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Le Storie 28 - Mercurio Loi: recensione in anteprima

Recensione in anteprima con tavole in esclusiva. L'albo sarà in edicola dal 10 gennaio.

Alessandro Bilotta
e Matteo Mosca tornano sul luogo del delitto. Dopo aver scritto quelle che probabilmente possiamo considerare come le migliori uscite de Le Storie Bonelli ("Il lato oscuro della luna" e "Friedrichstrasse"), il premiato team artistico ci delizia adesso con "Mercurio Loi".

L'albo inizia omaggiando un cliché dei classici dell'avventura con l'eroe e il suo assistente faccia a faccia con il nemico, utile però solo a rimandare lo scontro finale al termine dell'avventura. E dalle prime pagine conosciamo Mercurio Loi e il suo assistente Ottone, quasi una sorta di Sherlock Holmes e di Watson, considerate le dinamiche dei due e i loro scambi di battute. Naturalmente, se l'omaggio è evidente, le caratterizzazioni e il background dei personaggi è ben differente. Mercurio Loi è un professore universitario, Ettore un suo alunno. Il primo fa parte di una società segreta in cui verrà introdotto presto anche il suo assistente che, da spaesato e ingenuo giovane, mostrerà più di qualche segreto e sfaccettatura.

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L'avventura è ambientata nella Roma del 1825 in cui, fra i primi germi del patriottismo carbonaro e le trame delle tante società segrete, i misteri non mancano. Come quello sopranaturale che coinvolge l’antico Castel Sant’Angelo in cui un fantasma di una misteriosa donna sembra uccidere senza pietà le sue vittime. Ma dietro elementi così irreali si nasconde qualcosa di terreno su cui solo la mente cinica e razionale di Mercurio Loi può fare luce.

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Dicevamo, Roma. Bilotta continua a rendere la Città Eterna protagonista delle sue storie e, in questa occasione, ce le mostra in pieno diciannovesimo secolo, un'epoca complessa e piena di tumulti. Matteo Mosca ce la restituisce affascinante e suggestiva come sempre, perfetta nella riproduzione dei luoghi citati. Il suo storytelling è solido sia nelle scene d'azione che in quelle (che sono la maggioranza) in cui prevale la fase investigativa o in cui i personaggi dialogano semplicemente. Il tratto di Mosca conferisce personalità ed espressività ai protagonisti, rendendo credibile la loro recitazione, e contribuisce in maniera determinate alla riuscita dell'albo.

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L'avventura dal sapore classico scorre piacevolmente grazie a una vicenda semplice ma ben congegnata, che viene impreziosita da una sceneggiatura che presenta dialoghi in grado di caratterizzare al meglio i personaggi presenti rendendoli reali. Particolamente interessante, poi, lo sfondo storico e politico (abbastanza inedito e inesplorato per il fumetto italiano) che l'autore riesce a far emergere bene senza alcuna digressione, che avrebbe appesantito la vicenda, né particolare approfondimento. Tuttavia, la realtà storica del 19° secolo è fondamentale per la narrazione e tutt'altro che secondaria.
Quello che sicuramente più incuriosisce è che "Mercurio Loi" non è l'unico albo dedicato al personaggio (così come già successo ai samurai di Roberto Recchioni e Andrea Accardi) e le scene finali, nonché l'interessante ambientazione storica, fanno sì che quanto narrato possa essere solo il preludio a una saga che, come si evince dal finale, ha ancora tanto da raccontare.

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Tex d'autore: le prime tavole di Paolo Eleuteri Serpieri

  • Pubblicato in News

Durante la conferenza Bonelli tenutasi a settembre venne annunciato una nuova testata annuale di Tex ("che potremmo chiamare Tex d'autore") dal formato alla "francese" (cartonato a colori 22,5 x 30,5 cm), simile nella struttura a Un uomo un'avventura. L'artista che inaugurerà questa collana è Paolo Eleuteri Serpieri. Con la pubblicazione del nuovo giornale Bonelli scopriamo anche la data di uscita del volume, il 17 febbraio, il suo titolo "L'eroe e la leggenda" e le prime tavole che potete vedere qui di seguito.

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In ricordo di Sergio Bonelli: una nuova sezione del sito dell'editore milanese

  • Pubblicato in News

In occasione del terzo anniversario della morte di Sergio Bonelli, oltre alla conferenza stampa tenutasi oggi, l'editore milanese ha voluto ricordare la figura del suo fondatore con una nuova sezione sul proprio sito ufficiale.

Nell'articolo dal titolo "Dedicato a Sergio", scopriamo tutti i dettagli della nuova area del sito interamente dedicata a Sergio Bonelli. Si parte dall'immancabile biografia alla cronologia completa delle sue storie, a ricchi approfondimenti sulla sua persona e sul suo mondo fino alle gallery di omaggi.

Di sicuro un tributo dovuto che colma quella che finora era una carenza del sito e che permette a tutti di approfondire la conoscenza di una delle personalità più importanti di sempre del mondo del fumetto.

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Sergio Bonelli: Un uomo un'avventura

  • Pubblicato in Focus

bruno_brindisi_bonelliPoche cose sono in grado di sconvolgere un intero mondo, poche persone. La scomparsa di Sergio Bonelli, avvenuta come un fulmine a ciel sereno appena una settimana fa, è una di quelle.
Una morte inaspettata, arrivata dopo una breve malattia. Una morte che lascia tutti tristi, per la perdita di un grande uomo, intelligente, lungimirante e al tempo stesso disponile e appassionato come pochi. Ma anche la perdita di un grande scrittore e di un grande editore.
Con Bonelli si è spenta la voce del più importante personaggio del mondo dei fumetti italiano. Non ce ne vogliano tanti autori, deceduti o in vita, che hanno con il loro contributo migliorato e rivoluzionato il nostro fumetto. La rivoluzione di Bonelli è stata qualcosa di così eclatante, nel mondo del fumetto italiano, da non avere paragoni.

Nato nel 1932 a Milano, Bonelli cresce fra i fumetti. Li divora come lettore e può vantare un fratello minore come quel Tex Willer a cui il padre Gianluigi diede i natali nel 1948.
Tex è una bandiera del nostro fumetto. Sembrava un personaggio come tanti altri che, dopo la guerra, doveva allietare lo spirito di una nazione distrutta da decenni di oscurità. Inaspettatamente si rivela un successo senza precedenti.
Sergio da giovanissimo prende le redini di quella realtà editoriale succedendo alla madre Tea e, con la sua innata capacità, riuscirà negli anni a imporla come il punto di riferimento del fumetto italiano. Una casa editrice ancora oggi sulla cresta dell'onda. "La politica editoriale di Bonelli è stata un esempio di come si può riuscire ad unire economia e creatività senza rinunciare ai principi" dirà Lorenzo Jovanotti ricordando l'editore su Twitter.

Verso la fine degli anni '50 Bonelli si cimenterà con la scrittura sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta, per differenziarsi dal padre, e lo farà per quella constante voglia di mettersi alla prova, di scatenare la propria immaginazione.
Nel 1961 creerà uno dei suoi personaggi più celebri, Zagor, insieme al disegnatore Gallieno Ferri.
Zagor è un eroe moderno, è diverso dallo "zio" Tex. Ma quello che è diverso è sopratutto il mondo di Zagor che attinge da ogni genere ed ogni eroe passato racchiudendoli in una sintesi perfetta. Il pubblico di riferimento sono i ragazzi, a differenza di Tex rivolto ad un pubblico più adulto, e qui Bonelli può sviscerare tutta la sua verve. La differenza con Bonelli sr. si vede anche nello stile, nei siparietti comici che Bonelli amava imbastire grazie a Cico.
Ma è nel 1975 che nascerà il suo figlio più vero: Mister No.
Jerry Drake, alias Mister No, è un antieroe, è un personaggio complesso che vive le sue avventure in un contesto storico reale e non nelle sconfinate (e spesso immaginarie) praterie del West.
Ma sopratutto, Mister No è l'alter ego letterario di Bonelli che, attraverso questo personaggio, ci fa rivivere le sue avventure in giro per il Brasile, per l'Africa. Mistero No è un personaggio sentito, reale.

L'amore che Bonelli aveva per il fumetto ha fatto sì che dalla sua casa editrice nascessero personaggi e serie memorabili. È stato lui che ha dato fiducia e spazio ad una serie infinita di scrittori e disegnatori.
Dobbiamo a lui Ken Parker, Dylan Dog, Martin Mystére e tutte le recenti miniserie.
La grandezza di Bonelli è stata quella di far maturare ed evolvere il fumetto popolare italiano.
Prima di lui già esisteva un fumetto popolare. Ed anche oltre lui, oltre la sua casa editrice, basti pensare ai tanti autori che hanno sfornato indimenticabili personaggi. Ma è stato grazie a lui che il nostro fumetto si è evoluto, è cresciuto. Grazie alla sue testate che è nata una tradizione popolare nuova e costante nel tempo capace di rinnovarsi a seconda delle varie epoche. Un nuovo fumetto che è diventato lo standard nazionale.
Quando la nostra nazione non è più riuscita a dare simboli letterari all'altezza, è stato Bonelli che ha codificato il nostro DNA culturale grazie ai vari Tex, Zagor etc. Senza un'ossatura popolare, il fumetto è destinato a fallire. Le nazioni che non possono vantare una trazione popolare forte ne risentono enormemente.
Di volta in volta, a seconda dei decenni, testate e personaggi nuovi (Nathan Never, Dylan Dog), innovativi (Orient Express, Un uomo un avventura, Napoleone, Caravan, Gea) e adatti ai tempi (Julia, Dampyr) sono entrati nella nostra vita, nella nostra cultura. Anche oltre il mondo degli appassionati dei fumetti.
Perché Bonelli è riuscito a mantenere il fumetto fuori da quella nicchia ristretta di lettori. È riuscito a far vivere i suoi eroi oltre le pagine strette dei suoi albi.
Se gli eroi popolari sono la coscienza del popolo, i personaggi di Bonelli non fanno eccezione. Entrati in una mitologia completamente nuova, le loro gesta appartengono ad un'epopea degna degli eroi classici.

Come si accennava, la capacità di creare personaggi figli dei loro tempi, ha permesso a Bonelli di rinnovarsi e di accogliere nuove generazioni di lettori. Zagor, Ken Parker, Dylan Dog, Julia, sono continue evoluzioni di quella tradizione fumettistica inaugurata con Tex e che, grazie al fermento creativo mostrato negli ultimi anni, siamo sicuri che andrà avanti ancora per molto.
Perché gli eroi non possono morire. Perché l'unico modo per diventare immortali è attraverso l'arte. Bonelli l'ha fatto, regalandoci un pantheon di eroi immortali entrati nelle nostre vite per sempre. Bonelli era un eroe e un artista e non andrà mai via. Mai per davvero.

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