In una recente intervista rilasciata al New York Times Magazine, il candidato repubblicano alle presidenziali degli Stati Uniti d'America, Senatore Ted Cruz, ha confessato di un essere un fan del genere sci-fi e degli albi a fumetti. E fin qui, nulla di male. Ma la risposta che ha portato il Senatore a diventare oggetto di critiche e sberleffi in rete non riguarda i suoi orientamenti in campo economico o militare bensì la sua personale classifica dei 5 supereroi preferiti.
Il Senatore Cruz, dopo nomi abbastanza consueti quali Spider-Man, Wolverine, Batman e Iron Man, cita nella top-five Rorschach, personaggio del capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons, Watchmen. Su Twitter, ma anche altri social network, non si sono fatte attendere le accuse al candidato reo di aver menzionato il brutale killer con problemi mentali.
In difesa del repubblicano è intervenuto subito Jeet Heer, Senior Editor del New Republic, con una serie di tweet, raccolti poi in un unico articolo intitolato Ted Cruz non sbaglia a definire Rorschach di Watchmen un Eroe. A conclusione della sua digressione sul significato dell'opera di Moore, Heer conclude "A differenza di quelli che erano gli intenti di Moore, Rorschach non diventa una figura satirica ma la figura morale centrale dell'intera opera. E ironicamente, riafferma l'ideale del supereroe", sebbene, alla fine del suo intervento concluda così: "attenzione, nella vita reale Rorschach sarebbe un terribile presidente e condurrebbe tutto il mondo verso il disastro. Come farebbe Ted Cruz!".
Non si sono fatti attendere nemmeno giudizi dai disinformati cronici che non perdono occasione per tacere. Ecco cosa scrive Michael Cantrell sul sito Young Conservatives. "Un personaggio come Rorschach deve essere stato creato con l'idea di far apparire i conservatori cattivi, ma in realtà, ottiene l'effetto contrario. A nessuno piace un eroe che costantemente scende a compromessi con i suoi valori ed il suo credo o che è troppo impaurito per restare in piedi e fare la cosa giusta perché richiede un prezzo troppo alto".
Non sappiamo quanto questo polverone mediatico possa aver inciso sulla corsa alle presidenziali di Cruz, ma dai dati emersi su RealClearPolitcs risulta settimo, quindi fuori dall'elenco dei candidati repubblicani.
(Via CBR)