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Tom & Jerry: Amazon e iTunes applicano il disclaimer anti razzismo

Tom & Jerry è un prodotto dell'America degli anni '40 e in quanto tale risente delle influenze sociali dell'epoca. Come molti cartoni di quel periodo è infarcito di tutta una serie di aspetti e rappresentazioni stereotipate che risulterebbero inaccettabili in un prodotto odierno.
Un classico esempio è la raffigurazione di una donna nera con una fisionomia e una fisiognomica tale da essere considerata offensiva e di cattivo gusto già negli anni '60.

Ecco quindi che i colossi Amazon e iTunes hanno accompagnato il cartone animato con dei disclaimer che avvertono gli spettatori che il prodotto contiene "pregiudizi etnici e razziali".

Direttamente dal Amazon vi riportiamo il disclaimer.

“I corti animati di Tom & Jerry potrebbero rappresentare dei pregiudizi razziali e etnici che un tempo erano luighi comuni della società americana. Tali rappresentazioni erano errate al tempo e tali rimangono ora. Sebbene non rappresentino la visione della società odierna della Warner Bros., questi cartoni vengono presentati così come sono stati creati originariamente, poichè proporli diversamente sarebbe come dichiarare che tali pregiudizi non siano mi esistiti".

Ricordiamo però che già nelle edizioni Home Video dei cartoni editi dalla Warner Bros., queste note erano già presenti, a confermare il fatto che non si tratta di azioni di Amazon e iTunes ma sono disposizioni volute dalla stessa casa detentrice dei diritti.

Inoltre nel 2004 come introduzione alla collezione Tom and Jerry Spotlight Collection l'attrice afroamericana Whoopi Goldberg è stata chiamata a realizzare un video in cui spiegava le ragioni per cui i produttori non hanno modificato né rimosso le scene incriminate. Lo potete vedere qui sotto.

Tuttavia queste precauzioni hanno sollevato parecchie critiche. Frank Furedi, professore di sociologia, ha definito senza senso e fuori luogo tali misure adottate.
“Stiamo rileggendo la storia passata,” ha detto, “giudicando le persone del passato con i nostri valori attuali.”

Una soluzione simile, ad ogni modo, è stata applicata anche dalla Disney nell'edizione Treasures dei corti classici.

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