Lo Zagor di Lorenzo Bartoli: il ricordo di Moreno Burattini
- Pubblicato in News
Appena qualche giorno fa, è uscito in edicola lo Speciale Zagor n° 27, intitolato "Christopher deve morire!". L'albo, con soggetto di Moreno Burattini e con i disegni di Walter Venturi, è una delle ultime (se non l'ultima) opera scritta da Lorenzo Bartoli prima della sua scomparsa, nonché il suo unico lavoro per lo Spirito con la Scure. Per l'occasione, Moreno Burattini, editor di Zagor, ha lasciato a Comicus un suo ricordo dello sceneggiatore romano:
"Lo Speciale Zagor n° 27, intitolato "Christopher deve morire!", è un'opera postuma di un grande sceneggiatore del fumetto italiano, Lorenzo Bartoli, che ci ha lasciato nell'ottobre del 2014 all'età di soli quarantotto anni. È probabile che si tratti dell'ultima cosa da lui scritta, dato che la sceneggiatura venne finita pochi mesi prima della morte, in circostanze molto difficili per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Sembrava però che stesse riprendendosi e lui, come sempre, era fiducioso. Io, sentendolo parlare, speravo di poterlo rivedere presto del tutto rimesso.
Inutile ricordare chi fosse, di lui troverete notizie dovunque. A me tornano in mente le avventure di Arthur King, quelle grazie alle quali feci la sua conoscenza, prima come lettore, poi come titolare di una fumetteria pratese, dove io e miei soci lo invitammo con Andrea Domestici, che disegnava i suoi testi, per un incontro con il pubblico. Rammento perfettamente l'arrivo in treno dei due autori, e il pranzo che seguì in una trattoria di Signa, dove Lollo (questo il nomignolo dato a Lorenzo dagli amici) si dimostrò subito la buona forchetta che era. A tavola, parlammo anche di fumetti: io e lui eravamo, all'epoca, tutto sommato alle prime armi anche se impegnati su fronti diversi: uno arruolato in Casa Bonelli, l'altro free lance e paladino delle produzioni indipendenti, libero di esprimersi a trecentosessanta gradi (gli ho sempre invidiato questa libertà). A Bartoli piacque talmente il nostro incontro che in seguito, per diversi anni, tornò regolarmente a Prato a far visita alla mia fumetteria quando c'erano ospiti altri autori, e si univa volentieri alle tavolate che organizzavamo. Trasferendomi a Milano per lavorare in redazione, e chiudendo la mia esperienza di libraio, cominciai a vedere Lorenzo soltanto in occasione di qualche mostra, ma naturalmente lo seguivo come autore e leggevo John Doe, il suo personaggio più famoso, scritto con Roberto Recchioni. Ho anche divorato i suoi libri, quelli firmati con il suo nome e quelli usciti sotto pseudonimo, e di uno (l'ultimo, con protagonista Tony Plumbeo) ho fatto la presentazione a Lucca.
Lorenzo, col tempo, aveva finito per firmare anche lui qualcosa di bonelliano (ricordo suoi episodi di Martin Mystére e di Dylan Dog). A un certo punto, mi chiese se poteva sceneggiare una storia o due dello Spirito con la Scure. Come dire di no a una guest star del suo calibro? "Però", mi disse, "dammi tu un soggetto da seguire: Zagor ha una tradizione cinquantennale da rispettare ed è meglio se mi aiuti a mantenermi nell'ortodossia". Fui galvanizzato dalla prospettiva di affidargli un soggetto mio e di poter avere il mio nome affiancato al suo. Lorenzo lesse la proposta che gli mandai, e gli piacque perché parlava, in chiave di metafora, del peso della disabilità e delle conseguenze del rifiuto dell'handicap da parte dei genitori di un bambino, un tema caro a me ma anche a lui. Riuscii anche a farlo lavorare in coppia con un disegnatore di cui era grande amico, Walter Venturi. Le condizioni di salute di Lollo si aggravarono improvvisamente proprio all'inizio della realizzazione dell'albo, che proprio per questa è stata portata avanti sempre chiedendoci se avremmo dovuto interromperci in attesa di un miglioramento di Lorenzo o se invece saremmo stati in grado di rispettare la data d'uscita prevista, quella del marzo 2015. Ce l'abbiamo fatta, ma Bartoli ci ha lasciato subito dopo. Vedere uscire "Christopher deve morire!" è stato per me come dargli l'ultimo saluto.
Ciao, Lorenzo, dovunque tu sia. Spero che il nostro albo ti piaccia.
Moreno Burattini".