Riassunto:
fuoriuscito dal Darkmere durante la crisi provocata da Darklady,
John Lomax è andato alla ricerca di Strange, che secondo
lui potrebbe aiutarlo a capire chi è in realtà,
ma sia lui che Dante vengono aggrediti da Rune il dio-vampiro,
ma riescono ad ucciderlo poco prima che il dottor Strange appaia. |
Strange
osservò a lungo le due figure che si ponevano davanti a lui.
Due uomini, entrambi alti e snelli, uno dai capelli bianchi, ma non
per questo anziano, la cui aura emanava qualcosa di demoniaco, ma non
del tutto negativo. L'altro invece era qualcosa di indecifrabile, un
uomo, un demone, una creatura non di questo mondo, tutto in uno. Ed
era proprio quest'ultimo che aveva detto che lo stavano cercando. Sospirò.
- Cosa volete da me?
John sorrise, soddisfatto da quella legittima domanda.
- Voglio che tu mi liberi...
L'affermazione suonò quasi stonata alle orecchie di Strange,
ma decise di non darvi peso e di "aiutare" quell'uomo.
- Seguitemi! - disse, infilandosi nel portale di luce da cui era apparso,
non prima di aver raccolto le gemme runiche che prima erano al collo
della creatura nota come Rune.
Dante e John, senza alcun titubare, entrarono nel portale, per ritrovarsi
in una sala enorme, piena di oggetti magici, che entrambi riconobbero
come intrisi di antichi poteri.
- Questo è il mio luogo prediletto per studiare la magia, - disse
allargando le braccia e facendo una piccola rotazione sul busto - ora
ditemi, qual'è il vostro problema? - John fece per parlare, ma
fu interrotto dal loro anfitrione. - E soprattutto, da dove venite?
- La domanda, sparata così a bruciapelo, immobilizzò John,
ma non Dante, che cercò di rispondere, ma un gesto con la mano
di Strange lo fermò. - So da dove vieni Dante, - disse - è
lui che mi deve dire da dove viene. E dicendo questo mi scuso per avervi
dato del voi, forse vi ha confuso un pò.
Dante sorrise, mentre Strange posava il suo sguardo interrogativo su
John.
- Dite di essere il Mago Supremo, - rispose John - dovreste dirmi voi
da dove vengo.
- A parte il fatto che non sono più il Mago Supremo, io ti ho
già controllato con i miei poteri mistici, e nulla sembra dire
quale sia la tua origine, e quindi, a costo di ripetermi, da dove vieni?
John deglutì vistosamente.
- Dal Darkmere...
Strange andò a sedersi su uno
scranno di legno, inciso ovunque con simboli indecifrabili, e fece cenno
anche agli altri di accomodarsi.
- Questa parola mi è nuova. Che sarebbe il Darkmere?
Il suo mantello svolazzo come dotato di vita propria, andando ad appoggiarsi
ad una plantana in un angolo del salone.
- Oh... io...
Dante intervenne.
- Questo ve lo posso spiegare io, il mio... amico... è un pò
confuso sulla faccenda.
Lo sguardo incuriosito e indagatore di Strange si fermò sul demone,
mentre con la mano destra riponeva in un cassetto le rune.
- Sentiamo.
- Il Darkmere è un non-luogo. E' una dimensione cuscinetto, posta
tra il mondo reale e quello mistico.
Strange sorrise.
- Mai sentita una cosa del genere.
- Infatti sono in pochi a conoscerla. Immagini che il mondo reale sia
un enorme cilindro, finito di raggio ma infinito di lunghezza, e il
regno mistico sia tutto ciò che circonda quel cilindro. Ebbene
il Darkmere è una sottilissima pellicola fra i due mondi. -
Strange si alzò in piedi, alzando leggermente
la voce.
- Mi sta dicendo che io, Mago Supremo, non ero a conoscenza di questa
cosa?
- Le farò un esempio banale.
- Sentiamo pure.
- Le è mai capitato di andare a mangiare al Da Luigi, a Little
Italy?
- Beh, si...
- Come sa è un ristorante vistoso, dalla grande insegna e dalle
vetrine luminosissime?
- Si, ovvio.
- Cosa direbbe se le dicessi che vicino a quel ristorante, qualunque
esso sia, c'è un piccolo ristorantino dove si mangia benissimo?
- Le direi che è impossibile, che lo saprei...
Dante scoppiò a ridere.
- Quel ristorante esiste, eppure lei non lo sa. Assurdo vero? Ci è
passato per una vita difronte, e non l'ha mai degnato di uno sguardo
o di qualsiasi curiosità. E sa perchè? Perchè non
è vistoso!
Strange si risedette.
- Ecco, - proseguì Dante - è la stessa cosa per il Darkmere!
E' talmente sottile invisibile che lei non l'ha vista, e solo ora che
glielo abbiamo detto, forse la noterà!
- Mi sta dicendo che questo luogo è tra il piano reale e quello
mistico?
- Si.
- E quindi
prima ci siamo passati attraverso!
- Esattamente.
Strange scosse il capo.
- Mi sembra assurdo!
- Eppure è così... - disse John, fino ad allora silenzioso.
- Allora spiegati, - chiese Strange - cosa vuoi da me? Hai detto che
vuoi che ti liberi, ma da cosa?
- Da due demoni!
Strange ticchettò con le dita sui braccioli dello scranno.
- Di demoni ne ho avuto abbastanza in questo periodo. - rispose laconicamente.
Dante si alzò, visibilmente contrariato, rivolgendosi a John.
- La vuoi piantare con questo gioco? Non hai ancora capito che John
Lomax non esiste e non è mai esistito?
John puntò il palmo della mano destra verso Dante e fece partire
una raffica di energia oscura, che lo scaraventò via, contro
il muro alle sue spalle. Strange si alzò, avvicinandosi all'uomo.
- Questa è una cosa interessante. Quando hai usato il tuo potere,
i miei sensi mistici hanno vibrato, come se fossero andati in risonanza
con esso. Parlami dei demoni.
John fissò il mago, mentre Dante si rialzava, ancora stordito
dal colpo.
- Sono due, Sparda e Deborah, e li ho dentro di me da oltre 300 anni.
- Mmmm...
- Sono stati assorbiti entrambi del Darkmere, ma non so per quale motivo
ci sono finito dentro anche io, e loro si sono fusi con me.
- Come fai a dirlo?
- Mi parlano, vogliono uscire fuori... Dante si avvicinò alle
spalle.
- Ancora non hai capito? - disse.
John si girò, pronto a colpirlo con un altra raffica, ma Strange
con un solo gesto della mano lo immobilizzò.
- Così tu dici - disse rivolto a Dante - che lui non esiste,
e che è solo un mero contenitore di due anime demoniache?
- Si...
- Bene, lo scopriremo subito se è così!
Strange cominciò a brillare di luce propria, poi un raggio accecante
colpì John, tramutandosi pian piano in un raggio nero. Strange
urlò di dolore alla mutazione del raggio, poi improvvisamente
tutto cessò, e i due si ritrovarono a terra, privi di sensi,
sotto lo sguardo preoccupato di Dante.
- Ed ora? - si chiese.
In
quel momento nel Darkmere. Lothar
Archer e Twilight Duscombe si presentarono davanti al Triumvirato, pronti
ad ammettere la propria sconfitta e a rivelare le ultime scoperte sui
demoni.
- Abbiamo pensato ad una soluzione per questo problema. - li interruppe
Kalhed.
I due si guardarono tra loro, poi ripresero ad osservare i loro interlocutori.
- Tu, Twilight, tornerai nel piano reale e riporterai indietro John
Lomax. La ragazza ebbe un fremito.
- Ma se non volesse tornare? Klahed si girò per un attimo verso
gli altri due membri del consiglio, che fecero un lieve cenno di assenso
con il capo, poi tornò a fissare la ragazza.
- Distruggilo!
Altrove,
da qualche parte, in un luogo sconosciuto. Strange fluttuò nel
buio, in un buio pesto e palpabile, privo di riferimenti dimensionali.
I suoi sensi mistici erano come spenti, non riusciva ad avvertire nessun
segnale magico. Poi improvvisamente, ad una distanza indefinibile, vista
la mancanza di riferimenti, vide apparire una luce rossastra. Cercò
di dirigersi verso quella specie
di stella, senza essere in grado di capire se ci stava riuscendo o no.
Poi improvvisamente la luce si avvicinò in maniera rapida, finchè
Strange non si ritrovò catapultato su una piattaforma rosso sangue,
circondata dal nulla, e la gravità tornò a far sentire
il suo ruolo universale. Si alzò in piedi, avvertendo una strana
sensazione di disagio, subito giustificata da una presenza: la presenza
di un guerriero alto e imponente, dai lunghi capelli corvini e dall'armatura
scarlatta, con in mano una spada molto simile a quella che aveva visto
in mano all'altra demone, a Dante.
- Tu saresti Sparda, vero? Il demone non rispose, fece son un lieve
sorriso. - Dove siamo qui?
- Sei proprio sicuro di volerlo sapere? - disse una voce alle sue spalle.
Strange si girò, e vide l'altro demone, la donna, Deborah. Era
completamente nuda, e impugnava una spada di luce. Un brivido freddo
colpì lo stomaco di Strange, perchè in quel momento avvertì
di essere privo di poteri, in un posto per lui sconosciuto,
circondato da due demoni armati. Sospirò.
- Si... parla!
Note:
iniziano le spiegazioni sul Darkmere, spiegazioni più dettagliate,
e l'ospite d'onore di questi due episodi, ovvero il dottor Strange,
avrà un ruolo fondamentale nel cambiamento di status di John.
Seguite con attenzione il prossimo episodio, perchè succederà
qualcosa di grosso, credetemi.
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