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Descender: Jesse Wigutow realizzerà lo script dell'adattamento live-action

  • Pubblicato in Screen

THR riporta la notizia che Jesse Wigutow è stato scelto da Sony Pictures per l'adattamento per il grande schermo di Descender, il fumetto fantascientifico di Jeff Lemire e Dustin Nguyen, pubblicato anche in Italia da Bao Publishing e di cui vi abbiamo recensito il primo volume qui.

Wigutow era stato contattato anche per realizzare gli script di The Crow, il reboot, e Fire di Brian Michael Bendis, entrambe opere a fumetti che però non hanno avuto la fortuna di essere infine adattate per il grande schermo. Lo scrittore ha anche realizzato la sceneggiatura di TRON 3, altro film che non ha mai visto la luce.

Josh Bratman produrrà il film, mentre Lemire e Nguyen saranno produttori esecutivi. Michael De Luca e Rachel O’Connor, faranno da supervisori per lo studio.

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Descender 1: Stelle di latta

Se venisse realizzato un sondaggio tra i lettori di fumetti americani per decretare lo sceneggiatore emergente preferito, il vincitore risulterebbe probabilmente Jeff Lemire. Passato con disinvoltura dalla dimensione indie di opere come Essex County, Sweet Tooth e Il Saldatore Subacqueo ad interessanti cicli su serie mainstream come Animal Man e Green Arrow per la DC Comics, Lemire si è accasato di recente alla Marvel, dove ha raccolto la pesante eredità di Matt Fraction sul pluripremiato Hawkeye e l’arduo compito di rilanciare l’universo degli X-Men. Ciò nonostante lo sceneggiatore canadese continua a non disdegnare sortite in territori creator-owned come dimostra questo Descender, edito in USA dalla Image Comics e proposto in Italia da Bao Publishing. L’accostamento del nome di Lemire e dell’altissimo livello dei suoi lavori precedenti al marchio Image, sinonimo di fumetto di qualità, ha fatto si che la serie fosse molto attesa fin dal suo primo annuncio, tanto che la Sony ne aveva già acquistato i diritti per un adattamento cinematografico già prima dell’uscita del numero 1. Dopo la lettura del primo volume, che raccoglie i numeri 1-6 della serie originale, possiamo dire che l’attesa è stata abbondantemente ripagata.

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La storia inizia in un futuro imprecisato, che vede i pianeti della galassia riuniti in un’alleanza chiamata Concilio Galattico Unito. La quiete di questi pianeti viene messa in pericolo dalla comparsa di nove enormi Robot, uno per ciascun pianeta dell’alleanza. Il Concilio Galattico non fa in tempo a riunire i propri esperti in materia che i Robot si attivano all’improvviso, seminando morte e distruzione. Dieci anni dopo un piccolo robot da compagnia, Tim-21, si sveglia dopo un lungo sonno in una colonia mineraria ai margini della galassia. L’androide, che ha le fattezze di un bambino, non scorge la presenza di nessuno, salvo quella del cane droide Bandit. Ne scoprirà presto la ragione: tutti gli abitanti della base, compresa la sua famiglia adottiva, sono stati sterminati. Neanche il tempo di decidere il da farsi che i due robot vengono attaccati da un gruppo di mercenari senza scrupoli, i Rottamatori. Tim-21 apprende così che dopo il massacro operato dieci anni prima dai robot giganti ribattezzati Mietitori, gli umani terrorizzati avevano reagito sfogando la loro rabbia sugli automi, che fino a quel momento avevano vissuto tra loro aiutandoli nei lavori quotidiani. Ma quella dei Rottamatori non è l’unica fazione interessata a Tim-21, perché ben presto faranno la loro comparsa sulla scacchiera altri giocatori interessati al droide, che condivide a sua insaputa un oscuro segreto con gli spietati Mietitori: lo schema di base della loro programmazione è identico a quella del piccolo robot.

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Pur pescando a piene mani dai classici della letteratura e del cinema fantastico, come i libri di Isaac Asimov e pellicole come Blade Runner (il robot perseguitato perché diverso) e A. I. – Intelligenza Artificiale, Lemire si discosta presto da questi padri nobili per condurci verso territori più consoni alla fiaba che non alla fantascienza tout court. In Descender non troviamo le dissertazioni parascientifiche tanto care a Jonathan Hickman, per citare un autore contemporaneo a Lemire, né sappiamo come si è arrivati alla costituzione del Concilio Galattico Unito: la storia inizia in medias res, e se si aprisse con un Tanto tempo fa in una galassia lontana o C’era una volta, non avremmo nulla da ridire. Se da spettatori della celeberrima saga di George Lucas non ci interessava conoscere il funzionamento di spade laser e salti nell’iperspazio, anche qui la tecnologia è mero pretesto messo al servizio del racconto, come vuole la tradizione della space-opera più autentica. È il sogno la chiave di volta per calarsi appieno nel mondo immaginato da Lemire: come nei sogni tutto è suggerito e nulla è spiegato, così in quelli del piccolo Tim-21 si trovano probabilmente le ragioni dei misteri che sono alla base dell’intera vicenda. Certo non tutto è perfetto in Descender, e Lemire dovrà chiarire alcuni aspetti della mitologia da lui creata nei prossimi volumi: ma nel frattempo è impossibile non apprezzare la fantascienza impregnata di malinconia e calore umano proposta dallo sceneggiatore canadese. Le relazioni umane, più che il consueto apparato da science fiction, sono il cuore dell’opera: non lasciano indifferenti gli struggenti flashback imperniati sul rapporto tra Tim-21 e la famiglia adottiva che non c’è più, che oltre a far empatizzare il lettore col piccolo androide, servono anche ad accentuarne la solitudine attuale.

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L’atmosfera sognante e fiabesca della storia concepita da Lemire trova una compiutissima realizzazione nelle illustrazioni di Dustin Nguyen. Il disegnatore di origini vietnamite, che si è fatto le ossa sulle testate della Bat – Family per la DC dopo l’esordio col botto con un mirabile ciclo di Wildcats su testi di Joe Casey, sposa in pieno il progetto di Lemire, partecipandovi con splendidi acquarelli che ne sottolineano la dimensione favolistica e onirica. Non troverete, nei disegni di Nguyen, dettagliate raffigurazioni di astronavi, meccanismi e circuiti cibernetici, anzi i particolari più pedantemente tecnologici vengono volutamente tradotti sulla pagine con pennellate sfumate e sapientemente imperfette. L’artista sembra voler richiamare più l’atmosfera lieve dei libri illustrati per ragazzi degli anni ’60, come quelli realizzati dal disegnatore ceco Miroslav Sasek, che quella tradizionale da opera di fantascienza, con tutto il pesante armamentario tecnologico che ne conseguirebbe. Altra scelta vincente dell’artista è quella relativa al design dei personaggi, su tutti il delizioso protagonista Tim-21, novello Pinocchio per il quale il lettore non può che parteggiare fin dalla sua prima apparizione.

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La proficua alchimia creativa stabilitasi tra Lemire e Nguyen e il perfetto bilanciamento tra i testi e comparto artistico fanno senza dubbio di Descender una delle migliori proposte di fine 2015: ai due autori spetta ora il non facile compito di mantenere, nello prossime uscite, uno standard qualitativo davvero elevato.

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Primo sguardo al nuovo Moon Knight di Jeff Lemire e Greg Smallwood

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Il prossimo aprile anche Moon Knight si unirà all'"All-New, All-Different" Marvel Universe.

"Questa serie si apre con Marc Spector chiuso in un manicomio dove gli è stato detto non è mai stato Moon Knight, che Khonshu e tutta la sua vita come un supereroe sono stati deliri causati dalla sua malattia mentale", ha dichiarato l'editor Marvel Jake Thomas. "Voglio dire, tutti sappiamo che Spector è pazzo, ma lui è davvero, davvero pazzo? Marc inizia a sospettare che c'è qualcosa che non quadra in questo ospedale, ma solo perché loro sono lì per te, non significa che tu non sia pazzo".

La nuova serie di Moon Knight è scritta da Jeff Lemire e disegnata da Greg Smallwood con i colori di Jordie Bellaire. Nella gallery in basso potete dare un primo sguardo al numero 1.

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Old Man Logan approda nel nuovo Marvel Universe

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A gennaio affilate gli artigli e preparatevi per l'arrivo di un nuovo tipo di Wolverine. Direttamente dalle pagine di Secret Wars arriva un vecchio, più saggio e molto più letale Logan. La sua avventura nel nuovo Marvel Universe prende vita grazie agli acclamati Jeff Lemire e Andrea Sorrentino che saranno al timone della nuova regular Old Man Logan.

A decenni da ora i cattivi dell'Universo Marvel si uniranno e libereranno il mondo dai suoi eroi. Solo Logan è rimasto, dopo aver commesso un numero imprecisato di atrocità. Ma quando egli finisce nell'Universo Marvel di oggi avrà finalmente l'occasione per cambiare il futuro. Con ogni mezzo necessario. Può un solo uomo cambiare la storia? Il mondo è pronto per il ritorno di Logan? Scopriremo tutto questo e altro ancora in Old Man Logan.

Nella gallery in basso potete dare un primo sguardo al #1, in uscita il 27 gennaio. Le cover sono ad opera di Andrea Sorrentino, John Tyler Christopher, Tim Bradstreet, Mike McKone e Mike Deodato.

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