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Sottosopra, recensione: non solo la gravità viene invertita

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Lo spunto è sicuramente affascinante: la gravità per tutti gli esseri viventi è invertita. Un evento catastrofico come questo non può che riscrivere la vita e, in questo caso, anche la fisica.
Luca Enoch e Riccardo Crosa sono gli autori di questo racconto fantascientifico che ipotizza un’improvvisa inversione della gravità. Ma solo per gli esseri viventi: tutti gli oggetti, dalle automobili alle bottiglie d’acqua rimangono al suolo. Suolo che, per i personaggi, è, oramai, il loro soffitto.

Per il giovane protagonista, i pochi giorni trascorsi dal disastro, sono passati disteso sul tettuccio della propria macchina. Uscire dall’abitacolo del veicolo vorrebbe dire precipitare verso il cielo, andare incontro a morte certa. Tanti esseri umani hanno subito questa drammatica sorte, tra cui suo padre. Ma il ragazzo sa che non potrà rimanere lì ancora troppo a lungo: i viveri scarseggiano e non tutti i sopravvissuti hanno intenzioni benevoli. Come prevedibile, non tutti interpretano questa misteriosa inversione come un segno negativo, quanto una “divina ascensione”. E, ancora una volta, il cieco bigottismo diventa un’arma contro l’umanità.

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È evidente la matrice da “disaster movie”, da racconto catastrofico. L’umanità è stata decimata, almeno nella parte del pianeta esplorata dalla storia di Enoch e Crosa. A esplicitarlo è proprio uno dei protagonisti che ipotizza, sperando, che nell’altro emisfero la gente stesse dormendo al momento dell’inversione, trovandosi sul soffitto e non a vagare nel cielo.
Gli autori scelgono un imponente disastro alla base del loro racconto. Tale evento costringe a dirottare le linee narrative verso limitate evoluzioni. In un mondo “al contrario”, già soltanto il più basilare camminare diventa pericoloso. Ma Enoch, ai testi, riesce a sfruttare con intelligenza tale meccanismo narrativo. Esemplificativo è il desiderio dei ragazzi di poter “camminare” come prima: zavorrati cercano di sospingersi verso il “vecchio” suolo. Non solo: lo sceneggiatore lascia comunque il tempo ai due protagonisti per esplorare, con la loro curiosità da adolescenti, ambienti e di vivere situazioni. Ironia e dramma si alternano con il giusto ritmo.

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E Crosa non è di solo supporto al testo, ne è la struttura portante. Difatti, grazie alla sue vertiginose prospettive ed angolazioni, rende materico e tangibile questa pericolosa gravità. Dopotutto, il nemico principale è questa continua angoscia di essere scaraventati al cielo. E Crosa – con forza, nelle scene all’esterno - mette lo spettatore davanti questa angosciosa consapevolezza.
È indubbio che la colorazione di Paolo Francescutto giochi un ruolo fondamentale. Il colorista, però, intraprende una strada che non ci si aspettava. Nell’immaginario hollywoodiano dei disaster movie, siamo abituati ad una patina grigio-bluastra, come se il freddo pervadesse anche i deserti più caldi. In Sottosopra, invece, no. Francescutto sceglie una colorazione “realisticamente” emotiva, volta ad evidenziare più le emozioni altalenanti dei protagonisti che a immortalare il disastro ambientale.

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La storia presentata nel volume è sicuramente troppo breve per soddisfare appieno la curiosità del lettore. Non poche le domande a cui si cerca risposta che, speriamo, vengano soddisfatte in un futuro, ipotetico, secondo volume. Di straordinaria completezza e grande interesse è, invece, il corposo “dietro le quinte” in cui tutti gli attori del volume rivelano la gestazione del progetto e la sua costruzione narrativa e grafica.
Interessante graphic novel, dunque, che sembra essere più il prodromo ad una serie (meglio, una miniserie) che un racconto a se stante. Questo, chiaramente, non va ad inficiare la piacevole lettura, costellata di continue suggestioni e domande. La più forte: io che farei se la gravità fosse invertita?

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Bonelli, Audace: anteprima e trailer di Sottosopra di Luca Enoch e Riccardo Crosa

  • Pubblicato in News

Come vi avevamo riporta a luglio, la Bonelli ha annunciato un volume a fumetti dal titolo Sottosopra per l'etichetta Audace scritto da Luca Enoch e disegnato da Riccardo Crosa. Sul sito dell'editore, è stata ora diffusa un'anteprima e un trailer che vi mostriamo qui di seguito e nella gallery in basso.

"In un giorno di sole, senza nessun preavviso, per tutti gli esseri viventi la gravità del pianeta si inverte. I terrestri "cadono" verso l'alto, scomparendo nel cielo. Tra i sopravvissuti, un adolescente che si unisce a un gruppo in lotta contro una setta di fanatici religiosi pronti a metter fine alla razza umana!"

Sottosopra avrà 80 pagine e uscirà in anteprima a Lucca Comics & Games.

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Audace: Bonelli annuncia Sottosopra di Luca Enoch e Riccardo Crosa

  • Pubblicato in News

La Bonelli ha annunciato, sul proprio sito, un volume a fumetti dal titolo Sottosopra per l'etichetta Audace.

Scritto da Luca Enoch e disegnato da Riccardo Crosa, il graphic novel avrà 80 pagine e uscirà in anteprima a Lucca Comics & Games.

Gli unici dettagli della trama diffusi sono relativi alla seguente sinossi: "Senza nessun preavviso, per tutti gli esseri viventi la gravità del pianeta si inverte. Le persone "cadono" verso l'alto, scomparendo in cielo. Dove, non si sa. La poca gente rimasta osserva impotente dalle finestre..."

Di seguito potete evdere alcune tavole di Sottosopra diffuse in anteprima.

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Angie Digitwin 1, recensione: la supereroina cyberpunk di Vietti e Alberti

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Dopo l’introduttivo numero 0, Angie Digitwin, personaggio figlio della collaborazione tra Panini Comics e Tim, inizia ufficialmente le sue avventure con il primo numero. Torna Stefano Vietti alla sceneggiatura, questa volta accompagnato dal sodale Luca Enoch ai disegni.
Se il numero 0 aveva il compito di accattivare il lettore mostrando questa nuova (super) eroina e l’universo in cui si muove, il numero 1 inizia ad indagarla: Angie è una giovane ragazza che trascorre le sue giornate tra università, amicizie e attività da supereroina. Come abbia ricevuto i super poteri, quale sia il suo passato, chi siano i suoi nemici, è solo (giustamente) accennato, in attesa che tali elementi vengano svelati nel corso della serie.

Quella che il primo numero apre al lettore è una realtà artefatta, che si sdoppia, che clona e modifica la sua essenza e che confonde continuamente i due piani. Ed Angie è capace di muoversi attraverso queste intercapedini tra realtà.
Il tono del numero (e verosimilmente della serie) è un intrigante mashup tra un plot narrativo dall’impronta supereroistica e le atmosfere e le soluzioni grafiche da racconto cyberpunk.
La sceneggiatura di Vietti, nonostante si assesti su di una solida narrazione capace di passare da scene aciton a scene di quotidianità con fluidità, rimane troppo lineare nel creare l’aspettativa e nel presentare protagonista e comprimari lasciandone in sospeso i motivi narrativi.

Il disegno di Enoch si pone lo stesso obiettivo ricordando – nel felice contrappunto tra scene concitate e scene più leggere – le soluzioni visive che l’autore aveva adottato per la sua serie Spraylitz. Le ultime due tavole del numero sono illustrate da Mario Alberti, già autore dei disegni del numero 0, che ha il compito di descrivere il twist narrativo finale di questo primo racconto.
Di indubbia qualità, la colorazione realizzata da Andres Mossa, che gioca sul contrasto toni caldi e toni freddi, necessario per l’estetica delle scene d’azione e che ricorda, negli intenti, le atmosfere cromatiche del film Tron: Legacy.

Con gli elementi messi in campo finora è ancora presto per poter comprendere con chiarezza gli intenti narrativi e l’operazione editoriale che vi è dietro. Il primo numero, dunque, è ancora troppo “di maniera” ed utilizza, seppur con evidente e consolidata maestria, strumenti narrativi già consolidati. Vedremo come si evolve il progetto.

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