Quarto volume della maxi-saga sul conflitto cosmico tra Shiar e Inumani/Kree, questa volta interamente dedicato ad uno degli eroi simbolo degli anni '90, tornato ora in auge: Darkhawk.

Dan Abnett e Andy Lanning, con il contributo di C.B. Cebulski (su queste pagine ritroviamo infatti anche i suoi Loners), catapultano il giovane eroe nel sanguinario conflitto che sta ridisegnando l'universo cosmico della Marvel, e lo fanno rimescolando le carte sulla vera origine dell'amuleto che tramutò Chris Powell nel suo alter ego Darkhawk e mettendo il personaggio in una situazione da cui non sarà facile uscire.

I due autori compiono così un altro interessante passo nella ricostruzione del cosmo Marvel, con alcune buone storie che hanno il loro punto dolente nelle confusionarie tavole iniziali di Harvey Tolibao, poi sostituito da un Wellington Alves che fa bene il suo lavoro, pur senza particolari guizzi.
Un albo da leggere, soprattutto per il ritorno di un eroe mai dimenticato dai lettori.

Torna la ristampa delle strisce di Steve Canyon in un volume, l'undicesimo, davvero particolare per le vicende trattate, in quanto Milton Caniff punta la sua attenzione su un lato insolito ed inedito del nostro eroe, quello romantico.

In questo albo Steve e Summer dichiarano finalmente i propri sentimenti l'uno per l'altra, cosa che scatena nell'autore tutta una sequela di strisce e tavole domenicali molto ironiche e divertenti, inerenti il matrimonio e il formare una famiglia, che lasciano dietro di sé un bel sorriso sul volto dei lettori.

Caniff però non dimentica che la sua è comunque una serie prettamente avventurosa, e con la giusta dose di dramma mette il proverbiale bastone tra le ruote ai due piccioncini, spedendo così uno Steve Canyon confuso e addolorato (ma ignaro della verità) in una nuova missione sotto copertura nelle Aleutine, mentre Summer prende una decisione, e una strada, che la portano ancora più lontana dal nostro protagonista.
Il tutto in un volume che si fa nuovamente apprezzare, grazie a un narratore e disegnatore all'epoca davvero unico.

Anche per il più grande eroe di cui la storia non sentirà mai parlare arriva il momento di confrontarsi con gli incubi e le paure de "La notte più profonda", ma prima Keith Giffen, e soprattutto Dan Jurgens, ne approffittano per gettare Booster Gold nelle solite missioni per proteggere il flusso del tempo.

In 192 pagine dense di azione e avventura, ma anche di piccole rivelazioni (una fra tutte il rapporto tra Rip Hunter e Booster), Jurgens in primis riesce a tessere una serie di storie che confermano la bellezza di questa serie, scavando a fondo nella continuity DC del passato e allo stesso tempo riuscendo a costruire sempre più la personalità di un personaggio che si sta facendo prepotentemente largo nel pantheon degli eroi più noti.

Lo fa affrontando, con i due racconti finali, il peso e il senso di colpa di Michael per la morte dell'amico Ted Kord, ma anche tessendo nuovamente un rapporto di fiducia tra il protagonista e il nuovo Batman, il tutto riuscendo a bilanciare approfondimento e azione nel miglior modo possibile.

Il personaggio di Capitan America, se escludiamo le sue avventure durante la II Guerra Mondiale, ha sempre avuto più fortuna editoriale come membro dei Vendicatori che come eroe in solitaria; nel 2005 questa consuetudine si interrompe con l'arrivo di Ed Brubaker, talentuoso scrittore che riesce a infondergli nuova linfa vitale immergendolo in missioni dai toni e dalla narrazione moderni, ma con rimandi al passato che riprendono eventi e personaggi direttamente dai suoi primi anni di carriera. La trovata più accattivante è la presentazione del Soldato d'Inverno, personaggio scomparso da anni reintrodotto con un riuscitissimo colpo di scena. I disegni e la colorazione sono altrettanto affascinanti, capaci di donare un'atmosfera noir alle storie davvero caratteristica anche nelle sequenze più movimentate.

L'elegante omnibus consente di godersi l'intero ciclo di storie, lettura adatta anche ad un neofita che volesse avvicinarsi a Capitan America, grazie ai flashback che chiariscono ogni elemento necessario per comprendere le vicende nel presente. L'unico appunto che si può muovere è la brusca virata, abbastanza innaturale, che la trama compie negli ultimi episodi, necessaria per allinearsi agli eventi che il personaggio attraversa durante e dopo il cross-over Civil War.