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La psicoanalisi del Ragno, la recensione di Spider-Man Collection: Il bambino dentro

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Torna, per la prima volta in volume, una delle più apprezzate run di Spider-Man, scritta da J.M DeMatteis e disegnata da Sal Buscema: Il bambino dentro. La storia è un dramma psicologico che vede le tre figure protagoniste Peter Parker/Spider-Man, Edward Whelan/Vernim e Harry Osborn dover risolvere, oltre ai conflitti fra loro, quelli interiori dovuti al legame con i loro genitori e al rapporto con la loro non facile infanzia. Ad un’attenta analisi, infatti, lo stesso Peter scopre che il suo senso di colpa è precedente alla morte di zio Ben, di cui si sente almeno in parte responsabile, e risale addirittura alla morte dei genitori di cui inconsciamente si sente colpevole. Un meccanismo, quello di reagire ai traumi assumendosi le colpe per cose che non si riescono a spiegare, tipico dell'infanzia.

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La trama principale che però DeMatteis sviluppa è quella di Edward Whelan, aka Vernim, vittima di un esperimento genetico del Barone Zemo e di Arnim Zola, personaggio creato dallo stesso sceneggiatore durante il suo ciclo di Capitan America e poi ripreso nella sua gestione di Spider-Man, anche nella stupenda L’ultima caccia di Kraven. La Dr. Kafka che ha in cura Edward si rende conto della bontà dell'individuo, che tuttavia rimane vittima rinchiusa nel corpo del mostro, e cerca quindi di farlo uscire fuori, compito impossibile senza che prima abbia ritrovato la fiducia nelle persone. Vernim riesce però a fuggire e torna alla casa dei propri genitori, ma si troverà a dover superare un grande conflitto interiore rivivendo le sevizie subite in passato dal padre e l'omertà della madre, rea di non porre fine alle violenze.

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La vicenda più drammatica però è quella legata a Harry, l’emotivamente fragile figlio di Norman Osborn. Fin da piccolo, il ragazzo ha cercato invano l’approvazione paterna, un amore che il primo Goblin non gli ha mai garantito, preso dai suoi affari e dalla sua attività come super-criminale, vedendo proprio in quel figlio così fragile e ingenuo un suo fallimento. Ora Harry, sposato con Liz Allen e padre a sua volta, vive in un appartamento sopra quello di Peter e di Mary Jane. La sua fragile mente non riesce a gestire il conflitto generato dal voler essere all’altezza del padre, dall’essere considerato un debole, ma anche dal rapporto con l’amico Peter, colpevole della morte di Norman dopo che quest’ultimo aveva ucciso Gwen Stacy. La confusione nella sua mente è palese e lo spinge ad agire in maniera contraddittoria, rinnegando il padre per poi giustificandone le azioni, odiando Peter e sacrificandosi per lui. Vuole essere come il suo genitore, migliore di lui, e amare il suo piccolo, essere presente nella sua famiglia, ma il suo modo di agire è ben oltre la pazzia.
Il volume della collana Spider-Man Collection propone, oltre alla saga principale e al suo epilogo, anche due storie fondamentali nello sviluppo della vicenda di Harry: Il retaggio degli Osborn (Spectacular Spider-Man 189) e Nemici del cuore, ovvero il celebre Spectacular Spider-Man 200 (presente anche nel volume Io sono Spider-Man) in cui l’amico di Peter perde la vita a causa dell’iniezione della formula potenziata che aveva progettato Norman Osborn ma, al tempo stesso, riscatta il suo nome. Una scelta, quella operata da Panini Comics, davvero ottima che consente di seguire l’intero fato del personaggio.

Quello messo in scena da DeMatteis è un dramma riuscito e profondo, che analizza i rapporti genitori-figli con tre vicende distinte e forti. L’introspezione psicologica è approfondita ed emerge un’epicità lontana da quella classica dei fumetti di super-eroi che ci fa comprendere quanto l’infanzia influisca sulle nostre vite da adulti. Ogni personaggio presentato è assolutamente sfaccettato e vivo, oltre che credibile.

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Alla matite troviamo Sal Buscema, uno dei disegnatori più prolifici della Marvel nonché l’artista che ha disegnato la maggior quantità di numeri dello Spider-Man originale. Veloce e affidabile, tanto da essere utilizzato spesso per realizzare fill-in e coprire i buchi degli altri disegnatori, Buscema non ha in sé l’epicità del più noto fratello John, ma è un artista che spesso proprio per la sua alta produttività è stato spesso sottovalutato. In queste tavole vediamo invece un autore maturo e consapevole del suo tratto. Indubbiamente, i molti primi piani e l’assenza quasi costante di sfondi, sono un prezzo da pagare necessario, tuttavia il suo tratto sottile e spigoloso punta all’essenzialità ed è ben capace di trasmettere tutto il pathos della sceneggiatura di DeMatteis e il suo contributo non è affatto secondario.

Fra le storie più apprezzati e importanti di Spider-Man, Il Bambino Dentro è un ciclo che ancora oggi mantiene intatto il suo valore, e per i fan dell’Uomo Ragno è un obbligato must have.

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