Notte.
Da qualche parte nel multiverso, nascosta tra antiche rovine dalla foggia
inusuale, una creatura nella penombra sta recitando un oscuro mantra.
- Shanadi... A'thedi... N'ghort...
Lentamente, faceva giocare tra le sue lunghe e affusolate dita delle
pietre.
- Am'tefti... Techin'del... Ro'han...
Seccamente fece cadere le pietre, che si disposero a cerchio ai suoi
piedi. I suoi occhi passarono sui luminosi oggetti, più e più
volte, come a scrutarne ogni minimo dettaglio.
Poi sul suo volto affilato apparve un sorriso .
- Un grande potere attende solo di essere assaggiato da me, - disse
– e
non aspetterà a lungo!
Raccolse con un sol gesto le pietre e, dispiegando le sue ali di pipistrello,
si lanciò in volo rapidamente.
Rachel,
Jona e Kalhed rimasero lungamente in silenzio ad osservare il loro imputato,
Lothar Archer, lo spirito guida a cui era stato affidato John Lomax,
il suo custode. Ora però John era svanito nel nulla, uscito dal
Darkmere, sparito dalle cronache dell'Akaschi, volatilizzato in quel
luogo impervio chiamato piano fisico.
- Gli eventi sono stati improvvisi e devastanti. - cercò di difendersi
lo spirito guida – Da nessuna parte era scritto che Darklady avrebbe
aperto quel varco, tutti eravamo impreparati a quella situazione, e
inoltre nessuno avrebbe previsto un simile sconvolgimento nell'esistenza
del mio custode.
Rachel lo fissò con uno sguardo di biasimo.
- No, questa non può essere una giustificazione. John Lomax era
troppo importante per noi tutti, per l'esistenza del Darkmere stesso.
Nessun altro custode presente, passato e futuro contiene un così
grande concentrato di potere, ecco perché non bisognava lasciarselo
sfuggire.
- Ma... - cercò di controbattere Lothar, ma Jona lo interruppe.
- Rachel ha ragione, tutte queste cose andavano considerate, gli eventi
casuali non esistono nel Darkmere, e ritengo personalmente impossibile
che l'Akaschi non contenga riferimenti agli eventi avvenuti. Probabilmente
non sei stato in grado di leggerli tu nella maniera più corretta.
Ora possiamo solo constatare che il nostro piano dell'esistenza è
in pericolo. Hai preso provvedimenti per ritrovare il tuo custode?
- Twilight sta setacciando, per quanto possibile, la città, e
presto mi unirò a lei. Comunque, prima di farlo, andrò
a rivedere l'Akaschi, nel tentativo di capire se ci sono stati eventi
a me sfuggiti nelle letture precedenti.
- Ottima idea. - aggiunse Kalhed – Ti consiglierei inoltre di
seguire i resti del potere del Darkmere.
- Cosa mi sta suggerendo?
- John è fuori dal Darkmere, ma è intriso di esso, e quindi
sta pian piano, volente o nolente, rilasciandone l’energia. E'
una cosa naturale, è lo stesso principio di un corpo umano che
si libera delle tossine con il sudore. Segui la traccia del Darkmere
e troverai lui... sperando che non sia troppo tardi.
- Perchè?
- Dopo 300 anni, il Darkmere arriva a sostituire quasi tutta l'essenza
organica della creatura chiamata John Lomax... se lui disperde tutto
il suo Darkmere, si dissolverà nel nulla e di lui rimarranno
pochissimi resti.
Il volto di Lothar si incupì, poi svanì subito nel nulla.
New
York.
La crisi è terminata da un paio di giorni, i demoni sono scomparsi,
o almeno così sembra, e la normalità pare essere tornata
nella vita di tutti. O di quasi tutti. Alcuni non sono tornati alla
normalità, molti sono impazziti, altri sono morti. Eventi statisticamente
accettabili si ripeterà spesso in TV, nel tentativo di tranquillizzare
la popolazione duramente provata da questi eventi. In uno degli ospedali
della città, giace privo di sensi forse una delle persone che
più ha subito una mutazione del suo status quo dagli eventi infernali.
John
Lomax riaprì gli occhi. Si guardò attorno, leggermente
stordito, e vide attorno a se decine di persone sdraiate su lettini
di fortuna. Alzò il capo e una fitta lo colpì alla base
del collo, facendogli annebbiare la vista.
- Fermo! - disse una voce alle sue spalle.
Cercò di recuperare l'uso della vista, e vide una ragazza dai
lunghi capelli neri e dai lucenti occhi verdi chinata su di lui.
- Sono la dottoressa Kildarry. Hai subito un colpo alla testa e sei
stato privo di sensi per un paio di giorni.
John scuotè il capo.
- Un-un paio di giorni?
- Si, - rispose lei, andandosi a piazzare di fronte a lui –sei
stato ritrovato su un marciapiede a pochi passi dall'epicentro dell'invasione
dei demoni, a Greenwich Village.
Lui si afferrò la testa con una mano.
- Già... ricordo... ero andato lì per...
Si interruppe. Lentamente i ricordi riaffiorarono e lo travolsero come
uno tsunami: Lothar, Twilight, Dante, Deborah, Sparda. Una girandola
di volti lo attorniò, le loro voci, fuse all'unisono, lo assordarono.
- Perchè eri andato lì? - chiese la dottoressa.
Lui la fissò, poi scuotè il capo.
- Non me lo ricordo... ma forse non era nulla d'importante.
Poi si guardò attorno e si mise in posizione eretta.
- Devo andare.
- Non è in grado di muoversi, lo sa.
Si alzò in piedi e la fissò.
- Può impedirmi di andare via?
- Era senza documenti.
Lui inclinò il capo, fissandola.
- Li avrò dimenticati a casa. - rispose, mentre si allacciava
le scarpe.
- Ma... non può... - cercò di fermarlo la donna, ma John
era già sparito nel corridoio.
Twilight
era agitata: da due giorni cercava, senza alcun risultato, John Lomax
per tutta New York. Era rimasta sconvolta dal fatto che un essere del
Darkmere potesse uscirne fuori così, senza problemi, anche durante
una qualsiasi crisi infernale. Certo, il mondo non ne è al corrente,
pensò la ragazza, ma decine di volte i demoni hanno cercato di
invadere questo piano della realtà, ovviamente senza riuscirvi...eppure
mai la pellicola del Darkmere è stata strappata così come
ha fatto John. Che dietro tutto questo ci sia la sua natura? Il suo
coesistere con altri esseri di natura demoniaca al suo interno? Scuotè
il capo, senza riuscire a darvi alcuna risposta, e riprese la sua impossibile
ricerca.
John
uscì dall'ospedale e decise di riprendere la sua ricerca: doveva
rivolgersi dal dottor Strange, affinché lo potesse aiutare, potesse
distruggere i due demoni che si annidavano dentro di lui.
“Non ci riuscirà!”
La voce di Deborah risuonò rimbombante nella sua mente.
- Questo lo credi tu...
“Cosa ti fa credere che tu sopravvivrai a questo?”
- Sopravvivrò, vedrai!
Una risata lugubre riempì la testa di John, facendolo leggermente
barcollare. Era Sparda. Poi Deborah riprese a parlare.
- Non ci sperare, John Lomax, non ci sperare per niente.
John si appoggiò al muro, tenendosi la testa tra le mani, poi
una voce familiare, ma non gradita, lo riportò alla realtà.
- Ci sono problemi?
Altrove,
in un luogo buio e terribile.
Il Principe Nero si sedette sul suo immondo trono, fatto di un imprecisato
materiale organico che sembrava muoversi, scorrendo come un fluido.
Incrociò le mani, e rimase ad osservare fisso davanti a sé,
finché non apparve una luminosa sfera. Qualcuno parlò
da dentro la sfera, mentre lo sguardo dell'oscuro signore dei Superni
si infiammava sempre di più. Poi con un brusco cenno della mano
fece svanire la sfera, alzandosi in piedi.
- Maledizione! Questo intoppo rallenterà i miei piani di vendetta...
- imprecò, mentre attorno a se migliaia di globuli di energia
sibilavano ed esplodevano.
Un terribile urlo riempì l'oscurità.
John
fissò Dante, che gli tendeva una mano.
- Ci sono problemi?
Schivò la mano tesa.
- Fottiti, bastardo!
Si allontanò da lui, ma il demone gli afferrò la spalla.
- Fammi parlare con Sparda. - disse.
- Cosa?
- Hai capito bene, fammi parlare con mio fratello.
John tolse la mano dalla sua spalla.
- Tu sei pazzo!
Dante lo afferrò, ma John si divincolò.
- Crepa, bastardo! - disse, mentre dalle sue mani partì una scarica
di energia nera, che travolse Dante, scagliandolo ad una decina di metri.
- SIIIIIIIIIIIIIIIIII! - sentì urlare alle sue spalle.
Improvvisamente qualcosa volante lo afferrò, scagliandolo a terra
e mettendosi sopra di lui. Un volto magro ed affilato, dai lunghi capelli
corvini e dai canini affilati come coltelli si parò davanti al
suo.
- Rune, il Dio Vampiro, avrà finalmente la fonte di energia necessaria
per la sua sopravvivenza! - sibilò il mostruoso essere.
Note:Inizia
ora un nuovo ciclo di store per Darkmere, che sarà caratterizzato
dalla presenza di diversi personaggi più famosi del Marvel Universe
e non. E infatti partiamo da Rune, il terribile Dio Vampiro dell'Ultraverse,
ma presto vi si affaccerà un certo ex mago supremo, e tanti altri
personaggi. Stay tuned.
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