micheal Collins, alias Deathlok, il responsabile informatico. Il suo ufficio confina con quello di Rae LaCoste, responsabile delle pubbliche relazioni, e con quello di James Rhodes, vicepresidente. Al piano di sotto ci sono gli uffici di Bambina Arbogast, responsabile del personale, e di Misty Knight e Colleen Wing, responsabili della sicurezza.
Tony ha di fronte a se una manciata di giornali che definiscono, nel migliore dei casi, "assai azzardata" la sua decisione. Gli altri commenti variano da "sicuro fallimento" a curiose considerazioni che associano la sua decisione ad una fantomatica demenza dovuta alle troppe "resurrezioni"… Mentre sfoglia i giornali, un sorriso beffardo si forma sul suo viso. Almeno fino a quando non legge la notizia della distruzione di vari stabilimenti della Stane International. Pochi giorni prima era toccato alla Baintronics… tutto ciò potrebbe essere collegato.

A Gibilterra, Jacob Gavin Jr., alias il Corriere, riceve una telefonata.
"Pronto? Papà? No, sono a Gibilterra… Affari personali. New York? Galà di presentazione? Di chi? Stark, Taylor e Rand? Non puoi andarci tu? Ok, andrò io!"
Mentre ferma un taxi per recarsi all'aeroporto più vicino, si apre uno squarcio nello spazio, e Gavin si ritrova nella cattedrale di cristallo del Nuovo Figlio.
"Corriere, stasera devi essere a New York al galà di Tony Stark?"
Gavin è un po' spaesato…
"Ehm, si, devo andarci per conto della società di mio padre, la Gavin Communications…"
"Ti affido un incarico, Corriere: una volta che sarai al galà, dovrai piazzare questo congegno in un posto nascosto…" Uno dei tecnodroidi del Nuovo Figlio gli porge una sorta di scatoletta tecnologica.
"Ma non posso, è un impegno di lavoro…"
"Ti ho forse dato alternative?"
Gavin abbassa lo sguardo, incapace di sopportare il volto luminoso del Nuovo Figlio.
"Allora siamo d'accordo… io ti osserverò durante il galà!"
Dette queste parole, il Nuovo Figlio diventa ancora più luminoso. Il Corriere chiude gli occhi, e quando li riapre si ritrova a New York, a pochi passi dalla sede della Gavin Communications.

Gli ospiti continuano ad arrivare al Taylor Building. I parcheggiatori sono oberati di lavoro, così come i vari fotografi e giornalisti presenti.
Ken Ellis è stato praticamente costretto a scrivere un articolo sull'evento, dal momento che al Daily Bugle sono stanchi dei suoi continui falsi scoop. Scrivere cronaca mondana non è esattamente la sua massima aspirazione. Angela Yin, invece, non vede sminuito il suo lavoro di fotografa. Anche lei preferisce lavorare sulle strade, ma almeno in queste occasioni è sicura di vendere quasi tutte le foto che scatta. Nell'obiettivo della fotografa appare una Ferrari nuova fiammante. Angela prende a scattare, immaginando che tra breve ne uscirà un personaggio importante. Ken Ellis prende appunti, soprattutto vedendo nel lato del passeggero una famosa attrice, salita alla ribalta delle cronache cinematografiche per aver interpretato un personaggio dei videogiochi. Il guidatore affida le chiavi al posteggiatore, quindi scende e apre la porta alla sua compagna.
"Andiamo, Angelina. Mio cugino ha fatto le cose perbene, stavolta."
Ken Ellis continua a prendere appunti.
-Uhmm, a quanto pare Morgan Stark ha progettato una grande rentrée nel jet-set.-

Due dei tre soci della società sono pronti: Anthony Stark e Daniel Rand non tradiscono un pizzico di emozione, di fronte a tutti gli invitati, nell'inaugurare gli uffici della REvolution. Dwayne Taylor ha preferito restare lontano dai riflettori in quest'occasione, dal momento che alcuni impegni già fissati ad Hong Kong lo avrebbero costretto ad un viaggio non da poco. Tocca a Tony Stark fare il primo passo, tagliando il nastro.
Ne segue uno scroscio di applausi.
"Grazie. Ora, signore e signori, se volete seguirmi, ci aspetta un suntuoso buffet!"
In poco tempo tutta la gente che prima affollava l'ingresso stringe in un composto assedio i cuochi ed i camerieri. Tony sorseggia un bicchiere di Perrier e inizia il rituale giro di saluti. Per primo incontra Rhodey:
"Jim! Sono contento che tu abbia accettato l'incarico."
"Basta soltanto che questa volta non mi muori sul più bello, Tony. Ok?"
"Farò il possibile… E per quell'altra… "attività", che decisioni hai preso?"
Rhodey si guarda intorno, poi abbassa la voce.
"Hai visto che casino ho combinato con l'armatura di War Machine? L'ho persa e subito qualcuno ne ha approfittato… no, è stato bello, ma il supereroe sei tu, Tony."
"Va bene, ma se mai cambierai idea, i progetti di War Machine sono sul mio computer… con qualche miglioria."
Ai due si avvicina Rae LaCoste.
"Tony, Jim, che bello vedervi di nuovo ridere e scherzare. Tony, grazie per il posto."
"Di niente. Rae. Sei la persona più adatta che mi sia venuta in mente, di sicuro meglio di Marcy Pearson."
Rhodey lancia un'occhiataccia a Tony, ma è Rae a riprendere la parola.
"Ehm, Tony, ci lasceresti un po' da soli… io e Jim dobbiamo parlare."
"Beh, va bene…"
"Tony si addentra nella folla e vede Rumiko Fujikawa, che sta parlando con Morgan Stark e la sua affascinante compagna.
"Rumi!!!"
"Vuoi scusarmi, Morgan? Ho degli affari da concludere con tuo cugino."
"Non c'è problema, Rumiko. Anzi, salutalo da parte mia, a quanto pare non ha molta voglia di parlarmi… almeno per ora!"
La giovane giapponese si volta verso Tony. "Cosa c'è?"
"Come mai sei venuta?"
"Me l'ha ordinato mio padre, cosa vuoi farci!"
"Senti, per quanto riguarda noi due…"
"Ah, ti è venuto in mente che stavamo insieme… Credevo te ne fossi dimenticato… Beh, io sto cercando di farlo!"
"Rumi, come puoi pretendere…"
"Non pretendo più nulla da te Tony, mi hai preso in giro."
Rumiko si volta e si dirige verso gli altri invitati. Tony rimane ad osservarla, fino a quando non vede un giovane con gli occhiali scuri e i capelli abbastanza lunghi tentare un approccio. -Chi diavolo è quel tipo… mi sembra di averlo già visto. Ma ormai non sono più affari miei!-

Danny Rand è in un angolo, insieme a Misty Knight e Colleen Wing. L'ex agente abbraccia il suo fidanzato, cercando di fargli passare quell'aria pensierosa.
"Che cos'hai, Danny? Dovresti essere felice, finalmente la Rand-Meachum è al servizio di una causa giusta, no?"
"Hai ragione, Misty, e mi fido di Dwayne Taylor… Il suo entusiasmo giovanile non può che essere genuino… è Stark che non mi convince: a volte sembra la persona più generosa e onesta del mondo, a volte mi sembra uno spietato affarista. Sarebbe bello credere che tutta la sua fortuna se la sia guadagnata in modo pulito, ma ho visto troppa gente in questo campo nascondere del marcio dietro una facciata dorata."
"Se ti farà sentire più tranquillo farò qualche indagine" interviene Colleen Wing "ma non credo che dovresti aspettarti brutte sorprese dal mecenate dei Vendicatori.
"Lo spero, Colleen… lo spero!"

Nei sotterranei Micheal Collins è al lavoro sulla rete informatica. Non aveva mai avuto il vantaggio di lavorare insieme a due coscienze elettroniche, gli facilitano di molto il lavoro. Machine Man e Jocasta stanno eseguendo costanti verifiche dei sistemi dall'inizio.
"Mike, ti va di parlare?" interviene Machine Man "È un bel po' che te ne stai zitto!"
"Scusa, Aaron… è che non sono abituato a parlare ad un computer in termini… "umani"! Il mio interlocutore in genere è quanto di più freddo e robotico possa esistere!"
"Ma come mai non sei alla festa di sopra?"
"Tony mi avrà anche assunto per la mia competenza in fatto di computer, ma sono pur sempre un cyborg da combattimento. Non credo che farei una bella figura in un party del jet-set!"
"Una cosa che, per quanto mi sforzi, non riesco a capire di voi umani è la tendenza ad avere pregiudizi basati sull'aspetto esteriore…"
"Benvenuto nella razza umana, Aaron."
"Mike? Aaron?"
"Cosa c'è, Jo?"
"I sensori hanno rilevato un intruso nel corridoio B, anche se per pochi istanti. Non sarebbe meglio controllare?"
"Io non ricevo niente, Mike, credo che l'unica opzione sia di controllare di persona… Vuoi che mi scarichi nei tuoi sistemi e ti accompagni?"
"No, senza offesa, ma me ne basta uno di computer che mi parla nella testa!"

Jacob Gavin Jr. è nervoso… decisamente nervoso! Ha una missione da compiere per il Nuovo Figlio, e sa quanto potrebbe costargli una disobbedienza… Ma se viene scoperto, Nuovo Figlio o meno, suo padre potrebbe mandarlo a spasso! Macchiare il nome della Gavin Communications in un'occasione del genere! All'improvviso, una mano gli tocca la spalla, e Jake pensa che se non gli è venuto un infarto questa volta non gli verrà mai più! Si volta e vede Gambit in compagnia di un'affascinante giapponese.
"Rumiko, hai mai conosciuto Jacob Gavin Jr., della Gavin Communications?"
"Non ho mai avuto il piacere, Remy. Rumiko Fujikawa, della Stark-Fujikawa."
"Incastrato… ehm, incantato!"
Remy stringe un po' di più la spalla di Jake.
"Cosa ci fai qui, mon ami? Avevo sentito che eri stato trattenuto a Gibilterra per impegni di lavoro."
"Eh, si… vedi… ho, come dire… ho risolto e sono venuto qui al volo!"
Rumiko si inserisce nella discussione
"Ma come vi conoscete voi due?"
Jake è imbarazzato.
"Ehm, per lavoro!"
"Per lavoro?"
Remy capisce che deve intervenire per salvare il suo bluff
"Si, ti ho detto che commercio opere d'arte, no? Spesso mi affido alla Gavin Communications, sono i migliori nel loro campo!"
"Sei un uomo molto interessante, Remy! Andiamo a prendere qualcosa da bere, mi racconterai meglio del tuo lavoro."
Mentre i due si allontanano, Jake riesce a piazzare il dispositivo sotto un tavolo.

Nei sotterranei Deadpool ascolta i discorsi di Rumiko attraverso una ricetrasmittente nello smoking di Gambit.
"Bla bla bla, bla bla bla… Il cajun cerca di estorcere informazioni sulle attività di Stark e sui suoi possibili legami con Zero Tolerance a belle e disponibili ereditiere mentre a me tocca strisciare nei sotterranei e tentare di inserirmi nella rete informatica! Non c'è giustizia tra i ladri!"
Mentre parla, nota un puntino rosso sulla spalla. Con noncuranza alza la voce:
"Fatemi indovinare, sicurezza?"
"Non proprio, responsabile informatico, alza le mani e girati lentamente!"
"Oh, che paura! Un cervellone quattrocchi che mi minaccia! Potrebbe prendermi a cliccate!!!"
Deadpool si gira di scatto, ma un colpo al plasma lo colpisce alla spalla.
"Non sono esattamente il classico tecnico dei computer!"
Deathlok si fa vedere.
"Oh, ottimo… ma Stark assume solo supereroi?"
-Computer, chi diavolo è questo intruso?-
-Corrisponde a Deadpool, mercenario mutante con forte fattore rigenerante. Consigliata una tattica d'attacco pesante-
-Il dialogo per te non esiste, eh?-
-Il soggetto, in basi ai dati in nostro possesso, può resistere senza conseguenze ad un attacco letale standard.-
-Ok, ho capito. È un osso duro. Ma mantieni attivo il parametro "non uccidere"-
Nel frattempo Deadpool si è rialzato.
"Ma tu non sei Dead… Death… Deathlok? Ma possibile che tutti abbiano nomi del genere?"
”Senti chi parla, Deadpool, giusto?"
"Beh, io sono un mercenario, un killer, mi sta bene questo nome… a te vedrei meglio, chessò, Cybernus!"
-Attenzione, attacco in vista-
-Come?-

Distratto dalle chiacchiere di Deadpool, Micheal si prende il colpo esploso dalla pistola del mercenario in pieno petto.

Ai piani alti, Gambit sta parlando con Rumiko, ormai completamente vittima del suo fascino.
"Non credo che Tony possa essere coinvolto nell'operazione Zero Tolerance… all'epoca era dato per morto, non ricordi?"
Remy si fa pensieroso.
-Ha ragione, ma allora perché su Internet girano voci che i file di Bastion siano in mano a Stark? Cosa potrebbe guadagnare da quei file uno come Stark? Ad ogni modo devo riuscire a penetrare nei computer, per scoprire chi è che ha messo tutti i mercenari e gli assassini uno contro l'altro… l'ultima volta era stato l'Architetto, ma dicono che sia morto.[20]  L'unico indizio che ho avuto da Nyko era il coinvolgimento di Zero Tolerance…-
"Remy? A cosa stai pensando?"
"Oh, pardon, cherie. Stavo pensando a come deve sentirsi Stark dopo che per ben due volte è "tornato" dalla tomba. Non gli verrà mica una crisi messianica?"
"Senti, non possiamo cambiare argomento?"
All'improvviso il cielo si infiamma, e la sagoma del Nuovo Figlio si staglia nel cielo.
Tony sta parlando con Jim Hammond della Oracle Inc., i precedenti proprietari della Rand-Meachum, quando nota la figura fiammeggiante. Hammond è come rapito da questa visione. Il Nuovo Figlio si avvicina agli uffici della REvolution, quindi inizia ad urlare:
"Dov'è Stark? Deve morire!"

Nei sotterranei, Deathlok si riprende dal colpo subito e si rialza. Deadpool continua a sparare, ma i colpi non intaccano il corpo robotizzato di Micheal Collins.
-Computer, sistema di puntamento automatico. Sparare a raffica-
-Operativo-
Deathlok inizia a sparare una raffica di colpi precisissimi. Deadpool continua ad incassare, fina a quando non riesce a mettersi al riparo.
"Gambit? Gambit? Mi senti? Sono nei casini! Rispondi! Ti pareva, non appena c'è di mezzo una donna quello ti pianta in asso!"

Nel laboratorio, Machine Man sta monitorando la situazione insieme a Jocasta.
"Vedi Jo, Deadpool deve essersi teletrasportato nell'istante in cui i sensori lo hanno rilevato, ma poi evidentemente ha attivato un dispositivo criptante… Jo? Jocasta?"
Jocasta sembra addormentata. Machine Man, preoccupato, controlla più approfonditamente.
-È impossibile! Il flusso di dati è il corrispondente delle onde alfa nel cervello di un umano in fase REM… ma questo vorrebbe dire che Jocasta sta… sognando! Come può una coscienza elettronica sognare?-

"NOOOOOO!!!" Jocasta emette un urlo "I Marziani!!!"

Nell'ufficio si scatena il panico: Misty Knight e Colleen Wing si preoccupano di far uscire gli invitati, mentre Tony si infila nel suo ufficio. Poco dopo esce dalla finestra nei panni di Iron Man e raggiunge il Nuovo Figlio.
"Mi dispiace, ma Mr. Stark non si occupa dell'ufficio reclami. Quello è affar mio!"
"Iron Man! L'apoteosi di ciò che devo distruggere! Quanto ho aspettato questo momento!" Così dicendo lancia una scarica energetica verso il Vendicatore in armatura, facendolo schiantare contro il suo ufficio.
-Ottimo… un ufficio appena inaugurato! Ma cosa vuole questo pazzoide? Potente com'è potrebbe radere al suolo mezza Manhattan!"
Il Nuovo Figlio entra nell'ufficio mentre Iron Man si rialza.
"Ok, amico. Dimmi che cosa vuoi da me e da Mr. Stark!"
"Devo neutralizzarvi. Il mio compito è di neutralizzare tutte le armi esistenti sul pianeta al fine di raggiungere la pace. Ho già neutralizzato i maggiori produttori di armi mondiali, la Baintronics e la Stane International. Ora tocca a Tony Stark, colui che ha progettato l'arma più sofisticata sulla faccia della Terra: quell'armatura!"
Iron Man cerca di approfittare delle chiacchiere del Nuovo Figlio, ma questi preme un telecomando non appena lo vede accennare una reazione. Iron Man crolla a corpo morto.
"Credevi che ti sfidassi impreparato? Ho fatto installare un generatore di impulsi elettromagnetici, che come previsto ha fatto saltare i tuoi sistemi. E adesso non c'è Night Trasher a salvarti!"
-Diamine, ha ragione, sono alla sua mercè!-
Un'esplosione attira l'attenzione del Nuovo Figlio. Gambit è di fronte a lui.
"Nuovo Figlio, tu mi devi spiegare molte cose!"

FINE QUARTO EPISODIO

 

#4

FORZE DEL BENE

PARTE SECONDA

Di Tobia

Riassunto: Infiltratosi al galà di presentazione della REvolution, la nuova società di Tony Stark, Danny Rand e Dwayne Taylor, in cerca di informazioni sul committente di tutte le taglie che pendono sulla testa di vari mercenari, Gambit si ritrova a fronteggiare il Nuovo Figlio, il quale sta sconfiggendo Iron Man. Nei sotterranei, Deadpool sta lottando con Deathlok, responsabile informatico della società.

"Nuovo Figlio, tu mi devi spiegare molte cose!"
"Gambit? Sono sorpreso di trovarti qui, sinceramente non capisco come tu abbia fatto a capire che questo sarebbe stato il mio obiettivo."
"Il nome Nyko Halfghanaghan non ti dice nulla, Nuovo Figlio? O forse dovrei chiamarti Bastion?"
"Bastion? Sei molto lontano dalla verità!"
Da terra, Iron Man osserva la scena. Ringrazia il provvidenziale intervento di Gambit, che gli sta consentendo di guadagnare tempo prezioso per riavviare l'armatura, ma si chiede come mai l'X-Man non attacchi il Nuovo Figlio. Gambit è spiazzato dalla reazione del Nuovo Figlio.
"Nyko ha detto che il committente delle taglie era legato a Zero Tolerance!"
"Ah, le taglie… un modo come un altro per scremare le tante armi viventi che si vendono al miglior offerente, metterle una contro l'altro… ma devi aver frainteso le parole di quel mercenario."
I sistemi ausiliari dell'armatura di Iron Man si rimettono in moto. Tony Stark si trascina fino all'ascensore e scende verso i sotterranei. Il Nuovo Figlio si accorge della sparizione del suo bersaglio solo dopo che finisce di parlare con Remy.
"Dov'è Iron Man?"
"Dimenticalo, Nuovo Figlio! Ora hai me di fronte. Mi hai usato, e mi ero ripromesso che non sarebbe più successo!"
Gambit assume un tono minaccioso. La sua mente va a Sinistro, colui che lo sfruttò per reclutare i Marauders responsabili del Massacro Mutante.
"Per piacere, Remy, sono impegnato!" Con un gesto della mano produce una scarica di energia che sfiora Gambit facendolo cadere. Non appena il cajun si rialza, il Nuovo Figlio è scomparso.
"Deadpool, mi senti? Deadpool?"

Nei sotterranei è in corso una sparatoria tra Deadpool e Deathlok. I due sparano e ricevono proiettili in continuazione, ma da un lato il fattore rigenerante di Wade Wilson, dall'altro il corpo cibernetico di Michael Collins limitano i danni.
"Ehm, sono un po' impegnato, Gambit! Sapevi che il tecnico dei computer di Stark è un certo Deathlok?"
"Wilson, c'è il Nuovo Figlio! Sta venendo nei sotterranei!"
"Nuovo Figlio? Chi è il Nuovo Figlio?"
C'è un'esplosione, e la sagoma del Nuovo Figlio illumina il corridoio. Deathlok e Deadpool cessano le ostilità sorpresi dall'arrivo del misterioso individuo.
"Il Nuovo Figlio, immagino."
"Deadpool, ci reincontriamo."
"Prego? Non ricordo di aver incontrato dei soli in miniatura prima d'ora."
L'attenzione del Nuovo Figlio è concentrata su Deathlok.
"Tu… non è possibile… non ho mai visto un'arma di questo livello!"
Un'espressione di rabbia appare sul volto di Micheal Collins.
"Hai sbagliato amico, io sono una persona, non un'arma!"

-Computer, dimmi che questo tipo non è forte quanto sembra.-
-Affermativo. Ad un'attenta analisi il livello di potenza dello sconosciuto è decisamente più alto di quanto si possa supporre ad una semplice analisi visiva-
-Grazie tante!-

"Arma o persona, devi essere eliminata! Tutte le armi devono essere eliminate per raggiungere la pace!"
A queste parole Deadpool ha un sussulto:
"Zero!"

Berlino. Un ufficio che in teoria non dovrebbe esistere. L'individuo che è appena tornato da Genosha inserisce un dischetto in un computer. Dopo che per alcuni minuti inserisce senza successo una serie di codici, in uno scatto d'ira sferra un pugno al monitor, quindi si piega dal dolore.
-Dannazione, stavolta ho sentito l'impatto… non mi resta molto tempo! Ma come posso fare a decodificare queste informazioni?-

A Manhattan Iron Man ha appena finito il check-up della sua armatura.
-Ottimo! I sistemi sono completamente funzionanti. Da quanto ho visto, mi servirà la massima potenza di fuoco per mettere fuori gioco quel pazzoide di Nuovo Figlio!-
Tornando nell'ufficio, vede Gambit che parla nell'auricolare senza ricevere risposta.
"Gambit, cosa sta succedendo?"
"Non posso spiegarti tutto ora, Iron Man… Ti basta sapere che il Nuovo Figlio mi ha ingannato, mi ha fatto credere di avere come scopo la pace nel mondo e mi ha convinto a servirlo."
"Beh, lo scopo è encomiabile, sono i mezzi che utilizza che sono da condannare. Chi stai cercando di contattare?"
"Ehm, c'è un mio amico nei sotterranei… Era alla ricerca di informazioni, ma ora non risponde più."
"Volevi inserirti nei miei sistemi? Sei fortunato che abbiamo un'emergenza, X-Man, sennò non te la saresti cavata così facilmente. Andiamo nei sotterranei!"

Il Nuovo Figlio sta fronteggiando Deadpool.
"Complimenti, Wade Wilson! Sei il primo che intuisce qualcosa sulla mia vera identità!"
"Beh, sai, pazzoidi ne ho incontrati parecchi, ma mai nessuno al tuo livello!"
"Pazzo? No, io sono lucidissimo. Probabilmente sono la persona più lucida sulla Terra. L'unica via che porta alla pace è contrassegnata dalla guerra. L'unico modo per evitare la guerra è distruggere le armi, qualsiasi tipo di armi!"
Un raggio repulsore colpisce il Nuovo Figlio alle spalle. Il potente essere si volta, e vede il Vendicatore insieme a Gambit.
"Ah, Iron Man! Hai finito di leccarti le ferite. Bene, ora posso distruggere quattro potenziali armi in un colpo!"

All'esterno del Taylor Building, Misty Knight e Colleen Wing hanno finito di evacuare tutti gli invitati e il personale.
"Misty, manca qualcuno?"
"Aspetta che controllo… manca Stark!"
"Dannazione, il primo giorno di lavoro e già perdiamo il capo… io torno dentro a cercarlo."
Jim Rhodes sente la conversazione e si inserisce.
"Scusate, ma non credo ci sia bisogno di preoccuparsi. Da sempre la prima direttiva di Iron Man in casi del genere è mettere in salvo Mr. Stark."
"Beh, mi scuserà Mr. Rhodes, ma nel mio lavoro non ci si può basare su supposizioni. Io torno dentro!"

Nei sotterranei il Nuovo Figlio sta impegnando allo spasimo Deathlok, Deadpool, Gambit e Iron Man. I primi due vengono colpiti da un raggio d'energia e crollano a terra. Iron Man si lancia contro il Nuovo Figlio, ma questi con un'esplosione lo scaraventa lontano. Resta solo Gambit.
"Come mai sei rimasto indietro, LeBeau? Hai forse paura?"
"No. Anzi, sono convinto che sia tu ad avere paura di me."
"Ah! Io dovrei aver paura di te? Io sono il Nuovo Figlio! Sono la fusione di un androide Adam e dell'erede di Apocalisse, Genesis!"
"Cosa?"
"Chiedi pure al tuo compagno! Wade Wilson è stato il primo a mettere in crisi la fredda logica dell’androide Zero… A poco a poco, esso è riuscito a evolvere la sua persona fino a considerarsi un essere vivente, sconvolgendo completamente i piani di Tyler Dayspring, Genesis, conosciuto anche come Tolliver. Prevedendo l’eventualità della sua morte per mano del tuo compagno Wolverine, aveva progettato di trasferire la sua coscienza nel corpo inerte di Zero… ma la coscienza di Tyler si è fusa con quella di Zero. Sono nato io!"
"Zero… Tolliver! Ecco cosa voleva dire Nyko!"
"Curioso! Hai frainteso l’unico indizio che ti avrebbe permesso di scoprirmi, ma il caso ti ha portato lo stesso a questo punto. D’altronde il fato è sempre stato generoso con te, vero, LeBeau? Nessuno ha mai scoperto tutta la verità sul tuo passato, tranne me e Sinistro!"
"Tu non sai nulla di me!"
"No? Non so come ti sei rivolto a Sinistro per controllare i tuoi poteri? E come il debito verso di lui ti abbia portato a compiere atti indescrivibili… i tuoi compagni hanno davvero creduto che tu abbia solo reclutato i Marauders? Forse solo Rogue intuisce la verità, ma non vuole saperla! O la tragedia che ha portato al tuo concepimento? Il fato della tua famiglia?"
"Cosa vuoi dire?"

"Basta parlare! Ora tocca a te, LeBeau. Per quanto mi sia servito di te, le tue stesse origini ti bollano come un'arma vivente. In tutte le realtà che ho potuto osservare sei sempre stato un elemento chiave delle guerre mutanti. Per questo devi morire!"
"No! Non puoi condannare le persone solo per il potenziale distruttivo che hanno! Io, Iron Man, Deathlok… siamo forze del Bene!"
"Ah, non esiste Bene o Male. Alla fine è sempre il più forte a prevalere sul più debole!"
Gambit si sforza. I suoi occhi iniziano a crepitare, e flussi di energia cinetica si sprigionano dal suo corpo. Il Nuovo Figlio non fa a tempo ad accorgersene che il suo corpo è carico di energia.
"Pazzo! Non riesco a contenere l'energia! Non posso abbandonare così la mia missione!"
"L'hai voluto tu, Nuovo Figlio! Sono libero di decidere del mio destino! Ti dimostrerò che sbagli!"
-Cosa sto facendo? Gli sto dando ragione così… Devo riassorbire l'energia… e quello che ha detto sulle mie origini…-
Il volto di Gambit si deforma dallo sforzo. A poco a poco, il corpo del Nuovo Figlio smette di brillare, fino a crollare a terra privo di qualsiasi energia. Iron Man osserva la scena esterrefatto, mentre Deathlok è sempre privo di sensi. Deadpool riprende conoscenza e vede la scena.
"Ho dormito fino al quattro luglio? Mai visti fuochi d'artificio del genere.
Gambit crolla a terra esausto. Deadpool si avvicina al corpo inerte del Nuovo Figlio.
"Uhmm, con questo potrei anche farci un po' di soldi. Vi saluto, valorosi eroi!"
Il mercenario si teletrasporta insieme al suo atipico bottino. Iron Man e Deathlok si rivolgono verso Gambit.
"Credo che tu ci debba un po' di spiegazioni, X-Man."
Gambit è in evidente imbarazzo. Per sua fortuna arriva Colleen Wing.
"Iron Man! Eccoti."
"Salve, Miss Wing.
Credevo avesse il compito di evacuare il palazzo."
"Esatto. E spero per te che Stark sia al sicuro."
"Certamente. La salvaguardia di Mr. Stark è in cima alla lista delle mie priorità."
"Beh, dal momento che la sicurezza è affidata a noi, vorremmo essere messe a conoscenza delle tue procedure."
"Senta, stavo interrogando un sospetto…"
"Quale sospetto?"
Iron Man si volta e scopre che Gambit è scomparso. Contemporaneamente riceve una comunicazione da Jocasta.
-Tony! Devi metterti in contatto con i Vendicatori! Ne va del destino della Terra!-

All'esterno Morgan Stark sta litigando con il posteggiatore.
"Come sarebbe a dire che la mia macchina non c'è? Non me ne frega niente dell'attacco, io voglio la mia Ferrari!"
Sulla strada per Salem Center sfreccia la Ferrari in questione. All'interno, Gambit si compiace del suo talento di ladro. Intanto, ripensa ad una frase detta dal Nuovo Figlio.
"… le tue stesse origini ti bollano come un'arma vivente…"

FINE GAMBIT #4

 

#5

RESISTENZA

UN TIE-IN DI GUERRA DEI MONDI

 

Di Tobia

 

“È fuori discussione! Non ho fondato la REvolution per questo!”
Dwayne Taylor sbatte i pugni sul tavolo. Davanti a lui ci sono i suoi due soci, Tony Stark e Daniel Rand, ed un ospite, Sebastian Shaw. Shaw incrocia le mani davanti alla bocca per nascondere un sorriso beffardo.
Tony Stark prende la parola. “Dwayne, ragiona! Non stiamo parlando dell’azienda, qui c’è in gioco il destino del mondo! Siamo gli unici a poter predisporre delle difese efficaci contro i Marziani in così poco tempo!”
“E questo dovrebbe portarmi a fare un accordo con Shaw? Sai quante volte quello… quell’individuo ha cercato di farmi entrare nel suo maledetto Club Infernale?”[21]
Shaw si alza in piedi. “Io la mia disponibilità l’ho data. Le Sentinelle sono a vostra disposizione per predisporre le difese in Africa. Ho solo chiesto, e non mi sembra troppo, che eventuali modifiche tecniche apportate alle mie macchine restino di proprietà delle Industrie Shaw. Vi saluto, signori. Se si prospetta una guerra, vi sono molte operazione finanziarie che devo compiere.”
Così dicendo il Re Nero del Club Infernale lascia la stanza.
“Quello squalo! Come hai potuto acconsentire, Tony?”
“Non siamo nella posizione di discutere, Dwayne! Shaw non si fa scrupoli a sacrificare un intero continente per accrescere il suo potere. Pensaci un attimo, il posto più scoperto ad un’invasione aliena è l’Africa. Non possiamo permettere che cada subito in mano ai Marziani, non con tutte le risorse che possiede.”
Danny Rand si alza “Non dico che sei nel torto, Tony, ma una decisione del genere dovevi prenderla insieme a noi. Personalmente penso che Shaw sarà un problema da affrontare dopo l’invasione, sempre che ci sia un dopo…”
“Dannazione, avete ragione. D’altronde sei tu a prendere le decisioni, Tony. Ma promettimi che nulla prodotto dalla REvolution potrà arricchire o favorire Shaw!”
“Ti prometto che farò il possibile, ma le Sentinelle vanno adattate al loro nuovo scopo.”
Dwayne Taylor abbassa mestamente lo sguardo. Tony si dirige verso l’ascensore per il laboratorio sotterraneo. “Mike!”
“Sono qui, Tony!”
Deathlok sbuca da dietro la gigantesca testa di una Sentinella.
“Sto riprogrammando questi robot. Li ho già interfacciati con le modifiche che hai realizzato, ora sto modificando le direttive… Entro domattina dovrei riuscire a consegnarti tutte e duecento le nuove Sentinelle… anche se non sono sicuro che sia stata una buona idea adattare le armi di Iron Man a queste macchine assassine.”
“Non c’è tempo per pensare ad alternative, Mike. Devono combattere alieni, non mutanti. Non ci sono poteri da neutralizzare, ma astronavi e tripodi da abbattere…”
Il cellulare di Tony suona.
“Rhodey! Come procede il progetto?”
“Tecnicamente sta andando bene, ma non riesco a credere di aver acconsentito… Piuttosto volevo dirti che l’ONU ci ha messo a disposizione i mezzi di trasporto aerei dello SHIELD, ma nessun tipo di supporto militare. Possiamo trasportare le installazioni antiaeree automatiche, ma nient’altro”
“Va bene, dovremo farci bastare le Sentinelle e Iron Man.”
Deathlok interviene
“Beh, questo corpo è fatto apposta per la guerra, credo di poter essere utile anche io in Africa!”

Sei Danny Rand. Sei tornato nel tuo appartamento. Ti siedi, incroci le gambe e inizi a meditare. La Terra si trova di fronte ad una grande minaccia, forse la più grande affrontata dalla cosiddetta Crociata dell’Infinito. Iron Fist, l’arma vivente. Il soprannome che ti hanno affibbiato non ti è mai piaciuto, ma mai come questa volta devi tenergli fede. Uno strano presentimento ti dice che in Africa non basteranno le Sentinelle. Sai bene di cosa sono capaci le razze aliene, sei stato prigioniero degli H’Ylthri per mesi,[22]  hai sentito i loro pensieri, il loro odio verso i terrestri, alieni deformi dal loro punto di vista. Sai che non puoi avere spazio per la pietà nel tuo cuore. Stai andando incontro alla guerra, non è più il tempo di farsi domande, chiedersi se è possibile intraprendere un’altra via. Si tratta di sopravvivenza della specie… Odi i passi di una persona che si avvicinano alla porta. Ti alzi, e ancora prima che possa suonare, apri la porta. Davanti a te c’è Misty Knight.
“Danny! Mi hai sentito anche stavolta?”
“Diventa sempre più difficile, stai diventando brava! Entra!”
“Già… Colleen dice che per un’investigatrice è fondamentale sapere le arti marziali… non ne sono molto convinta ma devo dire che i suoi tentativi di insegnarmele mi hanno reso molto più furtiva.”
“A proposito, dov’è Colleen?”
“I dubbi che avevi su Stark l’hanno convinta ad indagare un po’. È convinta che abbia qualcosa da nascondere.”
“Non lo so… senza dubbio è arrogante ed egocentrico, ma sembrerebbe onesto.”
“Sei ancora convinto di andare in Africa?”
“Ho un presentimento, come se ci fosse bisogno di me.”
“Ti posso accompagnare.”
“No, ci saranno anche Iron Man e Night Trasher, ed in un momento del genere non possiamo lasciare l’azienda senza protezione. Ho ottenuto da Stark e da Taylor di assumere Luke mentre saremo via, ma c’è bisogno anche di te e di Colleen.”
“Capisco. Vedi di tornare sano e salvo, ok?”
Così dicendo stringi la tua ragazza in un bacio appassionato. Ti stai chiedendo se la rivedrai, ma non appena incroci i suoi occhi la domanda si trasforma in un impegno.

Mattino. Mentre il sole stenta a illuminare gli stabilimenti quattro elitrasportatori dello SHIELD atterrano nei pressi della REvolution. Ad attenderli Iron Man, Deathlok e Night Trasher. Da uno di questi scende un ufficiale dello SHIELD.

“Salve. Abbiamo l’ordine di trasportate del materiale bellico in Botswana, in Sudan, in Kenya e nel Mali. ”
“Esattamente.” Iron Man estrae un disco dalla sua armatura “In questo disco vi sono le esatte coordinate in cui devono essere installare le postazioni. Deathlok e Night Trasher verranno con voi, io volerò insieme alle Sentinelle.”
“Ehm, parto anch’io!”
Iron Man si volta.
“Mr. Rand? Non credo sia sicuro…”
“So badare a me stesso, e credo che sia il caso che almeno un rappresentante della società sia presente alle operazioni.”

Jim Rhodes arriva giusto in tempo per vedere gli elitrasportatori alzarsi in volo, seguiti poco dopo da uno sciame impressionante di Sentinelle capeggiate da Iron Man. Ha partecipato a molte azioni militari nella sua vita, ma queste scene gli fanno tornare in mente solo i racconti dei generali sulla Seconda Guerra Mondiale.
Poco dopo è raggiunto da Misty Knight e Colleen Wing.
“Mr. Rhodes? Abbiamo controllato, l’azienda funziona in regime d’emergenza, solo il personale adibito alla produzione è presente, i reparti amministrativi sono deserti.”
“Grazie, ragazze. Ma chiamatemi Rhodey in futuro, ok? Il capo qui è Stark.”
“Misty! Colleen!”
“Luke!
Sei arrivato finalmente! Pensavo non ti saresti mai svegliato in tempo.”
Le due ragazze vanno ad abbracciare l’energumeno appena arrivato.
“Lei dev’essere Cage, giusto?”
“Esatto, fratello. Tu dovresti essere Rhodey, giusto?. Sono stato assunto per sostituire Iron Man e Night Trasher. Da quel che ho capito devo stare seduto a guardare la televisione e sgranocchiare patatine finché non arriva un’astronave o qualcosa di simile. Arrivederci!”
Cage si avvia verso l’interno del palazzo, lasciando uno stupito Rhodey a domandarsi come fa Tony ad ispirare tanto rispetto…

Per tutto il pomeriggio e per tutta la notte gli uomini dello SHIELD, Deathlok e Iron Man lavorano sulle installazioni militari. Quando il sole sorge le installazioni antiaeree in Sudan e nel Mali sono operative, mentre quella in Botswana è oggetto degli ultimi ritocchi. Iron Man lavora senza sosta, aiutato da Deathlok e dai tecnici dello SHIELD. Night Trasher scruta il cielo preoccupato, mentre Danny Rand osserva i lavori con scarso interesse. Improvvisamente il cielo si oscura. Iron Man alza lo sguardo e vede una dozzina di dischi volanti.
“Arrivano!”
Deathlok chiude un pannello e imbraccia il fucile. “Il cannone è operativo! Ma il Kenya è scoperto! Mando le Sentinelle a presidiare il sito?”
“Dannazione, no! Ne abbiamo bisogno qui! Penseremo poi al Kenya.[23]  Non credevo fossero così tanti! Vorrei non aver lasciato tante Sentinelle sparse per l’Africa… L'esercito?”
"È impegnato nelle città! Diamine, attaccano dappertutto. Evidentemente vogliono tenere le forze armate occupate per poter occupare questo sito ed usarlo come base..."
"Non glielo permetteremo!"
Il boato del cannone antiaereo assorda i soldati, mentre Iron Man decolla con una mezza dozzina di Sentinelle. Night Trasher si avvicina a Deathlok.
“Hai visto Rand? Quando sono comparsi i Marziani è scomparso!”
“No, trovalo e portalo al sicuro… Io vedrò di rendermi utile!”
-Computer?-
-Operativo-
-Sistema di puntamento automatico: distanza 400 piedi-
-Precisione: 45 %. Potenza di fuoco desiderata?-
-Massima, ma mantieni il parametro “Non uccidere” inserito-
-Affermativo-
Deathlok inizia a sparare, ma nessun colpo va a segno.
-Sono ancora troppo lontani. Devo aspettare che si avvicinino!-

Nel frattempo Trasher entra nella tenda vicino.
“Mr. Rand? Cosa diavolo…?”
Danny ha indosso il costume da Iron Fist, e stringe in mano la bandana.
“Trasher? Beh, come vedi non sono esattamente indifeso, anzi, sono venuto apposto per dare il mio contributo!” Dicendo questo indossa la bandana.
“Tu sei Iron Fist? Beh, ora non è il momento di fare domande, ci sono una dozzina di astronavi aliene che stanno attaccando… se dovessero toccare terra dobbiamo essere pronti!”
Iron Man vede le astronavi avvicinarsi. Da quanto tempo non metteva il suo genio al servizio della guerra? Aveva giurato di non farlo mai più. Ora c'è ricascato, vede le armi di Iron Man adattate a robot assassini. -Ok Tony, penserai più tardi agli scrupoli morali. Ora dobbiamo respingere questi alieni e difendere il nostro pianeta!- Ordina alle Sentinelle di attaccare e una tremenda battaglia aerea si accende nei cieli limpidi del Botswana. Tony è circondato da esplosioni, da rottami di Sentinelle che precipitano a terra in fiamme e da dischi volanti che cercano di mantenere disperatamente la quota. Un paio si schiantano, ma un terzo, a pochi metri da terra, si poggia su degli arti retrattili, diventando un tripode. Immediatamente si dirige verso il cannone antiaereo. Iron Man se ne accorge, ma è troppo lontano per intervenire in tempo.
Improvvisamente il tripode perde l’appoggio su un piede e crolla a terra. Tony scruta il terreno circostante in cerca della causa e scorge una figura umana. “Iron Fist? Che diavolo ci fa qui? Beh, ogni aiuto è bene accetto…ARGGHHH” Un colpo di un disco volante lo fa precipitare a terra.

Rhodey è nel suo ufficio. Il sostituto di Tony, è questo che è diventato? Se l’è cavata bene dietro una scrivania l’ultima volta, ma quella vita non era fatta per lui. È sempre stato un uomo d’azione, non un uomo d’affari. Forse dovrebbe considerare quella proposta che gli aveva fatto Fury a suo tempo… No, dopo tutti i casini che ha combinato nei panni di War Machine lo SHIELD non ne vorrebbe sapere di lui… forse la soluzione era quella che gli aveva prospettato Tony prima di partire per l’Africa… Una scossa tremenda fa tremare tutto l’edificio.
Luke Cage sta guardando la televisione. “Dannazione, imbecille! “L’Invasione degli Ultracorpi!”! Se andassi io in uno di questi quiz e mi facessero queste domande sul cinema potrei smettere di fare il supereroe… Ma che diavolo è stato?” Cage esce nel cortile e si ritrova di fronte ad un tripode marziano.
“Dolce Natale!!! Klaatu barada niktu!!!” Un raggio d’energia parte diretto verso Luke, che si scansa appena in tempo. “Ok, ok, la frase era tratta da “Ultimatum alla Terra”, non da “La guerra dei mondi”, lo ammetto!”

Cage carica il tripode, ma una spira metallica lo imprigiona.
-Dannazione, non riesco a spezzare la presa… Ci vorrebbe un miracolo! Almeno sto dando il tempo a Misty e a Colleen di portare in salvo la gente… Uff, ora dovrei anche respirare…”
Come in risposta alle sue preghiere, un raggio laser trancia di netto la spira metallica che lo imprigionava. Cage si gira verso il suo salvatore.
“E tu chi saresti? Iron Man che ha perso la vernice?”
“Chiamami War Machine! E non chiedermi perché indosso questa armatura, non saprei risponderti!”

Sei Iron Fist. Ti hanno definito l’arma vivente. Ora di fronte a te, privo di sensi, c’è l’uomo che più di ogni altro può reclamare quell’appellativo: Iron Man. Un tripode alieno si sta avvicinando. Devi fare qualcosa. Concentri il tuo ki, la tua energia interiore, nel tuo pugno. Una capacita che fa di te l’unico possessore del mitico pugno d’acciaio. Ti basta un solo colpo ed una delle gambe telescopiche si spezza. Il corpo del tripode si schianta a tre metri da te. Un essere simile ad una medusa ne fuoriesce, visibilmente scosso. Ora il combattente implacabile che è in te agisce d’istinto: con un salto ti proietti verso l’alieno, lo colpisci con un calcio ma questo riesce ad afferrarti la gamba con una sorta di tentacolo. Incroci i suoi occhi, ed un dolore tremendo ti assale. Capisci che è una sorta di attacco telepatico. Il dolore si propaga a tutto il corpo. Fai appello a tutte le tue forze per resistere, ma senti lentamente la tua volontà cedere. Guardi negli occhi il tuo antagonista. Non vedi nessun barlume di umanità, nessuna emozione. Poi vedi solo un raggio di energia, e dove prima c’era la “testa” dell’alieno vi è una poltiglia sanguinolenta. Iron Man è in piedi, e dal palmo della sua mano crepita ancora il raggio repulsore.
“Cosa ci fai qui, Iron Fist? Questa missione dovrebbe essere segreta!”
“Non posso spiegartelo ora!”
“Invece me lo spieghi proprio ora! Come diavolo sei arrivato qua?”
“Te lo posso spiegare dopo che avremo respinto gli alieni?”
“…”
“Abbiamo delle priorità adesso!”
“Va bene. Ma non finisce qui!”

Iron Man riprende a volare. Ha appena ucciso un alieno. È in guerra, e lo sa bene. Ne ha già discusso una volta con Capitan America, la morale convenzionale non è applicabile in tempo di guerra. Ironico dire quelle cose a Capitan America in persona, che ricorda come fosse ieri i combattimenti in Europa contro i Nazisti. Ora sa bene anche lui cosa vuol dire. Le "guerre" galattiche a cui ha partecipato erano diverse, non era in prima linea, non si scontrava in campi di battaglia, ma con nemici ben definiti. Ora ha di fronte a sé un esercito di navicelle, con nemici sconosciuti. Non è così difficile uccidere in queste situazioni, bisognerà vedere se riuscirà a vivere con questa consapevolezza.
Micheal Collins non ha mai amato la guerra, anzi. Ha sempre pensato che essere intrappolato in una macchina bellica fosse un crudele scherzo che il destino gli aveva riservato. Ma ora si ritrova con pochi uomini dello SHIELD a combattere contro degli alieni, e il suo corpo per la prima volta gli sembra una benedizione. Attorno a lui vari raggi colpiscono il suolo. Grazie al programma di evasione del computer riesce a schivare tutti i colpi.
-Attenzione: bersaglio ostile in avvicinamento. Si consiglia abbattimento-
-Smettila di dare consigli e agisci, computer!-
-Devo prendere possesso delle attività motorie e offensive?-
-
Solo motorie! Mantieni operativo il parametro “Non uccidere”.-
Il cyborg si getta a terra con un poderoso colpo di reni ed esplode in rapida sequenza tre colpi che colpiscono e fanno schiantare il tripode a terra. Immediatamente si volta di scatto, spara contro un albero che cadendo blocca un altro tripode.
-Attenzione! Il bersaglio si appresta ad attaccare!-
-Dovremmo riuscire a resistere all’attacco, giusto?-
-Ininfluente. Non siamo noi l’obbiettivo- -Cosa vuoi dire?-
-Il bersaglio del nemico è quel gruppo di scienziati s.h.i.e.l.d.-
-Fermiamolo!-
-Impossibile! L’unico modo sarebbe far saltare il cannone, ma ciò comporterebbe la morte sicura degli occupanti della navicella. I parametri attivi mi impediscono di compiere questa azione.-
In un istante un raggio parte dal tripode e investe in pieno gli uomini dello S.H.I.E.L.D., incenerendoli.
“NOOOO!!! Computer!”
-Attendo comandi.-
-
Disattivare paramemetro “non uccidere”!-
-Parametro disattivato.-
-Tira giù tutte quelle dannate navicelle!!!-

New York. Stabilimenti della REvolution. Cage e War Machine fronteggiano due tripodi.
“Ok Cage. Tu li attacchi dal basso, io dall’alto.”
“Il nero truppa di sbarco e il bianco nell’aviazione, eh?”
“Non dire cazzate, fratello! Di che colore credi che sia la mia pelle sotto quest’armatura?”
“Wow! Iron Man è un fratello?”
“NON SONO IRON MAN! Non sono nessuno! C’era bisogno di qualcuno che indossasse quest’armatura e l’ho fatto, ok?”
“Come dici tu…”
War Machine si alza in volo, e colpisce un tripode con il cannone al plasma installato nella spalla sinistra. Il secondo tripode cerca di afferrarlo con una spira metallica, la fiamma ossidrica nell’avambraccio sinistro la trancia di netto, mente una raffica di colpi provenienti dalle due mitragliatrici, nell’avambraccio e nella spalla destra, investono la cabina di comando. Il primo tripode si riprende dall’attacco ed inquadra War Machine, ma perde improvvisamente l’equilibrio. Luke Cage ha afferrato una delle gambe ed ora fa roteare il mezzo alieno come una mazza facendolo schiantare contro l’altro. “Altro che Thunderstrike!!!”

Nei cieli dell’Africa Iron Man si scontra, supportato dalle Sentinelle modificate, contro decine di navicelle. La lotta è cruenta, e le Sentinelle hanno lo svantaggio di essere troppo prevedibili. Il loro tempo di reazione è buono, ma le loro azioni sono troppo prevedibili. Avrebbe dovuto prevederlo. Non ha avuto il tempo di controllare tutto, ma questo avrebbe dovuto prevederlo. Deve inventarsi qualcosa alla svelta…
-Machine Man?-
-Tony?-
-Tu ricordi ancora gli schemi delle Sentinelle, vero?-
-Certo… Cosa hai in mente?-
-Credi di riuscire a comandarle a distanza? La tua intelligenza artificiale è anni luce più evoluta della loro…-
-Dovrei riuscire ad operare in multi-tasking, se è questo che intendi.-
-Perfetto! Preparati a “scaricarti” dentro una di loro. Dovresti riuscire ad inserirti nel loro sistema di comunicazione e comandarle tutte-
Dalla palmo della mano Tony estrae un jack, che collega alla testa di una sentinella.
Immediatamente le Sentinelle cambiano tattica, comportandosi in maniera più imprevedibile. Le navicelle aliene sono spiazzate, e diventano facili bersagli.
-Perfetto! Oh, Machine Man?-
-Si, Tony-
-Quando tutto sarà finito, attiva l’autodistruzione di tutte le Sentinelle modificate… non mi piace l’idea che Shaw possegga la mia tecnologia.-

Night Trasher e Iron Fist combattono strenuamente contro i tripodi, spostandosi da un riparo all’altro e cercando di distogliere l’attenzione delle macchine belliche dalle postazione di difesa. Iron Man e Machine Man guidano le Sentinelle nello scontro aereo, ma le navicelle che riescono ad atterrare trovano ben poca resistenza. Improvvisamente una scarica di colpi esplosivi abbattono un tripode. Deathlok si lancia all’attacco, inarrestabile come un robot. Con una precisione incredibile colpisce gli alieni all’interno delle cabine dei comandi, colpisce i serbatoi di carburante facendoli detonare, evita ogni colpo. In poco tempo attorno a lui ci sono solo rottami e cadaveri di marziani. Nel cielo non si scorgono più navicelle. Deathlok è in ginocchio. Iron Fist gli si avvicina.
“Tutto bene?”
“No! Guarda cosa ho fatto! Da solo!”
“Siamo in guerra, Deathlok. Non abbiamo la possibilità di farci scrupoli.”
“Questo giustifica questo massacro? Ho spento delle vite, per quanto aliene. Mio Dio…”
“Non perdere l’equilibrio. Hai fatto quel che dovevi. Saremmo morti altrimenti…”
Iron Man atterra.
“Mi… Deathlok, ottimo lavoro. Ora potrete predisporre le difese. Io dovrò tornare a New York, mi è giunta comunicazione che Capitan America… potrebbe essere morto…”
Iron Fist resta impassibile. Night Trasher stringe il pugno e colpisce il terreno cadendo in ginocchio.
“No! Non è possibile! Non Capitan America!”
Una lacrima scende dall’occhio organico di Deathlok. “Tutta questa morte… Alieni, uomini… perché?”
“Per sopravvivere. Per sopravvivere…”

FINE QUINTO EPISODIO

 

# 6

PAROLE, PAROLE…

Di Tobia

Micheal Collins è solo nel suo laboratorio. Si è sempre trovato a disagio nel ruolo che il destino gli ha riservato. È una devastante macchina da guerra, proprio lui che aveva sempre evitato la violenza. Con il tempo è sceso a patti con la sua condizione, ma sempre mantenendo saldi i suoi principi morali. Ma in Africa, contro i Marziani, il pericolo, i discorsi che aveva sentito e l’avevano tanto esaltato, la sensazione di potenza nello spingere il suo corpo alla massima efficienza, l’hanno fatto agire con una furia che non credeva di possedere. Ma dopo la vittoria, dopo che gli echi degli spari si zittiscono, dopo che lo scorrere del sangue si ferma, cosa resta? La paura! Micheal Collins, sorprendentemente, non prova compassione né pietà per gli alieni, e questo lo spaventa. Ma soprattutto lo spaventa la facilità con la quale è riuscito a compiere quel massacro. Micheal Collins resta solo nel suo laboratorio.

La limousine esce da villa Stark a Long Island. Al suo interno, oltre all’autista, vi sono due persone: Morgan Stark, fresco proprietario della villa e responsabile del settore americano della Stark-Fujikawa, e Rumiko Fujikawa, figlia del dirigente della società ed ex-fidanzata del cugino di Morgan.
"Come mai la limousine? Credevo che ti piacessero le auto sportive, Morgan."
"Purtroppo mi hanno rubato da poco la mia Ferrari, sto aspettando che il concessionario me ne consegni un'altra. Nonostante abbia avuto un grave incidente tempo fa, la passione mi è rimasta."
"Gran bella villa, comunque. Ed ottimo pranzo, grazie!"
"Non c’è di che, Rumiko. Questa un tempo era la dimora di famiglia, ma poi mio cugino se l’è fatta sfuggire. Ha questo brutto vizio di farsi sfuggire le cose belle."
"È un’avance, Mr. Stark?"
Improvvisamente un’esplosione fa sbandare la macchina. Una figura verde scintillante strappa la portiera, scaraventa fuori l’autista e solleva l’auto, portandola nuovamente nella proprietà Stark.

Nel suo ufficio, Tony Stark sta parlando con Jim Rhodes.
"È preoccupante, Rhodey. Già dopo la guerra con i Marziani le cose erano dure, ma con quello che è successo al World Trade Center la società è davvero messa male. L’ONU, su pressione degli Stati Uniti ha bloccato tutti i progetti verso i paesi arabi. Hanno paura che la nostra tecnologia possa essere utilizzata a fini bellici."
"Ma è assurdo!"
"Evidentemente qualcuno associa ancora il mio nome alle armi… Il passato torna sempre a tormentarmi! Guarda cos’hanno fatto con una mia invenzione, su Marte!"
"Beh, Tony, non dico che sia stata una grande mossa, ma quei marziani avevano in mente un fato peggiore per noi!"
"E questo giustifica un genocidio, Jim? Li abbiamo massacrati tutti, a causa di una mia invenzione! Ho ucciso degli alieni in Africa… ho dovuto, era una battaglia all’ultimo sangue. Ma un massacro come quello su Marte…"
Le proiezioni olografiche di Jocasta e Machine Man si materializzano sulla scrivania.
"Tony, guarda la televisione, c’è qualcosa che potrebbe interessarti!"
Lo schermo si accende, e compare il volto di Trish Tilby
"…nessun altro contatto con il terrorista, dopo il messaggio pronunciato qualche minuto fa. Rivediamolo."
Una figura con una strana armatura verde luminescente compare sul video:
"Iron Man aveva promesso! Voglio vederlo, altrimenti ucciderò questi due dirigenti! Parola di Spacca-Atomi"
Tony resta ammutolito.
"Morgan? Rumiko? Ma chi diavolo è quel pazzo? Non l’ho mai visto in vita mia!"
Rhodey interviene:
"Tony, io…"
"Non ora Jim. Machine Man, preparami l’armatura. Jocasta, avverti le autorità che mi reco sul posto."
"Vuoi una planimetria della villa?"
"Non serve, Machine Man. Quella una volta era casa mia!"
"Tony…"
"Ne parliamo al mio ritorno, Jim!"
Tony si fionda nell’ascensore che porta direttamente al laboratorio.
-Dannazione, Tony! Possibile che tu sia così presuntuoso! Io lo conosco quel tipo, è con me che ce l’ha, non con te!"
Vede sfrecciare Iron Man fuori dalla finestra.
"Machine Man?"
"Si, Rhodey?"
"Preparami l’armatura di War Machine."
"Credevo non volessi più indossarla."
"Questa è una faccenda che mi riguarda, c’è poco da fare…"

Iron Man arriva nei pressi della villa di Morgan. Attorno alla villa sono già dispiegate le forze di polizia. L’arrivo del Vendicatore mette in agitazione tutti i presenti. Iron Man si avvicina al comandante, mostrando il suo tesserino.
"Sono un Vendicatore, mi aggiorni sulla situazione."
"Questo Spacca-Atomi si è barricato nella villa, e tiene in ostaggio Mr. Stark e Miss. Fujikawa. Dice che vuole assolutamente vedere Iron Man!"
"Ma è assurdo… Io non l’ho mai visto in vita mia!"
"Ma io sì!"
Dal cielo scende la figura scintillante di War Machine.
"Rh… War Machine! Cosa ci fai qui?"
"Un tempo ero io Iron Man, non ricordi? Mi sono scontrato con Spacca-Atomi durante quel periodo. Credo sia con me che vuole parlare!"
Il poliziotto interviene.
"Mi scusi, ma non posso lasciarla passare. Il suo compagno è un Vendicatore, ma lei… beh, gli ultimi dispacci dello SHIELD la indicavano come criminale e terrorista!"
Iron Man interviene seccato.
"Garantisco io per lui."
"Ma…"
"Senta, si metta in contatto con Nick Fury. Mi deve ancora un paio di favori…"
E così dicendo decolla in direzione della villa.
Il poliziotto resta interdetto.
"Ma…"
"È fatto così, non si ferma mai ad ascoltare nessuno…"
Con queste parole, War Machine segue il compagno.

Sede della REvolution. Colleen Wing si dirige verso l’ufficio di Bambi Arbogast.
"Salve, Ms. Arbogast."
"Buongiorno, Signorina Wing. Come mai da sola?"
"Oh, Misty aveva una faccenda personale da sbrigare… Mr. Stark?"
"È uscito. Stavo valutando proprio in questo momento il dossier suo e di Miss Knight… Sinceramente pensavo che Mr. Rand vi avesse voluto qui solo per il suo… legame con la Signorina Knight, ma a quanto pare siete davvero indicate per questo lavoro!"
"Beh, mantenere la sicurezza in un’azienda del genere è un incarico non da poco… Per fortuna che possiamo contare sull’aiuto di Night Trasher e Iron Man… A proposito di sicurezza, non esiste un dossier su Mr. Stark, immagino!"
"Che domande! I dossier si fanno solo sui dipendenti!"
"Già, immaginavo… E su Iron Man?"
"Nemmeno. Non è un dipendente dell’azienda, ma di Tony Stark in persona. Risponde solo a lui."
"Ho capito. Vado nel mio ufficio, non si sa mai che ci sia bisogno di me. Arrivederci!"
"Buona giornata, Miss Wing."
Colleen si siede sulla sua scrivania e apre una cartellina. Sul ripiano si spargono vari ritagli di giornale.
"Chi sei, Stark? Playboy, alcolizzato… Possibile che una persona del genere sia la stessa che sta portando avanti quest’azienda? È possibile fidarsi di te?"

I due eroi in armature stanno volteggiano al di sopra della villa.
"Allora, chi è questo Spacca-Atomi?"
"Era un tizio che lavorava in una centrale nucleare della Stane. Quando ha scoperto che la dirigenza stava inquinando con materiale radioattivo l’ambiente e la popolazione circostante, è stato "messo a tacere". Ma il contatto con le scorie radioattivo o chissà che altro l’hanno trasformato in… beh, in quello che vedi!"
"E tu che diavolo c’entri?"
"Beh, aveva minacciato di far saltare in aria la centrale della Stane, che, ti ricordo, all’epoca faceva parte del gruppo Stark, quando tu eri "morto". Io l’ho salvato dal governo e gli avevo promesso di chiudere tutti gli stabilimenti nucleari."
"Bella mossa! Sai chi li ha comprati poi? L’AIM!"
"Si, ma ho saputo che tu avevi risolto la questione, riacquistando il materiale."
"Esattamente. Ma dopo l’altra mia morte tutte le mie proprietà sono passate alla Fujikawa… non so cosa sia successo dopo."
"Beh, andiamo a scoprirlo, no?"
"Ok, per quanto potente sia quel tipo, non credo che resisterà a due Iron Men!"
"Un Iron Man e un War Machine, prego!"
I due si dirigono verso una vetrata della villa. Sfondandola, si ritrovano in un ampio salone. Di fronte a loro, Spacca-Atomi, Morgan e Rumiko.
"Come facevi a sapere che era qui?"
"Grazie al rilevatore di radioattività dell’armatura, no?"
"Rilevatore di radioattività? La tua armatura ha un rilevatore di radioattività?"
"Anche la tua, non lo sapevi? È dalla terza che ho progettato che li inserisco!"
"…dovrai ridarmi il libretto di istruzioni!"
Spacca-Atomi esclama: "Due Iron Man?"
Rhodey si rivolge con fare benevolo:
"No, io sono War Machine, ma anche Iron Man… cioè ero Iron Man, ma poi sono diventato War Machine, tu avevi parlato con Iron Man, che ero io, ma ora è lui, e…"
Un raggio di energia parte dalle mani del terrorista, che sfiora i due eroi.
"Basta!!! State cercando di confondermi! Lavorate per Stark?"
Tony interviene con fare deciso.
"Cosa vuoi?"
"Cosa voglio? Voglio mostrare al mondo cosa ha fatto Stark! Da chi credevate che provenisse il materiale che l’Iraq ha utilizzato per costruire il suo arsenale nucleare?"
Rhodey interviene.
"È vero, Iron Man?"
"No! Se è successo, è successo dopo l’acquisizione da parte della Fujikawa!"
"Non importa quando è successo! Questo dimostra che ho sbagliato a fidarmi di Iron Man l’ultima volta! Gira e rigira, i soldi hanno sempre la precedenza sulle vite umane!"
Iron Man si rivolge a Morgan.
"È vero quello che dice?"
"Abbiamo venduto il materiale nucleare, è vero, ma come facevamo a sapere che sarebbe finito in mano agli iracheni?"
Rumiko lo guarda sconvolta.
"Tu… tu lo sapevi! Hai ingannato mio padre!"
"Ah… tuo padre è stato quello che ha messo la firma sui contratti! Sapeva benissimo quel che faceva!"
"Ah! L’hai detto, finalmente!" Spacca-Atomi si rivolge verso Iron Man. "Vengo con voi, ora!"
"Che cosa?"
"Mi bastava questo, che confessasse. Ora posso consegnare questo nastro" ed indica una telecamera "e consegnarmi alle autorità. Guardami, ho provato negli ultimi due anni a fare una vita normale, ma mi sono ridotto a nascondermi nei tunnel della metropolitana o nei boschi. Se il governo mi arresta, potrebbero anche trovare una cura. Ma non potevo sopportare l’idea che questa gente la passasse liscia."
Rhodey interviene
"E perché questa prova di forza?"
"Era l’unico modo per interessare i media alla faccenda. Dopo quel che è successo a New York, avrebbero subito preso la notizia sul serio!"

Le cinque figure escono dalla villa. Iron Man parla ai vari giornalisti presenti.
"Iron Man? Cos’è successo? Come avete sconfitto il terrorista?"
"Se vi riferite a Spacca-Atomi, si è consegnato spontaneamente. Ma il vero terrorista è ancora in libertà!"
Guardando Morgan, Tony e Rhodey si alzano in volo verso New York.

Quella stessa sera. Tony e Rhodey stanno cenando nell’attico del primo, insieme a Rae LaCoste e Pepper Hogan.
"Allora Pepper, come vanno le cose a Seattle?"
"Tutto a posto, Tony. Certo, dopo che avevi abbandonato, c’era stato un forte calo di richieste alla Stark Solutions, ma ora abbiamo riguadagnato la fiducia dei nostri clienti…"
"Ne ero sicuro."
Improvvisamente il cellulare di Rae squilla.
"Scusami un secondo, Jim. Anche voi… avevo detto di chiamarmi solo in caso di emergenze…"
Rae si alza ed esce sul terrazzo. Tony si rivolge a Rhodey.
"Allora, come va con Rae?"
"Beh… non ci sentivamo da molto. Ho capito che forse è stata colpa mia se la nostra storia è finita, e abbiamo deciso di iniziare a vederci più spesso… chissà…"
Rae rientra preoccupata.
"Tony, accendi la televisione!"
Lo schermo si accende grazie ad un comando vocale, ed appare il volto di Morgan Stark.
"È tutta colpa di Anthony Stark! Mise del pericoloso materiale nucleare, in vendita! Nel caos derivato dal cambio di gestione, la Stark-Fujikawa completò le transizioni già in corso, tra cui quella relativa al materiale in questione! Non potete incolpare la nostra società per le incompetenze di altri!"
Tony osserva la scena perplesso. "Rae, sei tu il responsabile delle pubbliche relazioni. Voglio una conferenza stampa per domani mattina."
"Ok, Tony. Dammi il tempo di fare qualche telefonata."
Tony guarda il volto di suo cugino sullo schermo.
"A che gioco stai giocando, Morgan?"
L’orologio di Tony inizia a brillare. Premendo un tasto, si visualizza l’ologramma di Jocasta.
"Tony! Micheal è scomparso!"

FINE SESTO EPISODIO

 

NOTE DELL’AUTORE

Ecco la prima Ultimate Edition di Iron Man, preparata dal sottoscritto dopo l’abbandono di Tobia e raccoglie i primi sei episodi più GAMBIT #4 che fa crossover con IRON MAN #4. Mi sono limitato a correggere gli errori sintattici e grammaticali e a risistemare l’impianto delle note a margine. Quanto alle note sono, con qualche aggiustatina formale, le stesse fatte ai sei episodi originali da Tobia. Ed ora partiamo.

1)      Iron Man era stato infettato dalla coscienza di Machine Man sull’annual degli Incredibili X-Men, che trovate nella sezione X-MEN del sito.

2)      Nel secondo episodio mi cimento in una storia atipica, in cui il narratore è Tony in persona, il quale non indossa mai l'armatura (se non in forma virtuale) per tutta la durata dell'episodio. È una scelta precisa, per mettere in evidenza da subito che il vero protagonista della serie è Tony Stark, il quale è Iron Man ma non solo.

3)      Vediamo, inoltre, come Tony abbia costruito attorno a se una sorta di "staff tecnico" costituito dai più famosi eroi tecnologici della Marvel: Machine Man, Jocasta e Deathlok.

4)      Riguardo a quest'ultimo, è il secondo cyborg a portare questo nome, dopo il futuristico Luther Manning. In episodi inediti d Devil prendeva l'appellativo di Demolisher, evidentemente perché la Marvel stava per lanciare una serie con protagonista un altro Deathlok (visto in Italia su GIXM #117), alter ego dell'Agente 17.  Visto che quest'ultimo Deathlok è caduto nel dimenticatoio, ho preferito far riassumere a Micheal Collins il suo nome originale.

5)      Quanto alla risoluzione che ho trovato alla questione dell'Iron Man adolescente, attivo nel periodo tra la Traversata e Onslaught. Dopo Onslaught, nel mondo della Rinascita degli Eroi avevamo trovato un Tony Stark adulto, ed una volta che ritornò rimase adulto. Ed era chiaro che era il Tony Stark che aveva vissuto tutte le avventure precedenti e sembrava fosse morto su IM&IV #15. Ora ho cercato di ovviare a queste incongruenza, e soprattutto ho fatto in modo che elementi della personalità di Anthony Stark fossero presenti in Immortus. Perché? Perché, vista l'ossessione di Immortus per i Vendicatori, per capirli appieno mi sembrava logico che facesse una cosa del genere o con Tony o con Cap. E non me lo vedo un supercriminale (per quanto machiavellico come Immortus) con la personalità di Cap.

6)      Primo cross-over di MarvelIT, questo tra Testa di Ferro e Gambit era stato annunciato da molto (chi credevate che fosse il mandante di Sabretooth nel primo episodio?). Se volete sapere come mai Gambit e Deadpool sono finiti al galà, leggetevi (se non l'avete già fatto) GAMBIT #3. Con la seconda parte del cross-over con Iron Man, si chiude la trama del Nuovo Figlio. Vista la conclusione "ufficiale" di Nicieza, credo di aver fatto un buon lavoro! Zero era l’androide di Stryfe, ha incontrato Deadpool su MARVEL MIX  #10, per poi passare al servizio di Tolliver/Tyler/Genesis su CABLE 3 (MARVEL MINISERIE  #21). Aveva acquistato coscienza e si era apparentemente sacrificato su X-UNIVERSE: PHALANX PRELUDIO (MARVEL CROSSOVER #11). Tyler, figlio di Cable traviato da Stryfe, è stato ucciso da Wolverine su WOLVERINE #89.

7)      Anche Iron Man, come quasi tutte le nostre serie, è stato coinvolto nell’invasione dei Marziani. Come visto nel primo capitolo di questo evento, tutto il mondo è stato sotto attacco. Su GLI INCREDIBILI X-MEN #5 avete potuto assistere alla difesa dell’Australia e scoprire come il Kenya ha evitato di soccombere agli invasori. Per seguire Iron Man, invece, dovrete leggere LA GUERRA DEI MONDI #2.

8)      L’ultimo è  un episodio di passaggio, in cui vediamo come inizi a nascere un clima di competizione tra Morgan e Tony, come Rhodey sia sempre più spesso costretto a reindossare i panni di War Machine e come Deathlok sia stato profondamente colpito dalla Guerra dei Mondi…

Prossimo Numero: Machine Man alla ricerca di Deathlok, War Machine accetterà un ruolo "scomodo" e Tony farà un viaggio nella Terra Selvaggia.



[1]IRON MAN & I VENDICATORI  #40

[2] Daniel Rand in realtà è il maestro di arti marziali Pugno D’Acciaio

[3] I VENDICATORI MIT #3

[4] IRON MAN: A FERRO E A FUOCO (MARVEL TOP #5)

[5] FALCON & LUKE CAGE: SKY’S THE LIMIT

[6] Grazie a Gambit ed al Nuovo Figlio, Sabretooth ha recuperato una piccola quantità di adamantio, vedi MARVEL MIX #34

[7] Nella prima Ultimate Edition de I VENDICATORI

[8] GLI INCREDIBILI X-MEN 2001

[9] MARVEL KNIGHTS #1

[10]Ancora su IRON MAN: A FERRO E A FUOCO (MARVEL TOP #5)

[11] Sempre in IRON MAN: A FERRO E A FUOCO

[12] Avete letto I VENDICATORI #7, vero?

[13] LA RINASCITA: SEGRETI SVELATI

[14] OPERAZIONE: TEMPESTA NELLA GALASSIA #5 (MARVEL CROSSOVER #5)

[15] VENDICATORI: LA TRAVERSATA (MARVEL TOP #10), IRON MAN & I VENDICATORI #10/15

[16] IRON MAN & I VENDICATORI #15

[17] LA RINASCITA DEGLI EROI: IL RITORNO

[18] THOR #20

[19] Un riassunto degli avvenimenti di THOR #19/20

[20] Per mano di Elektra e del Dottor Strange, su DEVIL & HULK #42-49

[21] Club Infernale che si avvale nuovamente della leadership di Shaw, come visto su X-MEN #3 e 4.

[22] Danny è rimasto prigioniero dagli ultimi numeri della collana POWER MAN & IRON FIST (inediti) fino a X-MARVEL #36, dove si libera grazie all’intervento di Namor

[23] In realtà ci penserà qualcun altro su GLI INCREDIBILI X-MEN #5