San Diego Comic-Con Malaga 2025, un resconto della fiera
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Dopo l’annuncio ufficiale, lo scorso 10 marzo nelle eleganti sale del Grand Hotel Miramar di Malaga, l’arrivo in Europa di una manifestazione prestigiosa come il San Diego Comic-Con non poteva non destare la curiosità dei numerosi appassionati di cultura pop del Vecchio Continente. Da parecchi anni ormai, la kermesse californiana è diventata il punto di riferimento degli amanti dei comic book e di tutto ciò che ruota attorno ad essi, come videogiochi, serie televisive e film per il grande schermo, tanto da essere utilizzata da molti studi cinematografici per presentare in anteprima i progetti in corso di lavorazione, con persone disposte a mettersi in coda per ore davanti alla mitica Hall H del San Diego Convention Center pur di poter sbirciare le prime immagini dei nuovi capitoli del Marvel Cinematic Universe e del DC Universe o di vedere sfilare attori e registi coinvolti in quelle pellicole. Oltretutto, per rimarcare in maniera netta che la manifestazione spagnola deve essere intesa come una emanazione di quella americana e per sfruttare l’enorme popolarità di quest’ultima, l’organizzazione ha deciso per essa il nome di San Diego Comic-Con Malaga e non un semplice - e apparentemente più coerente - Malaga Comic-Con.
Tuttavia, dopo la presentazione di marzo, per parecchie settimane non si è saputo più nulla, finché, a metà giugno, un po’ a sorpresa, è arrivata la notizia che la superstar Jim Lee avrebbe partecipato alla convention. A stretto giro è stata annunciata anche Peach Momoko (che fin dai primi giorni della manifestazione è stata letteralmente sommersa dai fan) e, successivamente, si sono aggiunti Jeph Loeb, C.B. Cebulski e Kelly Sue DeConnick. Inoltre, come prevedibile, è andata via via formandosi una compagine cinematografica e televisiva particolarmente nutrita, con l’ospite d’onore Arnold Schwarzenegger (che ha tenuto una master class nella mattina di domenica) a fare da capofila, ma vale la pena citare pure Norman Reedus e Melissa McBride (coinvolti nel nuovo spin-off di The Walking Dead dedicato a Daryl Dixon, uno dei personaggi più iconici della serie TV della AMC), Jared Leto (protagonista dell’imminente Tron: Ares, a cui è stato riservato un panel e un appariscente spazio espositivo, costantemente gremito di visitatori), Elle Fanning (che assieme al regista Dan Trachtenberg ha presentato in anteprima l’ultimo trailer di Predator: Badlands e una versione “quasi definitiva” dei venti minuti iniziali del film), Luke Evans (noto per il ruolo dell’arciere Bard in due delle tre pellicole tratte da Lo Hobbit e per le sue parti in L’alienista e Echo 3), Natalya Dyer (la Nancy Wheeler di Stranger Things), Aaron Paul (diventato famoso con Breaking Bad e in seguito visto anche in Westworld), Gwendoline Christie (che ricordiamo ne Il trono di spade) e vari attori spagnoli, tra cui Pedro Alonso (il carismatico Berlino de La casa di carta) e Dafne Keen (riapparsa lo scorso anno in Deadpool & Wolverine come Laura Kinney/X-23). Immancabile, infine, la partecipazione di alcune figure di spicco dell’animazione, dei videogiochi e di altre categorie dell’entertainment.
A questi vanno, poi, aggiunti gli autori ospitati nei banchi - onestamente, meno numerosi di quanto ci saremmo aspettati - dell’artist alley, caratterizzata da una folta rappresentanza di cartoonist locali, dato che la Spagna può vantare parecchie celebrità nel comicdom americano contemporaneo. Ci riferiamo in particolare a Rafa Sandoval (attualmente al lavoro su Absolute Superman), Daniel Sampere (il quale, in coppia con Tom King, ci sta regalando la migliore Wonder Woman degli ultimi anni) e, soprattutto, a Pepe Larraz (che, assieme a John Romita Jr., sta dando vita all’acclamato nuovo corso di Spider-Man, per i testi di Joe Kelly – pure lui tra i partecipanti del Comic-Con di Malaga) e a Jorge Jiménez, autore dei disegni del recentissimo Batman scritto da Matt Fraction, il cui albo d’esordio ha venduto oltre 500.000 copie (numeri che – benché “drogati” dalla discutibile tecnica delle blind cover, che di fatto obbliga le fumetterie a fare ordini molto più consistenti del necessario - non si vedevano da tempo per un comic book). Per gli ultimi due, i firmacopie sono stati affollatissimi, con code che cominciavano a formarsi diverse ore prima dell’effettivo inizio della sessione di autografi.
Degli altri artisti spagnoli, che era possibile incontrare durante la manifestazione, occorre ricordare almeno Belén Ortega, Iban Coello, Álvaro Martínez Bueno, Carmen Carnero, Gabriel Hernández Walta, David López e Javier Fernández.
Da segnalare pure la presenza di quattro disegnatori italiani (Sara Pichelli, Elena Casagrande, Werther Dell’Edera e Claudio Castellini, quest’ultimo da anni residente in Spagna), dell’argentino Luciano Vecchio e dei britannici Martin Simmonds e Simon Bisley.
Possiamo dire, quindi, che della kermesse californiana, la convention di Malaga ha ereditato non solo il nome, ma anche la capacità di spettacolizzare efficacemente gli eventi. Una caratteristica ben visibile nei numerosi panel, con la Hall M (che può ospitare fino a 3.000 persone) a fare da equivalente locale della già citata Hall H di San Diego. Noi abbiamo apprezzato soprattutto la conferenza dedicata all’inizio del ciclo di Batman di Matt Fraction e Jorge Jiménez, accennato in precedenza, in cui i due autori hanno spiegato cosa dovremo aspettarci dalla serie, con in più la rivelazione della nuova nemesi del Cavaliere Oscuro, Minotaur, che comparirà in copertina per la prima volta sul numero quattro della testata e diventerà il villain principale dei prossimi anni.
Abbiamo, invece, trovato molto scarsa l’offerta fumettistica, con solo la Penguin Random House ad avere uno stand degno di questo nome. Le altre case editrici presenti (tra le quali Planeta Comic, Panini Comics, Norma Editorial) occupavano uno spazio ridottissimo. Un paradosso per una manifestazione che dovrebbe avere la Nona Arte come punto di riferimento e un segnale non proprio incoraggiante per chi, come noi, i fumetti ama ancora leggerli e non considerarli un semplice oggetto da far autografare o “gradare” (pessimo neologismo che indica la valutazione dello stato di conservazione di un albo) per poi depositarli in teche di plastica sigillate. È ormai evidente, tuttavia, quanto le nuove generazioni di lettori siano attratte da questa forma di collezionismo, tanto che a Malaga la postazione della CGC – la più importante società americana di grading fumettistico – era costantemente invasa dal pubblico, con addetti spesso chiamati a “testimoniare” l’autenticità delle firme degli autori (una pratica comune negli USA, ma che non pensavamo potesse diffondersi così rapidamente pure in Europa).

A ogni modo, con 100.000 biglietti venduti in pochissimo tempo, la prima edizione del San Diego Comic-Con Malaga è stata un indiscutibile successo. E, a dispetto delle tante lamentele, riguardanti le estenuanti file necessarie per accedere al padiglione principale e all’estrema difficoltà di movimento all’interno dello stesso, per il numero eccessivo di persone presenti, crediamo che gli appassionati accorreranno in massa anche nelle prossime edizioni, già previste per il 2026 e il 2027.
Che sia il preludio a ulteriori estensioni della convention californiana in altre città europee?
In basso trovate una ricca gallery di foto scattate durante l'evento.




